Giorno Cinquantesimo
Sera, nelle mie
stanze
I Varden avanzano e io mi sposto dal palazzo reale al
campo di battagli, questo stanca molto Castigo, ma lui è
forte; sento che la
mia vita è stravolta, ogni punto fisso mi sta cadendo
addosso.
Sto cambiando, sono più rude e scortese, sempre
arrabbiato e mi sembra di scoppiare; ieri mi sono accanito contro un
soldato,
quando mi sono fermato era in fin di vita; nemmeno Castigo è
riuscito a fermarmi
e ora non ho il coraggio di andare a fargli visita, di chiedere scusa,
non
voglio; infondo è anche colpa di quell’uomo se
sono stato catturato, ma che
dico? Non so più a chi dare la colpa, è solo mia,
non posso fuggire dalla verità,
forse ho sbagliato ha cercarla.
Mi manca Eragon, è mio fratello e l’ho accettato,
non
credo che lui possa farlo ma è l’unica famiglia
che ho; non voglio che soffra
per colpa mia, ma nemmeno io voglio soffrire.
Oggi sono andato a colloquio col re, lui ha esposto il
desiderio che io uccida Nasuada; dopo l’ultimo fallimento
dell’esercito
imperiale e la tentata uccisione di Saphira con la lancia, di cui ora
mi sfugge
il nome; il re ha deciso di dare una svolta ha questa guerra.
Mi sono opposto, con diplomazia, altrimenti avrei sortito
l’effetto contrario del farlo ragionare.
“Sire, Nasuada è riuscita a farsi seguire dai
ribelli, da
elfi e nani; grazie all’aiuto del cavaliere, certo, ma vista
la sua giovane età
è da ammirare; da morta non servirebbe a molto ma se voi
riusciste a farle
giurare fedeltà sarebbe un’arma a nostro
vantaggio”
Non so perché l’ho difesa, forse perché
non voglio che
altri innocenti muoiano sotto la mia spada; certo, lei non è
innocente ma ne ha
l’aspetto e mi sentirei comunque in colpa se dovesse morire a
causa mia.
Il re ha trovato la mia proposta molto matura e ha
accettato, non ha cantato
le mie lodi,
no, però so che la mia idea l’ha stupito e
eccitato allo stesso tempo; vuole
infoltire la sua collezione di servi e Nasuada sarebbe un piccolo ma
raro
gioiello.
Sto guardando Nasuada svenuta e legata, è stato
relativamente facile catturarla; quanto sono sciocchi i Varden, avremmo
potuto
spazzarli via in quell’unica sera; nessuna protezione magica
circondava l’accampamento.
Quando la ragazza si sveglierà rimpiangerà non
essere
stata più accorta nelle difese magiche, se Galbatorix
effettuerà anche solo la
metà delle torture che ho subito io, la ragazza non
resisterà a lungo.
Ora è meglio che vada, non voglio trovarmi qui al suo
risveglio.
Oggi sono iniziate le torture, l’ho sentita gridare contro
di me e Galbaorix, ma contro di lui ho gridato anch’io;
quando ho poggiato il
ferro arroventato sulla sua carne e lei ha urlato le mie vecchie
cicatrici, dovute
alla stessa tortura hanno gridato con lei.
Sto iniziando a pensare che forse sarebbe stato meglio se
fosse morta; sono andato a trovarla questa sera, l’ho coperta
col mantello e
abbiamo parlato, io ho parlato lei ha solo ascoltato; ero ubriaco e lo
sono
ancora.
Forse quello che provo per lei non è pena, forse
è amore;
mi sono innamorato perché lei è prigioniera come
me, forse non posso dire perché
mi sono innamorato; l’amore non ha
perché….
Scusate le frasi sconnesse ma l’alcol mi fa un brutto
effetto.
Ciao, Chiara!