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Autore: miss_yui    19/03/2008    3 recensioni
Questa storia parla di due personaggi di mia invenzione... ci sono davvero affezionata, nonostante il vero epilogo della loro storia non sia questo... eh eh eh... Vi consiglio di ascoltare la canzone fintanto che leggete...l'effetto è decisamente carino! ( e fa sembrare il racconto bello XD )
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BETTER THAN ME

BETTER THAN ME

 

I think you can do much better than me
After all the lies that I made you believe
Guilt kicks in and I start to see
The edge of the bed
Where your nightgown used to be

 

Dalle finestre sporche della taverna entrava una luce tenue e giallognola. Il pianista suonava noncurante delle persone sedute ad ascoltarlo.

Le sue mani scorrevano lungo i tasti formando quelle note, le sue labbra sussurravano quelle parole che ancora ferivano il cuore di Daniel. Quanto avrebbe voluto dirle a  Yui, quando avrebbe voluto che lei sapesse…

Ma oramai era troppo tardi, l’aveva lasciata e non conosceva nessuna parola che l’avrebbe convinta a tornare con lui. Forse.

 

I told myself I won't miss you
But I remembered
What it feels like beside you

 

Sorrise, chiudendo gli occhi. La sua mano scivolò lungo il calice della birra che aveva davanti. Rossa.

Come lei, come i suoi capelli.

In un lampo tutto gli balenò nella mente: il Suo sorriso, la Sua voce, le Sue lacrime.

Quante ne aveva versate per lui?

Si alzò dallo sgabello, il barman gli lanciò un’occhiata incuriosita mentre asciugava un bicchiere. Daniel si avvicinò al pianista.

 

I really miss your hair in my face
And the way your innocence tastes
And I think you should know this
You deserve much better than me

 

Gli fece un cenno come a volergli chiedere se poteva continuare lui quella canzone. Il ragazzo si alzò dal piccolo sgabello fermando così l’ incantesimo di quella musica. I clienti della taverna guardarono stupiti Daniel mentre osservava lo spartito. Qualche donna sorrise nella sua direzione.

Si sedette ed accarezzò dolcemente quei tasti bianchi.

Yui adorava sentirlo suonare e lui lo faceva soltanto per lei, per sentirla accompagnare con qualche parola la sua musica. Fece un respiro e le sue dita si mossero, di nuovo la stanza si riempì di note Ma quelle sembravano avere un tono diverso da prima, come se il nuovo pianista le caricasse di un altro sentimento. Vero.

Dopo pochissimi istanti Daniel cominciò a cantare, con quella sua voce bassa e leggermente roca.

 

While looking through your old box of notes
I found those pictures I took
That you were looking for

 

La porta si aprì senza fare nessun rumore sui cardini. Una donna entrò nella taverna. Il suo petto si alzava e si abbassava abbastanza in fretta: doveva avere corso. Ma quasi nessuno ci fece caso, tutti erano incantati dalle parole dell’ uomo che suonava. Una ragazza accanto a lei sospirò.

Yui si sedette al bancone.

Allora era vero, Daniel si trovava a Saint Lake. Non ci aveva creduto quando Howl gliel’aveva detto: era di nuovo in quella città. Quella città che era stata l’inizio e la fine di tutto ciò che c’era stato tra di loro. Sorrise. Non appena ricevuta la notizia si era fiondata al Benbow, sapeva che se Daniel si trovava veramente in città sicuramente l’avrebbe trovato li.

 

If there's one memory I don't want to lose
That time at the mall
You and me in the dressing room

 

Era bello da impazzire mentre suonava. Yui ne fu rapita come la prima volta. Non riusciva a capire se stessa: si era ripromessa di non cercarlo mai più, di dimenticarlo, di allontanarlo definitivamente dal suo cuore. Ma doveva, accidentalmente, aver incrociato le dita. E adesso, seduta su quello sgabello, cosa si aspettava? Che lui le dicesse che l’amava ancora? E lei, stupida, doveva forse fargli capire che dopo quattro anni di lacrime e di dolore non era riuscita a dimenticarlo?

Sorrise tristemente. Non avrebbe mai potuto dimenticare Daniel. Lui era stato il primo amore, il primo bacio, la prima volta che aveva pensato “ senza si lui non posso vivere”, la prima volta che aveva pianto per un’altra persona. Era stato il primo di qualsiasi cosa e non c’erano altri sentimenti, oltre l’amore, che potesse provare nei suoi confronti.

 

I told myself I won't miss you
But I remembered
What it feels like beside you


Una lacrima le scivolò sulla guancia. Yui se ne stupì, piangere in un momento come quello, dopo tutto il tempo sprecato nel cercare di mettersi il cuore in pace.

Ma le parole che Daniel stava pronunciando erano, per lei, talmente vere da far male.

 

I really miss your hair in my face
And the way your innocence tastes
And I think you should know this
You deserve much better than me

 

La sua mente tornò al passato, a tutto ciò che c’era stato tra di loro. Ogni frase, ogni gesto…i ricordi presero forma davanti ai suoi occhi riformando un puzzle che aveva riposto in una scatola.

Il barista le chiese cos’avesse, se per caso stesse male.

La ragazza si voltò verso di lui, e i suoi occhi resi liquidi dalle lacrime che cercavano di trattenere sfalsarono quella risposta.

<< Tutto bene, non si preoccupi. >>

 

You deserve much better than me.

 

<< Ne è sicura? Non mi pare. >>

<< Stia tranquillo, sto benissimo. >>

Il barman appoggiò i gomiti sul bancone. Rimasero per qualche istante in silenzio, poi il ragazzo parlò.

<< Lo conosce? >>

Yui sorrise, forse un po’ stupita.

<< Chi? >>

<< Il ragazzo biondo, quello che sta cantando…>>

<< Perché me lo domanda? >>

<< Perché da come lo guarda, sembra che ne sia innamorata. Così ho pensato lo conoscesse.>>

 

The bed I'm lying in is getting colder
Wish I never would've said it's over

 

Un cenno con il capo, lo sguardo abbassato.

Yui arrossì lievemente.

<<… Beh, si… Lo conosco >>

Un piccolo sorriso, quello che si fece largo sul volto del barista.

 

 And I can't pretend...

I won't think about you when I'm older
 

<< Era il suo ragazzo? >>

<< Perché usa il passato? >>

<< Perché nei suoi occhi si legge il desiderio di averlo di nuovo, signorina. I suoi occhi sono quelli di un innamorato solo.   Un innamorato triste. >>

La ragazza si strinse nelle spalle spostando per qualche istante, la sguardo su Daniel.

Poi tornò a fissare il barista.

<< Io lo amo. >>

 

Cause we never really had our closure

 

Quella confessione spontanea fece calare il silenzio. Lei non si aspettava di pronunciare quelle parole: solo, la sua bocca si era mossa come animata da volontà propria e la sua voce aveva fatto il resto.

Aveva sprecato quattro anni nell’inutile tentativo di dimenticarlo, due dei quali passati in una misera opera di auto convincimento.

Per un piccolo lasso di tempo ci aveva anche creduto. Era stata convinta di essere riuscita a richiudere tutti quei frammenti di Lui in un angolo sperduto del suo cuore.

Ma in quel momento il suo cuore ebbe un sussulto, la verità la colpì così forte da far male.

Non l’aveva mai dimenticato, non l’aveva mai odiato, nemmeno dopo quello che le aveva fatto.

Gli lanciò un’occhiata fugace: non voleva che lui la vedesse in quello stato.

Si alzò, convinta che avrebbe fatto meglio ad andarsene; ma le sue gambe sembravano piantate a terra.

<< Senta, io vado… La prego, non gli dica niente >>

Il barista fece un cenno di assenso mentre lei si avviava verso la porta. Yui si bloccò davanti all’uscio, il suo sguardo cercò, ancora una volta, il profilo di Daniel.

 

This can’t be the end.

 

A quelle parole le lacrime cominciarono a sgorgare dai suoi occhi.

Uscì e cominciò a correre, urtò qualche passante prima di arrivare alla Tana.

Si gettò sul letto che un tempo era stato suo e, abbracciando il cuscino, pianse tutte le sue lacrime.

Pianse in quel luogo, dove tutta la loro storia era iniziata.

Pianse, e i sui singhiozzi echeggiarono solitari nel capannone vuoto.

 

I really miss your hair in my face
And the way your innocence tastes
And I think you should know this

 

Nel frattempo la canzone di Daniel si era conclusa. Un piccolo applauso di cortesia si levò dai clienti della taverna. Tornò al bancone, si sedette di nuovo davanti alla sua birra.

<< Sei stato bravo, biondo >>

il barista gli sorrise con fare amichevole.

Daniel finì di bere e appoggiò il bicchiere sul banco, mise mano al portafoglio ma il barman scosse il capo.

<< Lascia, te l’hanno offerta le lacrime di una Rossa. >>

 

You deserve much better than me.

 

Sgranò gli occhi. Possibile che fosse Yui?

L’uomo dall’altra parte del tavolo continuò:

<< E’ uscita prima che tu finissi di suonare con gli occhi pieni di lacrime… è corse in quella direzione…>>

Mosse sbrigativamente il braccio verso sinistra ma Daniel non lo vide, era già uscito.

Come aveva fatto Yui a sapere che era a Saint Lake?

Doveva trovarla e dirle tutto.

Doveva trovarla e darle quella cosa molto importante.

Corse a perdifiato per arrivare alla Tana. Si, se c’era un posto in cui cercarla era senza dubbio quello.

 

I really miss your hair in my face
And the way your innocence tastes
And I think you should know this

Quando vide l’entrata del vecchio capannone il suo respiro era affannoso. Riprese fiato per qualche istante, poi si avvicinò. Mise una mano sul pomello della porta e lo girò; questa scivolò silenziosamente sui cardini. Daniel varcò la soglia con il cuore in gola: si sentiva qualcuno piangere.

<< Yui…>>

Dapprima lo sussurrò, poi lo disse sempre più forte mentre, lentamente, si avvicinava a quello che era stato il suo letto. La ragazza si voltò riconoscendo quella  voce.

“ Il barista deve avergli detto tutto” pensò mentre si alzava da quel vecchio materasso. Rimase immobile mentre lo guardava avvicinarsi, le lacrime non smettevano di scorrere lungo le sue gote. L’aveva sempre immaginato diverso quel loro incontro.

Perché in cuor suo aveva sempre saputo che l’avrebbe rivisto. Quando Daniel le fu davanti, lei, non potè trattenersi. Gli si gettò tra le braccia dimenticando quel poco di orgoglio che le era rimasto. Si strinse al petto del ragazzo mormorando parole senza senso. Daniel la zittì con un bacio.

 

You deserve much better than me.

 

<< Ti amo, Daniel! >>

lo guardò negli occhi mentre pronunciava quelle parole, la sua presa sulla maglia del ragazzo si fece più forte.

Quattro anni di lontananza immotivata l’avevano resa debole: in quei momenti di sconforto che seguono una separazione aveva sognato quell’ abbraccio.

Daniel sospirò.

<< Tu meriti qualcuno migliore di me Yui. Guarda, non faccio altro che farti piangere. >>

le aprì le mani, in modo tale che lasciasse la sua maglia. Poi le sorrise dolcemente mentre, con un gesto secco del braccio, si staccava la collanina dal collo.

<< Però – aprì il gancio di argento facendosi scivolare il mano l’anello che per tanto tempo aveva

portato proprio sopra al cuore – sperò che mi darai tutta la vita per farti sorridere. >>.

 

 

  
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