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Autore: AnonymousPoet    12/09/2013    4 recensioni
Perché l'Amore, è ciò che rende l'essere umano un po' più giusto, un po' meno fragile, un po' meno debole e un po' meno insignificante. L'Amore è lo scopo vitale di chiunque, è una spasmodica ricerca che ti consuma le viscere e ti logora le interiora, ma una volta trovato, l'amore è ciò che riempie le tue giornate e le colora di mille sfumature sfolgoranti, che dà luce al tuo sguardo e ti rinvigorisce, restituendoti la forza che hai perso in passato. L'Amore guarisce e rimedia a tutti gli errori della tua esistenza. L'Amore ti salva la vita.
E così è successo a Tommy, in quella gelida serata di Dicembre; enormi e cupe nuvole cineree coprivano il cielo notturno, predicendo un'ennesima tempesta di neve e impedendogli la vista delle stelle. L'Amore gli ha salvato la vita.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Adam Lambert, Tommy Joe Ratliff
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Our 'Forever'.

 

 

 

 

L'essere umano è fragile, come una sottile conca di cristallo, che può essere rotta al minimo movimento, al primo passo falso. L'essere umano si sbaglia, è imperfetto, perde il controllo e distrugge. L'essere umano è debole, è fatto di carne e sangue e desiderio e passione, cede alle tentazioni del corpo e dello spirito, abbandonandosi completamente per ricevere quei pochi minuti di piacere. L'essere umano è minuscolo, un piccolo puntino, insignificante rispetto alle milioni di galassie stellari nell'universo.

 

L'essere umano è sbagliato, ma è capace d'amare. Ed è questo che distingue l'essere umano da qualsiasi altra cosa: i sentimenti. La rabbia furiosa che esplode nel sangue, dentro le vene e nel più piccolo dei capillari; la tristezza che bagna gli occhi, fa tremare e sbianca il volto; la passione che fa battere il cuore così forte che potrebbe uscire dal petto.

 

L'Amore, che rende ogni istante magico e bellissimo, che solleva la mente dalla scatola cranica e la fa volteggiare su, nel cielo, in mezzo alle nuvole, come se stessi vivendo nella più bella delle fiabe.

 

Perché l'Amore, è ciò che rende l'essere umano un po' più giusto, un po' meno fragile, un po' meno debole e un po' meno insignificante. L'Amore è lo scopo vitale di chiunque, è una spasmodica ricerca che ti consuma le viscere e ti logora le interiora, ma una volta trovato, l'amore è ciò che riempie le tue giornate e le colora di mille sfumature sfolgoranti, che dà luce al tuo sguardo e ti rinvigorisce, restituendoti la forza che hai perso in passato. L'Amore guarisce e rimedia a tutti gli errori della tua esistenza. L'Amore ti salva la vita.

 

E così è successo a Thomas, in quella gelida serata di Dicembre; enormi e cupe nuvole cineree coprivano il cielo notturno, predicendo un'ennesima tempesta di neve e impedendogli la vista delle stelle. L'Amore gli ha salvato la vita.

 

Stava lì, seduto sul cornicione di quella costruzione in cemento, con il naso in aria e i piedi che dondolavano, nel vuoto. I capelli viola, dal taglio asimmetrico, ricadevano disordinatamente sul suo collo bianco e sulle sue spalle, mentre gli occhi castani erano stretti, mentre scrutavano l'imperturbabile grigiore della volta celeste. Certo che era proprio un ottimo giorno per morire.

 

Abbassò lo sguardo, fino a piantarlo per terra: dove la fioca luce giallognola dei lampioni illuminava pigramente tantissime persone che, piccole e insignificanti come formiche, si affannavano. Non poté fare a meno di chiedersi perché stessero correndo, perché avessero tanta fretta. La vita è una sola, perché sprecarla affrettandosi? A quel pensiero, balenato nella sua mente, rischiò di prorompere in una deliziosa risata. Da che pulpito vien la predica, avrebbe detto sua madre.

 

Dall'alto dei sedici piani di quel palazzo, si sentì uno spettatore passivo della vita altrui, considerandosi già morto.

 

Uno svogliato vento gelido soffiava, entrandogli nelle ossa, frustandogli leggermente il viso intirizzito dal freddo e scompigliandogli dolcemente i capelli. Decise che era il momento perfetto.

 

Thomas era un uomo stanco e distrutto, perché si era fatto sfuggire l'Amore, passivamente, come sabbia che scivola via, tra le dita. Aveva posseduto l'Amore, l'aveva custodito a lungo nel suo cuore, e poi si era fatto scappare via tutto, lasciando un vuoto gigantesco, una voragine scura dentro di sé. Un enorme e devastante buco nero che, velocemente, aveva risucchiato tutte le sue emozioni e i suoi pensieri puri e felici. Che aveva spento, ad una ad una, tutte le stelle del suo universo.

 

Un cliché, non è vero? Il bassista etero dalle braccia tatuate e i capelli ossigenati che si innamora follemente del cantante sexy e provocante dagli occhi di ghiaccio. Un cliché, ma non importa, perché è il suo cliché.

 

Ricapitolando, Thomas aveva l'Amore. Poi, però, improvvisamente, tutto è finito. E lui, passivo combattente, si è arreso, capitolando davanti alla crudeltà del destino; malvagio e sadico destino, che si diverte a spegnere i sorrisi e a giocare con le emozioni altrui. Spietato ed insensibile destino, che segue con lo sguardo, ammaliato, ogni lacrima che scorre. Infausto e brutale destino, che marchia a fuoco il dolore nella tua carne.

 

Se chiedete a Thomas come abbia fatto a perdere l'Amore, lui non lo saprà dire con certezza. Forse amava per scherzo, forse le stelle avevano in serbo per lui qualcos'altro.

 

Thomas si alzò in piedi e allargò apaticamente le braccia, ispirando rumorosamente. Sorrise svogliatamente e alzò l'ultima volta lo sguardo al cielo. “Ciao. Addio.” sillabò, in un muto saluto.

 

E stava per lanciarsi, stava per volare, finalmente, quando due calde mani, forti e grandi si posarono sui suoi fianchi. Thomas non si sorprese, non sussultò, non si voltò teatralmente. Non fece nulla di tutto questo. Sorrise. Avrebbe riconosciuto la presa forte di quelle mani ovunque, per quante volte l'aveva sognata, per quante volte l'aveva ricordata, ripensando alle volte in cui avevano fatto l'amore.

 

Due labbra calde ed umide si posarono sul suo orecchio, sussurrano piano parole incomprensibili, che gridano silenziosamente. Thomas sentiva il respiro dell'uomo sul suo collo. Lacrime mute, salate e amare insieme, iniziarono a solcargli le guance bianche, senza chiedere il permesso.

 

Le due figure rimasero così, abbracciate, a lungo, senza proferire parola, nell'aria, un'impercettibile domanda: avremo mai il nostro 'per sempre'?

 

 

 

 

 

A/N

 

Eccomi qua, tornata alla riscossa, muovendomi in un terreno per me familiare: l'angst. Spero che la shot vi sia piaciuta, e mi farebbe molto felice un parere, un commento, anche solo poche parole.

 

AP.

  
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