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Autore: WisermenRO    12/09/2013    2 recensioni
Mi svegliai tutta sudata, avevo paura. Non sapevo dove mi trovavo. Ma vedevo, una scritta sul muro: NON PUOI SCAPPARE VIA!
Genere: Horror, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Era un lunedì , quando io, e la mia amica andammo in discoteca. Decidemmo di passare una giornata diversa da tutte le altre, volevamo diventare come tutte le altre ragazze. Divertenti, simpatiche e via discorrendo. Io e la mia amica Kassy, non avevamo tante conoscenze, anzi, eravamo molto sole. Le altre ragazze, non ci degnavano nemmeno di uno sguardo. Per loro eravamo diverse.  Erano quasi le quattro quando Kessy, mi telefonò e mi disse: Hey Jenny! Ti devo parlare urgentemente, ci vediamo a casa mia fra un quarto d'ora, ciao!  Non feci in tempo a chiederle nemmeno il motivo che mi attaccò in faccia. Visto che mancava poco, decisi di vestirmi e di dirigermi verso di lei. Arrivai di fronte a casa sua, e suonai il campanello. Non rispose nemmeno al citofono che mi aprì subito. Probabilmente mi aveva vista dalla finestra. Entrai in casa e mi diressi verso camera sua. "Kassy, sei in camera tua?". "Si, sono qui, vieni!". Incuriosita dalla faccenda gli chiesi come mai quella telefonata, e lei mi rispose: ascolta, facciamo una cosa diversa stasera,basta stare in casa, basta parlare sempre al telefono e basta essere tristi. Dai Kassy, falla finita, di cosa si tratta? Beh, cara Jenny... Stasera si va in discoteca! "COSA!? Ma sei impazzita?" Non fare cosi Jenny, e solo per questa sera, ti prego, ti prego! Kassy, piantala. I miei genitori non mi farebbero mai andare in discoteca! Non mi lasciano uscire fuori di sera, figurati se mi fanno andare in discoteca! Cara Jenny.. non devi mica dirgli qualcosa ai tuoi genitori.. Gli dirai che dormi da me. I miei genitori andranno via per le otto di sera, e siccome non vogliono che rimanga sola, dirò a mia madre se puoi rimanere a dormire qui! Kassy, ma i tuoi genitori a che ora tornano? Stanno fuori tutta notte,hanno degli affari da svolgere. Ok.. dirò a mia madre che dormirò da te, va bene Kessy? Splendido! Ti aspetto qui da me. Ok! A dopo. Ma che diavolo sto facendo? Io? Discoteca..? Ah.. non posso! Una timida come me, non resisterebbe nemmeno un minuto in tutto quel casino! Ma, se non ci vado.. deluderò la mia unica amica.. e non voglio deluderla! Devo farmi coraggio! Arrivai da Kassy. Kassy! Apri questa dannata porta, sto congelando! Mi aprì la porta, finalmente. Kassy, si può sapere perchè ci hai messo cosi tanto!? Scusa, Jenny, mi stavo facendo la doccia. Sei la solita. Allora, si va o no in discoteca? Che domande sono, Jenny!? Certo che ci andiamo! Kassy.. posso farti una domanda? Dimmi pure Jenny. "Come ti e venuta in mente questa idea di andare in discoteca?" Ah.. beh.. oggi a scuola, sentivo delle ragazze che parlavano di discoteca, ragazzi e altro ancora.. e,allora.. volevo andarci anch'io. Ah, solo per questo vuoi andarci? Perchè hai sentito la parola discoteca? No, Jenny.. e perchè voglio vedere come sia. Ok, andiamo, ti credo sulla parola. Grazie Jenny, sei la miglior amica che possa avere. Ah.. scommetto che vuole andarci solo per conoscere un ragazzo... ti puoi aspettare di tutto da Kassy. Siamo arrivate! Si, scommetto che ci divertiremo un sacco Jenny! Musica al massimo, ragazzi alcolizzati, droga.. ma dove diavolo sono? Non è una discoteca, è un inferno! Andiamo Jenny, muoviti! Cosa stavi pensando? Niente, vai.. Ti raggiungo! Come diavolo facevo a raggiungerla non conoscendo questo posto!? Kassy! Aspettami!!! Entrai in quel inferno, non capivo se fosse realtà quella che vedevo o fosse tutto frutto della mia immaginazione Musica, ragazze che si spingevano mentre ballavano, insulti in ogni angolo.. Che poso inquietante! Jenny, vieni! Un ragazzo ci ha appena offerto da bere. Era la prima volta che Kassy entrava in quel posto,ma sembrava che lo conoscesse a memoria. Questa ragazza non finirà mai di stupirmi! Jenny, ti muovi o no? Vini a bere questo dannato Drink! Arrivo, arrivo.. mica scappa quel dannato drink. Jenny, questo e John, John questa e Jenny. Piacere mio John. Il piacere è tutto mio Jenny. Vidi Kassy allontanarsi da me, e lasciarmi con quel tipo, John. Kassy, dove diamine stai andando!?! Stai tranquilla Jenny, sei in buone mani! In buone mani? Ma se l'aveva appena conosciuto! Quanto la odio, la odio! E tu, quindì, ti chiami Jenny..? Si, mi chiamo Jenny, e non voglio avere niente a che fare con te. Stammi lontano, e non parlarmi. John, si zittì. Però mi disse una cosa: "Vedrai, che avrai eccome a che fare con me". Questa frase, mi lasciò perplessa.. Cosa voleva dire? All'improvviso, caddi, la musica non si sentii più, il mormorio delle persone era sparito e la mia amica Kassy non la vidi più. Era come se stessi sognando. Ma era la pura realtà. Mi svegliai tutta sudata, avevo paura. Non sapevo dove mi trovavo. Ma vidi sul muro, una scritta: NON PUOI SCAPPARE VIA. Cominciai a urlare, a chiedere aiuto..Fino a che non scoppiai in lacrime. All'improvviso, si aprì la porta che stava dinanzi a me. Era quel ragazzo, quel John.  Si avvicinò e mi disse: "Te l'ho detto, che avrai a che fare con me!" Cominciai a urlare ancor di più in modo che mi lasciasse andare, ma nulla.. Mi portò in una camera senza finestre, solo una porta. Mi trascinò via per i capelli, tirandomi pugni e calci perchè non obbedivo a ciò che mi diceva.  Una volta arrivati lì, mi mise sul letto , e cominciò a baciarmi e toccarmi, come se stessimo facendo l'amore. Ma all'improvviso, mi strappò via la maglietta che indossavo, gli altri vestiti me li aveva tolti sicuramente mentre dormivo. Cominciò a toccarmi le parti intime, era sua intenzione violentarmi. Cominciai a urlare, urlare e ancora urlare! Ma niente, aveva già finito il suo lavoro. Ero in panico, non riuscivo più a respirare, avevo paura. Mi riportò in quella dannata camera, passai ancora una notte lì. Ero lì, in quella camera, a piangere e sperare che qualcuno mi trovasse. Ma fino adesso, niente. Non sapevo, se fuori era buio o giorno, avevo perso la condizione del tempo. Si aprì la porta, e lui, cominciò ad avvicinarsi verso di me. Mi chiese di seguirlo. Eseguì. Mi portò nella stessa camera, e mi minacciò che se non lo facevo divertire, mi avrebbe ucciso. Io, cominciai a tremare dalla paura, e a piangere. Lui, mi si avvicinò e mi chiese: Fammi divertire, sennò, sei morta. Non feci niente, avevo troppa paura. Ero agitata, volevo andarmene via da lì. Perse la pazienza, mi si avvicinò e mi picchiò con tutta la sua forza. Ero stanca, ero addolorata e sentivo, che non ce la facevo più. Ancora una volta,mi ritrovavo in quella camera. Nessuno che mi cerca. Sento che sto per morire. Decisi di andare via da lì, avrei dovuto trovare una via d'uscita. Mi diressi verso la porta e cercai di aprirla in tutti i modi. Niente da fare, non ci riuscivo. Solo ora, mi ricordai di avere ancora il mio fermacapelli. Provai ad aprirla, una volta, due volte, tre volte.. Niente. Mi sedetti, ero sul punto di arrendermi, ma non lo feci. Andai ancora a provare, ed ecco, che inaspettatamente la porta si aprì. Uscì, da quella camera, richiudendo la porta alle mie spalle. Cominciai a girovagare alla ricerca di un uscita, ma non trovavo niente, non trovavo nessuna finestra. Solo porte, solo ed esclusivamente porte! Sentii dei passi, che si avvicinavano. Era John. Mi misi a correre alla cieca, per trovare un posto dove nascondermi.  Sentii gridare in lontananza: Jenny! Dove sei! Tu sei mia! Sei solo ed esclusivamente mia! Improvvisamente, aprii una delle porte. Trovai un armadio, e mi ci nascosi dentro. Era vicino, lo sentivo. Entrò nella camera dove era situato l'armadio in cui mi nascondevo. Il cuore mi batteva a mille, la paura aveva superato il limite. Se ne andò. Lasciai passare altri due minuti prima di uscire. Una volta uscita, aprii altre porte, entrai in altre camera, ma niente! Nessuna via d'uscita! Ma ecco, che all'improvviso.. lo sguardo mi capitò su una porta di ferro, che non distava molto da me. Mi ci avvicinai lentamente e la aprii. Davanti a me, c'era una scalinata che portava a una porta. Corsi subito verso la porta, ma ecco che lui mi stava inseguendo. Le scalinate sembravano infinite, non finivano più. Sudavo, gridavo e pregavo di arrivare a quella porta. Ma una volta arrivata dinanzi a lei, essa, non si apriva. Caddi e mi risvegliai di nuovo in discoteca. Non c'era più nessuno. Le porte erano chiuse, le luci erano spente,tranne quella del bar, dove mi trovavo io. Mi alzai, e vidi John. "Te l'ho detto che non puoi scappare".
  
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