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Autore: Bolide Everdeen    13/09/2013    2 recensioni
Pensavamo che tutto fosse finito per i distretti che avevano già versato troppo sangue in passato, che avrebbero potuto vivere liberi. E invece no.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Effie Trinket, Haymitch Abernathy, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ah!- mi lascio sfuggire come urlo dal dolore.

Mi rigiro fra le dita con un sorrisetto compiaciuto (che non so da dove mi sia spuntato), misto a una smorfia di sofferenza quella pallottola piena del mio sangue, che prima era incastrata nella mia spalla facendomi stare molto, troppo male.

Sento il buco che ha lasciato. Pazienza, prima o poi si rimarginerà. Meglio dimenticare tutto quel che è successo.

Sento il sangue andare uscire e bagnare la mia tuta. La stessa degli Hunger Games. Da quanti giorni ce l'ho addosso? Sembrano veramente secoli.

Cerco di tirarmi su per guardare la situazione. Il capannone è pieno di malati, con poche ferite o con alcune cose gravissime, sul punto di morire.

Mi esce una lacrima. Perché Capitol City è stata così crudele?

In realtà la colpa è nostra, essendo più deboli abbiamo provato quell'insulso sentimento di nome compassione. Cosa che a loro manca, come il cuore.

E gli abbiamo permesso di dominarci.

Mi sento responsabile. Capitol City ha voluto lo show con me. Nell'arena ci sono stata io. Io ero una delle persone da tirare fuori dagli Hunger Games. Io ho promosso questa guerra. E capisco di odiarmi.

Sono disperata, sento che sto diventando pazza. Il cuore mi si sta squarciando in mille pezzi, la mente lo sta già facendo.- È colpa mia!-urlo, senza nemmeno accorgermene.

Gli sguardi di questa sala sono tutti rivolti a me; mi sento osservata. Dopotutto è il più piccolo dei miei problemi. Di cui il primo è come fare a mettere fine a questa rivolta.

Cerco di alzarmi in piedi, appoggiandomi sui bracci doloranti. Trattengo le altre lacrime che vorrebbero uscire, ed elimino quelle altre.

Devo essere forte. Sono forte.

Il silenzio dietro a me è totale. Prima la sala era investita dalle grida di dolore e da chiacchiericci estremi, ma ho messo fine anche a quelli.

Forse sanno che sto diventando matta, matta da legare. E che forse quella è l'ultima volta che mi vedranno.

Afferro le mie armi, che trovo all'ingresso. Anche se non so se mi serviranno.

- Prim, cosa stai facendo?- chiede preoccupato qualcuno dietro. Una voce familiare, ma fra i miei pensieri che si accumulano non le do ascolto.

- Prim!- ripete, questa volta trattenendomi per un braccio.

Mi volto, e vedo il viso di Tyler.

- Prim, devi proprio spiegarmi che sta succedendo. Hai delle ferite, non ti puoi alzare. Devi riposare.

- Ho un piano- sussurro, senza fare attenzione a quello che dice.

- Sei pazza.

- Ci sono arrivata prima di te.

Concludo questa conversazione ed esco dal campo. In queste stradine secondarie ci sarà al massimo qualche stupido che passa gli ultimi attimi della sua vita a bere, sapendo che non potrà tornare a casa senza che la sua testa sia mozzata. Il buio della notte, poi, le rende terrorizzanti.

Percorro queste vie facendo finta di non avere paura, mentre il cuore batte a mille e i buchi nel mio corpo continuano a sanguinare.

Ce la posso fare.

Sono arrivata al mio obbiettivo.

Il governo di Panem.

Sto lontana, per terrore di potermi confondere con la folla che protesta davanti al palazzo, fermata dai Pacificatori. Con botte o con spari, diffondendo ferite e morte.

Altre lacrime corrono agli occhi per scendere. No, mi ripeto che sono forte, e piangere è per deboli che non hanno una soluzione.

Ebbene, io ce l'ho.

Aggiro il palazzo e mi trovo sul retro. I cancelli sono distrutti, per questo i Pacificatori sono più dell'ingresso normale. Non è un problema.

Entro, senza farmi notare, confondendomi con la notte, nascondendomi dietro ad una pianta; incocco una freccia e la scaglio contro il pacificatore a lato.

Non riesco a vedere se è morto, perché cambio la mia posizione. Vedo dei Pacificatori guardare un po' dappertutto: devono aver capito da dove è stata lanciata la freccia.

Ma, nel loro cercare, trovano solo il sapore della mia voglia di fine rivolta.

Che esce dalla faretra, naturalmente.

In questo modo (spostandomi mentre quelle zucche vuote mi cercano) riesco ad ucciderli tutti.

Guardo il loro corpo inerte steso a terra.

Chissà se avevano mogli, figli, fratelli, genitori che li aspettavano a casa. E che non li vedranno tornare.

Beh, non è il momento della compassione. Devo mettere fine a tutto questo.

Ho poco tempo, presto si accorgeranno di quel che è successo. Mi avvicino all'edificio, e nel taschino cerco i fiammiferi. Ma non li trovo.

- Cercavi questi?- chiede qualcuno dietro di me. Il cuore mi va in gola, avendo paura che sia un Pacificatore.

Mi giro (con enorme coraggio) ma per fortuna vedo Tyler.

- Parla piano!- bisbiglio, nascondendogli quanto sono contenta di vederlo. E tutte le domande che mi sto facendo, come “ Come fa ad avere i fiammiferi?”, “ Come ha intuito che sono miei?”, ma, soprattutto, “ Come fa a sapere dove sono?”.

Troppi come. Ma non c'è tempo.

- Sei pronto a fare un po' di scintille?- gli chiedo, inconsapevole del mio sorrisetto malvagio sul mio viso.

- Sono nato pronto.- risponde lui, imitando la mia espressione.

Con i fiammiferi appicchiamo alcuni piccoli fuochi al palazzo, che piano piano si uniscono, diventando qualcosa di gigante. Sudiamo per il caldo, ma soprattutto per il terrore che ci possano scoprire.

- Scappiamo!- urlo, quando la nostra opera è compiuta.

Lui mi prende per mano, ed iniziamo a correre.

Ci fermiamo solo quando siamo abbastanza lontani.

Ci voltiamo, e vediamo la luce del fuoco nel palazzo che distrugge la bandiera di Panem.

Il sole sorge, ed io lo guardo vittoriosa.

- Abbiamo vinto- sussurro, piena di emozione.

Spazio autrice: Innanzitutto: scusate scusate scusate! Sono tornata il 9, avrei potuto aggiornare il 10, ma dovevo mettermi in pari con le fan fiction non lette... poi è iniziata anche la scuola! E, come se non bastasse, ogni volta che mi mettevo all'opera di questo capitolo venivo interrotta! Quindi ancora scusate scusate scusate!
Spero che almeno siate soddisfatte di questa misera pagina e tre quarti, che però è il penultimo capitolo di questa mia prima fan fiction! Poi... ci sarà solo l'epilogo! Questo è il capitolo più importante!

A presto!

  
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