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Autore: Captain Soyuz    12/09/2013    1 recensioni
L'Enterprise si ritrova con due astronavi venute da due epoche diverse distanti tra loro nel futuro.
La Voyager e la DeLorean devono tornare nei loro tempi e possono farlo solo unendo le forze.
Genere: Avventura, Azione, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Anno 2156

Sono passati cinque giorni da quando le tre astronavi hanno passato la nebulosa; gli equipaggi ci hanno messo un'intera giornata a riprendersi dagli effetti delle medicine, mentre Ryan Bell torna solo ora in servizio dopo giorni di riabilitazione.

Le navi si avvicinano sempre di più alla Distesa Delfica e la tensione cresce man mano che la distanza diminuisce; la Voyager e la DeLorean hanno deciso di non dire direttamente all'Enterprise gli eventi che avrebbero affrontato, ma di aiutarli a fare da soli, cercando di mantenere dunque il corso della Storia per come la conoscono loro.

« Per qualche giorno non dovrebbero esserci problemi, ci basta andare dritti verso la rotta impostata e dovremmo esserci. » dice Tuvok a T'Pol,Ryan e al dottor Phlox. Dall'avventura nella nebulosa i quattro si ritrovano spesso a parlare, con molto piacere del dottor Phlox, affascinato dall’idea di poter conoscere meglio i suoi compagni e la loro cultura.

« Sempre se non ci aspetta qualcos'altro.» dice il dottor Phlox lanciando uno smagliante sorriso a Ryan e a Tuvok il quale scuote la testa e continua:

« Ora non possiamo sapere con certezza perché, anche se di poco, la Storia è stata cambiata quindi durante questo viaggio non possiamo sapere cosa ci accadrà. » dice Tuvok alzandosi « Se non vi spiace io vado a letto a domani. » continua mentre la porta dell'infermeria dell'Enterprise si chiude alle sue spalle.

Tra i rimasti cala il silenzio finché il dottor Phlox non annuncia che deve dar da mangiare a tutte le creature che giacciono indisturbate per l'infermeria, congedando gentilmente T'Pol e Ryan.

« Vi accompagno al teletrasporto comandante, tanto i miei alloggi sono nello stesso settore.» dice la donna evitando lo sguardo del comandante interpellato. « Molto gentile.» risponde quest'ultimo sovrappensiero.

Il teletrasporto dell'Enterprise è a soli tre settori di distanza dall'infermeria e, appena arrivati, Ryan inizia a osservare il dispositivo:

« Questo tipo di teletrasporto non è più in uso nel nostro secolo. Il nostro è stato migliorato anche se di poco, i segni vitali possono essere agganciati ad anni luce di distanza mentre con questo se non erro bisogna essere parecchio vicini. » dice guardando finalmente T'Pol negli occhi.

« Non sbagliate. Ma noi non siamo nel 2600 è ovvio che molte cose in futuro vengano migliorate comunque questo teletrasporto sta facendo un ottimo lavoro.» risponde T'Pol non togliendo gli occhi di dosso a Ryan, il quale accenna quello che potrebbe essere definito un sorriso.

« Hoshi Sato ne è ancora terrorizzata?» chiede e la donna annuisce convinta.

« Be in questa avventura gli passerà la paura.» conclude Ryan mentre T'Pol lo riporta nella DeLorean.

 

 

Data astrale 10112156

Diario del capitano Kathryn Janeway

 

Il viaggio della Voyager, dell'Enterprise e della DeLorean è stato nuovamente interrotto da una cosa ben nota a me e al capitano Messier.

La nave nera che ci ha portato qui.

Ora siamo fermi in attesa che venga decifrato il messaggio che ci è stato inviato dalla nave, non dovremmo metterci molto e poi finalmente sapremo la verità.

 

« Kate ci siamo. Abbiamo la traduzione.» dice il comandante Chakotay guardando la donna davanti a lui; Kathryn si siede lentamente e aspetta di sentire la voce di Andromeda Messier con il risultato che non tarda ad arrivare.

« Capitano Janeway può recarsi nella plancia della DeLorean per favore?» dice la giovane donna con voce seria.

Kathryn guarda Chakotay spaventata e si dirige da sola verso il teletrasporto. Il comandante la segue.

« Kate aspetta.» le grida Chakotey correndo verso di lei; il capitano Janeway si blocca di colpo e si gira ma è di nuovo Chakotey a parlare:

« Non sei obbligata ad andare se non te la senti. Lascia che vada io a sentire la traduzione. » dice guardando la donna con dolcezza.

Kathryn è sul punto di accettare quando ritorna sui suoi passi:

« Se ha chiesto di andare direttamente là a sentirla vuol dire che è importante, grazie ma andrò io.» dice girandosi per riprendere la strada verso il teletrasporto quando il comandante la blocca nuovamente prendendole una mano.

« Allora vengo con te.»

 

 

Quando Kathryn Janeway e il comandante Chakotey entrano nella spaziosa plancia della DeLorean, ad aspettarli ci sono solo il capitano Messier, il capitano Archer e un alieno dall'aspetto umanoide il quale osserva i nuovi arrivati con le braccia dietro la schiena in modo autoritario.

Il capitano Messier si sforza di sorridere a Kathryn e a Chakotey ma le preoccupazioni sul volto di Andromeda la tradiscono e i due non ricambiano il sorriso.

« Bene sono felice di incontrarvi finalmente insieme. Prima di tutto mi scuso per i disagi che vi abbiamo causato, Signorine. » dice l'alieno rivolgendo un segno galante verso Andromeda e Kathryn.

« Lasciate che mi presenti. Il mio nome è Hari e il mio popolo possiede la particolare abilità di viaggiare nel tempo, ed è per questo che sono qui. Il mio popolo ha notato delle anomalie in questo arco temporale e che la Storia stava inevitabilmente cambiando e andando verso una tragica direzione. Con lo scopo di impedire che ciò accadesse abbiamo deciso di inviare degli aiuti. » conclude Hari sorridendo in direzione dei capitani.

Jonathan Archer scuote la testa confuso.

« Ma perché due navi? Non bastava solo la Voyager o la DeLorean? » chiede infine ad Hari.

« Caro capitano Archer, ogni cosa al suo tempo. Ora vi spiego cosa succederà se la vostra missione dovesse fallire, ovvero cosa sarebbe accaduto se il capitano Janeway e il capitano Messier ora non fossero qui. Anzi ve lo mostrerò. Ma prima sappiate che gli Xindi non hanno attaccato la Terra, cosa che vi poterebbe a non essere preparati per la Guerra Temporale che si scatenerà. Ma ci arriverete, adoro gli Umani su questo campo.

La guerra temporale continuerà per secoli, esattamente fino all'anno in cui il capitano Kathryn Janeway della Flotta Stellare riceverà l'astronave Voyager da capitanare. Dopo di che inizierà un periodo di pace forzata chiamata dai libri storici la “Pace Apparente”: la Terra e gli Xindi firmarono un contratto dove si impegnavano a non combattersi fino al 2700.

Ma gli Xindi volevano la Terra distrutta, e così nel 2608 attaccarono una Terra nuovamente impreparata e massacrarono miliardi di umani tanto da ridurre la specie umana a soli millequattrocento individui.

Voglio mostrarvi questo panorama terribile e, oh! Capitano Messier prenda questo. » il racconto di Hari si conclude lasciando sconvolti i quattro ufficiali mentre l'alieno porge a Andromeda un piccolo pacchetto e continua:

« Questo vi servirà. E ora prendete questi. » dice dando loro dei bracciali metallici piuttosto grossi, nessuno dei quattro li indossa e Chakotey chiede:

« Cosa sono?» Hari lo guarda stupito e risponde:

« Congegni di stasi molecolare, ovviamente. Come potete viaggiare nel tempo senza quelli? Per vostra informazione nel vostro precedente viaggio qui eravate protetti da noi. » Chakotey alza le spalle poco convinto ma indossa comunque il bracciale e così fanno anche i tre capitani.

« Bene. Vi conviene chiudere gli occhi durante il viaggio, non siete abituati ma non temete, il tutto durerà pochi istanti.» dice Hari tenendo stretto tra le mani un tricorder.

I quattro chiudono gli occhi e Chakotey tiene stretta Kathryn a sé.

 

 

Il pavimento viene a mancare da sotto i loro piedi per poi ritornare poche frazioni di secondo dopo.

Jonathan apre gli occhi e viene accecato dalla luce del Sole, il sole, la magnifica stella che illumina la Terra e che non vede da mesi ormai.

Anche Andromeda, Kate e Chakotey aprono gli occhi, Hari non è più con loro ma per quel che vedono non servono spiegazioni: il paesaggio davanti a loro è totalmente distrutto; dove un tempo si ergeva San. Francisco ora c'è solo terra aspra e coperta di cenere e detriti, gli abitanti della città dovevano essere fuggiti oppure erano tutti morti. Solo millequattrocento individui erano rimasti vivi. Millequattrocento persone mentre prima erano più di sei miliardi.

Andromeda guarda con le lacrime agli occhi il suo tempo e la sua città distrutti dagli Xindi, in lontananza gli spari sono brutalmente vividi e i quattro si guardano spaventati e distrutti.

« Ehi voi che ci fate li? Siete impazziti?» la voce familiare proviene da dietro di loro, tutti e quattro si girano e si trovano davanti a...

« Ryan! » grida Andromeda correndogli poi incontro e abbracciandolo. Ryan ricambia l'abbraccio sconvolto e tutti possono vedere come sia diverso dal comandante Bell attualmente nella DeLorean: i lividi e le cicatrici gli rivestono il corpo, la divisa elegante della flotta è scomparsa e al suo posto c'è una sobria t-shirt, ma la differenza più grande è il phaser che Ryan tiene in mano.

L’attuale comandante Bell non avrebbe mai portato con sé una pistola phaser, non ne era neanche in grado.

Con la donna ancora stretta a sé, Ryan dice:

« Dovete essere venuti dal passato immagino. Seguitemi non possiamo stare qui. » poi si incammina verso una parte particolarmente distrutta della città. Dopo una decina di minuti arrivano a un edificio diroccato.

« I laboratori. » sussurra Andromeda guardando l'edificio, Ryan annuisce:

« Sì metà della popolazione rimasta ormai vive qui. Siamo riusciti a schermarlo così non rilevano i nostri segni vitali. L'altra metà è all'accademia. » l'uomo si guarda attorno e poi apre la porta facendo entrare i quattro ufficiali.

Dentro all'edificio una ragazza molto giovane corre incontro al gruppo « Papà grazie al cielo pensavo ti fosse successo qualcosa. » dice sorridendo, quando il suo sguardo arriva a Andromeda la ragazza sbianca paurosamente, così come Andromeda.

« Papà? Come, che vuol dire? » dice sconvolta guardando Ryan e la ragazza che si somigliano moltissimo, l'uomo sospira dicendo:

« Sì lei è Nyx. Nostra figlia, o meglio, una dei due. » a quella frase Nyx scoppia in lacrime.

« Come è possibile? Mamma è morta. » dice tra un singhiozzo e l'altro.

« Sono venuti dal passato ma non è il momento di chiacchierare ora. » risponde Ryan prendendo per mano la figlia e camminando verso un lungo corridoio.

Ma Andromeda voleva, ovviamente, saperne di più.

« Io ho figli? Sono morta? Una dei due? » dice arrivando a fianco dell'uomo.

Nyx la guarda per poi guardare il padre.

« Sì, sì mi spiace e sì quella volta abbiamo avuto due gemelli cioè Nyx e Shin. » dice Ryan continuando a camminare.

Andromeda guarda Jonathan, Kathryn e Chakotey per poi sospirare arresa.

Il gruppo arriva all'enorme laboratorio stracolmo di gente, molti salutano Ryan e Nyx mentre altri guardano stupiti Andromeda, Jonathan, Kathryn e Chakotey il che è normale, dato che tutti e quattro risultano essere morti e tre anche da parecchi secoli.

Una donna si avvicina a Ryan con aria sollevata:

« Dottore, il coprifuoco è passato da un'ora ormai. Ci avete fatto preoccupare. » dice sorridendo.

L'uomo si gira verso Andromeda spiegando:

« Lei è Candice, un'apprendista. Purtroppo siamo rimasti in pochi medici e molti non lo sono neanche, come me. Ma non va malaccio per lo più curiamo i feriti. »

Candice annuisce con una smorfia:

« Già. Oggi fortunatamente non è successo nulla, strano in effetti ma, meglio così.» dice andando poi verso un gruppetto di persone intente a parlare animatamente.

« Che cosa terribile. » dice Kathryn guardandosi attorno sconsolata, i suoi occhi diventano lucidi quasi subito e Chakotey accorre in suo aiuto abbracciandola.

Jonathan si strofina gli occhi incredulo.

« E'.. colpa nostra se è successo tutto questo? » chiede mantenendo la calma.

« No. Se non sapevate nulla è colpa degli Xindi. » lo rassicura Chakotey ma questo non convince del tutto Jonathan che però si limita ad annuire.

Ryan porta i quattro in una stanza che doveva servire da dormitorio, vista la quantità di letti presenti.

« Bene sarete stanchi, domani mattina parleremo con calma e vedremo come riportarvi nella vostra linea temporale. Ora vi lascio, devo sistemare alcune cose. 'Notte.» dice per poi uscire dalla stanza e lasciarli soli.

« Pensa che siamo arrivati qui per caso.» dice Chakotey ripensando alle parole di Ryan; Jonathan si lascia sfuggire un sorriso e Chakotey lo segue.

« No noi possiamo tornare. Lo scopo di questo viaggio era vedere cosa sarebbe successo se non foste arrivati voi, ma siete arrivati. Perché ci ha portato qui? » chiede Jonathan tornando serio.

« Chi lo sa, staremo a vedere domani. » risponde Chakotey stendendosi in uno dei letti, tre dei quali già occupati dai colleghi.

 

 

Mentre Kate, Chakotey e Jonathan dormono, Andromeda continua a pensare a Ryan, così cambiato, ai suoi figli. Figli. Ma lei aveva visto solo Nyx. E Shin dove era? Molte domande vorticano nella sua testa e la donna non riesce a dormire, così esce silenziosamente dal dormitorio ora pieno.

Se conosceva bene Ryan, e lo conosceva, allora lo avrebbe trovato in laboratorio intento in qualche strano esperimento.

La donna pensa alle giornate passate ad ascoltarlo parlare entusiasta, mentre attraversa ciò che rimane dell'edificio per raggiungere il laboratorio, davanti alla porta però è sul punto di cambiare idea quando invece il suo corpo agisce da solo e apre la porta. Ryan davanti a lei la osserva stupito mentre dietro di lui compare Nyx che sorride radiosa a Andromeda.

« Ciao mamma. ‘Notte papà e cerca di dormire. » dice la ragazza uscendo dal laboratorio, Andromeda sorride e Ryan sbuffa.

« Dormire, non conosco questa parola. Neanche te a quanto vedo. Non riesci a dormire?» dice tornando a fare ciò che stava facendo prima che Andromeda arrivasse, la donna si avvicina.

« Sì è così. Ryan parlami di noi, della nostra famiglia. Hai parlato di due figli ma qui c'è sono Nyx.» dice esitando, l'uomo la guarda e esita a sua volta.

« Shin non esiste più per me. Devi sapere che alcuni terrestri hanno preferito il tradimento alla morte e si sono uniti agli Xindi. Tu sei stata una dei primi a morire in battaglia, Nyx e Shin avevano quattro anni ma crescendo Shin si è convinto che la tua morte fosse colpa mia, che avrei potuto salvarti. Ora lui è con gli Xindi e mi da la caccia. » risponde lasciandosi sfuggire un sorriso ma gli occhi si riempiono di lacrime; Andromeda è sconvolta ma si affretta comunque a consolare il compagno stringendolo forte.

Ryan borbotta qualcosa per poi baciare con forza Andromeda, tenendola stretta a sé. La donna, stupita, lotta contro l'istinto di allontanarsi e infine porta le braccia attorno al collo del compagno e si abbandona tra le sue braccia.

Andromeda è stupita di quanto la guerra abbia cambiato Ryan, l'uomo che in quel momento era nella DeLorean a più di seicento anni di distanza non l'avrebbe mai baciata perché la parte vulcaniana sovrasta quella umana, ma il Ryan che la stava baciando ora era più umano, aveva lasciato da parte la parte vulcaniana per dedicarsi ai superstiti.

Andromeda rompe il bacio sorridendo.

« Non mi hai mai baciato. O meglio il Te del mio tempo non mi ha mai baciato. » dice prendendo le mani di Ryan il quale risponde:

« Non ancora. Non voglio dirti quando perché ti rovinerei il momento, temo. Mi sei mancata, da quando sei morta non ho pace.»

Andromeda passa da felice a abbattuta, Ryan le accarezza delicatamente una guancia e lo guarda preoccupata.

« Io dovrò andare, devo tornare nella DeLorean tra non molto. » dice sfiorando la mano del compagno, lui sorride lievemente e annuisce.

« Perché non partite anche voi? Ci sono le astronavi no? » dice Andromeda piena di speranza, ma Ryan la distrugge subito sospirando afflitto:

« Vieni con me. » dice l'uomo uscendo dalla porta del laboratorio.

Andromeda cammina a passo veloce per star dietro a Ryan, i due attraversano tutto l'edificio e arrivano a una porta che la donna non aveva notato; Ryan la apre e vi entra sparendo nel buio. Andromeda lo segue riluttante e va a tentoni finché l'uomo non torna indietro prendendola per mano.

Quella che sembra una galleria sembra anche non finire mai, i minuti passano e Andromeda inizia ad abituarsi al buio e riesce a intravedere le pareti di terra e Ryan davanti a lei finché non si ferma e sussurra.

« Ci siamo, non parlare, cerca di non far rumore perché qui è pieno di Xindi. » e poi apre pianissimo una porticina che riempie subito di luce la galleria.

Una volta usciti Andromeda capisce che il tunnel collega i Laboratori a un hangar dove è riposta la DeLorean ormai inutilizzata.

« Come vedi l'astronave c'è. » dice Ryan dopo aver controllato attentamente se c'è qualcuno « Ma gli Xindi la sorvegliano costantemente, in più dall'ultimo volo necessita di un nuovo pezzo che purtroppo non possediamo. Non possiamo tentare un abbordaggio senza il pezzo, non servirebbe. » continua sfiorando l'enorme astronave.

Andromeda mette una mano in tasca e ne tira fuori un pacchettino che si era completamente dimenticata di avere e lo mostra a Ryan « Mi hanno detto che questo servirà. Magari è il pezzo. » sussurra il più piano possibile ma da dietro di loro una voce chiara squillante dice:

« Padre, ti ho sentito. E non sei solo, hai portato qualcuno con desideri di suicidio?» la voce è di un ragazzo alto, con capelli neri e... le orecchie a punta.

« Shin. Che piacere vederti. » dice Ryan gonfiando il petto.

« Risparmiati l'ironia, non sei in grado di farla. » dice Shin con un tono perfido, il ragazzo non ha ancora notato Andromeda, nascosta dall'ombra dell'astronave.

Shin punta contro Ryan un phaser e non ha intenzione di abbassarla anzi, muore dalla voglia di usarla ma sembra che aspetti il momento giusto.

« Non sono ironico, sei comunque mio figlio. » dice Ryan continuando a fissare Shin che però ha notato Andromeda e la guarda sconvolto.

« Mamma. » dice il ragazzo abbassando lievemente l'arma.

Andromeda lo guarda e annuisce « Sì sono io. » dice avvicinandosi un po' ma Shin incredibilmente si allontana.

« No. Tu sei morta » grida il ragazzo mentre le lacrime cominciano a rigargli il viso « Ci hai provato padre. Ma non sono così stupido. » dice fulminando Ryan con gli occhi per poi andarsene.

« E' andato a chiamare gli Xindi andiamocene o troveranno il passaggio. » dice Ryan aprendo di nuovo la porticina e trascinandoci Andromeda.

« Non ci ha creduto. Pensa che io sia un clone o un cosa simile? » dice la donna attraversando il lungo tunnel che li riporta ai Laboratori.

« Sì penso proprio che ti creda un clone. Ma me lo aspettavo. Allora che mi stavi mostrando prima?» risponde Ryan una volta tornati al laboratorio, Andromeda, la quale ha ancora in mano il pacchettino, lo mostra nuovamente a Ryan e poi lo apre tirandone fuori un pezzo di metallo con un LED all'estremità « E' lui, il pezzo che ci serve. » dice l'uomo guardando il pezzo.

Andromeda si porta il piccolo LED davanti agli occhi osservandolo attentamente « E' questo coso che vi ha trattenuti qui? » dice infine rimettendo il pezzo nella scatolina e consegnandolo a Ryan.

« Sì proprio quel pezzo. Ma ora possiamo riprenderci la DeLorean, sapevo che avresti portato novità, cara.» risponde l'uomo ammiccando ad Andromeda prendendo il pacchetto.

 

 

« E così il pacchetto che ti ha dato Hari li aiuterà a scappare.» dice il capitano Archer dopo aver ascoltato il racconto di Andromeda sugli eventi della notte precedente.

« Sì. Ora dobbiamo aiutarli a riprendere la DeLorean e poi penso che Hari ci riporterà nella nostra linea temporale. » risponde la donna assonnata.

In quel momento compare Ryan accompagnato da Nyx e da un uomo biondo sulla cinquantina.

« Bene signori vi avviso che stasera inizia il recupero della DeLorean. Una volta che l'astronave sarà di nuovo nostra potremo far salire tutti a bordo e andarcene. » dice l'uomo biondo tenendo le braccia dietro la schiena.

« Stasera? E come farete se vi seguiranno? » risponde sconvolta il capitano Janeway.

« Io e il comandante Forrest siamo certi di poterli battere in velocità ma, una volta impadroniti della DeLorean, avremo meno di mezzora per installare il pezzo e partire »

 

 

Per tutto il pomeriggio Andromeda, Kathryn, Jonathan e Chakotey aiutano il comandante Forrest a pianificare una strategia e, troppo in fretta, arriva l'ora di agire.

Ryan ha annunciato a tutti i superstiti dell'operazione e sono tutti pronti per imbarcarsi al segnale di Forrest ma tutto dipende dalla buona riuscita dell'operazione.

« Nyx non verrà con noi vero? » dice Andromeda fermando Ryan.

« No. E non verrai neanche tu, né gli altri tre con cui sei venuta. » dice l'uomo armeggiando con un tricorder.

« Stai scherzando? Non ti lascio andare da solo. Mi sta bene lasciare qui Janeway, Chakotey e Archer ma io vengo con te. Ryan, hai capito? » replica Andromeda offesa prendendo il tricorder a Ryan.

« Ok. Ma sappi che non perderò tempo a salvarti, principessina. » risponde l'uomo prendendo il computer dalle mani della compagna.

« Ma come sei.. Chi ti dice che non sarò io a salvarti? » chiede Andromeda ma Ryan si limita a ghignare divertito e a dare inizio all'operazione.

 

 

Il gruppo incaricato di spianare la strada è ora in marcia lungo la galleria che sbuca all'hangar di lancio. Kate, Jonathan e Chakotey hanno fatto di tutto per essere nel gruppo e non abbandonare Andromeda e Ryan così ora seguono obbedienti il comandante Forrest, armati e pronti alla battaglia.

Forrest apre la porticina e uno ad uno il gruppetto si raduna davanti alla DeLorean ma non hanno il tempo di chiedere ordini che gli Xindi attaccano.

« Sparate. » ordina il comandante Forrest e a quel grido l'hangar si riempie di lampi luminosi confusi, corpi che si accasciano a terra, si vedono membri di entrambi i gruppi che abbandonano le armi per attaccarsi a mani nude; il tutto continua per parecchi minuti finché Forrest non grida:

« Proteggetevi, nascondetevi.» e tutto il gruppo umano ha poche frazioni di secondi per eseguire, prima che una bomba al plasma stermini tutti gli Xindi presenti nell'hangar.

Pian piano gli umani escono dai loro nascondigli e guardano il campo di battaglia con tutti quei morti.

« Oh mio Dio. » dice Jonathan Archer mentre Ryan dietro di lui da il segnale ai superstiti.

« A tutte le unità. Dirigetevi alla DeLorean il più in fretta possibile. » e neanche un minuto dopo una folla di gente corre verso l'entrata dell'astronave.

« Ryan Bell a Trent Brown, guardia-marina prenda il timone della nave e attenda il via libera del comandante Forrest. » ordina Ryan a Trent e Andromeda è felice di sentire che qualcuno del suo equipaggio è vivo.

Dopo una ventina di minuti di flusso continuo di persone finalmente l'umanità è nella DeLorean; Ryan, Andromeda, Kate, Jonathan e Chakotey sono gli ultimi nell'hangar e stanno per entrare quando Ryan viene scaraventato a terra da Shin il quale blocca il padre a terra e gli punta contro un fucile a fase.

« Forse non riuscirò a fermare questa maledetta nave. Ma almeno so che tu non ci salirai mai, game over padre. » e prima che Andromeda possa fermare il figlio questo spara e colpisce Ryan in pieno petto.

Ad Andromeda esce un grido soffocato e poi la scena sparisce e lei cade in ginocchio nella plancia della DeLorean, in lacrime, gridando.

« No. Fammi tornare indietro! » Hari scuote la testa e si inginocchia accanto alla donna.

« Non posso, mi spiace. Ma voi potete cambiare quel futuro, voi potete salvarlo. » dice prendendo le mani di Andromeda e alzandola.

Kathryn la abbraccia mentre Jonathan e Chakotey le sfiorano le spalle rassicuranti, tutti e quattro decisi a salvare la Terra e ad evitare quel Tragico Futuro.

 

FINE QUARTO CAPITOLO

 

   
 
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