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Autore: sheradiateslove    14/09/2013    3 recensioni
SOSPESA FINO A ESTATE 2014
-
Londra.
Due ragazze, simili ma diverse.
Un mondano troppo curioso.
Un ragazzo misterioso.
I loro destini si incroceranno, cosa succederà?
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eight
 
Annabelle’s pov
 
Non appena mi sdraio sul mio comodo letto e chiudo gli occhi, mi ritrovo nel bel mezzo di una radura, sdraiata sull’erba soffice e circondata dagli alberi. Mi chiedo da che cosa verrà a salvarmi questa volta Gabe. Cosa mai potrebbe succedermi qui? Potrei venir attaccata da un coniglio, certo.
Sento il rumore di un ramoscello che si spezza e mi alzo in piedi di scatto. Tutti i miei sensi sono all’erta e quando sento qualcuno picchiettarmi la spalla sobbalzo mollando un urlo.
Mi giro ritrovandomi davanti un Gabe sorridente e divertito.
-Idiota. Mi hai fatto prendere un colpo- gli dico.
Lui sogghigna. –Lascia che provi a farmi perdonare.- dice afferrandomi un braccio e tirandomi sé per poi posare le labbra sulle mie.
Mi stacco da lui sorridendo. –E’ bello rivederti.
Lui prende la mia mano e intreccia le sue dita con le mie per poi iniziare a camminare in direzione del bosco, che si infittisce ad ogni nostro passo.
-Con chi hai dormito l’altra notte?- mi chiede d’un tratto, fermandosi di scatto davanti ad un ruscello.
Lo guardo sorpresa. Come fa a sapere che ho dormito con qualcuno? –Con il mio migliore amico...- rispondo –ma, ehi! Non è come pensi!- mi affretto ad aggiungere.
Lui mi scruta con sguardo penetrante, mi guarda così intensamente da provocarmi dei piccoli brividi lungo la schiena. –D’accordo- dice –E’ che non riuscivo a raggiungerti in sogno, se dormi con qualcuno non ci riesco- la sua mascella ha un guizzo, ma presto la sua espressione si rilassa.
Ci sediamo a terra, io circondata dalle braccia e dalle ali nere di lui. Sospiro –Quando potrò vederti? Nel senso, nella realtà.- domando. Adoro il fatto di avere un posto che è solo nostro, dove le nostre menti e i nostri sogni si fondono. E’ come se avessimo un  piccolo angolo di paradiso, ma il desiderio di poterlo vedere anche di giorno, mentre sono sveglia, cresce ogni attimo di più.
-Presto, Annabelle. Molto presto.- mi risponde lasciandomi un bacio fra i capelli.
-Promesso?
-Promesso.
Appoggio la testa sotto al suo mento e chiudo gli occhi, lasciando che Gabe mi accarezzi dolcemente il viso.
-Ehy, ho una cosa per te.- mi dice, scostandosi leggermente da me.
Mi giro verso di lui in modo da vederlo in faccia, incuriosita, e lo vedo estrarre dalla tasca dei suoi jeans neri un anello.
Lo guardo come se mi avesse appena rivelato di essere gay. –U-un anello?
-Era di mia madre- spiega lui prendendomi la mano e infilando l’anello sull’anulare –è l’anello della sua famiglia, è la cosa più preziosa che ho. E voglio che lo tenga tu.
Guardo l’anello color argento con disegnato sopra degli uccelli alternati alla lettera H, lo stemma degli Herondale.
-Io non…non posso accettare!- faccio per sfilarmi l’anello dal dito, ma Gabe me lo impedisce prendendomi la mano per poi baciarla.
-Certo che puoi- mi dice.
Chiudo gli occhi nell’istante in cui le sue labbra incontrano nuovamente le mie, quando però li riapro mi ritrovo nella mia stanza dell’Istituto.
La prima cosa che faccio è accendere la luce e guardarmi la mano: l’anello che mi ha dato Gabe è ancora sul mio dito.
 
 
Gwendolyn’s pov
 
Decisi che non avrei più versato una lacrima per tutta questa faccenda, io non ero così e non avevo nessuna intenzione di stare a deprimermi mentre Julian organizzava il suo piano malefico che potrebbe ucciderci tutti.
La prima cosa da fare era convocare l'enclave, non potevamo permetterci di restare con le mani in mano, ma non potevamo fare niente senza l'approvazione del console e dell'inquisitore.
Quando arrivai in soggiorno mi resi conto che Diana doveva avermi preceduto perchè tutto l'enclave era accomodato sulle varie poltrone del suo spazioso e luminoso soggiorno.
-Oh Gwendolyn, stavo per venirti a chiamare.- disse Diana sforzandosi di sorridermi, l'apparizione di mio fratello e la morte dello stregone l'avevano turbata come avevano fatto con me.
-Gwendolyn, vuoi spiegarci che cosa è successo?- chiese l'Inquisitore.
-In seguito a una serie di indizi che abbiamo raccolto, abbiamo pensato che sarebbe stato utile evocare un demone.- iniziai.
-Lo stregone Geryon Fraus ci ha aiutati.- continuò Diana dopo essersi seduta accanto a me, Jason era ancora in infermieria e Annabelle e Chris non potevano partecipare, in teoria neanche io, ma visto che il cattivo della situazione è rivelato essersi mio fratello credo che abbiano fatto un'eccezione.
-Abbiamo cercato di invocare un demone, e posso assicurarvi che il procedimento è stato eseguito correttamente, ma al suo posto è apparso...Julian Lightwood.
-Ma questo è impossibile!- esclamò il console alzandosi in piedi.
-Putroppo è quello che è successo Console, io stessa ne sono sorpresa, ma è successo.- dissi.
-Tutto questo non ha senso.- disse qualcuno sconvolto.
-Mio fratello ha in mente qualcosa, ne sono sicura.- dissi – e va fermato.
-Gwendolyn credo che dovresti essere esclusa da questa cosa, è tuo fratello...- disse l'Inquisitore.
-Non lo faccia, Inquisitore.- dissi. -Perchè niente mi potrà fermare dall'infilare un pugnale nel cuore di mio fratello.
-Se ne sei sicura...- disse lui facendo una smorfia, si vedeva che non era d'accordo, ma non mi interessava.
-E come pensate di trovarlo?- chiese il Console.
-Non lo sappiamo, ma le posso assicurare che un modo lo troveremo.- dissi.
Il console e l'Inquisitore si scambiarono una lunga occhiata e alla fine il primo fece un cenno d'assenso.
-Affidiamo tutto a lei, Diana.- disse poi l'inquisitore, poi lui e il resto dell'enclave si alzarono e lasciarono la stanza in una lunga processione.

-Allora, cosa hanno detto?- Annabelle e Chris mi assalirono quando uscii dal soggiorno.
-Hanno detto che dobbiamo trovare Julian e ucciderlo.- dissi.
-E lo faremo, Gwendolyn.- disse Anne appoggiandomi una mano sulla spalla, la abbracciai concedendomi un attimo di debolezza.
Con l'Enclave avevo fatto la dura e in effetti volevo davvero fermare Julian, ma non sapevo davvero da dove cominciare le ricerche, poteva essere ovunque.
-Vi va se portiamo un tè a Jason?- disse poi Chris.
-Certo, è un'ottima idea!- dissi e andammo in cucina.
Annabelle si mise a preparare il tè, muovendosi fra i fornelli e gli armadietti velocemente, mentre la osservavo notai un luccichio fra le sue mani. Portava un anello.
-Posso vedere il tuo anello?- chiesi.
-Certamente.- rispose lei sorridendo nervosamente.
Si sedette e mi tese la mano; all'anulare aveva un anello d'argento con una grande acca incisa e tutt'intorno tanti uccelli che spiccavano il volo.
-Tu...questo...dove l'hai preso?- balbettai sconvolta.
-Che c'è? E' solo un anello...- disse lei confusa.
-No, non è solo un anello, è l'anello di mia madre!- il simbolo degli Herondale brillava sotto la luce del sole, non l'avevo più visto da quando lei era morta, ma mi immaginavo perfettamente chi poteva averlo preso.
-Tu!- esclamai indignata e mi alzai di scatto. -Tu stai con lui!
-Gwen che cosa ti prende?- disse Chris allarmato.
Tirai fuori un coltello e lo puntai verso Annabelle. -Dimmi dov'è! Adesso!
Due braccia forti mi afferrarono da dietro facendomi cadere il coltello. Chris mi aveva afferrata e mi teneva ferma schiacciandomi sul pavimento.
-Gwendolyn, non capisco...- Annabelle mi guardava, l'espressione confusa ancora sul volto.
-Julian ti ha dato quell'anello, ne sono sicura!- urlai divincolandomi.
-Julian? Ma che diavolo stai dicendo?! No, io...- Annabelle arrossì violentemente.
-Dannazione, Annabelle! Vuoi dirci dove hai preso quel fottuto anello?- urlò Chris e notai con piacere che per lui non era così facile trattenermi.
-Okay vi sembrerò stupida, ma dal giorno della festa in maschera a cui siamo andati il giorno in cui sei arrivata all'istituto, continuo a vedere un ragazzo.- disse guardandomi.
-Un ragazzo?- ripetei io.
-Sì...nei miei sogni.- disse Anne abbassando gli occhi.
-Aspetta fammi capire, hai sognato un ragazzo che ti ha dato l'anello di mia madre? E ti aspetti davvero che ci creda?- chiesi sbalordita.
-Non me lo sono immaginato okay?- disse Annabelle incrociando le braccia. -Non so spiegarlo, ma Gabe...-
-Gabe?- esclamai -Non è possibile...-
-Anne, lui non si chiama Gabriel.- disse Chris lasciandomi le braccia libere.
-Ma cosa state dicendo? Non capisco...- mormorò Annabelle confusa.
-Lui si chiama Julian, Annabelle, è mio fratello.- dissi lasciandomi cadere su una sedia, era ovvio che Annabelle fosse stata ingannata da mio fratello, come tutti noi del resto.
-Che cosa?! No è impossibile, lui...- Annabelle scosse la testa energeticamente.
-Alto, capelli neri e occhi azzurri, mi sbaglio?- dissi.
-Ma Gabe...-
-Annabelle.- Chris mise una mano sulla spalla di Anne cercando di confortarla, ma non riuscì a nascondere un'espressione ferita.
Improvvisamente i vetri delle finestre andarono in frantumi.
-Ci risiamo.- disse Chris sbuffando.
In effetti mio fratello avrebbe anche potuto trovare un modo più originale per fare entrare in scena le sue creature del male. Ma non era il momento di protestare.
Tirai fuori dalla cintura un pugnale per ogni mano e mi preparai ad affrontare di nuovo quelle creature con Annabelle e Chris al mio fianco.
-Sono tanti questa volta.- disse Anne.
Era vero, le creature sembravano stupide come al solito, Chris ne aveva appena uccise tre infilzandole con la sua spada angelica, ma il loro numero era cresciuto e di parecchio.
-Io vado da Jason!- esclamò Chris. Ottima idea.
Lanciai un coltello dritto nel cuore di una creatura, cadde sul pavimento della cucina senza vita.
Annabelle ovviamente non aveva il suo arco con lei e usava le spade angeliche che ci portavamo tutti sempre dietro, se la cavava benissimo anche con quelle, ma con l'arco era tutta un'altra cosa, come per me con i pugnali.
In ogni caso dopo qualche minuto tutte le creature erano morte e io e Anne tirammo un sospiro di sollievo.
-Gwen devo trovare mia madre e tu...-
-Cosa?- dissi ancora col fiatone.
-Be, pensavo che insomma volessi andare da Daniel.- disse Anne rimettendo a posto le spade.
Dannazione, fra il casino dell'anello e l'attacco a sorpresa delle creature mi ero completamente dimenticata che Daniel era chissà dove disarmato.
-Okay tu vai a cercare tua madre, io vado a cercare Daniel.- dissi fingendo di avere la situazione sotto controllo.
-Va bene.- rispose Anne andandosene. -Hey Gwen!- Disse poi riaffacciandosi alla porta. -Siamo una bella squadra noi due.- e mi fece l'occhiolino.
-Lo penso anch'io.- dissi e mi precipitai a cercare Daniel.
 
Quando lo trovai per poco non mi misi a ridere, aveva trovato una sciabola senza rune e la stava brandendo contro una creatura che avanzava verso di lui. Vedendolo il mio primo pensiero fu che sarebbe stato un perfetto shadowhunter, ma lo repressi subito piantando una spada angelica nella pancia della creatura.
-Gwendolyn.- disse lui quando la creatura cadde a terra.
-No, la fata turchina.- dissi io. -E per la cronaca ne ho abbastanza di salvarti il culo, forse come pupazzo di legno creeresti meno problemi.
-Ti sembra che io crei troppi problemi?- chiese
-Infiniti.- risposi. -Su andiamo, dobbiamo trovare gli altri.- dissi e lo presi per il braccio trascinandolo nel soggiorno, dove la situazione era abbastanza tragica, Diana, Chris e un debole e confuso Jason stavano cercando di lottare contro almeno un migliaio di creature.
Annabelle aveva detto che avrebbe cercato sua madre, ma dov'era?
Sentii delle voci provenire dallo studio di Diana e mi avvicinai.
Davanti a me c'era mio fratello, non la specie di ologramma che avevo visto durante l'evocazione, ma proprio mio fratello in carne e ossa e davanti a lui Annabelle lo fissava a bocca aperta.
 
 
Annabelle’s pov
 
Okay Annabelle, mantieni la calma.
Non è successo niente, solo che il ragazzo di cui probabilmente ti stai innamorando è uno psicopatico che progetta di conquistare il mondo o qualcosa del genere. Ed è qui davanti a te, mentre sei sveglia. Non è un sogno, non questa volta.
Ero andata a cercare mia madre nel suo studio, ma invece di lei ho trovato lui. In piedi vicino alle grandi finestre ad arco.
-Annabelle- perché il suono del mio nome pronunciato da lui riesce a provocarmi tutti questi brividi? Perché?
Gabe fa qualche passo avanti, verso di me. Indietreggio.
Lui mi fissa con quello che sembra uno sguardo ferito e si ferma per un attimo, come se fosse confuso, poi continua ad avanzare. Indietreggio ancora. –C-che cosa vuoi, G…Julian?- dico, ancora non posso credere che mi abbia ingannata in questo modo. Non mi ha detto nemmeno qual è il suo vero nome.
-Non chiamarmi così, mai più- per un attimo vedo come un lampo attraversagli gli occhi.
Faccio ancora un passo indietro, andando però a sbattere contro al muro. Gabe, o Julian, o come cavolo voglia essere chiamato, con uno scatto fulmineo arriva davanti a me, usando il suo corpo per bloccarmi. Sono in trappola.
-Vieni con me, Annabelle.- dice, portando le sue labbra accanto al mio orecchio. Rabbrividisco. –Ti prometto che saremo felici insieme –continua – saremo io e te, per sempre.
Caccio indietro le lacrime che minacciano di scendermi lungo il viso, il tradimento mi brucia all’interno come se avessi mangiato del fuoco. –No– rispondo, con voce rotta.
Sorprendendomi, lui sorride, facendo comparire quelle meravigliose fossette. –Tu verrai, invece.
Provo a spintonarlo via da me, ma non lo smuovo di un millimetro, e quando provo a tirargli un pungo in viso, lui mi afferra la mano prima che raggiunga la sua faccia e, con forza, me la riporta lungo il corpo. –Non riprovarci- mi avverte.
Con l’altra mano mi afferra il viso costringendomi a fissarlo negli occhi mentre con il pollice percorre il contorno delle mie labbra. –Tu ora verrai con me, senza opporre resistenza.
Lo fisso intensamente e in questo momento andare con lui mi sembra la cosa più sensata e giusta da fare. Mi rilasso e lui mi prende la mano, lo lascio fare. Poi mi prende fra le braccia e salta giù da una delle finestre.
 
 



RAAAAAAAAAAAAAWR
Hello beautiful people!
La scuola è iniziata e io vorrei solo poter scappare in Patagonia.
Il mio orario è da incubo, spiegatemi quale persona sana di mente ci avrebbe fatto un orario con tedesco, spagnolo e inglese lo stesso giorno e di fila.
Poi avrò anche due giorni con sette ore. Matematica capiterà sempre alla settima. SONO PAAAAAAZZI.
L'altra ila invece vorrebbe poter bruciare i libri di latino e greco. Porella.
E insomma, scrivere diventerà sempre più difficile quindi posteremo sempre più raramente mi sa cc
Ma passiamo al capitolo.
Gabe è Julian. ZAN ZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN.
Quanti di voi se l'aspettavano? uu
In questo capitolo c'è molto Ganne(?) e poco Gweniel, ma nel prossimo capitolo vedremo di rimediarie. uù
Ora che Anne ha scoperto che Gabe è il cattivo della situazione, dite che vedrà i sentimenti che Chris prova per lei?
Baaaaaah, chi lo sa.
E gwen, poverina, sarà tipo costretta ad uccidere suo fratello :c
Eeeeeeeeeeee niente, vado a scrivere il tema che mi hanno dato per compiti di lettere 'descrivi la tua giornata perfetta' WTF.
Okay, adios.
-Ila&Ila

 
  
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