Libri > Eragon
Segui la storia  |       
Autore: DaubleGrock    13/09/2013    2 recensioni
"Al posto mio avresti fatto lo stesso"
Queste parole disse Murtagh ad Eragon durante la battaglia delle pianure ardenti. Io ho cercato di immaginarmi cosa fosse successo se Selena avesse salvato Murtagh e non Eragon. La storia inizia con un prologo, i capitoli successivi invece saranno contemporanei alla trama della storia originale.
Trama:
Eragon era un ragazzo di soli dodici anni quando riceve, nella casa che condivide con sua madre, una visita inaspettata. Da quel momento la sua vita, insieme alla sua compagna di mente e di cuore sarà legata ad un oscuro tiranno che lo costringerà a compiere atti spregevoli contro il suo volere. Ma, l'incontro con un'elfa lo salverà da quel suo orribile destino a cui si era quasi arreso.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Eragon/Arya, Roran/Katrina
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eragon si abbassò per evitare un fendente che mirava al suo collo per rialzarsi subito dopo. Era una tiepida mattina di inizio autunno. Gli alberi avevano perso quasi del tutto le loro foglie che ora giacevano sul prato una volta verdeggiante ora multicolore. Sulle scale che portavano verso l’interno del palazzo c’erano sedute due donne, sua madre, che stava leggendo un libro, e Tilly che stava lavorando i ferri. Entrambe stavano parlando amabilmente come due grandi amiche, e lo erano realmente. Il cielo era di un blu intenso con alcuni ciuffi di nuvole sparse qua e là in lontananza si poteva intravedere un grosso stormo di rondini migrare verso sud. Quanto avrebbe voluto andare con loro. Infine, nel centro del giardino, sotto i raggi del sole, era sdraiata la creatura più bella di Alagaësia, la sua Saphira. Quanto era cresciuta in quegli ultimi tre anni, dalla grandezza di un micetto a quella di quattro cavalli messi uno sopra l’altro. Saphira insieme a sua madre rappresentavano tutto il suo mondo, la loro sicurezza era la sua più grande priorità, non gli interessava che la sua vita sarebbe per sempre legata a Galbatorix, l’unica cosa importante era che i suoi cari sarebbero stati al sicuro. Il cortile centrale del palazzo di Uru’ baen, in un’altra qualsiasi giornata, sarebbe potuto sembra il luogo più tranquillo del regno, ma non quel giorno. Davanti a lui c’era un uomo che, anche se negli ultimi tre anni, era invecchiato non poco, era comunque un avversario formidabile, anche per le sue doti elfiche. Ebbene sì, lui era un mezzelfo, e lo era grazie alla sua dragonessa. Le torture subite da Galbatorix per fargli giurare fedeltà erano state talmente dure che aveva rischiato di morire diverse volte. Saphira, non sapendo come, gli aveva dato la “forza” per superarle trasformando in un mezzelfo. Pochi giorni dopo Galbatorix era entrato nella sua mente ed aveva scoperto il suo vero nome e, minacciando di farlo torturare nuovamente, teneva sotto scacco Saphira e sua madre.
“Più veloce Valdor!” gridò Brutus facendolo indietreggiare.
Eragon cercò di parare i continui fendenti provenienti da ogni direzione, destra, sinistra, sopra, sotto. Erano due ore che andavano avanti così e le sue braccia sembrava che se ne volessero cadere da un momento all’altro.
Certo che non scherza questo disse mentalmente a Saphira, dalla dragonessa gli arrivò il suo divertimento.
Ma guardate, un ragazzo, nel pieno delle sue forze, per altro Cavaliere, che viene battuto da un vecchietto sogghignò la dragonessa
Non è divertente Saphira disse Eragon indietreggiando ancora dipiù.
Si che lo è insistette la dragonessa.
No e poi non sono stato ancora battuto si difese Eragon ferito nell’orgoglio, ma non finì la frase che Brutus con una stoccata al polso lo disarmò e gli puntò la lama alla gola.
La dragonessa iniziò a ridere in quel suo strano modo draconico fatto di sbuffi e schiamazzi.
Saphira! La rimproverò Eragon, ma la dragonessa era come non lo sentisse tanto persa nella sua ilarità.
“Devi migliorare Valdor, io non ci sarò sempre a difenderti” disse serio Brutus
“Ci riuscirei sicuramente se non tenessi un drago che ride ad ogni mio fallimento” sussurrò a denti stretti Eragon
“Cosa?” chiese Brutus
“Niente” si affrettò a rispondere Eragon
“Cavaliere!” una voce affannata provenne da dietro di lui, Eragon si girò e scoprì che la voce proveniva da una guardia reale che correva verso di loro. “Il re richiede urgentemente la vostra presenza” disse appena poté riprendere fiato.
“Gli dica che lo raggiungerò immediatamente” disse Eragon, la guardia fece un inchino e se ne andò.
Cosa vorrà questa volta? Chiese Eragon a Saphira
Non lo so ma ogni volta che quel pazzo ti fa chiamare è sempre urgente disse Saphira
Infatti
Forza vai piccolo mio, sai cosa succede se lo fai attendere, il re non è una persona molto paziente.
Va bene. Ah, Saphira, che ne dici di fare un voletto dopo? Sono due giorni che non voliamo insieme.
Certo piccolo mio, non vedo l’ora di volare con te, poi potremo andare in un posto che ho scoperto qualche giorno fa!
Dove?
Non te lo dico è una sorpresa
Eragon cercò di guardare nei suoi ricordi ma Saphira gli teneva una parte della sua mente nascosta e dopo un po’ si arrese.
Nemmeno una sbirciatina?
No curiosone
Curiosone a chi?
Naturalmente a te
Eragon sbuffò spazientito, alcune volte Saphira era proprio irritante.
D’accordo mi arrendo, ci vediamo dopo Saphira
 
**********
 
Eragon entrò nella sala del trono, il re lo aspettava girato di schiena guardando un punto indefinito al di fuori delle grandi finestre della sala.
“Maestà” disse Eragon inchinandosi
“Valdor, come stanno andando aventi i tuoi allenamenti con Brutus?” chiese il re
“Bene mio re” disse Eragon
“Ne sono compiaciuto” disse Galbatorix
“Mi ha fatto chiamare per questo?” chiese Eragon
Mi ha fatto camminare per quasi un’ora per arrivare qui per chiedermi come va il mio addestramento? Si chiese Eragon spazientito
Forse anche per qualcos’altro disse la voce della sua coscienza: Saphira
“No, c’è dell’altro” disse il re con un luccichio poco rassicurante
Sentito? Disse Saphira
E d’accordo hai avuto ragione
Io ho sempre ragione
Che vanitosa
Saphira sbuffò mentalmente ed Eragon rivolse nuovamente il suo sguardo al sovrano di Alagaësia.
“Quasi un mese fa, Durza,” Eragon strinse i denti a quel nome “ha intercettato i tre elfi che si occupavano di trasportare l’uovo di drago, rubato a me anni or sono, dai Varden agli elfi. Purtroppo prima di riuscire a prenderlo un elfo è riuscito a mandare il mio tesoro (forse troppo Gollum?) chi sa dove” Eragon vide il re stringere i pugni finché le nocche delle mani non divennero bianche “da allora Durza sta cercando di estorcere le informazioni dell’elfo, purtroppo gli altri due sono morti”
“Cosa c’entro io con questo? Se posso chiedere” chiese Eragon cauto
“Voglio che tu vada a Gil’ead e cerchi di guadagnarti la fiducia dell’elfo” ordinò il re
“Certo sire, quando posso partire?”
“Domani all’alba” detto questo il re si girò e continuò a guardare Uru’baen dall’alto.
Eragon fece dietro front ed uscì dalla sala. Non sapeva cosa avrebbe affrontato a Gil’ead, ma una cosa era certa, non avrebbe potuto scoprire cosa aveva trovato Saphira.
 

Angolo autrice

ringrazio tutti coloro che fin'ora hanno commentato, spero che questo capitolo vi sia piaciuto anche se non è molto lungo commentate e fatemi sapere cosa ne pensate
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Eragon / Vai alla pagina dell'autore: DaubleGrock