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Autore: kymyit    15/09/2013    2 recensioni
E' un giorno speciale per Nate ed Heather, maghi della Gilda Moon Wolf. Un giorno che porta in sé dolci ricordi d'infanzia e teneri momenti nel presente.
E anche la sparizione di un oggetto molto importante per entrambi, con enorme disappunto del povero Nate.
(Dedicata a franky9397, i personaggi sono suoi)
-Questo filo sono io.- gli aveva detto una più piccola Heather sollevando la striscia più chiara, poi quella scura -E questo sei tu. Saremo seeeeempre insieme, come questi fili.-
Intrecciati in un legame indissolubile.
Perdere l’oggetto era stato irrispettoso per ciò che rappresentava, Nate non capiva proprio come mai a Heather sembrava non importasse. Forse era una persona che non dava molta importanza agli oggetti quanto al ricordo che rappresentavano? O forse era lui ad essere troppo attaccato alla materia oltre che al pensiero?
Il Lupo Lunare non riuscì a smettere di pensarci.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Questa fic è un regalo per franky9397. I personaggi sono tratti dalla sua fanfiction su Fairy Tail: Fairies and Wyverns (che vi consiglio caldamente di leggere *^*)
Non c'è bisogno più di tanto di leggerla per capire questa fic, solo che leggendo questa rischiate di farvi un piccolo spoiler. Alcune cose scritte le ho inventate per l'occasione, sperando che l'autore non ne abbia a male, ma se mi crea personaggi dolci come Nate e buoni come Heather, che cosa posso fare io?
Bene, vi lascio alla lettura, mentre lascio il festeggiato con un: TANTI AUGURI!!!!  




The Precious Bracelet





Era trascorso un po’ di tempo da quando Nate e Heather avevano deciso di vivere insieme, nella casa di lei. Si erano abituati presto a condividere gli spazi e alle restrizioni che ne derivavano. Che poi, dire restrizioni era relativo. Si amavano, vivevano insieme senza nascondersi nulla, quella casa era la loro ormai.
Certo questo diventava un problema quando si volevano nascondere le cose al partner, il che accadeva raramente. E quel giorno era una di quelle volte in cui Heather voleva tenere nascosto a Nate qualcosa.
-Heatheeeer!- la chiamò lui frugando per casa, la bionda tamburellava nervosamente le dita sul braccio.
-Che c’è?- gli chiese.
-Non lo trovo.- rispose lui aprendo cassetti e mobili, alzando persino i cuscini del divano e causando alla ragazza di sudare freddo.
-Che stai cercando?-
-Sto cercando il mio bracciale.- rispose quello -Ieri mi sono appisolato sul divano, ma è sparito.-
La ragazza controllò nel puff scatola al centro del salotto.
-Non è neppure qui.- disse tentando di nascondere una nota di nervosismo, ma Nate non parve accorgersene, tanto era assorto nell’ipotizzare come un bracciale potesse scomparire da solo, manco avesse le zampe, e dove sarebbe potuto ficcarsi.
-Ma tu non l’hai visto?- le chiese, esasperato, grattandosi la testa.
-No.- mentì la ragazza -Però lo cercherò per te. Non dovevi andare in Gilda oggi?-
-Beh, sì.- rispose lui borbottando -Però volevo il mio bracciale.-
Era visibilmente abbattuto per la perdita e la ragazza non poté non provare tenerezza per lui, ma si contenne.
-Ascolta, vai a fare il lavoro che ti ha commissionato il Master e non preoccuparti che il bracciale salta fuori.-
Il mago si lasciò convincere, ma solo dopo varie insistenze e rassicurazioni. Indossò il cappotto e si diresse alla Gilda.
Amava Moon Wolf, ci si era affiliato quando era solo un bambino. Dopo che Heather e Fir l’avevano trovato, per lui era stato un periodo molto duro.
Immaginate un bambino che per anni ha vissuto solo nei boschi, contando solo su se stesso, sul proprio istinto e, perché no, sulla buona sorte. Un bambino abituato al silenzio e alla solitudine che si trova improvvisamente catapultato in una civiltà di cui non possiede ricordi. Era spaurito, selvaggio e bisognoso d’affetto al tempo stesso. Una bomba ad orologeria costante.
Ma Heather gli era sempre rimasta al fianco. In un certo senso era stata per lui madre, sorella e anche compagna nella crescita. Il loro rapporto era stato intessuto su solide basi di riconoscenza, affetto fraterno e amore. Nate aveva amato Heather non solo come una sorella o un’amica per molto tempo, senza però lasciare che questo sentimento venisse allo scoperto.
Ci volle una gran brutta esperienza contro una Gilda Oscura a far parlare chiaramente i loro cuori. Quando Nate aveva rischiato la vita, Heather aveva deciso d’avere aspettato fin troppo e si era dichiarata con un bacio. Per lui fu una sorpresa assai grande. Insomma, ci aveva sperato, aveva desiderato compiere lui quel passo, ma, come diceva Heather stessa e molti altri: lui pensava troppo. In certe occasioni era una frana totale.
Una frana molto fortunata, ritenne in seguito.
Quando entrò in Gilda, si diresse immediatamente dal Master, c’erano quattro gatti in tutto nell’edificio, stranamente, e scambiati i soliti convenevoli e ricevuti gli auguri, il ragazzo dai capelli argentati decise che prima svolgeva il suo lavoro e meglio era.
-Allora, mi raccomando,- iniziò Fir -ricordati che questi libri con l’etichetta rossa vanno nella sezione speciale, mentre questi con quella blu sono quelli di consultazione comune. E-
E bla bla bla. Il mago lasciò che il Master lo istruisse sul come riordinare la biblioteca della Gilda e si mise all’opera, ma la sua mente era lontana.
Era rivolta a quel bracciale!
Perché non era un semplice bracciale, ma un dono!!
Era uno dei doni che Heather gli aveva fatto quando erano piccoli. Uno dei suoi primi regali e come tutti i doni fatti da lei, era gelosamente custodito. In particolare, il mago amava indossare quel semplice accessorio di strisce di pelle intrecciate.
-Questo filo sono io.- gli aveva detto una più piccola Heather sollevando la striscia più chiara, poi quella scura -E questo sei tu. Saremo seeeeempre insieme, come questi fili.-
Intrecciati in un legame indissolubile.
Perdere l’oggetto era stato irrispettoso per ciò che rappresentava, Nate non capiva proprio come mai a Heather sembrava non importasse. Forse era una persona che non dava molta importanza agli oggetti quanto al ricordo che rappresentavano? O forse era lui ad essere troppo attaccato alla materia oltre che al pensiero?
Il Lupo Lunare non riuscì a smettere di pensarci.


Era ormai sera, quando Heather vide Nate comparire all’orizzonte.
Agitata, la ragazza controllò che fosse tutto pronto. Il proprio aspetto innanzitutto. Si guardò allo specchio, costatando che dai capelli biondi adornati con un cerchietto cosparso di brillantini all’abitino corto color carta da zucchero, era perfettamente apposto.
Poi prese il suo regalo dal mobile e lo fissò con ansia crescente.
“Speriamo non se la prenda.” pensò, pentita di non averlo avvertito.
Nate non le diede tempo di pensare ad altro, era tornato più veloce che poteva, e pochi minuti dopo l’avvistamento all’orizzonte, lui era già sul pianerottolo a sbattere i piedi sul gradino per liberarli dalla neve.
La bionda aprì la porta per accoglierlo e il mago della Luna ci restò quasi secco.
-Hea… Heather… come mai questo… ehm… delizioso abitino?- sorrise un po’ imbarazzato.
-Perché oggi è un’occasione speciale.- rispose lei abbracciandolo, infilando le braccia nude sotto il suo cappotto, un po’ per riscaldarsi, un po’ per cercare il contatto con lui.
-Buon compleanno, Nate.- gli disse.
Quello rimase di sasso.
-Oggi? Era oggi?- si domandò dandosi una manata in faccia -Accidenti, ero così preso dalla storia del bracciale che mi sono scordato totalmente che oggi era il mio compleanno!-
Heather parve delusa e si lasciò sfuggire semplicemente un -Oh… - appena pronunciato.
-Scherzetto.- esclamò il mago frugandosi nelle tasche del cappotto e porgendole un pacchetto dorato.
-Non potevo dimenticarmene.- disse ancora e le baciò la fronte, arrossendo. -Buon compleanno, Heather.-
La ragazza rimase quasi impietrita, sia per il sollievo, sia per la contentezza. Non poteva certo mettersi a saltare per la casa per la felicità, ma il suo cuore era agitato come se lo stesse facendo.
-Grazie… Nate… - rispose arrossendo e ricambiò il bacio, premendo però le sue labbra su quelle di lui e stringendolo a sé.
Quando si separarono, Heather posò sul petto del ragazzo il suo pacchetto.
-Tieni, avrei voluto dartelo prima, ma volevo fosse una sorpresa. Scusa.-
-E di cosa?- domandò lui. Poi, visto che a stare sull’uscio a quell’ora c’era da diventare due statue di ghiaccio e Heather non era vestita in maniera appropriata, decise di rimandare lo scartamento del regalo di pochi secondi. I due entrarono e si sedettero sul divano.
Quasi per gioco, come facevano da bambini, scartocciarono i loro doni in sincrono e insieme si stupirono. Come quando erano piccoli, si abbracciarono, solo più appassionatamente, consci che quegli abbracci e quelle carezze non erano più quelli di due pargoli felici il giorno del compleanno.
-Nate, non ho parole!- esclamò la ragazza estraendo dal pacchetto una collana d’oro con un pendente a forma di falce lunare. Le punte della falce si chiudevano su una piccola stella di platino. Sulla luna era stata incisa una N e sulla stella una H.
-Ti sarà costato una fortuna.-
-Ho fatto dei buoni lavori.- asserì Nathan allacciandole la collana intorno al collo. Heather era felicissima di quel regalo, ma al tempo stesso provava vergogna, lei non si era sprecata più di tanto.
Fermò il ragazzo prima che aprisse il pacco, rossa in volto.
-Aspetta… - iniziò -Io… ehm… pensavo di farti una sorpresa, ma il mio regalo non può eguagliare il tuo… -
Era tutto più facile quando era Fir a consigliare entrambi. Da bambini gli correvano dietro per farsi dare consigli l’una all’insaputa dell’altro, ma da un po’ di tempo a quella parte, avevano deciso di fare tutto da soli.
-Beh, lascia giudicare me.- le disse sorridendo e aprì la scatoletta dove era riposto con cura il suo regalo. Dire che Nate rimase sorpreso è dir poco. In realtà non fu solo sorpreso, ma improvvisamente comprese ogni cosa e provò molta tenerezza.
Il suo bracciale, l’amato e consunto bracciale era stato pulito e rimesso a nuovo per com’era possibile.
-Heather, io… - iniziò.
-Sì, lo so.- lo interruppe lei -Avrei dovuto dirtelo ed evitarti di cercarlo per tutta la mattina. E non è neppure un regalo eccezionale è solo che volevo che sapessi quanto contasse per me quella promessa che-
Come il giorno in cui, sotto l’attacco di Bloody Wyvern, Heather aveva deciso di dichiararsi a lui, zittendolo con un bacio, così, a sua volta, Nate le chiuse le labbra con le sue.
-Tu pensi troppo.- le disse scompigliandole i capelli teneramente.
-Sì, forse.- ribatté la ragazza sorridendo e lasciandosi scappare una risatina sollevata.
-Grazie.- le disse Nate, baciandola di nuovo, sulla guancia.
-No, grazie a te.- ricambiò lei.
E ricambiarono quelle dolci effusioni per qualche secondo, come facevano quando erano piccoli, per gioco. Per loro condividere il compleanno era qualcosa di speciale.
Quando un piccolo Nate aveva saputo che si stava avvicinando il compleanno di Heather, era diventato molto cupo e triste.
-Io non ricordo quando sono nato.- aveva detto. Allora Heather l’aveva preso per mano e gli aveva detto -Facciamo che compiamo gli anni lo stesso giorno.-
-Sì!- aveva risposto lui, entusiasta. E quell’entusiasmo non era variato nel corso degli anni.
-Adesso dobbiamo andare.- disse d’un tratto la maga degli Spiriti Stellari e indossò un cappotto bianco.
-Dove?- domandò Nate, cascando dalle nuvole.
-In Gilda.- rispose lei prendendolo per mano -Dai, vieni, non costringermi a rovinare il lavoro dei nostri compagni.-
E non si lasciò sfuggire niente di più.
Nate ci provò a domandarle che lavoro, ma lei non si fece corrompere dai suoi occhietti da cerbiatto, che di solito funzionavano, e lo condusse dritto dritto sino alla Gilda, la loro adorata Moon Wolf.
Una volta là, Nate capì perché quella mattina c’erano solo quattro gatti accampati davanti alla bacheca.  Il resto dei compagni era impegnato nel preparare a lui e a Heather una festa. E come confessò il Master Fir, anche quello della biblioteca era stato solo un modo per tenere il ragazzo impegnato fino a preparativi ultimati.
Nate ed Heather si tennero per mano teneramente quando i compagni lanciarono loro coriandoli e augurarono loro di campare oltre i cent’anni e quella sera si divertirono insieme a tutti loro.
E non stanchi del tutto, ma pieni d’amore, festeggiarono quel giorno speciale in un modo altrettanto speciale e tutto loro.


   
 
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