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Autore: La Mutaforma    15/09/2013    3 recensioni
Dice che non vuol dare il suo cuore, che non si fiderà mai più di nessuno.
Che deve proteggersi. Deve vivere.
Ma io sono qui per proteggerti. Per amarti senza avere nulla in cambio.
Ma tu sei la bambola. E resti a guardare il suo piccolo rumoroso disfacimento da dove nessuno può vedere i tuoi occhi vuoti piangere fiumi di parole.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Puoi chiudere tutte le porte.
Puoi far finta che nessuno ti veda.
Sarò sempre dietro la porta chiusa.
 
Dice che deve proteggersi. E lascia la sua bambola negli angoli più reconditi dei suoi pensieri, nascosti e insinceri, come tutte le ombre quando ti giri di spalle per non vederle.
Dice che non vuol dare il suo cuore, che non si fiderà mai più di nessuno.
Che deve premunirsi. Deve vivere.
Ma io sono qui per proteggerti. Per amarti senza avere nulla in cambio.  
Ma tu sei la bambola. E resti a guardare il suo piccolo rumoroso disfacimento da dove nessuno può vedere i tuoi occhi vuoti piangere fiumi di parole.
Ma tu sei la bambola.
Guardi questo disastro che ritorna sulle mani a casa, strisciando sui tappeti e i marciapiedi, col cuore e i suoi pezzi nelle mani.
Inutili fasciature, fragili incombenze. Un altro giorno.
Oggi finisce tutto.
E gioca con la sua bambola. La gira, la stringe, le tira i capelli.
Sono il tuo giocattolo.
Questo disastro ha paura di aprire il proprio cuore. E la sua bambola che gli ha offerto tutto il sentimento che i suoi fissi occhi morti potessero dare. Tutti gli abbracci che non scaldano di mani di stoffa, senza dita che si intrecciando alle altre dita.
Sono il tuo giocattolo, pensa la bambola mentre guarda il soffitto, rimasta su un pavimento da dove non può né strisciare né girarsi per abbracciarsi e piangere.
Sono il tuo giocattolo quando non dici di amarmi, quando mi stringi, quando mi fai danzare, quando mi picchi e mi lasci sul pavimento.
Sono il tuo giocattolo.
Sono felice che tu giochi con me.





La Mutaforma si rivela: 
Forse un giorno dovrei ringraziare le situazioni che mi fanno sentire così. Che comunque mi danno la possibilità di scrivere, quanto meno. 
La bambola è il ritratto di situazioni credo universali, alle quali non si sfugge. 
Troppo amore gratuito che porta a chiuderci come ricci spinosi e diventare disastri che strisciano e giocano con le bambole. 
Triste destino a cui non si sfugge. Una storia che, mio malgrado, è anche la mia. 
Non importa. 
Anche stasera è passato. 

 
   
 
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