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Autore: laramao    19/03/2008    2 recensioni
Una storia di intrighi, tradimenti, riflessioni, tutto questo sotto la musica dei My Chemical Romance. Ragazzi, ragazze. amori e passione. Tristezza e felicità. Cambiamenti. I My Chemical Romance in una storia. [Può darsi che i personaggi siano ooc][Triologia, primo capitolo]
Genere: Romantico, Introspettivo, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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I parte:

 

Gerard si svegliò come al solito in ritardo. Come al solito fece colazione velocemente. Come al solito rovesciò il latte e lasciò la tazza sul tavolo con le urla della madre che gli dicevano di metterla nella lavastoviglie. E, come al solito, svegliò Mike con “molta delicatezza.”

- Ehi! – urlò Mike mettendosi a seder sul letto – Perché lo fai tutte le volte?

- Semplicemente…- rispose Gerard infilandosi i pantaloni – Perché è divertente!

- Stupido! – Mike gli lanciò un cuscino addosso.

- Dai che facciano tardi Mikino!

- E non chiamarmi così!

- Coraggio ragazzi! O farete tardi a scuola! – urlò la madre dalla cucina.

 

[Gerard e Mike hanno 17 e 15 anni. Vanno ad una scuola superiore scientifica. Mike è un secchione mentre Gerard uno tra i più bulli della scuola (è bocciato una volta in prima media)]

 

Arrivati la madre li fa scendere dalla macchina: - Coraggio. Fate del vostro meglio e non fate arrabbiare i professori. Vero Gerard?

Il ragazzo voltò il viso dalla parte opposta alla madre e sbuffò. Laisa, la madre, lo prese per il manto e girò il volto del ragazzo verso il suo: - Guai a te se torni a casa con un’altra nota, siamo intesi?

Lui mosse gli occhi in segno di assenza.

- Gerard! – gli urlò Laisa

- Ho capito, ho capito!

 

Scesero dall’auto e si diressero a scuola.

- Perché ti comporti così? – chiese Mike al fratello.

Quest’ultimo non rispose, si limitò a scuotere le spalle.

- Ehi Gerard! – una voce chiamò il ragazzo – Vieni qui!

- Eccomi! – rispose Gerard

- Gerard!

- Che vuoi? – chiese seccato il fratello maggiore

- Mamma non vuole che tu frequenti quei ragazzi!

- Ma ora mamma non c’è!

- E se io faccio la spia? – disse con aria di sfida Mike

- Fallo e ti massacro di botte dopo la scuola – detto questo corse verso quei compagni che secondo lui erano i migliori.

 

[Gerard non cambiò idea fino all’età di 27 anni (2004)]

 

“Proprio non capisco. Che gli costa, per una volta, dare retta a nostra madre?”

- Mike! – una ragazza bionda gli si stava avvicinando – Stasera – cominciò lei – Ti andrebbe di studiare insieme?

Mike rimase immobile, rosso come un peperone “Perché lo stai chiedendo proprio a me Penelope?” : - V…va bene. Per me va bene! – rispose quello balbettando.

- Cos’hai? Hai freddo? – chiese lei

Mike scosse la testa: - N….no, no! E che….- si guardò in torno, in cerca di aiuto, ma lei lo anticipò facendoli una seconda domanda: - Ma tu frequenti ancora tuo fratello?

- In che senso scusa?! – chiese lui non capendo

- E’ vero può sembrare una domanda stupida ma io intendo: stai molto con tuo fratello, ma soprattutto, lui ci sarà stasera?

Mike si morse un labbro.

- Vedi – continuò Penelope – Non mi piace quel ragazzo. Non mi piace per niente. E io non voglio che tu diventi come lui.

- Non capisco, Penelope – invece stava capendo. Capiva perfettamente ciò che voleva dire. Anche a lui non piaceva il comportamento di suo fratello. Non piaceva per niante.

- Vedi Mike – lei gli prese le mani – Io ti amo!

Mike rimase di stucco: - M…mi ami?

- Oh! Mio fratello ha un’amante! Aspetta che lo vanga a sapere nostra madre!

- Gerard! – Mike si rivolse verso il fratello – Che cosa vuoi?

- Io? – Gerard fece gesto di innocenza – Io niente!

- Basta Gerard! Adesso hai rotto sul serio!

Gerard sorrise: - Mikino si sta surriscaldando?!!!...

- Basta! – Mike era davvero arrabbiato

- Guarda che non devi agitarti! Altrimenti sudi! E lo sai che per una ragazza non è bello vedere il proprio ragazzo che suda, non pensi?

- Gerard adesso stai osando troppo!

- Perché se continuo che mi fai? Mi picchi? – si mise a ridere. Da un po’ di tempo a Mike dava noia quel suo sorrisino da ebete.

- Piantala! È il mio ultimo avvertimento! – Mike aveva appoggiato, o meglio lanciato, lo zaino e i libri a terra.

- Che fai Mikino? La mamma non vuole che tu lanci i libri a terra!

- Te ne pentirai di ciò che stai dicendo!

- Perché? Lo dirai a mamma? Andrai a piangere da lei come fai sempre? – tutti gli amici di Gerard, compresi alcuni studenti che assistevano alla scena, si misero a ridere.

- Gerard! – Mike afferrò il fratello per il collo della maglia e lo sbatté al muro violentemente – Non andrò a piangere dalla mamma! Stavolta te la farò pagare per conto mio!

- Sai che paura! – Gerard afferrò le mani del fratello che gli reggevano la maglia – Lasciami!

- No! – Mike venne scaraventato a terra e sbatté il labbro inferiore contro il battiscopa: gli si ruppe.

- Così impari a non rispettare tuo fratello maggiore!

- Fratello maggiore un corno! – Mike si rialzò toccandosi il labbro – Sei tu che devi imparare a rispettare gli altri! – gli saltò addosso e lo fece cadere a terra – Sei soltanto un pallone gonfiato, nient’altro!

- Mike basta – Penelope stava piangendo, non poteva vedere Mike che faceva quelle cose. No, non poteva.

- Piantala Mike! – gli urlava Gerard, ma il fratello non aveva intenzione di fermarsi

- Mi hai sempre trattato con superiorità – il sangue di Gerard schizzava ovunque, mentre con le mani cercava di ripararsi dai pugni del fratello – Mi hai sempre trattato male fin da quando eravamo piccoli – Mike non piangeva. Non gli dispiaceva per il fratello che stava soffrendo. Aveva sempre detestato la gente che pestava qualcuno. Ma stavolta era felice. Felice perché stava dando una lezione a suo fratello. Quel fratello che aveva sempre odiato.

In quel momento arrivarono i professori, chiamati da alcuni alunni: - Cosa succede qui? – chiese il preside mentre tre professori allontanavano i due ragazzi

- Gerard è venuto a stuzzicare Mike – spiegò Penelope – Lo ha fatto arrabbiare e hanno cominciato a pestarsi – piangeva. Piangeva sofferente.

Mentre Gerard e Mike si lanciavano insulti a non finire.

- Ma mi spieghi che stavi facendo st****o?!

- Ah! E così lo st****o sarei io, vero? – Mike era davvero arrabbiato. Molto arrabbiato. Aveva voglia di spaccargli la faccia. Di picchiarlo così violentemente da farlo finire all’ospedale.

- Ragazzi finitela – urlò il professore di matematica. Ma solo dopo l’intervento di altri quattro professori i due ragazzi si calmarono.

 

Erano tutti e due a sedere nell’ufficio del preside, ad aspettare l’arrivo della madre.

- Gerard – Mike si voltò verso il fratello – Mi dispiace…..

- Zitto! – rispose questo in tono sgarbato – Non dire una parola!

Però a Mike dispiaceva davvero. Qualche ora prima avrebbe voluto quasi ammazzare suo fratello, mentre adesso avrebbe voluto abbracciarlo. Dirgli quanto gli dispiacesse.

- Davvero io….- provò a richiedere scusa, ma venne subito bloccato da Gerard.

- Ho detto di stare zitto! – Gerard mise la faccia tra le mani – Hai idea di cosa ci farà nostra madre? – lo guardò: piangeva.

 

[Gerard piange perché, ancora il fratello non lo sa, si drogava. Era stata quella bevanda che lo aveva alterato. Infatti gerard è da quando aveva 10 anni che prendeva quella roba (nella mia fantasia, non so nella realtà!)]

 

“Gerard” – Io – a Mike arrivò uno schiaffo. Secco. Gelido.

Era stato Gerard. Gerard gli aveva tirato quella sberla che lo aveva fatto rimanere di stucco. Ripensò a Penelope: “Certo che come dichiarazione le è andata proprio male”. Sentì una fitta al labbro “Accidenti!”. Si toccò la ferita: gli stava uscendo sangue.

 

- Venga. L’accompagno nel mio ufficio.

- La ringrazio – Laisa stava piangendo. Davvero i suoi figli si erano pestati? Sul serio si odiavano così tanto da picchiarsi? Era davvero stata colpa del padre che li aveva lasciati come aveva detto lo psicanalista?

 

Gerard prese una malboro rossa dalla tasca dei pantaloni e l’accese.

- Che fai fumi? – chiese un po’ arrabbiato e deluso Mike

Gerard scosse le spalle: -  te che te ne frega?

Mike si rassegnò: suo fratello era davvero caduto in basso. Si guardò le mani. Che ci trovava di bello nel fumare e nel comportarsi così? – La mamma lo sa?

- Che cosa?

- Che fumi.

- No – rispose semplicemente Gerard – No, non lo sa.

- E quand’è che avrai intenzione di dirglielo?

- Mai – rispose ispirando una boccata di fumo – Non c’è bisogno che lo sappia.

Mike si alzò in piedi e si rivolse a lui alzando la voce: - E pensi che lei non se ne accorgerà? Pensi davvero che rimarrà un segreto per sempre?

- Vuoi ricominciare a litigare? – Gerard si alzò in piedi – Io sono pronto!

- Gerard! Mike! Smettetela! – la madre era appena entrata nella stanza, seguita dal preside. Si avvicinò a grandi passi a Gerard. Gli prese la mano dove si trovava la sigaretta e gliela strinse – E così fumi? E non mi hai detto niente?

- Non ti può interessare ciò che faccio!

- E invece si! io sono tua madre e devo sapere cosa fai! – urlò Laisa stringendo ancora di più la mano di Gerard.

- No invece! Ognuno è libero di fare ciò che vuole!

- Ma tu non hai ancora 18 anni! Sei ancora sotto il mio controllo!

- Ma fatti i c***i tuoi sgualdrina!

Dalla madre parti un ceffone che prese in pieno il viso di Gerard: - Non ti azzardare mai più a chiamarmi così!      

 

 

 

 

Gerard Arthur Way è nato il 9 Aprile 1977 a Newark, nel New Jersey

Frank Anthony Iero Belleville, 31 ottobre 1981

Ray Toro nome completo Raymond Manuel Toro-Ortiz Kearny 

Mikey Way , conosciuto anche come Michael James Way Newark, 10 settembre 1980 15 luglio 1977

Robert Cory Bryar (Chicago, 31 dicembre 1979

  
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