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Autore: immaculately_flawed    16/09/2013    6 recensioni
Dopo la “caduta” Sherlock inizia a scrivere a John dei messaggi. Naturalmente, non li invia mai... Finché per sbaglio non lo fa. [Post Reichenbach fic, no angst]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Text me when it's over

N.d.t.
Una breve ma deliziosa fic che la gentilissima immaculately_flawed mi ha dato il permesso di tradurre. Anche una delle poche che affronta il post-Reichenbach Falls con un umorismo tutto tipico dei nostri amati protagonisti. Personalmente ha avuto il potere di lasciarmi di buon umore. Fateci sapere cosa ne pensate! 

Disclaimer
: questi personaggi non appartengono né a me né all'autrice. La storia non è scritta a fini di lucro.
Ah, è la mia prima traduzione, per cui se vi capitasse di inciampare in qualche passo poco levigato la colpa è tutta mia ;)




Text Me When It's Over


Aveva tenuto il cellulare. All'inizio si era burlato di Mycroft quanto glielo aveva reso, riparato e praticamente lucidato. Ma lo aveva tenuto. Si era detto che lo faceva per comodità, perché uscire a comprarne uno nuovo sarebbe stato semplicemente di troppo fastidio. Di certo non era perché serbava la debole speranza (o il timore) che John avrebbe provato a scrivergli.

Non lo fece.

Ovviamente. Che pensiero sciocco, inadeguato ad una mente eccezionale come la sua. Perché mai John avrebbe dovuto scrivergli? Sarebbe stato illogico sotto ogni aspetto. Dopotutto, nessuno manda messaggi ad un uomo morto.

Ma Sherlock aveva iniziato a scrivere i propri messaggi a John. Senza mai inviarli (chiaramente), la caccia agli uomini di Moriarty era ancora in corso, ma li digitava e li lasciava impressi lì per qualche istante prima di cancellarli. Era stupido e sentimentale, ma Sherlock non riusciva proprio a trattenersi.


Mycroft è insopportabile. Posso prendere in prestito la tua pistola? - SH (cancellato)

L'esperimento nella dispensa era importante, sai. Ora dovrò ricominciarlo da capo. - SH (cancellato)

Sta barando sulla dieta. La sua segretaria ha uno scontrino della Fabbrica del cioccolato ed è chiaro che lei non mangia lì... né da qualsiasi altra parte, direi. - SH (cancellato)

Come si ricuce una ferita da coltello sulla propria schiena? - SH (cancellato)

Non importa, ci sono arrivato. - SH (cancellato)

Perché non hai buttato via le dita? Stanno marcendo. - SH (cancellato)

Ho bisogno di una sigaretta. Dove le hai nascoste? - SH (cancellato)

Il ritmo della caccia stava ormai rallentando, con solo pochi uomini di Moriarty che mancavano all'appello, quando iniziò a spiare John. Naturalmente Mycroft gli forniva dei resoconti dettagliati, ma lui voleva vederlo con i propri occhi. Così si era camuffato ed aveva atteso fuori dal 221B di Baker Street finché una figura stanca e familiare non ne era uscita e si era diretta verso Tesco*.

Sherlock non era mai stato dentro Tesco prima d'allora, era sempre John quello che faceva la spesa. Scoprì che era un luogo affascinante. Non tanto affascinante, però, quanto lo era osservare John fare compre. Questi prese una confezione di latte scremato (Perché quella scelta? Avevano sempre bevuto latte parzialmente scremato), una dozzina di uova (Non sarebbe mai stato in grado di mangiarle tutte prima della scadenza) e un filone di pane. Lo scaffale delle marmellate fu doverosamente profanato, dopodiché Sherlock poté assistere all'incontro di John con il suo secolare nemico – la cassa automatica.
Da lì in poi spiare John divenne un passatempo regolare. Lo seguiva all'ospedale, agli incontri con Lestrade nel pub del quartiere ed infine ai suoi appuntamenti romantici, quando John iniziò ad uscire di nuovo, tutto mentre lui continuava a non-scrivergli.

La receptionist sta avendo una relazione con il tuo collega. - SH (cancellato)

Sa che è un omicidio ma non può provarlo e ci sta perdendo sopra il sonno. - SH (cancellato)

E' uscita a cena con te per vendicarsi del fidanzato che la tradisce. –SH (cancellato)

Non chiedergli della sua vita famigliare. Non sta andando bene. - SH (cancellato)

Hai dimenticato di comprare il latte. - SH (cancellato)

Ha 5 gatti e tutti e 5 la detestano. - SH (cancellato)

Non passi mai al secondo appuntamento. Perché? - SH (cancellato)

Era seduto ad un caffè di fronte al ristorante in cui John stava avendo l'ennesimo appuntamento. A Sherlock lei non piaceva. Non gli erano piaciute nemmeno le donne degli appuntamenti precedenti, ma c'era sempre stata una ragione valida per quello. La donna di quel giorno sembrava a posto, nonostante la distanza non individuava tick evidenti né schemi comportamentali indici di mediocrità. Ma non gli piaceva. Ci doveva essere una ragione. Capelli scuri, ricci, labbra piene, piuttosto pallida... non il classico tipo di John. Era seduta leggermente inclinata in avanti, ad indicare interesse, ridendo occasionalmente ma non così tanto da risultare falsa, mentre il suo piede sfiorava appena quello di John.

Sherlock si accigliò.

E' troppo grassa. Non uscire con lei. Digitò. Non era precisamente vero né logico, ma era di pessimo umore ed intendeva prendersela con qualcuno. Nella foga dello scrivere Sherlock premette accidentalmente il tasto “invia”.

Qualcosa di simile alla paura lo attraversò mentre osservava la piccola barra d'invio in corso completarsi e scomparire. L'istante dopo guardava John. Lo fissava. Avrebbe dovuto andarsene, liberarsi di quel cellulare, dire a Mycroft di distruggere il telefono di John.

Non si mosse.

John sorrise e disse qualcosa alla donna mentre allungava una mano verso la propria tasca. Il cellulare in mano, continuava a parlare e a ridere. Non stava guardando lo schermo. Ma poi il cameriere li raggiunse, domandò qualcosa alla donna e John abbassò lo sguardo sul suo telefono. Persino dall'altro lato della strada Sherlock poté vedere il colore abbandonare completamente la faccia di John.

Se ne andò. In fretta e senza guardarsi indietro. Più tardi, quella notte, sul telefono c'erano sette chiamate perse e cinque nuovi messaggi, tutti da parte di John.

Sherlock? - JW

Dove sei? - JW

RISPONDIMI. - JW

Sei vivo? - JW

DANNAZIONE RISPONDI! - JW

Era stata una stupida, stupida idea scrivere quei messaggi. Ben oltre l'idiozia. Come aveva potuto commettere un errore del genere? Un malfunzionamento tecnico, un errore umano, così tante cose potevano andare storte. ERANO andate storte! Non importava che non ci fossero stati assassini nelle vicinanze di John in quegli ultimi mesi, lo aveva comunque messo in pericolo, preso inutili rischi. Eppure Sherlock non poteva reprimere l'eccitazione che provava, la gioia silenziosa del sentire John di nuovo.

Quali che fossero le circostanze, l'originaria speranza (o timore) di Sherlock si era ora realizzata, John iniziò a scrivergli regolarmente. Sherlock non rispondeva mai. Aveva una missione da portare a termine, persone da salvare dalla sua scarsa lungimiranza, e l'avrebbe completata, avrebbe eliminato la minaccia prima di rischiare di uccidere le sole persone che valeva la pena avere nella sua vita. Per cui no, non poteva rispondere a John, ma leggeva ogni suo messaggio con una distinta fitta.

C'erano, ovviamente, i messaggi furibondi in cui John lo aggrediva per avergli mentito.

Sherlock, rispondimi! Mi devi una stramaledettissima spiegazione. - JW

Prima sei morto, poi mi scrivi ed ora non mi rispondi neppure? Non puoi comportarti così! - JW

Hai un'idea di quel che ho passato? - JW

Sei un bastardo. - JW

Poi c'erano quelli imploranti.

Sherlock, per favore, ho solo bisogno di sapere che sei vivo e che non si tratta di uno scherzo. - JW

Soltanto un messaggio. Ho bisogno di sapere. - JW

Mi manchi. Per favore. - JW

Alla fine i messaggi si erano assestati su territori più neutrali e Sherlock aveva impiegato un po' di tempo per comprendere le intenzioni dell'altro. Sembrava che John stesse cercando di persuaderlo o pungolarlo a rispondere. Questi erano i messaggi che Sherlock preferiva. Ne riceveva almeno uno ogni giorno ed erano ogni volta diversi, sempre interessanti e sempre tipici di John.

Lestrade vuole il mio aiuto con un caso. E' un doppio omicidio. - JW

Le dita stanno marcendo. Non so se fa parte del tuo esperimento o è solo il corso della natura. A proposito, quella robaccia nella dispensa, qualsiasi cosa fosse, l'abbiamo dovuta eliminare. Aveva appestato tutto l'appartamento. - JW

Mrs. Hudson ha trovato un nuovo inquilino per l'appartamento di sotto. Quanto credi che durerà? Gli dovrei dire delle scarpe? - JW

Ti disturba se suono il tuo violino? - JW

Il vino nel frigo si può bere senza rischi? - JW

Troppo tardi. Non disturbarti a scrivermi nel caso fosse stato avvelenato. - JW

Ripensandoci, scrivimelo. - JW

Quanto sangue è troppo sangue? Sembra di essere in un mattatoio, eppure c'è un corpo solo. - JW

Ceniamo insieme. - JW

...Non aveva funzionato neanche per Irene. - JW

In seguito al suo passo falso Sherlock non aveva seguito John per due settimane. Lo aveva tenuto sotto controllo attraverso gli scagnozzi di Mycroft, tuttavia, ed aveva scoperto una cosa strana. John non aveva parlato a nessuno del messaggio di Sherlock. Nessuno. Nemmeno Mrs. Hudson. Era andato avanti con la sua vita come al solito e quanto qualcuno indagava sui suoi cambiamenti di umore o gli faceva notare come la sua zoppia sembrasse andare meglio, rispondeva qualcosa di vago. Colpa del brutto tempo o la terapia aveva finalmente iniziato a funzionare.

Sherlock riprese a spiare e a scrivere messaggi.

C'è un topo morto sotto il tuo letto. Si tratta di un esperimento? - JW

Certo che no. I miei esperimenti sono sempre inventariati con cura. - SH (cancellato)

Il nuovo inquilino è amichevole. Non mi piace... Dio, sto diventando come te. - JW

Non lusingarti John. - SH (cancellato)

Molly ha un corpo anomalo. - JW

Già visto. - SH (cancellato)

Non il SUO corpo. Un corpo. Nell'obitorio. - JW

Non avevo presunto stessi facendo un'osservazione indelicata anzitutto. E' situs inversus, molto interessante ma non me lo lascerà prendere. - SH (cancellato)

Getterò via il tuo Piccolo Chimico se non mi rispondi a breve. - JW

Una settimana più tardi era avvenuto un visibile cambiamento nella tipologia di appuntamenti di John. Sherlock impiegò due uscite per individuarne lo schema: le donne stavano diventando progressivamente sempre più sovrappeso. Sherlock quasi scoppiò a ridere quando se ne accorse, ma la cosa diventava più assurda man mano che andava avanti. Come se John stesse cercando di provocare Sherlock, spingerlo a fare qualche commento maligno. Aveva quasi funzionato.

John, tutto questo è ridicolo. - SH (cancellato)

Dovresti essere tu quello corretto tra noi due. - SH (cancellato)

Ora, sul serio, faresti meglio ad offrirle un consulto dietologico invece che portarla in un negozio di dolci. - SH (cancellato)

L'ultima goccia cadde martedì. John aveva lasciato l'appartamento con un'aria insolitamente compiaciuta e si era incamminato verso il pub in cui aveva l'abitudine di incontrarsi con Lestrade. L'incontro del martedì sera con l'ispettore era diventato un po' un rituale per John. Sherlock trovò un angolo buio e vi si sistemò in modo da poterli osservare e dedurre la loro conversazione. Ma Lestrade non si presentò mai. Invece, Sherlock osservò con indignazione mentre l'untuosa testa di Anderson compariva all'ingresso e l'uomo si faceva strada verso il tavolo di John.

Anderson? Frequentava Anderson? No, quello era inammissibile. Anderson ghignò a John, il SUO John, mentre sedeva al tavolo e Sherlock non resse più.

Ci sono modi migliori per abbassarsi il QI, John. Trauma cranico, emorragia celebrale, lobotomia. - SH

Premette “invia”.

Il sorriso sul volto di John avrebbe potuto eclissare il sole.




*Tesco: una catena di supermercati in UK e altre parti del mondo.

  
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