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Autore: Marie Claire    13/09/2013    0 recensioni
Matthew è arrabbiato perchè nessuno lo nota, perchè America è sempre davanti a lui.
E allora esprime un desiderio: la mancanza di Alfred dal mondo.
Ma questo desiderio è giusto?
Genere: Comico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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I wouldn’t be invisible, if you weren’t here
 
 
 
 
 
 
“Coraggio Matthew, questo è il giorno in cui finalmente tutti si accorgeranno di te! Apri questa porta e schiantali!”
Canada era davanti alla sala riunioni, cercando di trovare il coraggio per entrare.
Era particolarmente nervoso. Quella sarebbe stata la sua occasione per farsi notare agli occhi delle altre Nazioni, e non poteva sprecarla!
Ma qual era poi quest’ occasione?
Semplice! Quel giorno il meeting si sarebbe incentrato sui metodi migliori per salvaguardare l’ambiente e le specie in via d’estinzione.
Tutti per una volta avevano preso a cuore l’argomento e si erano preparati minuziosamente sulle dinamiche d’adottare. Dopotutto, si trattava della preservazione del loro Pianeta, qualcosa che li coinvolgeva pienamente.
Ma nessuno avrebbe potuto dire di essersi preparato meglio di Canada, non questa volta! Era o non era il fondatore di Greenpeace, una delle più grandi fondazioni ambientaliste?
“Eheheh, li sorprenderò tutti! Non sarò più invisibile!”
Rincuorato da questo pensiero, abbassò la maniglia, e …
–Buongiorno! Sono in orar-
SBAM!
–Svizzera! Che bello vederti qui!
Vash rispose con un cenno del capo all’entusiastico saluto di Italia, togliendosi il cappello e mettendolo sull’appendiabiti(che, tra parentesi, era Canada …).
–Certo che sono venuto! È un problema di tutti, no?!-disse in modo brusco.
–Sono la sede principale del WWF, non potevo mancare!-continuò scontroso, liberandosi anche del cappotto e rivelando una maglietta bianca con il classico panda.
–Che carine! Ne posso avere una anch’io?-chiese Feliciano, facendo gli occhi da cucciolo e aggrappandosi allo svizzero, che cercò prontamente di scrollarselo di dosso.
–M-Ma che domande sono! Certo che-
–Sicuro che può prenderne una, signor Italia! Ne ho fatte tantissime!
Intervenne la piccola Lily, che indossava la stessa maglietta del fratello e ne portava un cesto pieno.
–Feliciano, invece di perdere tempo a chiacchierare, vieni a darmi una mano qui!
Lovino stava sistemando dei cartelloni con la scritta “FAI” dappertutto, e lo guardava imbronciato.
–Ehm, Fratellone, guarda che il “Fondo per L’Ambiente Italiano” si dedica alla preservazione di monumenti e opere a casa nostra, non è esattamente un’associazione ambientalista …
–C-cosa?! Perché non mi hai avvisato?!
–Veee, ma io te l’ho detto!
Intanto che i due battibeccavano, Canada si tolse di dosso cappello e giaccone e si ricompose.
“Calma, te l’aspettavi, non perdere la calma!”
–Ehm, qualcuno sarebbe così gentile da-
–Bonjour!
–Belgio! E … Olanda?!
Nella sala erano comparsi Belgio che trascinava per un braccio il fratello Paesi Bassi, dall’aria seccata.
–Già! Non potevamo mancare! Questo musone qui-indicò Olanda, che aveva preso a fumare dalla pipa-è la sede principale di Greenpeace, e non si perderà una riunione tanto importante!
–“EH?! Ma io sono il fondatore di Greenpeace!”
–Ehi, ascoltatemi-
SLAM!
La porta gli finì in faccia con un tonfo secco.
–AHAHAHAHAH! The Hero is here!
–America?!
–Yeah! Il vostro Eroe preferito risolverà il problema in un batter d’occhio!
–Veee?! C’è Garibaldi? Dove?-domandò l’ingenuo Italia, osservandosi intorno, pensando che la camicia rossa barbuta si nascondesse da qualche parte.
–No, lui intendeva sé stesso … anche se c’è poco da chiamarlo Eroe!-proclamò sarcasticamente Inghilterra, entrando in quel momento.
–Umprf!-America gonfiò le guance in segno di disapprovazione.-Allora pensi che farai di meglio, Inghilterra?
–Of course! Non ci vuole molto, sai?
–BASTA!-urlò Canada, ormai spazientito.-ME NE VADO!
–Uh?-Alfred si girò appena verso di lui, mettendolo a fuoco.-Ehi! Da dove sbuchi?
–Non ha importanza!
Le Nazioni, non fecero caso alla sua uscita furente, si riscossero solo quando sentirono la porta chiudersi nuovamente alle loro spalle.
–Eh? Chi è uscito?
–Mah, un tipo dai capelli biondi ricci e uno strano ciuffo …
–E come si chiama?
–Boh …
E intanto Matthew correva per i corridoi, arrabbiato come non lo era mai stato.
“Perché?! Perché non mi nota mai nessuno?”
Qualcosa di bagnato gli solcò la guancia. Se la toccò e scoprì con stupore che si trattava di una lacrima.
“Non devo piangere … anzi, no, posso farlo; tanto nessuno se ne accorgerà …”
Si abbandonò contro un muro, lasciando che alla prima lacrima ne seguissero altre.
“Alfred …”
Tutti notavano il suo più grande, appariscente fratello; nonostante lo trattassero da citrullo quale era, America aveva sempre un posto riservato nelle riunioni, e non aveva certo problemi a farsi sentire.
“Se io fossi più appariscente …”
Non sarebbe servito a nulla: non quando c’era America davanti a lui a coprirlo.
“Perché …”
BAM!
–VORREI CHE TU NON FOSSI MAI ESISTITO, ALFRED!
BOING!
“?”
–… “Boing”?
Fu l’ultima cosa che disse, prima che tutto si facesse buio.
  
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