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Autore: DeliciousApplePie    12/09/2013    3 recensioni
Tom non rispose, si limitò ad avvicinarsi ancora di più a Beth e a stringerle i polsi.
–Tom lasciami andare- Disse leggermente impaurita. Il ragazzo assottigliò gli occhi e la strinse ancora più forte.
–Tom, lasciami, mi fai male!- La voce della ragazza iniziò a tremare.
–TOM LASCIAMI- Urlò Beth con tutte le sue forze.
Il ragazzo infastidito accontentò la rossa e la spinse violentemente contro la parete della camera provocando un forte tonfo e la caduta di Beth, che scoppiò in lacrime tenendosi la testa dal dolore.
Dal secondo capitolo.
“Thomas. Matthew. DeLonge. Che cazzo stai facendo a mia sorella?” Beth sobbalzò e la testa iniziò a girare.
“Tu alzati” Comandò autoritario il fratello maggiore.
Lo sguardo di Tom era perso.
“Non posso”
“Ha bevuto, e molto” Continuò il biondo indicando la bottiglia vuota di fianco.
“E tu ne approfitti, giusto?” Accusò Travis.
Dal quinto capitolo.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Tom DeLonge, Travis Barker
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo quinto.

 Scommettiamo?
 
 
 
 

La musica del locale riempiva le orecchie del biondo. L’eccitazione era alle stelle.Avrebbero aperto un concerto di una band abbastanza famosa a Poway e il locale era stracolmo di gente.
Percorse con lo sguardo la grande sala per individuare la chioma azzurra di Mark (Riportata al suo colore originale per l’occasione), ma senza successo. Tra quella ressa di punk e le luci psichedeliche era praticamente impossibile identificare qualcuno.
Si sistemò meglio sullo gabellino del bancone pronto ad ordinare qualcosa da bere quando una mano si posò delicata sulla spalla.
Delle labbra si avvicinarono all’orecchio del ragazzo.
“Non prima del concerto, per favore.”
 
A Tom non serviva girarsi per capire chi fosse, ma quando la figura slanciata di Beth lo superò ne ebbe la conferma. Indossava un  semplicissimo top nero e dei pantaloncini in pelle, anch’essi neri e i suoi amati anfibi. I capelli erano tenuti fermi da una bandana, nera , in stile pin up, che contrastava con i capelli rosso fuoco. Sulle spalle si notavano i due papaveri tatuati. Tom sospirò.
“Bella e dannata?” Una voce gracchiò e riportò il ragazzo alla realtà.
”Cook? Che ci fai qui?” Il ragazzo dietro al bancone sorrise mentre asciugava un bicchiere.
“Ci lavoro. Secondo te mi diverto ad asciugare i bicchieri e a servire da bere a ragazzi fin troppo ubriachi per bere ancora?” Tom alzò le spalle.
“E chi lo sa! Dopo l’ultima volta che ti sei fatto arrestare da te mi aspetto di tutto! Anche che ti scopi un cane!” I due risero di gusto.
“A proposito di scopare.. Immagino che hai già adocchiato la tipa con cui.. “consumerai” stasera.. giusto?” Chiese il ragazzo riferendosi a Beth. Tom scosse la testa.
Lei è Beth. La sorella di Trav, te la ricordi? Frequentavate il corso di storia insieme.” Cook strabuzzò gli occhi e si picchiettò la fronte con una mano.
“Alla faccia della pubertà. Prima non me la sarei mai scopata.. invece ora.. due bottarelle gliele darei proprio. È vergine giusto?” Sogghignò. Tom annuì in modo cupo.
“Calmo amico. Scherzavo! Chi te la tocca.. ma tu non stavi con Lea?” Il biondo fece una smorfia.
“Stavo.. appunto! Ora mi scopo Monique Foster”
“Ma non ti eri già scopato la sorella,Denise??” Una lampadina si accese nella testa del biondo.
“Ecco perché casa sua mi sembrava così familiare!”
“Amico, tu stai male” Rise “Comunque, tu hai Monique. Che problema c’è se io mi accalappio la rossa?” Tom si avvicinò all’orecchio del ragazzo dietro al bancone.
“Tu provaci e finisce male” Cook gli diede un bacio sulla guancia in segno di sfida.
“Non credo, DeLonge, mi sa che aggiungerò un’altra verginella alla lista” Il biondo lo prese per il colletto e si alzò in piedi.
“Tu prova solo ad avvicinarti a lei, e ti ammazzo.” Il moro rise e si allontanò aggiustandosi la polo.
“Ti ricordo che l’esperto in crimini qui sono io. Poi, comunque sia, lei non te la darà mai” Tom sogghignò.
“Tu dici?”
“Dico si! Facciamo una scommessa, chi riesce a consacrarla per primo vince. Ci stai?” L’amico scosse il capo.
“Assolutamente no.”
“Ma dai! Hai paura di perdere?”
“No. Solo che faccio scommesse sulle persone. Specialmente su Beth” Cook scosse il capo.
“Daaai Tom! Accetta! Sarà divertente!” Una voce si intromise nella conversazione. Era Mark. Tom lo guardò con scetticismo.
“Dai dai! Ci sarà da ridere!”
“Hai visto? Lo dice pure Hoppus!”
Continuò Cook.
“E se lo viene a sapere Travis?” Incalzò Tom.
“Non viene a sapere niente! Non preoccuparti! Poi spetta a Beth decidere se farlo o no!” I
"E cosa ci ricavo io?"
"Niente, è solo una sfida tra me e te. Una cosa personale"
Tom alzò un sopraciglio.
“Affare fatto allora?” Cook stese una mano in direzione di Tom, che la strinse vigorosamente con sguardo truce.
“Andiamo, Mark” Concluse voltandosi nel lato opposto del bancone  e addentrandosi nella folla con l’amico di fianco e raggiungendo i camerini.
Una volta nel corridoio Mark continuò “Lo sai che ha un debole per te. Sara facile come.. come.. come fare un panino! A proposito, mi è venuta fame.” Tom abbassò lo sguardo allontanandosi dall’amico.
 
 
“Fottuti stronziiii”
Tom con la sua voce stridula fece il suo ingresso sul palco. I punk in pista risposero con un vigoroso urlo.
Tom fu soddisfatto.
“Pronti a spaccare tutto, succhia cazzi?” Ancora una volta i punk urlarono e fu così che ebbe inizio il concerto. Iniziarono con “Strings”, poi fu la volta di “T.V” e “21 Days” fecero altri 3 pezzi e il pubblico era in delirio. Tra quell’ammasso di ragazzi e ragazze che saltavano e pogavano riconobbe la piccola figura di Beth.
Capì che era il momento.
Doveva iniziare ad avvicinirasi di nuovo a lei.
Doveva vincere quella scommessa.
Doveva.
C’era in ballo la sua reputazione di donnaiolo e il suo orgoglio.
Decise di suonare Carousel. Non era in programma, l’aveva scritta da poco, e non ne era ancora sicuro. Ma doveva cantarla. Propose ciò a Mark che accettò. “Lo sai che se dedicherai questa canzone a Beth pubblicamente Monique non te la scopi più, vero?”
“E chi lo ha detto che lo farò pubblicamente? Lei capirà”
Mark annui, e iniziò a pizzicare le corde del suo basso.
Tom con gli occhi cercava Beth. Non la trovava –Merda- pensò, ma proprio quando incominciò a suonare anche lui la intercettò di nuovo. Era in piedi con una bottiglia di rum in mano alla sinistra del palchetto. I loro occhi si incrociarono e Beth indifferente bevve un sorso dalla bottiglia. Il biondo senza spezzare il contatto visivo iniziò a cantare.
 
*I talk to you every now and then
I never felt so alone again
I stop to think at a wishing well
My thoughts send me on a carousel
 
Here I am standing on my own
Not a motion from the telephone
I know not a reason why
Solitudes a reason to die
 
Just you wait and see
As school life is a
It is a woken dream
Aren't you feeling alone? 
 
I guess it’s just another
I guess it’s just another
I guess It’s just another night alone
 
Now as I walk down the street
I need a job just to sleep in sheets
Buying food every once in a while
But not enough to purchase a smile
 
A tank of gas is a treasure to me
I know now that nothing is free
I talk to you every now and then
I never felt so alone again
 
Just you wait and see
As school life is a
It is a woken dream
Aren't you feeling alone?
 
I guess it’s just another
I guess it’s just another
I guess it’s just another night alone*
 
“Grazie, noi siamo i Blink!” Concluse Mark.
Tom posò la chitarra nel camerino e correndo si ributtò nella folla sotto lo sguardo divertito di Mark.
Percorse in lungo e in largo il locale ma niente. Di Beth nemmeno l’ombra. “Tom! Sei stato bravissimo!!” La vocina di Monique interruppe la ricerca.
“Grazie. Ora devo proprio andare andare a prendere una boccata d'aria, scusami.” Con una scusa la congedò e si dissolse nella massa di punk cercando l’uscita.
Aprì la grossa e pesante porta e il venticello fresco di settembre gli sferzò il volto.
Richiuse la porta alle sue spalle, e il suono della band che suonava in quel momento si ovattò. Con lo sguardo percorse il grande parcheggio e riconobbe la rossa. Era appoggiata al muro, ancora con la bottiglia di rum in mano. Di fianco a lei Cook. Tom si avvicinò a passo svelto.
“Ti chiamo allora!” Concluse il ragazzo prima di schioccarle un bacio sulla guancia e andarsene stuzzicando Tom facendogli l’occhiolino
La ragazza sorrise e lentamente si lasciò cadere a terra sedendosi con le ginocchia al petto. Bevve un altro sorso lasciando il resto al biondo che la seguì sull’asfalto.
“Tre quarti di rum? Ti sei bevuta tre quarti di rum?” La ragazza annuì flebilmente.
“Chi ti ha dato la bottiglia?”
“Il tizio di prima.. com’è che si chiamava?”
“Cook”
Rispose veloce Tom.
“Ah si.. Cook, simpatico!” Tom scosse la testa.
“Non è simpatico solo perché ti offre da bere e ti fa ridurre così”
“Tu non ti fai problemi quando TU ti riduci così e poi NOI ti dobbiamo portare a casa!”
“Ma domani c’è scuola!”
“Tu lo fai sempre. E ripeto. Non ti fai problemi!”

Il biondo iniziò a bere senza proferire parola e un pesante silenzio calò tra i due fatto di piccole occhiatine e sguardi.
“La canzone era per te” Concluse Tom alzandosi interrompendo il silenzio e lasciando la bottiglia vuota di fianco.
“Aspetta” Disse Beth allungando la mano e afferrandogli la maglia.
Il ragazzo si accovacciò di fronte alla rossa.
“Perché mi tratti così di merda dopo tutto quello che ho sempre fatto per te?” Disse tutto d’un fiato Beth lasciando scappare una lacrima. Tom si sentì terribilmente in colpa. Sia per lo spintone, sia per non avergli detto di New York.
“Scusa” Disse con voce bassa abbassando il capo.
“Non chiedermi scusa se alla fine fai sempre gli stessi errori” La rossa voleva fare un uscita di scena trionfale, quindi cercò di alzarsi per lasciare di stucco Tom, ma appena si mise in posizione eretta la testa iniziò a girare e la salivazione aumentò nella sua bocca.
Doveva vomitare.
Si manteneva lo stomaco guardandosi attorno spaventata. “Che hai?” Chiese il biondo.
Beth non rispose.
Pensò che se lo avrebbe fatto sicuramente avrebbe vomitato.
Il suo fegato e il suo stomaco chiedevano pietà. Un conato di vomito percorse il suo flebile corpo. Tom capi. Si avvicinò lentamente e le raccolse i capelli e gli mise una mano sulla fronte.
“Vomita” Comandò. Beth scosse il capo.
“Vomita. Non trattenerti. Ti sentirai meglio. Te l’assicuro!” Un altro conato scosse la ragazza.
Cerò di liberarsi da Tom ma niente. Stava troppo male per farlo. Alla fine assecondò l’amico. Arrivò un altro conato, e lei si sporse in avanti vomitando. Tom non era per niente schifato. Pensò a tutte le volte che lei lo aveva fatto per lui, si sentì in colpa ancora più di prima. Finito di vomitare il ragazzo si preoccupò di farla sedere, di pulirle la bocca e asciugarle le lacrime provocate dallo sforzo. “Grazie” Sussurrò l’amica appoggiandosi sulla sua spalla.
“Dovere” Beth sorrise e si accoccolò tra le braccia del ragazzo.
Era poco vestita, e aveva freddo. Quelle braccia erano un ottimo rifugio, ma non bastava a placare il freddo di quella notte, molto strano, soprattutto in California e a Settembre.
“Vieni” Disse il biondo picchiettando l’asfalto in mezzo alle sue gambe. La ragazza non se lo fece ripetere due volte che si ritrovò sovrastata al corpo ancora accaldato di lui. Mise il volto nell’incavo del suo collo, e aspirò intensamente il suo profumo.
  Si sentiva come se avesse ritrovato la strada di casa dopo essersi persa.
Forse per colpa dell’alcol, o forse per un qualcosa che non si sapeva spiegare neanche lei, iniziò a baciare delicatamente quella parte di pelle. Tom non disse niente.
Lasciò fare.
Era una sensazione piacevole. Si lasciò trasportare dal momento e dei brividi cominciarono a risalirgli la schiena. La sua mano iniziò a percorrere il corpo della ragazza arrivando alla testa e affondando nella chioma rossa incitando la ragazza a continuare. Beth sorrise maliziosamente e prese tra le labbra un piccolo lembo di pelle iniziando a succhiare e mordicchiare. Tom rise capendo cosa avesse intenzione di fare la rossa, ma la lasciò continuare. Una volta finito guardò soddisfatta il suo lavoro e rise.
“Non vale” Disse Tom. “Ora tocca a me”
Beth non oppose resistenza e piegò di lato il collo sottile. DeLonge era esperto. Sapeva come far impazzire una ragazza. Ma con Beth era diverso. Si sentiva impreparato e indifeso. Lei conosceva tutte le sue tecniche. Con i polpastrelli spostò una piccola ciocca di capelli che era rimasta sulla pelle pallida. Avvicinò le labbra all’orecchio e iniziò a mordicchiare e leccare il lobo. Mille brividi percorrevano il corpo di Beth.. Tom con dei piccoli baci a fior di pelle e scese lungo il collo. Si fermò a metà e iniziò a mordicchiare leccare e succhiare.
La rossa si lasciò fin troppo trasportare. Anzi. I due si lasciarono fin troppo trasportare senza accorgersi che Travis fosse proprio davanti a loro.
“Thomas. Matthew. DeLonge. Che cazzo stai facendo a mia sorella?” Beth sobbalzò e la testa iniziò a girare.
 “Tu alzati” Comandò autoritario il fratello maggiore.
Lo sguardo di Tom era perso.
Non posso”
“Ha bevuto, e molto”
Continuò il biondo indicando la bottiglia vuota di fianco.
“E tu  ne approfitti, giustoi?” Accusò Travis.
“Ha incominciato lei!” Cercò di discolparsi Tom alzandosi e mostrando il succhiotto. Il punk annuì e osservò la sorella accasciata a terra.
“Capisco. Questa te la lascio passare!”
“Lo so che mi ami mon amour!”
Tom si avvicinò al moro con le labbra a bacio.
“Fanculo! Finiscila. Pensa ad alzare Beth. Ma si può sapere perché l’unico con un minimo di cervello sono io? Perché sono l’unico che non si sfonda a sta maniera?”
“Perché tu devi badare a noi quando siamo ubriachi”
Rise il biondo aiutando la ragazza ad alzarsi. Travis lo guardò truce e concluse “Grazie a Dio Mark ha la macchina e ci può accompagnare!”



 

Eccomi di nuovo qui!
Finalmente è arrivata la famigerata scommessa!
Chissà comeandrà a finire! Vincerà Cook, o vincerà Tom? A voi le scommesse!

Grazie per aver letto il quinto capitolo di questa storia.
Se volete lasciate una recensione. Mi farebbe molto piacere.
Un bacio C:


Vorrei ringraziare in oltre staywith_me, Kaleidoscope_ e  Layla per aver recensito lo scorso capitolo C:

 
 
 
  
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