Sweet Nightmare

Buio.

Buio pesto.

Non sapeva il suo nome. Non sapeva chi era. Non sapeva cos'era.
Luce improvvisa, accompagnata da una sola, eppure incredibilmente importante consapevolezza.
Io esisto.
L'ambiente circostante devastato, strade distrutte, orribili creature si aggiravano, senza notare la sua presenza.
Un posto orribile, insomma.
Provò a muoversi, senza successo. Aspettò. Dopo qualche tempo anche i mostri iniziarono ad andarsene, lasciando così come suoi unici compagno un cielo plumbeo e una vista a dir poco desolante.
Non ricordava nulla di ciò che era successo prima di quell'abbagliante luce. Si sforzò di rammendare qualcosa, anche solo una frazione del suo passato. Con scarsi risultati, purtroppo.
Molto tempo passò, prima che, per la prima volta dal suo risveglio, udì delle voci.

-Sbrighiamoci!-

Per qualche motivo, comprendeva quella lingua. Probabilmente era anche la sua. Avvistò, non troppo lontani, un vecchio malandato e una bambina correre in quella direzione, fuggendo dalle creature orrende.
Avrebbe potuto lasciarli divorare davanti ai suoi occhi. Avrebbe potuto portare avanti quella pietosa giornata nel tentativo di scavare più a fondo nella propria memoria. Tuttavia, provò un certo dolore nel vedere quei due sfortunati fuggire. Una certezza si fece spazio nella sua mente: avrebbe dovuto salvarli. No, non per la loro incolumità. No, non perchè ci teneva particolarmente. Per il semplice fatto che, se avesse lasciato che venissero uccisi, per qualche motivo, non se lo sarebbe mai perdonato.
Per la prima volta, provò a muoversi, e ci riuscì. Si allungò, creò una scala verso una via superiore. I due la notarono, il vecchio prese sulla spalla la piccola figura dai capelli corvini, e , con tutte le energie che possedeva in quelle ossa stanche, si arrampicò su quell'essere. Sì, perchè ormai era perfettamente a conoscenza di non essere esattamente ciò che viene solitamente chiamato umano. Aveva visto il suo corpo informe e roseo. E, in qualche modo, sapeva che c'era qualcosa di sbagliato in tutto ciò. Sapeva di non essere ciò che avrebbe dovuto essere. Intanto, la coppia, riuscì a raggiungere il proprio obbiettivo, nascondendosi, almeno per un pò, dalle bestie. L'essere roseo osservò i due. L'uomo dal volto segnato dal dolore, un volto di una persona che aveva avuto ormai modo di conoscere la sofferenza. Portava una stravagante corona legata alla cintura, che brillava maestosa sopra la figura spenta della persona che se la trascinava dietro. La bambina, invece, era diversa. Certo, che avesse sofferto, era chiaro. Tuttavia, in quegli occhioni stremati, la creatura osservante poteva intravedere un bagliore di speranza brillare solitario. Il visino tondo era incorniciato scompostamente da capelli corvini che le arrivavano alle spalle. La cosa più stravagante, tuttavia, era un timido sorriso nato sulle labbra della giovane.
L'individuo roseo provò a sorridere, scoprendo poi di non avere nemmeno una bocca, e di non riuscire ad imitare quella piccola, così dolce, così pura.
Perchè, da quando aveva iniziato ad avere coscienza, la bambina era stata l'unica cosa bella che aveva visto in quel mondo orribile. L'unica cosa che avesse rallegrato l'atmosfera oscura e triste. E, in quel momento, sentiva che l'unica cosa che avrebbe potuto fare per il resto dei suoi giorni, senza sapere nulla di sè o dell'universo intorno, sarebbe stato proteggere l'innocente ragazzina dai capelli scuri.


Quando la principessa Gommarosa si svegliò nel suo letto, non potè che sospirare rassegnata. Ormai da tempo si ritrovava ad alzarsi nel mezzo della notte, a causa di un sogno. Si mise in piedi, per andare poi ad osservare la luna, che si ergeva meravigliosa nel cielo decorato dalle stelle luminose, dominando incontrastata la notte. Eppure, nemmeno lo ricordava, questo sogno. Che cosa poteva significare? Perchè le stava succedendo tutto questo? In fondo, nelle settimane passate, nulla era successo di nuovo, se non l'incontro improvviso con un'amica di Finn, una vampira dall'aria ben poco raccomandabile. Insomma, nulla di importante. L'unico indizio che aveva di questo fantomatico incubo, era il sorriso di una bambina dai capelli neri. Per il resto, non riusciva a capire che altro fosse successo nel sogno.

Buio.

Buio pesto.






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Note dell'autrice: Importante!(?)
Allora, non so quanti di voi abbiano capito esattamente ciò che ho scritto. Non tanto perchè sia complicato -perchè, intendiamoci, di complicato nulla c'è- ma perchè è una mia teoria personale a proposito di Adventure Time, riferita ad un'episodio in particolare.
D'ora in poi, infatti, se non avete mai visto l'episodio "Simon & Marcy", vi sconsiglio vivamente di leggere, sarebbe spoiler, signori e signore.
Ebbene, mi rivolgo a chi ha visto questo meraviglioso episodio: avete presente la gomma da masticare che costituisce da scala per Simon e Marceline, e, a fine episodio, consegna addirittura la zuppa di pollo a Simon? Si muoveva. Ed era gomma da masticare. Non ho potuto fare a meno di pensare che fosse Gommarosa.
True story.
Non prendetemi per matta, questa teoria è inserita poi nella più grande teoria che dice che tutti i dolci, siano dolci mutati geneticamente dalle esplsioni nucleari della Grande Guerra dei Funghi. E sì', credo che tutti ormai sappiano che con funghi, non si intende esattamente quelli che si trovano nel bosco.
Ad ogni modo, credo che ora vi devo abbandonare, altrimenti finirei coll'annoiarvi, XD.
Se ho fatto qualche errore avvertitemi! Ah, e ditemi cosa pensate della mia teoria! Non c'è bisogno che lo facciate in una recensione, per carità, ma se mi mandaste un messaggio privato, giusto per dirmi se ha un senso, XDDD (??).

Bacioni,
#Matt