16/09/2013
2 recensioniHide and Seek.
“Succede.
Uno si fa dei sogni, roba sua, intima.
E poi la vita non ci sta a giocare insieme, e te li smonta, un attimo, una frase, e tutto si disfa.
Succede.”
Hide and Seek,Imogen Heap: http://www.youtube.com/watch?v=BnE14nUEx5E
Era una mattina come un’altra.
Billie Joe stava andando in giro con i suoi migliori amici, come faceva ogni giorno d’altronde.
Mike e Frank erano gli unici che lo capivano,che lo sostenevano.
Di certo non gli avrebbe mai detto un ‘ti voglio bene’ o un ‘grazie d’esistere’, perché era troppo da femmina,per Billie era sufficiente un ‘sei un coglione’ per dimostrare il suo affetto.
E questo i suoi amici lo sapevano.
“Beh, è quasi mezzogiorno e mezza..”-fece notare Frank.
“Quindi?”-rispose Billie continuando a guardare il marciapiede su cui camminava.
“Billie, lo sai che Frank ha sempre fame.”-disse Mike.
Billie si fermò e li guardò, i due ragazzi si girarono verso di lui.
“Eh che cazzo!Mangi a qualsiasi ora!Sei una fogna!”-disse Billie ridendo.
Mike iniziò a ridere mentre Frank li guardò.
“Non sono una fogna,non è colpa mia se mi viene fame!”-disse incrociando le braccia facendo l’offeso.
Billie si passò una mano tra i capelli.
“Quindi cosa volete fare, stronzetti?”-chiese.
Mike guardò il batterista.
“Potremmo andare a mangiare qualcosa e poi possiamo andare a fare direttamente le prove, che ne dite?”-chiese Frank.
“Ogni tanto esce qualcosa di sensato da quella cazzo di bocca”-disse Mike sorridendo.
“Sono d’accordo”-disse Billie.
“Bene,allora andiamo nella pizzeria che hanno appena aperto?”-chiese Frank.
I due annuirono e iniziarono a camminare verso la pizzeria, non era molto distante da loro.
Le strade di Berkeley erano parecchio affollate quel giorno.
C’era molto traffico,e Billie odiava il traffico.
Fortunatamente per raggiungere la pizzeria non dovevano andare in macchina.
Mentre camminavano Billie pensò che finita quella settimana sarebbero dovuti tornare a scuola.
Lui odiava alla scuola.
"La scuola e' la pratica per il futuro,la pratica rende perfetti,nessuno e' perfetto,allora perche' fare pratica?"-si ripeteva sempre.
Aveva guardato l’orario del primo giorno di scuola.
Prima ora chimica,seconda ora fisica e alla quarta matematica.
Era istigazione al suicidio, ne era sicuro.
C’era solo due cose che lo spingevano ad andare a scuola.
I suoi migliori amici e lei, Allyson.
Allyson era nello stesso corso di matematica di Billie.
Lei lo conosceva come ‘Two Dollar Bill’, sentiva spesso dire che a scuola vendeva spinelli di marjiuana per soli due dollari.
Si sapeva che Billie non era il principe azzurro che tutte volevano e non era neanche il ragazzo con cui i tuoi genitori avrebbero voluto che uscissi.
Era scontroso, maleducato, arrogante,mezzo drogato e chi di più ne ha più ne metta.
Comuque,la professoressa di matematica aveva pensato bene di farla fermare dopo la scuola con lui per aiutarlo con le equazioni di secondo grado.
Billie non poteva rifiutare, non voleva essere di nuovo litigare con la professoressa,essere sospeso e dare un nuovo dispiacere a sua madre.
Inutile dire che Billie la prima volta era imbarazzato e che lei non era da meno.
Dopo due volte che avevano fatto i compiti insieme Allyson aveva deciso di guardare oltre.
Non gli interessava se era un drogato o meno.
Col tempo si erano conosciuti meglio ed avevano iniziato ad uscire insieme ma, per volere del padre di lei, dovettero smettere di frequentarsi a causa della fama di ‘Bad Boy’ del ragazzo.
Si ricordava ancora il loro primo bacio.
Lei sapeva di menta, le piaceva, contrastava il suo sapore di tabacco.
Pensava di essere innamorato di lei.
Billie non aveva parlato a nessuno delle sue uscite con Allyson, nemmeno con i suoi migliori amici.
Pensava che non avrebbero capito cosa provava.
Scosse la testa continuando a camminare.
Prese il pacchetto di sigarette e l’accendino dalla tasca dei jeans.
Prese una sigaretta e l’accese, inspirò il fumo. Sentì le narici bruciare leggermente.
Mentre camminavano vide che erano arrivati al grande incrocio e si fermarono.
C’erano tantissime macchine che sfrecciavano a grande velocità.
Buttò a terra la cenere,era meglio aspettare il semaforo verde.
In lontananza vide una ragazza,dall’altra parte delle strisce pedonali.
Aveva i capelli castani, lunghi fino a metà schiena.
Portava un maglia con le maniche corte verde e un paio di pantaloncini di jeans.
Si accorse che era proprio Allyson.
Il suo cuore iniziò a battere forte forte.
Il semaforo diventò verde.
La ragazza vide Billie Joe e sorrise iniziando ad attraversare la strada.
Anche i tre ragazzi iniziarono ad attraversare la strada.
All’improvviso si sentì un botto fortissimo.
Una macchina non aveva rispettato il semaforo rosso ed era passata a tutta velocità prendendo in pieno la ragazza.
Billie si fermò in mezzo alla strada. La sigaretta gli cadde dalle mani.
Allyson era stesa immobile per terra 20 metri più avanti. Vedeva del sangue per terra.
Non ci pensò due minuti e corse verso di lei.
Si chinò su di lei alzandole la testa. Le lacrime scendevano lentamente dal viso di Billie.
Le usciva del sangue dalla tempia, le mise una mano sulla testa per fermare il sangue.
“Billie..”-sussurrò la ragazza.
“Ally resisti ti prego”-disse lui.
Billie guardò Mike, era rimasto paralizzato insieme a Frank.
“Mike chiama qualcuno, cazzo!”-urlò Billie.
Lui guardò di nuovo la ragazza.
“Sto per morire Billie”-sussurrò.
“No, Allyson, non è vero”-disse Billie.
“Non piangere Billie,sono felice di poterti vedere un ultima volta…volevo dirti una cosa...”-disse la ragazza.
“Dimmi Ally”-disse lui.
“Volevo dirti che..che ti amo,Billie Joe”-disse.
Le lacrime di Billie si moltiplicarono. “Anche io ti amo, Allyson.”
Le diede un piccolo bacio sulle labbra.
Quel bacio sapeva di lacrime e di sangue.
Intanto molte persone che avevano assistito alla scena scesero dalle auto e iniziarono ad andare vicino a Billie ed alla ragazza.
Lei perse conoscenza.
Vide altre persone che erano vicino a Mike e a Frank che era svenuto.
Una signora chiamò l’ambulanza e quando arrivò Billie salì con lei mentre gli teneva la mano.
Allyson morì al pronto soccorso, aveva perso troppo sangue.
Billie si dava la colpa,pensava di non essere riuscito a salvarla.
Un dottore gli disse che era riuscito a tenerla in vita un po’ più a lungo e che sarebbero serviti altri macchinari per evitarne la morte.
Una vita spezzata, un amore spezzato, un ragazzo distrutto che si sarebbe portato dietro quell’esperienza per sempre.
L’uomo che l’aveva investita era scappato ma dopo qualche ora si era costituito;era ubriaco e nonostante tutto si era messo alla guida.
E prendendo quella stupida decisione aveva portato via una delle persone più importanti della sua vita.
Questa piccola storia è un po' come uno sfogo personale..
L'ho scritta di getto e magari non ha nemmeno senso,ma per me ha un significato molto profondo.
Alla televisione si sente che sono sempre di più le persone che muoiono per incidenti stradali.
Oggi ho sentito di una ragazza di 13 anni che è morta mentre attraversava le strisce pedonali e nei panni di Billie c'era un ragazzo che ho conosciuto su facebook e che considero un grandissimo amico.
Lui non conosceva quella ragazza ma è subito corso ad aiutarla.
Lo considero un eroe anche se lei purtroppo ora non c'è più.
Spero che faccia riflettere..grazie mille per avrla anche solo guardata,
Martina.