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Autore: Whiteney    13/09/2013    6 recensioni
In due è meglio che in uno... e poi è più divertente!
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«Oi, gamberetto...»
Fu la sua voce a ridestarla dai suoi ricordi, facendola sussultare appena.
Solo allora si ricordò di dove fosse: ferma impalata all’inizio della discesa, intenzionata più che mai a farsi spiegare il motivo di quel suicidio da parte di Gajil.
«Hai intenzione di spostarti o devo farlo io?»
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≈GaLe≈
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Arrivata tredicesima al contest 1:1, indetto da Riot: sul forum di Efp.
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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13^ Classificata al contest 1:1, indetto da Riot: sul forum di EFP. 
Titolo: Two is Better Than One! –Or not?-
Frase: In due è meglio che in uno... e poi, è più divertente!

 



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Levy McGarden scrutò con evidente preoccupazione la discesa innevata che il suo stupido quanto irresponsabile fidanzato Gajil Redfox si accingeva a scendere con, ancora non ci poteva credere, uno slittino.
Uno slittino!
Quell’incosciente che soffriva di chinetosi cronica voleva veramente salire su quel coso che l'avrebbe fatto scendere a tutta velocità giù per la montagna, con chissà quali disastrosi effetti collaterali che ovviamente, si sarebbero riversati su di lei, la sua fidanzata che si sarebbe dovuta premurare di riportarlo nella villa della sua amica Lucy Heartphilia.
E lei, nonostante fosse sempre stata una persona dolce e premurosa, non l’avrebbe mai potuto riportare indietro. Non solo perché lui era praticamente cinque volte la ragazza, ma anche perché, con tutto quel ghiaccio, era già gran cosa se si reggeva in piedi da sola!
Alle volte, in momenti del genere, si ritrovava a pensare a come lei, studentessa modello, fosse finita con il duro della situazione che l’aveva salvata da un branco di bulli. Un cliché fatto e strafatto, bisognava dirlo, ma a lei non interessavano i cliché... tutto ciò che l’era parso importante in quel momento – dopo essere stata salvata -, fu quello di ringraziare con voce tremante e spaurita il ragazzo che, con un grugnito, se n’era andato via. Inutile spiegare come, tempo dopo, si fidanzarono.
Sentiva ancora ora il dolore provato quando, con poca grazia, venne sbattuta contro il muro.
Levy si morse un labbro, inspirando con forza, osservando con interesse il suo respiro coagularsi con il freddo, creando così una nuvoletta bianca che sparì subito dopo.
Un leggero rossore a imporporarle le guance fresche.
«Oi, gamberetto...»
Fu la sua voce a ridestarla dai suoi ricordi, facendola sussultare appena.
Solo allora si ricordò di dove fosse: ferma impalata all’inizio della discesa, intenzionata più che mai a farsi spiegare il motivo di quel suicidio da parte di Gajil.
«Hai intenzione di spostarti o devo farlo io?»
Domandò lui alzando un sopracciglio, evidentemente seccato dalla presenza della ragazza in mezzo alla pista.
L’azzurra si strinse nelle spalle coperte dal maglione di lana grigio che si intonava perfettamente al cappottino bianco e lungo che si era messa quel giorno, aggrottando la fronte in un’espressione corrucciata.
«Non mi muovo di qui finché non scendi da quel coso. Ti sentirai male!»
Disse decisa la ragazza, impuntando i piedi ed allacciando le braccia al petto, con determinazione. Il moro sbuffò, roteando gli occhi rosso sangue, accomodandosi il capello nero che lei gli aveva infilato a forza – ancora non sapeva come.
«Non mi sentirò male, gamberetto. La sorellina si Salamander, Wendy, ci ha dato quell’intruglio sopranominato da lei “Troia”, con tutte quell’erbe naturali e robaccia varia...»
Spiegò con un gesto vago della mano, annoiato più che mai da quella situazione. Levy parve sorpresa da quella notizia, infatti spalancò gli occhi e dischiuse la bocca, emettendo una nuvoletta di vapore.
«Davvero? E allora perché tu e Natsu non l’avete usata quando siete saliti in macchina?»
Domandò lei aggrottando nuovamente la fronte; Gajil sospirò, grattandosi il capo. Ma guarda te se doveva capitargli quel gamberetto petulante come fidanzata.
«Io e Salamander volevamo fare una sfida su chi resisteva di più in auto-»
Iniziò a spiegare, senza premurarsi di nascondere il tono scocciato, venendo però prontamente interrotto da Levy.
«Non mi sembra una sfida intelligente...»
Notò lei con un mormorio preoccupato ed esasperato, facendo così irritare il ragazzo, che tentò con fatica di surclassare quell’ultimo commento.
«...Quando quel ghiacciolo di Gray dice di voler partecipare. A quel punto Salamander inizia a sbraitargli contro che lui era avvantaggiato e che non poteva partecipare... poi il ghiacciolo inizia a provocare la testa calda, io mi aggrego alla compagnia e finiamo per prenderci a botte-»
«Come al solito, insomma...»
Disse con un sospiro esasperato la blu, interrompendo nuovamente il discorso del moro, che parve irritarsi maggiormente.
«E a quel punto - dopo qualche allegra scazzottata - abbiamo deciso che avremmo fatto una sfida in slittino, così saremmo stati tutti alla pari, e, per evitare che gli effetti dell’intruglio della ragazzina diminuissero, sia io che Salamander abbiamo deciso di non prenderlo fino a quando non saremmo arrivati...»
Spiegò con uno sbuffo, mentre tra i due calava uno strano silenzio, nel quale Levy non fece altro che fissare Gajil, soppesando le sue parole; a volte si chiedeva se la presenza di Natsu e Gray non avesse avuto un impatto troppo... drastico sul carattere del moro.
Ogni scusa era buona per azzuffarsi o sfidarsi.
Beh, almeno adesso si spiegavano le precedenti performance di Gray e Natsu... ora toccava a lui...
E pensare che un tempo non avrebbe mai fatto una cosa simile... ora invece non faceva altro che fare sfide – talvolta stupide, doveva dirlo - con i fidanzati delle sue migliori amiche Lluvia e Lucy, sorridendo ogni volta che ne aveva l’occasione.
Ma che dico...
Disse dentro di sé, corrugando nuovamente lo fronte, perplessa.
Quali sorrisi? Lui non fa altro che ghignare e ridere quando mi prende in giro...
Appurò lei con un certo disappunto, storcendo la bocca.
In tutto ciò, Gajil osservò con perplessità Levy assumere diverse espressioni facciali, indeciso se chiederle gentilmente di spostarsi o toglierla lui da solo. Alla fine optò per modi più “civili”.
«Ora... ti dispiacerebbe, di grazia, toglierti da lì?»
Sbottò infine, alzando un sopracciglio; la pazienza non era mai stata una sua dote invidiabile.
La ragazza parve riscuotersi dal suo stato di trance e dopo un momento di smarrimento, puntò nuovamente gli occhi su quelli rosso rubino del ragazzo.
«In che consiste la sfida?»
Domandò lei a bruciapelo. Gajil incarnò maggiormente il sopracciglio, guardando la ragazza con sguardo indecifrabile, tra il confuso e il sorpreso.
Ci aveva sentito bene?
O il freddo gli aveva congelato le orecchie? Intaccando così il suo infallibile udito
«Come?»
Domandò infatti lui, guardandola attentamente.
Levy non si scompose, rimase dritta e composta sulla sua posizione, il piede che oscillava leggermente - notò il moro con la coda dell'occhio - stava ad indicare che aveva qualcosa in mente.
«In cosa consiste la sfida?»
Ripeté lei, più forte, mentre il piede oscillava con maggior insistenza. Gajil sbarrò gli occhi sorpreso, per poi ghignare.
«Chi fa la discesa più ripida e veloce vince»
Spiegò semplicemente lui, mettendosi comodo a sedere, mentre la ragazza annuiva.
Il piede oscillante si fermò.
Gajil non fece in tempo a capire cosa stesse facendo, che si ritrovò il gamberetto seduta davanti a lui, tra le sue gambe, mentre si accomodava cercando una posizione più comoda. Il ragazzo sbarrò gli occhi, palesemente sorpreso, fissando dall’alto la testolina blu della ragazza.
«Che stai facendo, gamberetto?»
Domandò lui burbero, ricevendo in risposta un dolce sorrise da parte della ragazza, che si girò verso di lui, depositando un bacio leggero sulle sue labbra, allontanandosi subito dopo, conscia che quei genere di baci non “saziassero” a dovere il ragazzo borchiato.
«Scendo con te! Cosa pensavi fossi salita a fare?»
Domandò lei con tono ovvio, guardando con finta sorpresa Gajil, che ghignò in risposta.
«Hm... non so... fermarmi, forse? È quello che stavi facendo, se non sbaglio. Oppure ho una strana concezione della frase “Non mi muovo di qui finché non scendi da quel coso!”»
Levy gonfiò una guancia, piccata, distogliendo per un momento lo sguardo.
Quella testa di ferro non sapeva far altro che del sarcasmo o, se le andava bene, battutine di ogni genere – da quelle maliziose a quelle stupide -, mai una volta che le desse ragione anche quando aveva torto! (Anche se, a pensarci bene, lei non aveva quasi mai torto, quando discuteva con lui)
«Quello era il piano A... ma visto che, conoscendoti, ero certa che non mi avresti dato retta, ho deciso di creare il piano B...- Spiegò semplicemente con un sorriso radioso - e poi... sai...»
Levy si fermò, girandosi completamente verso di lui.
«In due è meglio che in uno... e poi è più divertente!»
Rise lei, posando la fronte sulla sua, guardandolo negli occhi.
Gajil, dopo un momento di iniziale stupore, si aprì in un largo ghigno che mise in mostra i suoi canini straordinariamente affilati, per poi posare la mano sulla sua testolina azzurra, scompigliandole i capelli, divertito, facendola tornare a sedere, con suo sommo disappunto e sorpresa.
«Va bene, allora si parte!»
Ruggì, poco prima di calciare con vigore la neve, spostando il peso in avanti, partendo per la discesa.
«Eh?»
Levy non fece in tempo a capire cosa stesse accadendo, che sentì lo stomaco attorcigliarsi su se stesso e la voce premere per uscire fuori dalle labbra, dando così vita ad un grido di panico, che seguitò lo stringersi impulsivamente alle gambe del ragazzo, che, avvertendo il suo urletto, non poté reprimere un ghigno divertito.
«Avevi ragione! – Disse dopo qualche metro il moro, sentendo le guance congelarsi e dolere per quanto il suo ghigno di stava allargando - In due è meglio che in uno!»
Le urla di panico di Levy, dovute soprattutto alla velocità inaudita che stavano prendendo – e al numero di ostacoli che stavano evitando per un pelo -, si trasformarono ben presto in grida di divertimento, mentre l’adrenalina le faceva battere forte il cuore e le faceva stendere in un sorriso le labbra sottili.
Se alle volte si chiedeva come lei, la dolce e studiosa Levy McGarden, fosse finita insieme al burbero e manesco Gajil Redfox, l'altra metà delle volte - anzi, più della metà - si chideva come avesse fatto a vivere senza di lui.
Perché era proprio vero...
In due è meglio che in uno!
O no?

 
«Gajil i freni! Presto usa i freni!»
«Chi ha mai parlato di freni, gamberetto!?»
«Che cosa?! Brutto stupido, così ci schiantiamo contro la rete di protezione!»
«Lo so, ma così vinceremo! Ghi-hi! E in due sarà più divertente!»
Dipendeva dai punti di vista.

 

 



Angolo Autrice
Allora... da dove inizio?
Oh, prima di tutto, come forse avrete notato, questa One-Shot partecipa al contest 1:1 indetto da Riot: sul forum di Efp ^w^
Sinceramente non credo che questa Shot sia tutto questo chissà che, e non so nemmeno come è scritto e se è interessante ma... mi sono divertita a scriverla! XD E non potevo non partecipare ad un consets -il primo, per essere precisi- che accettava Fairy Tail! Per me era obbligatorio, ecco.
Non so quale sia il risultato finale, ma spero possa piacere ^w^
Tra l'altro, era da un po' che non scrivevo una GaLe, ed ero in astinenza!
Non so se faccia schifo o meno ma... spero possa piacere! L'idea è partita tutta dalla frase, come contest richiedeva, quindi, su questo punto, almeno, sono apposto -spero- XD
E beh... oltre a questo niente, recensite, se vi piace! Spero di non essere caduta nell'OOC... Beh, un saluto!
Ciao e
A preeeeesto
Whiteney
   
 
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