“Più veloce Valdor!” gridò Brutus facendolo indietreggiare.
Eragon cercò di parare i continui fendenti provenienti da ogni direzione, destra, sinistra, sopra, sotto. Erano due ore che andavano avanti così e le sue braccia sembrava che se ne volessero cadere da un momento all’altro.
Certo che non scherza questo disse mentalmente a Saphira, dalla dragonessa gli arrivò il suo divertimento.
Ma guardate, un ragazzo, nel pieno delle sue forze, per altro Cavaliere, che viene battuto da un vecchietto sogghignò la dragonessa
Non è divertente Saphira disse Eragon indietreggiando ancora dipiù.
Si che lo è insistette la dragonessa.
No e poi non sono stato ancora battuto si difese Eragon ferito nell’orgoglio, ma non finì la frase che Brutus con una stoccata al polso lo disarmò e gli puntò la lama alla gola.
La dragonessa iniziò a ridere in quel suo strano modo draconico fatto di sbuffi e schiamazzi.
Saphira! La rimproverò Eragon, ma la dragonessa era come non lo sentisse tanto persa nella sua ilarità.
“Devi migliorare Valdor, io non ci sarò sempre a difenderti” disse serio Brutus
“Ci riuscirei sicuramente se non tenessi un drago che ride ad ogni mio fallimento” sussurrò a denti stretti Eragon
“Cosa?” chiese Brutus
“Niente” si affrettò a rispondere Eragon
“Cavaliere!” una voce affannata provenne da dietro di lui, Eragon si girò e scoprì che la voce proveniva da una guardia reale che correva verso di loro. “Il re richiede urgentemente la vostra presenza” disse appena poté riprendere fiato.
“Gli dica che lo raggiungerò immediatamente” disse Eragon, la guardia fece un inchino e se ne andò.
Cosa vorrà questa volta? Chiese Eragon a Saphira
Non lo so ma ogni volta che quel pazzo ti fa chiamare è sempre urgente disse Saphira
Infatti
Forza vai piccolo mio, sai cosa succede se lo fai attendere, il re non è una persona molto paziente.
Va bene. Ah, Saphira, che ne dici di fare un voletto dopo? Sono due giorni che non voliamo insieme.
Certo piccolo mio, non vedo l’ora di volare con te, poi potremo andare in un posto che ho scoperto qualche giorno fa!
Dove?
Non te lo dico è una sorpresa
Eragon cercò di guardare nei suoi ricordi ma Saphira gli teneva una parte della sua mente nascosta e dopo un po’ si arrese.
Nemmeno una sbirciatina?
No curiosone
Curiosone a chi?
Naturalmente a te
Eragon sbuffò spazientito, alcune volte Saphira era proprio irritante.
D’accordo mi arrendo, ci vediamo dopo Saphira
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Eragon entrò nella sala del trono, il re lo aspettava girato di schiena guardando un punto indefinito al di fuori delle grandi finestre della sala.
“Maestà” disse Eragon inchinandosi
“Valdor, come stanno andando aventi i tuoi allenamenti con Brutus?” chiese il re
“Bene mio re” disse Eragon
“Ne sono compiaciuto” disse Galbatorix
“Mi ha fatto chiamare per questo?” chiese Eragon
Mi ha fatto camminare per quasi un’ora per arrivare qui per chiedermi come va il mio addestramento? Si chiese Eragon spazientito
Forse anche per qualcos’altro disse la voce della sua coscienza: Saphira
“No, c’è dell’altro” disse il re con un luccichio poco rassicurante
Sentito? Disse Saphira
E d’accordo hai avuto ragione
Io ho sempre ragione
Che vanitosa
Saphira sbuffò mentalmente ed Eragon rivolse nuovamente il suo sguardo al sovrano di Alagaësia.
“Quasi un mese fa, Durza,” Eragon strinse i denti a quel nome “ha intercettato i tre elfi che si occupavano di trasportare l’uovo di drago, rubato a me anni or sono, dai Varden agli elfi. Purtroppo prima di riuscire a prenderlo un elfo è riuscito a mandare il mio tesoro (forse troppo Gollum?) chi sa dove” Eragon vide il re stringere i pugni finché le nocche delle mani non divennero bianche “da allora Durza sta cercando di estorcere le informazioni dell’elfo, purtroppo gli altri due sono morti”
“Cosa c’entro io con questo? Se posso chiedere” chiese Eragon cauto
“Voglio che tu vada a Gil’ead e cerchi di guadagnarti la fiducia dell’elfo” ordinò il re
“Certo sire, quando posso partire?”
“Domani all’alba” detto questo il re si girò e continuò a guardare Uru’baen dall’alto.
Eragon fece dietro front ed uscì dalla sala. Non sapeva cosa avrebbe affrontato a Gil’ead, ma una cosa era certa, non avrebbe potuto scoprire cosa aveva trovato Saphira.