Anime & Manga > Makai Ouji: Devils and Realist
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Autore: DanielaRegnard    13/09/2013    2 recensioni
{Personaggi: Michael, Lucifero. Fraternità, nessun paring, solo due fratelli.
«Perché, Lucifero?! Dimmi almeno perché!!» l’Arcangelo Michael impugnava la sua spada d’argento e dall’elsa doro, contro il fratello.
«Non riusciresti a capire, fratello, ed è inutile sprecare tempo a parlare con te. A breve, non esisterai più.» Disse Lucifero. «Apri gli occhi, Michael. Seguimi. Io non voglio, davvero, che finisca così.»
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Michael
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Late Goodbye
L'eternità, per gli angeli, era una bugia.


 

Erano sempre stati diversi, ma simili. Molto diversi, carattere, aspetto, ma uniti in un obbiettivo, in una fede, comune.
Lucifero e Michael, fratelli, rappresentanti della coppia angelica, che insieme dominavano il Paradiso, facendo le veci del Signore del Paradiso, amministrando la sua perfetta giustizia.
Coloro che li vedevano, si inchinavano al loro cospetto. Chi li conosceva, era consapevole del legame che c’era tra i due. Un legame strano, spesso litigavano per la loro diversa indole. Lucifero, infatti, era calmo, tranquillo; Michael, invece, era il più irascibile dei due, quello che se la prendeva per –quasi-, tutto, insomma.
Nessuno, neanche lo stesso Michael, avrebbe potuto minimamente immaginare cosa sarebbe successo, di lì a qualche decennio d’anni.
«Michael, vieni con me.» Gli aveva detto un giorno suo fratello maggiore, guardandolo con occhi seri. Quegli occhi erano l’unica cosa che avevano in comune. Occhi rossi, grandi, che lasciavano intravedere almeno in minima parte ciò che provavano. Per il resto, erano completamente diversi. Michael era basso e pallido per la sua età, sembrava gracilino, ed aveva i capelli bianchi. Lucifero era alto, la sua vista emanava forza, ed aveva i capelli neri.
«Dove vuoi andare?! gli aveva chiesto il minore», alzando appena un sopracciglio.
«Lontano da qui e da queste assurde leggi!» aveva risposto Lucifero. Inizialmente, a Michael parve uno scherzo, ma guardandolo, capì che il maggiore non scherzava.
«Ma che stai dicendo?! Vaneggi, Lucifero!» lo indicò con un dito, scattando in avanti, verso di lui, guardandolo.
«Tu… Non riesci a capirmi…» aveva abbassato la testa, poi, il moro, ridacchiando, quasi tristemente.
«Se continui a parlare in questo modo, è chiaro che non ti capisco!» sbottò Michael contro il fratello, alzando il tono di voce. All’albino non piaceva essere preso in giro, e se quello non era uno scherzo… Beh, era decisamente poco divertente e privo di senso.
«Lascia stare, non è nulla…» concluse, e andò via il maggiore, mantenendo quello strano sorriso e il tono di voce, che era la metà di quello del fratello.
 
 

Ciò che Lucifero avrebbe fatto a distanza di un paio di giorni, purtroppo, fu qualcosa che tutti gli angeli, e non solo, ricordano ancora oggi.
Ribellione. Tradimento. Rivoluzione. E scoppiò un conflitto.
«Perché, Lucifero?! Dimmi almeno perché!!» l’Arcangelo Michael impugnava la sua spada d’argento e dall’elsa doro, contro il fratello. Essa era macchiata del sangue dei demoni, e le sue bianche vesti erano macchiate del suo sangue angelico. Lo stesso sangue che scorreva nelle vene, e che sporcava i vestiti, di suo fratello maggiore.
«Non riusciresti a capire, fratello, ed è inutile sprecare tempo a parlare con te. A breve, non esisterai più.» Disse Lucifero, puntando a sua volta la spada contro il fratello, e lanciandosi contro di lui, tentando di colpirlo, mirando ad ucciderlo.
Michael si limitò a schivare quanti più colpi possibili, mentre cercava di attaccare il moro, senza coinvolgere altri angeli.
«Apri gli occhi, Michael. Seguimi. Io non voglio, davvero, che finisca così.» tentò di convincerlo ancora Lucifero. Gli dispiaceva dover uccidere, combattere, con suo fratello minore, il fratello con cui era cresciuto. Avevano sempre combattuto spalla contro spalla, e adesso si ritrovavano a puntarsi la spada contro.
Perché? Si chiedeva Michael.
«Bestemmi, Lucifero! I tuoi pazzi sogni di una libertà fasulla spariranno oggi. Sarò io a cancellarli, con questa spada!» diceva convinto Michael, fiducioso in se stesso, nelle sue capacità, anche se non era del tutto sicuro di poter sconfiggere l’altro.
«Perché deve finire così, Michael?!» Aveva alzato la voce, stavolta, Lucifero, spingendolo via con la spada, e tentando di attaccarlo ancora.
«Questo non devi chiederlo a me, traditore! Non sei neanche degno di chiamarmi fratello!»
 

 
Al termine della battaglia, molti angeli erano rimasti feriti, tra cui anche gli stessi Michael e Lucifero; quest’ultimo, era stato fatto cadere da Paradiso, spedito all’Inferno, etichettato come Giuda universale.
Ed era rimasto solo, Michael.
La “coppia angelica” non esisteva più, non esisteva più quel duo di protettori.
Per Michael, non esisteva più neanche l’essere che fino a tempo fa chiamava “fratello”.
Traditore; ecco come lo definiva. E come lo definiva tutto il Paradiso, in generale.
La cosa strana, quasi divertente, era che, all’Inferno, era Michael ad essere chiamato traditore.
Traditore del proprio sangue, lo soprannominavano all’Inferno, sebbene in Paradiso nessuno biasimasse Michael per aver combattuto e scacciato Lucifero; tutti gli angeli sapevano bene chi aveva ragione e chi torto.
Ne Michael si vergognava, o provava il minimo rimorso, per ciò che aveva fatto.
Era una cosa che andava fatta, lo sapeva benissimo, il Principe.
Principe; da quando il fratello aveva tradito il Paradiso, era diventato Michael il Principe, lì.
Un eterno Principe, in realtà. Perché nessuno si sarebbe fidato di avere come Re il fratello di un traditore.
E Michael lo odiava. Odiava suo fratello, odiava Lucifero, per ciò che aveva fatto al Paradiso, e per ciò che aveva fatto a lui.
Non poteva fare a meno di detestarlo, a stento lo chiamava per nome, non voleva parlarne, non voleva sentirlo nominare.
Lo detestava.
 
«Perché?!» aveva tentato di chiedergli ancora,
mentre lo guardava cadere.
«Non puoi capirmi, fratello.»
«Stolto…»
«Addio, fratellino.» gli aveva sussurrato infine,
quasi con tono beffardo.

 
Credeva di odiarlo.
Eppure, pensava spesso a quel giorno, molto spesso, al loro ultimo addio.
L’ultimo addio di due fratelli che si erano voluti bene.




Angolino dell'Autrice
Uhm... Niente di particolare da dire, su questa fanfiction...
ADORO il personaggio di Michael, volevo dedicargli qualcosa e... Beh... Questo è il risultato.
E' venuta più lunga di quanto immaginassi; 
ringrazio chiuunque sia riuscito a leggere fino alla fine.
Fatemi sapere come mi è uscita..

Alla prossima!
  
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