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Autore: kymyit    16/09/2013    2 recensioni
-Aiutatemi, aiutatemi!-
Le mie grida si disperdono nel ronzio di un vortice vivo. E’ assordante, è doloroso, urlo e a stento sento la mia voce. A stento scorgo un barlume di luce in quest’inferno.
Il mio nome è Glimmer, barlume.
Un raggio di luce nel buio, brillantezza nel fango. Sono nata e cresciuta per essere una guerriera, mi sono offerta fin dall’infanzia a Panem, al mio Distretto… per questo?
-Aiuto! Aiuto! Cato! Marvel!Clove!-
Li chiamo uno per uno ma nessuno si ferma, tutti fuggono.
Intravvedo appena Marvel, credo… si sofferma e per un attimo spero, poi se ne va, lasciandomi indietro. Non sono una valida alleata e nemica, sono una in meno, maledetto codardo.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Favoriti, Lux
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Personaggio: Glimmer
Prompt: supplica
Lanciata da: Princess Monster su Efp (per il gruppo Fanfiction Challenges II)
Note: Un piccolo sperimento in prima persona, perché è sempre così difficile. Non so ancora bene perché mi piace Glimmer. Fa tanto la smorfiosa, però è evidente che è una tosta. Eppure una come lei dovrei odiarla. Mah, mistero u.u  La scena del film in cui Glimmer e Cato dormono visciniviscini mi ha ispirato assai u.u
Ah, ho appena iniziato a leggere il secondo libro, perciò se ci sono notizie su di lei e sono discordanti da quel poco che ho tirato in ballo: pardon, licenza poetica.





There isn't a light here, nor a glimmer...





-Aiutatemi, aiutatemi!-
Le mie grida si disperdono nel ronzio di un vortice vivo. E’ assordante, è doloroso, urlo e a stento sento la mia voce. A stento scorgo un barlume di luce in quest’inferno.
Il mio nome è Glimmer, barlume.
Un raggio di luce nel buio, brillantezza nel fango. Sono nata e cresciuta per essere una guerriera, mi sono offerta fin dall’infanzia a Panem, al mio Distretto… per questo?
-Aiuto! Aiuto! Cato! Marvel!Clove!-
Li chiamo uno per uno ma nessuno si ferma, tutti fuggono.
Intravvedo appena Marvel, credo… si sofferma e per un attimo spero, poi se ne va, lasciandomi indietro. Non sono una valida alleata e nemica, sono una in meno, maledetto codardo.
E maledetto anche tu, Cato!
Non mi ero illusa che condividere il mio giaciglio con te mi avrebbe reso speciale, sapevo che avremmo combattuto. Sapevo che sarei potuta morire. Non sono una stupida, sono una guerriera, sono stata addestrata per vincere o morire!
Ma non così!
Era mille volte meglio morire nel bagno di sangue combattendo piuttosto che in modo così miserabile. Trapassata da parte a parte, sgozzata, impalata da una lancia, avrei mille volte preferito tutto ciò a questo!
Non erano questi i patti!
Uccidiamo tutti e poi combattiamo! Una bella lotta all’ultimo sangue fra i migliori. Una stupenda lotta che nessuno dimenticherà!
Non è giusto…
Mi accascio trafitta da miriadi di punture, non sono le ferite che volevo, la pelle si gonfia deformandomi, rendendomi un mostro, un pietoso rivoltante mostro.
Sarò compianta ma non amata.
Non brillerò, la mia bellezza sarà oscurata.
Tutto ciò per cui mi sono addestrata non ha senso, perché non posso più combattere. Ironia della sorte, sono morta della morte che avrei riservato a Marvel e agli altri se nella furia della lotta mi fosse capitato di pungerli, di iniettare loro il veleno del mio anello, attraverso ferite già aperte, nessuno avrebbe saputo, tutto sarebbe stato più semplice.
Ma mi hanno scoperto e ho mentito, io non sapevo nulla di quell’anello. E' stata mia madre a darmelo. Mia madre diceva che ero una discreta combattente, volevo dimostrarle che ero eccellente, come lei… che vergogna…
Mi sembra di vederla, mamma, guardami ti prego, non voltarti, mamma!!
Non volevo deluderti, torna qua! Manda via questi insetti, aiutami, ti prego!
Cato! Torna qui…
Mamma…
Perché vuoi portarmi via l’arco, perché?
Stringo forte la presa mentre mia madre… o è Katniss? Sì, è Katniss… maledetta anche tu, è tutta colpa tua, maledetta! Volevi il mio arco? Volevi uccidermi? Avevi paura di me?
Non ho forze per oppormi, il capogiro e la nausea mi distruggono, nella mia mente si susseguono visioni d’incubi e le mie paure peggiori. I pungiglioni degli aghi inseguitori mi perseguitano, hanno la faccia di mia madre. Mia madre, infinite mamme, mi dilaniano il corpo e l’anima, nel ronzio le sento dire che non sono questo granché, che se l’erano aspettato da me.
Mi sento scomparire, pezzo per pezzo e fa male, ogni ondata di dolore è più forte di quella prima. Ma fa più male il ronzio, che è tutto ciò che resta. Non voglio sentirlo più. E se dovessi sentirlo per sempre?
Mamma…
Non lasciarmi, qui…
E’ buio…
Ho paura…
Non c’è luce.
Neppure… un barlume…









   
 
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