«Hey, sono Keaton :) ti andrebbe di fare un giro stasera?»

Un appuntamento, lui mi ha chiesto un appuntamento. Perchè? Io pensavo che neanche sapesse della mia esistenza, e invece mi ha mandato un messaggio. Ok, mi sa tanto di presa in giro.

Non voglio dubitare della sua fiducia, ma mi sembra strano. Lui è più grande, cosa mai ci troverà in me? Pensavo mi vedesse come una bambina e invece vuole uscire con me. Magari non gli piaccio, vuole solo diventare mio amico, anche se sarebbe strano comunque. Ora in testa ho talmente tanti pensieri che non gli ho ancora dato una risposta. Penso che accetterò, poi quel che succede, succede.

Non voglio mentire, ho paura che mi stia prendendo per il culo, che possa aver fatto una scommessa con gli amici e mi derida a vita perchè ho accettato di uscire con lui. È la cosa che temo di più, che io venga derisa, per questo spesso non dico ciò che provo. So che è sbagliato, ma non riesco proprio a fidarmi.

Gli ho risposto:

«Ehm, ok :) dove?»

Stasera gli chiederò perchè mi ha invitata, sempre se riuscirò a parlarci normalmente. Credo proprio che arrossirò ogni volta che mi rivolgerà la parola, ed è una cosa abbastanza imbarazzante. E sono sicura che se ne accorgerà, sarebbe impossibile non farlo. Vorrei non essere così timida, è una cosa assurda da vivere.
Ecco la sua risposta:

«Passo a prenderti alle 5, che ne dici di andare al parco?»

Non ci penso due volte e rispondo.

«Perfetto, a più tardi»

E il suo messaggio non tarda ad arrivare.

«A dopo bella»

Ok, vuole farmi morire.

***
Arrivano presto le 5, e sono pronta.

Indosso le mie nike blaker rosse, i jeans e una felpa: non sono una tipa che si veste elegante, e se lo facessi per quest'occasione, sarebbe ovvio che Keaton non mi è indifferente. È puntuale, esco e andiamo.

L'ho salutato e penso di essere arrossita appena mi ha sorriso, che palle.

Mi porta al parco e sono indecisa su cosa dire, così punto sul classico:

«Ehm, come stai?»

Pessima mossa, che stupida. Lui però sorride e fa sorridere anche me.

«Io benissimo, tu?»

«Bene»

Si è creato un silenzio imbarazzante e non parliamo per un po', finchè lui rompe il ghiaccio:

«Scommetto che quando ti ho invitata ti sei subito chiesta perchè.»

«Veramente sì..» Merda! «Non che non mi abbia fatto piacere eh, solo che mi è sembrato.. ecco.. strano»

«Capisco..»

«Pensavo che neanche mi vedessi sinceramente.»

«Perchè non parlavamo molto, non vedendoci mai. Solo che tu.. ora, ecco.. volevo conoscerti meglio»

«Ah, certo. Anch'io» Sorrido e lo fa anche lui. «Non ci vedevamo mai prima in giro, ora accade più spesso»

«E ne sono felice.»

«Anch'io»

Wow, non so da dove mi sto togliendo tutta questa spontaneità, mi sta venendo naturale con lui. Non mi era mai successo.

Lui ricomincia a parlare: «Senti devo dirti una cosa...»

Lo sapevo, mi sta prendendo per il culo. Abbasso la testa, non ce la potrei fare a guardarlo negli occhi mentre me lo dice.

«Non ti ho invitata per conoscerti, ti ho invitata perchè mi piaci..»

Alzo la testa di scatto.

«Come?»

«Sicuramente io non ti piaccio e pensi sia stata una cosa ridicola, lo capisco..»

«No, no! Ma che dici? È stata una cosa.. dolce»

Mi ha sorriso, di nuovo.

«Davvero lo pensi?»

«Certo, avevo paura di uscire con te perchè pensavo mi stessi prendendo in giro, mi sembra strano piacere a uno come te..»

«Perchè come sono?» ride.

«Ehm... carino» quasi lo sussurro e abbasso lo sguardo.

«Anche tu lo sei, soprattutto quando arrossisci» mi alza il viso.

«Si nota tanto?»

«Un po'» ride, ancora.

«Che imbarazzo..» dico.

«Non è imbarazzante, è.. dolce» dice alludendosi a ciò che gli ho detto io prima.

«Non usare le mie frasi contro di me» dico ridacchiando.

«Ok, ok. Quindi ti andrebbe di provarci e continuare a uscire?»

«Volentieri.»

Entrambi sorridiamo.

Allora anche la timidezza a volte serve!