Titolo:
Il profumo del domani
Genere:
Nosense più totale
Asuka:
Nome
giapponese femminile 明
日香 “Bellezza
del domani.”
Geisha:
Con il termine geisha
indichiamo un’intrattenitrice e artista giapponese che
erroneamente, soprattutto
in occidente, viene identificata come prostituta. Le osen Geisha
invece, sono
molto disprezzate dai giapponesi perché si esibiscono in
grandi alberghi per un
numero vasto di persone, anziché di un solo cliente,
ritenendole alla strenua
delle prostitute. Nella
mia mente bacata
Asuka era una geisha che si prostituiva. Ora volevo solo chiarire che
le geisha
sono solo artiste e intrattenitrici che studiano anche.
Spero che possa piacervi.
Enjoy!
Asuka
è bella.
Ha
una
bellezza di quelle che ti uccide, che ti frantuma la pelle con un solo
sguardo.
Una di quelle che le donne invidiano mentre gli uomini lascerebbero le
proprie
mogli per passare una notte con lei, solo per poter gustare quella
bellezza
giovanile. I suoi profondi occhi neri
annientano come la lama di una spada, perforando ogni
singolo organo
mentre la sua chioma d’ebano le circonda sensualmente il
viso. Le labbra
carnose e rosate sono state create per soddisfare ogni voglia carnale
di
qualsiasi uomo o donna, perché lei è nata per
questo perché è il suo compito su
questa terra. La sua pelle è bianca, il suo unico vanto.
Gioisce quando
rimangono sbalorditi di fronte all’innaturale biancore della
sua pelle, per poi
ritornare un involucro di carne privo di qualsiasi emozione.
Asuka
è giovane.
Così
giovane da non sapere che cos’è l’amore.
Ma ormai è solo l’aspetto che le
ricorda ancora di avere appena diciotto anni, in realtà lei
si sente vecchia e
appassita, come un fiore assetato d’acqua, tenuto lontano dai
caldi raggi del sole.
Anche lei ha sete, ma ha sete di una felicità che mai
potrà colmare. Una
felicità che nasce dal cuore e che si libera in tutto il
corpo. Asuka ha tanta
sete ma la sua gola sarà sempre secca.
Asuka
è sola.
Lo
è sempre
stata fin dal grembo di sua madre. Non ha mai avuto nessuno, nessuno
che le
insegnasse cosa è giusto e cosa è sbagliato,
nessuno che le insegnasse ad amare
e ad essere felice. Era questo il suo destino, lo ha sempre saputo dal
momento
in cui ha messo piede in quella casa. Sarebbe stata da sola fino alla
sua
morte. Una morte solitaria per una vita solitaria. Infondo lei agogna
la morte,
la desidera come un amante: desidera poter fondersi in lei, avvolgerla
in un
abbraccio eterno.
Asuka
è una geisha.
Forse
è la
sua punizione per essere stata messa al mondo. Una nascita
indesiderata, nata
dal grembo di chissà quale sventurata che per poter vivere,
vendeva la propria
femminilità, proprio come lei. C’è
l’ha nel sangue, nessuno può opporsi al
proprio destino, nemmeno lei. A volte si sente amata ed è
felice quando gli
uomini le sorridono, alcuni fanno anche l’amore con lei,
quello vero.
Tuttavia ci sono anche uomini che non hanno cura di lei e
che le
imprimono i loro schifosi segni sulla sua pelle e lei piange, ma non
può nulla
perché è il suo destino. Lei è geisha,
è nata per far questo, è nata per
sentirsi sporca, per godere e far godere agli altri.
L’unica
colpa di Asuka
è quella di voler amare.
Asuka era un pezzo di
carne
Una
lacrima
solitaria le riga il volto e lentamente, si alza e incomincia a
rivestirsi.
Ormai non bada più a tutti i marchi che gli uomini le
lasciavano sulla pelle,
perché ormai erano come segno indelebile del suo essere.
Quei segni hanno il
compito di ricordarle quello che è e quello che per sempre
sarà. Non ha scampo,
non può sfuggire al suo destino, ne tanto meno ci ha mai
provato. Perché scappare?
Quella casa è un rifugio sicuro per lei, l’unica
sicurezza nella sua vita sono
quelle quattro mura tinte di lussuria. Cosa c’è di
male infondo?
Asuka,
infondo, aveva
tutto ciò che desiderava. A cose le serviva
l’amore?
Si
avvicina all’unico spiraglio di luce di quella fredda stanza
ed osserva
malinconica il cielo sereno, mosso da una leggera brezza primaverile.
Asuka
sorride, vorrebbe essere come quel cielo: puro e bello nella sua natura
di
esistere. Quel giorno il sole brilla più del solito, Asuka
sente i raggi scardarle
la pelle e si sente un tutt’uno con il cielo e
l’infinito. Allora trova un’altra
ragione per andare avanti: la bellezza della natura, quella bellezza
che le fa
sperare in un domani migliore e di amarlo, fino al giorno in cui
esisterà solo
il ricordo dell’incantevole bellezza di Asuka la geisha. Dopo anni, Asuka si sente
felice guardando il
cielo e quando vede un passero che si posa sul suo davanzale, lo guarda
intenerita, pensando che c’è ancora qualcosa di
puro in questo mondo.
“Domani,
forse andrà meglio.” Sussurra al passero con
dolcezza. La sua voce da sempre è
invidiata da molti, è melliflua e chiara, come
l’acqua di un ruscello. Quando
canta Asuka, anche gli uccelli tacciono per poter ascoltare quella
magnifica
melodia così natura e ipnotica. Il passero cinguetta, poi
vola via, seguita
dallo sguardo ormai colmo di lacrime di felicità di Asuka.
Sorride felice e ci
crede davvero che sarà così.
Asuka ama
il domani,vuole
fare l’amore con lui e vuole fondersi in esso.
Perché
Asuka è questo:
Asuka
è il
profumo del domani.