Videogiochi > Silent Hill
Segui la storia  |       
Autore: Elex97    14/09/2013    1 recensioni
Murphy Pendleton aveva ormai scontato la sua pena, era stato in un posto peggiore dell'inferno, Silent Hill, la città fantasma. Aveva sofferto, combattuto ed era riuscito ad ottenere un'altra possibilità. Tuttavia non era stato il solo a finire in quell'incubo. Insieme a lui, Silent Hill aveva catturato un'altra persona. Anne Cunningham. Ma cosa successe esattamente a questa donna durante i lunghi giorni passati a Silent Hill? Perchè la città l'aveva catturata, quali pene aveva da scontare?
Genere: Avventura, Horror, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A






"Finalmente. Oggi è il grande giorno."

Anne sorrise, mentre aspettava davanti al bus l'arrivo dei prigionieri. Erano anni che attendeva questo momento. Aveva fatto di tutto pur di poterlo scortare di persona alla Wayside Maiximum Security Prison. Finalmente si sarebbe vendicata di suo padre.

Oggi Anne avrebbe dovuto scortare sei detenuti alla prigione di massima sicurezza di Wayside. Ma a lei gli altri non interessavano. Il suo pensiero era fisso su quell'uomo. La matricola RS 273A. Murphy Pendleton. L'assassino di suo padre.

Suo padre era stato un uomo buonissimo, tutti gli avevano voluto bene, sia i poliziotti che i carcerati. Aveva sempre aiutato Murphy, si era comportato bene con lui. Invece quello sporco assassino lo aveva ucciso. E non era stato l'unico. Pendleton si era liberato pure di un altro carcerato, Patrick Napier, se non si ricordava male.

Suo padre, il poliziotto Franck Cunningham, era stato costretto a vivere sulla sedia a rotelle per tutta la vita, il volto deformato, attaccato a un macchinario per respirare, per colpa della paralisi che Pendleton gli aveva procurato.

Era diventato un vegetale.

Le porte del penitenziario si aprirono. Da queste, sei carcerati scortati da degli agenti avanzarono in silenzio, fermandosi a pochi metri di distanza dal pulman.

Mentre Anne li vedeva avvicinarsi, cercava con lo sguardo Murphy.

George Sewell, uno degli agenti, le si avvicinò

 

- Sono tutti tuoi, dolcezza.

 

Anne lo guardò storto. Gli era sempre stato sullo stomaco. E inoltre odiava quando la chiamava dolcezza.

 

- Diamoci una mossa.

 

Il secondo agente spronò i detenuti

 

- Ok, avete sentito la signorina? A bordo!

 

Il primo carcerato, Sanchez, si avviò verso il pulman, ma quando le fu davanti si fermò a guardarla.

 

- Hmm!? Ma guarda un po...

 

Anne con un cenno della testa lo fece salire a bordo, non prima di avergli ringhiato.

I carcerati salirono uno per uno.

La donna li guardò attentamente.

Il suo uomo era l'ultimo, la testa rivolta verso il basso, come a volersi nascondere. Stava sperando che non lo riconoscesse. Ma come non riconoscere l'assassino di suo padre?

Quando le fu vicino, lo bloccò.

 

- Pendleton?

 

Lui alzò lo sguardo, guardandola negli occhi. Si, era lui. Se lo ricordava. Si ricordava quello sguardo. Si ricordava la cicatrice sulla sua guancia sinistra. Lo aveva sognato tante di quelle volte che non poteva sbagliarsi. Quante volte aveva immaginato la sua vendetta...

 

- Sali sull'autobus.

 

Lui rimase per un secondo fisso su di lei, poi si avviò.

Lei lo seguì.

Quando la donna si fu accomodata ai posti davanti, l'autista esclamò

 

- Allacciate le cinture e mettetevi comodi. Ci attende un lungo viaggio.

 

Le porte si chiusero e il pulmino partì, lasciandosi alle spalle il penitenziario.

 

 

Anne non perse nemmeno per un secondo d'occhio Pendleton. Fuori pioveva a dirotto e c'era una nebbia fittissima. Si chiese cosa stava pensando in quel momento l'assassino, che guardava fuori dal finestrino con lo sguardo perso nel vuoto.

 

Il cartello della città di Silent Hill gli passò davanti. Avevano superato il margine est della città. Mancava poco ormai.

 

Anne non lo perdeva di vista per un secondo. Stava dormendo.

Lo guardava con lo sguardo carico d'odio.

L'uomo si svegliò di colpo, probabilmente aveva fatto un incubo.

Sanchez lo guardò con aria di sfida.

 

- Dormito bene, guero?

 

Pendleton non rispose.

 

- Dimmi una cosa, puta. -lo spagnolo avvicinò il volto verso Murphy, come per spettegolare, sebbene sapesse che lo stavano sentendo tutti- É vero quello che ho sentito? Sei stato tu?

 

Anne non riuscì a trattenersi.

 

- Chiudi il becco.

 

Sanchez guardò Pendleton con odio, mentre questo lo ignorava

 

- Fottiti, guero!

 

Alla ragazza salì il sangue alla testa e sbatté il manganello che aveva in mano sulle sbarre che la separavano dai detenuti.

 

- Chiudi quella fogna, cazzo!

 

L'autista si girò, distratto dall'urlo. Ma quando i suoi occhi tornarono sulla strada, quella era sparita. Non fece in tempo a frenare, l'autobus finì giù per il dirupo, appallottolandosi su se stesso.

Anne andò a sbattere contro lo sportello, poi tutto divenne buio.

 

Vedeva tutto sfocato, la testa le doleva. Si alzò lentamente, mettendosi a carponi.

Si trovava nei pressi di un laghetto, in mezzo a cespugli. Doveva essere stata sbalzata fuori dal bus. Per fortuna le piante le avevano attutito la caduta.

Si alzò in piedi dolorante e andò a controllare nel lago.

L'autobus era sprofondato fino a metà. Non c'era traccia nè dei detenuti, nè dell'autista.

Lei si guardò in giro. Fece il giro del pulmino, ma non c'era anima viva.

Non potevano essere scomparsi nel nulla...

Poi a un certo punto, in mezzo al fango vide delle impronte. Erano fresche, e portavano in direzione della foresta. Per precauzione prese la sua pistola dalla cintura, puntandola davanti a sé, e le seguì. La radio iniziò a captare delle interferenze. Erano fastidiose, ma doveva mantenerla accesa in caso di comunicazioni. Anche se probabilmente non c'era campo.

Le orme passavano per il sentiero principale. Da lì però continuavano a sinistra, abbandonando il percorso e infilandosi per un passaggio molto stretto.

Con la pistola in pugno, Anne si intrufolò e sbucò dall'altra parte.

Un uomo era steso a terra. La donna lo riconobbe dall'uniforme. Era l'autista. Ma non era morto per l'incidente. Qualcosa lo aveva sbattuto contro un masso lì di fronte. Una chiazza di sangue impregnava la pietra, così come per terra.

Si avvicinò. Al corpo mancavano gli occhi. Sicuramente erano stati i corvi, ne aveva visti tanti lì intorno.

Guardò attentamente, ma l'uomo non portava la torcia. Dannazione! Le serviva! Eppure era sicura che l'autista ne era in possesso prima dell'incidente.

Fu costretta a tornare indietro, dato che lo spiazzo continuava sull'acqua, che era troppo fredda. Proseguendo, si trovò davanti altre impronte. Seguivano la vegetazione.

Arrivò ai piedi del lago. Una barca era parcheggiata sulla riva. Corse speranzosa, ma con grande delusione scoprì che era rotta, un enorme buco centrale le impediva di galleggiare.

Le impronte però continuavano... niente, l'unica cosa che poteva fare era seguirle.

Improvvisamente, un rumore la fece sobbalzare. Un albero aveva ceduto ed era caduto in un burrone. Con il cuore in gola, uscì dalla vegetazione, cercando l'origine del frastuono. E lo trovò subito.

Davanti a lei, dall'altra estremità di un dirupo, c'era Murphy Pendleton. Proprio lui. Quel bastardo. Era senza manette. E stringeva in mano una torcia.

Anne avrebbe scommesso ad occhi chiusi che la torcia era dell'autista. E magari lo aveva ucciso lui stesso. Non era improbabile.

Il carcerato si stava arrampicando su delle rocce. Anne caricò la pistola e gliela puntò contro. Fu improvvisamente colta da una stana sensazione, come se una voce dentro di lei dicesse di sparargli. Per un attimo prese in considerazione questa idea, poi schifata la respinse. No, lei non era un'assassina. Non era come lui.

Nel frattempo, sentendo il rumore della pistola, lui si era girato.

 

- Fermo dove sei.

 

Indicò con la pistola per terra.

 

- Riporta subito il culo a terra!

 

Murphy obbedì senza discutere.

 

- Tieni le mani in vista! Forza!

 

Lui le alzò.

 

- Tranquilla. Non vado da nessuna parte.

 

- Ho detto a terra, forza!

 

Anne si guardò intorno. L'unico modo per passare era per una parete di pietra che attraversava il burrone, da cui sporgevano dei sassi.

Sempre puntando la pistola su Pendleton, mise un piede sulla prima sporgenza. Reggeva.

Lentamente avanzò passo dopo passo. Un brivido di paura la attraversò da parte a parte quando dei sassolini che aveva spinto con il piede caddero per il burrone. Era alto. Molto. La nebbia faceva sembrare che non avesse una fine.

L'uomo la guardò.

 

- Stavo solo cercando aiuto...

 

- E nel frattempo ti sono sparite le manette, no? Risparmiati le stronzate.

 

Pensava che fosse stupida. Ma si sbagliava di grosso.

Anne posò un piede su del muschio, e per poco non scivolò. Per riprendere equilibrio abbassò la pistola, ma come rimise il piede sul masso gliela ripuntò contro. Non aveva intenzione di perderlo di vista neanche per un secondo.

 

- Non fare sciocchezze. Ci vediamo all'autobus, ok? Così finirai per farti male.

 

Anne sentì la rabbia ribollire. Pensava davvero che fosse tanto stupida?

 

- Taci! -lo zittì la ragazza- e tieni quelle maledette mani in vista!

 

Distratta, un piede scivolò, facendola cadere a peso morto. Per un pelo riuscì ad aggrapparsi alla sporgenza, ma la pistola le cadde nel burrone.

 

- Merda!

 

Murphy le si avvicinò.

Lei guardandolo negli occhi gli urlò

 

- Aiutami!

 

Lui parve indeciso, poi velocemente si avvicinò

 

- Tieni duro!

 

Le braccia di Anne non ce la facevano più

 

- Sto scivolando!

 

Murphy stava avanzando per le pietre, attento a non scivolare.

Una delle mani perse la presa, e Anne rimase a penzolare su un solo braccio.

 

- Oddio!

 

Erano a pochi passi di distanza. L'aveva quasi raggiunta

 

- Resisti! Res...

 

Con la mano destra si resse al muro, mente si sporse con la sinistra verso Anne. Allungò una mano. Ci mancava poco.

La donna scivolò nel vuoto. Ci aveva messo troppo.

 

- Merda! -lo sentì urlare prima di sparire fra la nebbia.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Silent Hill / Vai alla pagina dell'autore: Elex97