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Autore: La Dama Polla    16/09/2013    4 recensioni
2p!Hetalia AU. America ormai è stanco della sua relazione con Inghilterra e decide di cambiare aria; così adocchia Italia, la cui relazione con Germania sembra colare a picco. America comincia a corteggiare la nazione mediterranea ma il testardo italiano gli darà filo da torcere.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Francia/Francis Bonnefoy, Germania/Ludwig, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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N/A : Altra “prima” fanfiction :D ho deciso di pubblicare anche questa oggi perché era pronto il primo capitolo

Ciclo: Eros&Thanatos

Personaggi principali: 2p!Italia, 2p!America, 2p!Inghilterra, 2p!Germania

Coppie: 2p!Italia x 2p!America (inizialmente 2p!Italia x 2p!Germania e 2p!Inghilterra x 2p!America)

Rating: Arancione

AVVERTENZE: Yaoi (avvertirò ad ogni capitolo per le scene “esplicite”), linguaggio, alcune scene di violenza

Hetalia non mi appartiene

Buona Lettura!

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Dietro I Suoi Occhi Solo Il Buio

- Capitolo 1: Noia e chiacchiere -

America sbadigliò. Era un meeting particolarmente noioso. Si guardò in giro e notò che anche gli altri erano più o meno dello stesso parere. Gli unici che gridavano erano Giappone e Grecia, chissà per quale cavolo di motivo. America sbuffò, alzando i fogli che erano davanti a lui; continuò così per un quarto d'ora, suo unico motivo di svago.

 

“Non so perché diavolo sono venuto a questo meeting, non ho niente a che fare con voi nazioni dell'Occidente!”

“Allora perché non torni a casa tua e smetti di romperci le palle?” disse Francia noncurante con una sigaretta in bocca. “Così ci liberi dalla tua puzza, cane giallo.”

A questo insulto Giappone salì sul tavolo, sguainò la katana e la puntò contro Francia che sobbalzò e fece cadere la sigaretta proprio fra le pieghe dei suoi calzoni. “Merde!” esclamò la nazione.

“Vuoi dire qualcos'altro prima che ti mozzi quella lingua biforcuta?” disse Giappone con un tono che avrebbe fatto congelare l'inferno.

“Si dai, staccagli la testa!” urlò eccitato Svizzera, il guerrafondaio del gruppo.

“Ma no, poverino, se no dopo come farà a gustare i miei dolcetti?” cinguettò Inghilterra con un risolino sadico.

“Il meeting si sta rivelando più interessante del previsto” constatò Russia appoggiando i gomiti sul tavolo e il mento tra le mani.

 

America non era affatto sorpreso dalla piega che avevano preso gli eventi. Alla fine di un meeting c'era sempre qualcuno che si beccava un pugno nell'occhio, una gomitata tra le costole o una bella impronta di stivale sul fondoschiena...ma questa volta andò diversamente.

Ad un certo punto, si sentì un suono sordo. Tonf! Tutti si voltarono a guardare. Era stato Italia a piantare il suo coltello nel legno del tavolo.

 

America lo guardò con curiosità. La piccola nazione sembrava estremamente, visibilmente, particolarmente incazzata. Di solito nessuno interveniva nei meeting per fermare gli altri, o perché era impegnato a bisticciare con qualcuno o perché semplicemente se ne fregava. Ma Italia si alzò in piedi nella sala diventata all'improvviso muta come una tomba e disse: “Qualcuno mi può spiegare perché cazzo facciamo dei meeting se poi finiamo solo per scannarci a vicenda? Oggi sarei potuto rimanere a casa a fare un milione di cose ma no, dovevo venire a questo meeting di merda e sentire voialtri che non fate altro che sparare cazzate e sbranarvi a vicenda come se foste cani rabbiosi. Bene, sapete che vi dico? Mi avete rotto i coglioni. Me ne vado.” Detto questo raccolse il coltello e si avviò alla porta.

 

Nessuna delle altre nazioni spiccicò parola. Dopo un po' Giappone scese dal tavolo e mugugnò : ”Me ne vado anch'io.” Gli altri lo imitarono, bisbigliando qualche parola, intuendo che il divertimento era finito.

America rimase stupito dalla reazione di Italia: di solito se ne stava in disparte senza intervenire in nessun argomento, scambiando qualche parola con Germania, ridacchiando sotto i baffi. Vedendo quest'ultimo ancora seduto al tavolo con gli occhi rivolti verso il basso, come se quello che era appena successo non lo riguardasse affatto, America sentì un ghigno maligno spuntargli sulle labbra. Probabilmente Mr. Muscolo non é riuscito a soddisfarlo come si deve ieri notte.

 

Oh sì, tutti sapevano della relazione tra Germania e Italia. America si era spesso domandato come facessero a stare insieme e aveva concepito una sua teoria: Italia aveva trovato qualcuno da comandare, per compensare gli anni in cui era stato la colonia di Austria, e Germania, essendo indifferente alla maggior parte delle situazioni, si era adeguato senza troppi problemi.

Mentre pensava queste cose, sentì qualcuno che gli si gettava addosso con tale foga che per poco non ruzzolò giù dalla sedia. “E-Ehi!”

“A cosa stavi pensando, tesoruccio mio?” squittì Inghilterra con la sua vocetta stridula.

“Niente che ti riguardi.”

 

La sua relazione con la nazione britannica non stava andando per niente bene. Inghilterra lo aveva allevato e, da giovane, America si era divertito spesso a fargli scherzi ma nonostante questo lo aveva sempre aiutato. Una volta cresciuto, aveva provato una forte attrazione per Inghilterra, anche se aveva combattuto contro di lui per la sua indipendenza. Si erano comunque messi insieme ed i primi tempi erano stati magnifici. Inghilterra cucinava cupcake buonissimi, che America divorava, e gli raccontava storie imbarazzanti su Francia mentre la sera facevano l'amore dove capitava. Nonostante America non fosse un tipo romantico aveva sempre cercato di compiacere Inghilterra su questo versante: gli portava a casa enormi mazzi di rose e cioccolatini, lo portava a vedere i film più strappalacrime che davano al momento - America avrebbe voluto aprirsi gli intestini con una motosega ogni maledettissima volta -, lo portava nei ristoranti più romantici di tutta la East Cost. Ma ben presto si era stancato, i cupcake ora sembravano tutti uguali, il sesso era diventato monotono, il desiderio di compiacere Inghilterra – seppur sofferto - svanito nel nulla. America si era reso conto che Inghilterra non aveva voluto mai una volta andare a compiere un omicidio con lui. Allora aveva cominciato a trattarlo con indifferenza, rispondendo freddamente e smettendo di fare qualsiasi cosa carina per lui, sperando che troncasse la relazione. Al contrario, Inghilterra non sembrava essersene accorto e anzi lo tormentava ancora di più.

 

“Perché mi rispondi così? Sei cattivo” lo pungolò il suo persecutore.

“Si, sono cattivo, e sai cosa faccio quando divento cattivo? Apro la testa a quelli che mi hanno fatto diventare cattivo” rispose in modo scherzoso America.

“Oww, come sei lagnoso” sbottò Inghilterra, alzandosi. “Sto pensando di non darti il tuo premio stasera.” Per fortuna, pensò America.

Inghilterra si avviò verso la porta, poi si voltò. “Io vado con Francia e Cina a vedere un nuovo negozio di dolci che hanno aperto in città. Vuoi venire?”

“No, grazie. I dolci mi fanno venire la diarrea” disse America, sperando di aver irritato l'altro.

Colpito e affondato. La faccia di Inghilterra avvampò di rabbia ma si contenne e sorrise ad America. “Allora ci vediamo dopo, pasticcino.” E uscì dalla stanza.

 

America grugnì, massaggiandosi le tempie. Doveva porre fine a quella storia il prima possibile. Intanto la sala si era svuotata ed era rimasto solo lui. Aspettò qualche minuto, poi uscì.

Arrivato in strada rimase lì in piedi, le mani in tasca. Che palle, cosa faccio adesso? Iniziò a camminare giù per la via. Se avesse avuto la sua mazza sarebbe andato a creare un po' di confusione da qualche parte ma l'aveva rotta due giorni fa, quando l'aveva tirata in testa ad un tizio troppo forte ed entrambe – la mazza e la testa – si erano spaccate come cocomeri. America ne era rimasto talmente turbato – era la sua mazza preferita – che aveva organizzato il funerale nel giardino di casa sua, invitando solo Tony e Inghilterra – che in verità si era autoinvitato -.

Passando davanti ad un bar, America guardò dentro annoiato quando scorse una figura con uno strano ciuffo che gli spuntava dalla testa seduta al bancone. Uh uh uh, adesso ci divertiamo. C'era parecchia gente nel bar. Furbo da parte tua, Italia, pensò. Nei posti affollati c'era meno possibilità di dare nell'occhio, soprattutto per una nazione che vantava centinaia di omicidi sulla propria testa.

 

America si avvicinò al bancone e si sedette con nonchalance di fianco ad Italia. L'altra nazione stava sorseggiando un caffè, quando sentì un movimento di lato e una voce gioiosa esclamare: “Ciao, compare, come va?”

Italia lo guardò inarcando un sopracciglio e tornò a bere il suo caffè. America gli diede una pacca sulla spalla. “Avanti, adesso non saluti neanche più un amico?”

“Non ricordo di essere mai stato tuo amico, America.”

“Beh, hai ragione ma c'è sempre occasione per fare nuove amicizie.”

“Che cosa vuoi?” chiese Italia ostile.

America fece una faccia addolorata. “Voglio solo fare due chiacchiere con te, compare. A proposito, quello scatto che hai avuto prima al meeting l'ho trovato piuttosto...interessante.” Sghignazzò leggermente. Era convinto che il motivo della sfuriata dell'altra nazione fosse dovuta ai problemi personali tra i due membri dell'Asse e aveva intenzione di stuzzicare Italia fino a che non gli si fosse avventato alla gola. Eh, sì, America aveva bisogno di una bella rissa.

“Davvero?” fece Italia, girandosi verso di lui e guardandolo in maniera sospettosa.

“Davvero. Infatti mi stavo chiedendo se tra te e Germania andasse tutto bene.” America nascose un ghigno. Sperava di vedere lo sconcerto sul volto dell'altro ma rimase deluso perché Italia sorrise e disse: ”Sei molto gentile a chiedermi del mio stato emotivo, davvero, ma credo che tu ti debba concentrare più su te stesso. Non credo tu ti sia del tutto ripreso dalla tua, ahem, perdita.” Pronunciò l'ultima parola con voce languida.

America capì al volo l'antifona. Sentì la bile salirgli alla bocca. Rispose a denti stretti. “Non è stato così tragico. Non devo riprendermi da niente. E poi come lo sai!?”

“Beh, quando si ha un fidanzato talmente pettegolo anche i tuoi pensieri diventano di dominio pubblico.” Italia finì con un sorso il caffè e si alzò, prima che l'altro gli si avventasse addosso. “E' stata una bella chiacchierata. Ci vediamo, America.”

Mentre si avviava verso l'uscita, America gridò: “Si, Italia, ci vedremo moooolto presto.” Non gli era piaciuta per niente la piega che aveva preso la conversazione e avrebbe avuto la sua vendetta. Inoltre doveva trovare il modo di farla pagare anche a Inghilterra. Quel figlio di un coyote rabbioso...

Tutti i clienti si erano voltati a guardare le due nazioni. Italia guardò America per un momento, poi girò i tacchi e se ne andò.

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Ecco a voi! :)

OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

Prossimo capitolo: Punizione e caccia

America punisce Inghilterra per la faccenda della mazza e poi esce a fare quattro passi...

OOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

Ci si sente presto!

Ciao Ciao

  
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