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Autore: formerly_known_as_A    17/09/2013    2 recensioni
Quello spazio tra loro è sbagliato.
Pre-ReiGisa, post episodio 10 perché non so aspettare due giorni per vedere come va' avanti.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nagisa Hazuki, Rei Ryugazaki
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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The beginning of love is a horror of emptiness.

L'inizio dell'amore è un orrore del vuoto.

Robert Bly


Quello spazio tra loro è sbagliato.

Volta appena lo sguardo, di tanto in tanto, al posto occupato dal vuoto, Nagisa, desiderando allungare una mano per fare pace. Si sente stupido ed intimidito dal silenzio, all'improvviso, come gli capita di rado, solo quando fa sciocchezze troppo grandi per essere risolte da una mano tesa.

Ha l'abitudine di ridere con Rei, distrarlo dall'espressione seria che sembra voler sempre assumere, facendo emergere un lato di lui che rimane spesso celato.

Gli piace il Rei che sorride e dice cose che lo fanno ridere. Gli piace il Rei con cui guarda video su internet di pinguini che inseguono farfalle o altri animali al contempo ridicoli e dolci.

A Nagisa piace Rei, anche se è ancora confuso da quanto questo sentimento sia diverso da quello che avrebbe potuto aspettarsi all'inizio. Non è difficile da descrivere, perché basterebbe dire che vorrebbe passare tutto il tempo possibile con lui. Anche gli altri sono importanti ma, in un modo che ancora sfugge dalla sua comprensione, la calma che prova con il coetaneo è speciale.

È una calma bizzarra, però, quella, perché, anche sentendo quell'affinità con l'amico, ci sono momenti in cui un dolore del tutto piacevole gli invade il petto, diffondendosi ad ondate in tutto il corpo, scombinandogli i pensieri.

Sono quelli i momenti in cui pensa che farà una sciocchezza, in cui sarà troppo affettuoso, troppo vicino, per sopprimere l'impulso quasi sconosciuto di sentire qualcuno accanto in un modo nuovo, rispetto all'amicizia.

Di certo non si aspettava di creare quel vuoto tra loro in un momento di apparente calma.

Avrebbe dovuto capire. Leggere i segnali del nervosismo di Rei, riflettere meglio alla situazione che il ritorno di Rin ha creato.

Si sente in colpa, sotto uno strato di tristezza dovuta a come il ragazzo l'ha trattato. Capisce che Rei può essersi sentito un sostituto, aver pensato di essere escluso dal gruppo, perché è l'ultimo arrivato.

Vorrebbe dirgli che per lui è importante che sia entrato nella squadra, è importante andare a casa insieme e correre e passare del tempo anche in silenzio, ma non sa da dove iniziare.

Nagisa si ritrova senza parole, qualcosa che non gli accade spesso e che lo fa sentire perso, ulteriormente spiazzato da quella lite.

Quando si separano, osserva la sua schiena allontanarsi, incapace di correre e dire una stupidaggine capace di farlo ridere.

Rei non è un sostituto, è suo amico. Non è sostituibile, come non è stato sostituibile Rin. Sa che ci sono cose che cambiano, dopo le elementari, sa che è possibile perdere del tutto il contatto con persone con cui si condividevano le giornate. Lo accetta con il cuore pieno di tristezza, ma non potrebbe mai pensare di sostituire quella mancanza con Rei.

Rei è Rei. Con la sua abitudine a criticare il suo abuso di dolci e la pazienza che gli dimostra nel tentare di fargli capire la matematica. Rei è buffo nel suo essere fin troppo sicuro di sé, a volte e forse per questo Nagisa non ha mai pensato all'eventualità che possa sentirsi di troppo.


Durante la notte si rigira nel letto, incapace di dormire decentemente.

Non ha ricevuto alcun messaggio da parte sua e non ne ha inviati.

Si chiede se scrivergli che gli piace davvero potrebbe migliorare le cose, ma anche se Rei lo ricambiasse di quel sentimento confuso -e questo accade solo nei manga o nei film- non cambierebbe la sua reazione nei confronti dell'amicizia passata con Rin.

Non è questione che una forma di amore possa migliorare e, forse, è meglio così.


Nonostante le poche ore di sonno, andare all'allenamento, il giorno dopo, lo riempe di una sottile gioia colma di speranza. Come se una notte potesse calmare Rei, solitamente razionale, permettendogli di dimenticare la discussione e non pensare più alla propria colpa.

Ma Rei non arriva e Nagisa nuota uno dei tempi peggiori degli ultimi mesi. Makoto lo osserva con un misto di pietà e tristezza che lo ferisce e finisce per mandarlo a casa prima del solito.

Percorre il tragitto fino all'abitazione come in un sogno, facendosi trasportare passivamente dai propri piedi, tanto che quasi sbatte contro la persona che lo aspetta al cancello.

“Rei!” esclama, sorpreso, il cuore e il cervello di nuovo improvvisamente rianimati da un'attività frenetica.

Il compagno di classe lo guarda, cerca di dire qualcosa, ma Nagisa lo soffoca in un abbraccio improvviso. Non si era del tutto reso conto di quanto la preoccupazione l'avesse tormentato, di quanti scenari possibili fossero nati nella sua testa, scenari orribili in cui le piccole azioni quotidiane che condividono scomparivano come se non fossero mai esistite, sostituite da un muro di silenzio.

È sollevato che sia lì, che l'abbia cercato, perché è quello che gli importa, ora. Essere suo amico, anche con quel bisogno di stringerlo e stare con lui a tormentarlo, senza che possa pensare di essere un sostituto.

“Ho parlato con Rin...” inizia Rei, rimanendo immobile in quell'abbraccio che lo imbarazza. Non lo allontana, però, come se capisse all'improvviso la natura del loro rapporto. Nagisa ha bisogno di lui, non vuole litigare, non vuole coinvolgerlo in cose ormai passate che ricorda con un sorriso amaro, ma che non possono essere più importanti di quello che ha ora.

“Sei importante.”

Sente Rei sobbalzare, probabilmente interrotto nel racconto di cosa è successo con Rin. Non è che non gli importa. È solo che dirglielo è qualcosa di naturale e spontaneo, che avrebbe dovuto liberare prima dal petto. Ha bisogno di dirglielo come prima cosa e sorridere fino a sentire le guance far male, quando l'altro ragazzo lo circonda con le braccia in modo goffo.

Dopo parleranno e Nagisa non lascerà il suo braccio.

Per il momento, ciò che più importa è aver riempito quel vuoto.

   
 
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