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Autore: Fang    15/09/2013    2 recensioni
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"Un calore si irradia nel punto in cui mi ha sfiorata, quasi come se fosse una scottatura, ma non c'è dolore, il calore che provo è ben diverso. E' come se mi avesse tirato via un peso dal cuore, con un semplice tocco è riuscito a scuotermi dal mio annebbiamento"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Snow Falling '
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Snow Falling




Snow Falling



Alla carissima Colu.
Ti voglio bene, sugar.


*


Con una scusa sono riuscita ad uscire di casa. Una delle migliori amiche di mia madre, una delle poche ad essere sincera, si sta prendendo cura della mia sorellina. Di recente si è presa l'influenza  e da sola non riesco proprio a gestire tutte le faccende di casa.
Mi stringo nella mia felpa, infreddolita, non mi ero nemmeno resa conto che si era messo a nevicare. Il candore della neve dona alla spiaggia una vaga malinconia, in questo periodo dell'anno è sempre vuota, quindi posso essere certa che nessuno verrà a disturbarmi. Mi tiro via la felpa e la metto sotto il sedere, in modo da non bagnarmi i pantaloni pesanti della tuta da ginnastica che usava mio padre.

Cosa posso fare? Come posso prendermi cura della mia sorellina? Più ci penso, più non mi viene in mente nulla. Sono debole e fragile, la mia schiena potrebbe spezzarsi in qualsiasi momento e per prendermi cura di Serah ho solo bisogno di forza, non di debolezza. Mi raggomitolo su me stessa, un po' per ripararmi contro il freddo, un po' per piangere in santa pace. Sento un calore improvviso sulle spalle, alzo lo sguardo e incontro gli occhi azzurri di qualcuno.
"Non dovresti stare qui con tutto questo freddo, rischi di prenderti qualcosa", mi dice il ragazzo rivolgendomi un sorriso.
Gli rivolgo uno sguardo diffidente, ma dopotutto non sembra avere cattive intenzioni. La sua giacca ha un profumo intenso.
"Posso sedermi accanto a te?", chiede. Qualcosa, nel suo sguardo, mi dice che pure lui, proprio come me, non ha nessuno al mondo, con una piccola differenza... io ho mia sorella. Ma temo che questo ragazzo sia rimasto solo del tutto.

"Sì, certo", gli rispondo io con un filo di voce.
"Non puoi piangere in una giornata del genere", mi dice conservando il sorriso "La neve è bella, dovrebbe infondere pace"
"La mia sorellina non si sente bene", non so nemmeno il motivo che mi spinge a parlare con questo ragazzo, ma sento una sensazione di pace. E non è merito della neve.
"Oh", sussurra lui "Vedrai che andrà tutto bene"
"Sì, certo", mi lascio rassicurare da questo strano ragazzo gentile.
"Io mi chiamo Snow".
"Sul serio?", chiedo con un sorriso "Neve?"
"Strano, eh?", domanda ridacchiando con me "Mi hanno detto che i miei genitori volevano chiamarmi così"
"Non hai la mamma?"
"No", risponde
"Neanche il papà?"
"No"
"Pure io", rispondo "Stavo pensando ad un nuovo nome. Devo prendermi cura di mia sorella, non ho tempo per essere fragile o triste"
"Lightning", propone lui "Distruggerai quello che tenta di distruggere te, ma riuscirai a difendere le persone che ami"
"Lightning", sussurro assaporando il mio nuovo nome "Sì, mi piace"
"Sono felice"
Restiamo in silenzio, mi volto verso Snow, ha degli occhi splendidi. Il suo sguardo, quando si perde nel vuoto, sembra contenere un nuovo mondo, che appartiene soltanto a lui.
"Adesso devo tornare a casa", dico io alzandomi e facendo cadere la giaccia di Snow, tremo leggermente quando un vento gelido di abbatte su di me.
"Sì, pure io", dice "Nell'orfanotrofio abbiamo orari da rispettare, specialmente quando c'è questo tempo"
"Allora ciao", lo saluto ridandogli la giaccia leggermente bagnata dalla neve.
"Puoi tenerla. Io vivo qui vicino, ma tu potresti prenderti un brutto raffreddore, sei un po' pallida", mi dice accarezzandomi la guancia.

Un calore si irradia nel punto in cui mi ha sfiorata, quasi come se fosse una scottatura, ma non c'è dolore, il calore che provo è ben diverso. E' come se mi avesse tirato via  un peso dal cuore, con un semplice tocco è riuscito a scuotermi dal mio annebbiamento. Ora sono consapevole di quel che devo fare. Ora sono consapevole che, se voglio prendermi cura di mia sorella, non mi sarà permesso essere Claire. La ragazza fragile che si è quasi spezzata, ma devo essere Lightning. La ragazza che è rinata grazie all'incontro casuale con un dolce sconosciuto.
"Allora ci vediamo", gli dico.
"Sì, certo", mi risponde "Non piangere", sussurra.
Mi sembra di conoscerlo da una vita, come se fossi destinata a lui.
"Posso piangere un pochino?", gli chiedo "I-io... devo solo sfogarmi un po', non voglio che mia sorella mi veda in questo stato"
"Va bene"

Vengo accolta dal suo abbraccio, caldo e rassicurante, quasi senza rendermene conto appoggio l'orecchio al suo petto, cercando di calmarmi un po'. Lui aspetta con pazienza che la crisi mi passi. Sospiro profondamente, tramando leggermente, ascoltando il cuore di Snow ritrovo la pace.
"Grazie, Snow", sussurro io.
"Non mi devi ringraziare", dice sfiorandomi i capelli "Ora torna dalla tua sorellina", prima di sciogliere l'abbraccio mi permette di godere ancora pochi secondi del suo calore, puoi le sue braccia si allontanano dal mio corpo. La sicurezza che mi ha dato resta, insieme al calore che è riuscito a darmi.
"Sì", dico "Sì, certo"
"Ciao Lightning", mi dice con un sorriso, incatenando il suo sguardo al mio, i suoi occhi azzurri sono lucidi per le lacrime, sembrano uno specchio. E come ogni specchio che si rispetti mi sembra di vedere la sua anima, pura e candida, proprio come la neve da cui ha preso il nome.
"Ciao Snow"


Mi rivolge un ultimo sorriso, prima di allontanarsi da me. In cuor mio, non so il motivo, so che il nostro non è un semplice incontro casuale, sono certa che i nostri destini si incroceranno di nuovo. Comincio a tornare a casa, con la certezza che potrò prendermi cura di mia sorella.


Lo spazio dell'autrice.

Questa shot è per Colu. Perchè è una fan di questa coppia, perchè mi ha convertita alla Neve Fulminate e perchè è una ragazza d'oro.

Ti voglio bene, sugar!
   
 
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