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Autore: LerbyMoments    17/09/2013    4 recensioni
*Dal primo capitolo*
“Resisti Sum, resisti!” le dissi lasciando che le gambe, ancora in alto, cadessero toccando il pavimento. “Come non detto” sbuffai.
“Tienimi la mano Jamie. Sempre insieme..” iniziò a dire. “Ogni secondo, nella buona e nella cattiva sorte, in palestra e sul letto, sudate e non, con Faith e senza Faith finché morte non ci separi!”
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Sorpresa
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Un’altra ora in palestra, un’altra ora di strazio.
Ero sdraiata per terra da più di dieci minuti e, ridendo, continuavo a fissare la mia migliore amica Summer. Lei, come me intenta a svolgere gli esercizi,  era sdraiata alla mia sinistra. Come al solito, ci eravamo fiondate sui tappetini, nell’angolo sinistro della sala, per prendere quelli del nostro colore preferito: io rosso e lei blu.
Era arrivato il momento che più odiavamo: quello degli addominali. Dopo circa mezz’ora di “risveglio muscolare”, così la nostra personal trainer Faith chiamava lo step, eravamo costrette a seguirla, ancora, nei suoi folli esercizi.
“Alzate quelle gambe pappamolla!” continuava a gridare. “chi si ferma è grassa!”
Dirmi che ero grassa non era per niente una bella cosa, visto il mio fisico poco perfetto, ma la cosa non mi toccava per niente dato che non ero una di quelle ragazze fissate con la linea.
Mentre Faith si voltò dall’altro lato, per raggiungere una nostra compagna di corso, sentii Summer stringermi la mano.
“Aiuto Jamie, aiuto!” ridacchiò disperata. “Non ne posso più!”
“Resisti Sum, resisti!” le dissi lasciando che le gambe, ancora in alto, cadessero toccando il pavimento. “Come non detto” sbuffai.
“Tienimi la mano Jamie. Sempre insieme..” iniziò a dire. “Ogni secondo, nella buona e nella cattiva sorte, in palestra e sul letto, sudate e non, con Faith e senza Faith finché morte non ci separi!”
Ed ecco che, mentre le lasciavo la mano, la mia risata si diffuse per tutta la sala suscitando la curiosità dei presenti. Se anche avessi voluto spiegare, nessuno avrebbe potuto capire. Io e Summer eravamo due ragazze molto particolari e la follia era alla base della nostra vita. Il nostro motto era: divertiti finché puoi, abbasso la noia e i problemi; o qualcosa del genere.
Qualche secondo dopo, la voce di Faith attirò la nostra attenzione. La vidi cambiare cd e questo voleva dire soltanto una cosa: la lezione stava per finire.  Come suo solito, ci disse di prendere le gambe tra le braccia e di rilassarci.
Finita la lezione, riprendemmo le nostre cose e tornammo nello spogliatoio. Una volta sistemateci, uscimmo, salutammo tutti e lasciammo la palestra. Dopo essere uscite, salimmo in macchina. Io ero seduta al lato autista mentre Summer era al mio fianco. Inserii le chiavi e partimmo, dritte verso casa e, soprattutto, verso la nostra amata doccia. Le persone normali avrebbero fatto la doccia in palestra, ma noi no. Adoravamo rientrare in casa, quasi a pezzi, gettare i vestiti sul pavimento e immergerci nell’acqua bollente della nostra vasca da bagno.
Summer ed io eravamo sempre state migliori amiche. Ci eravamo conosciute grazie al lavoro dei nostri genitori. Entrambe le coppie, infatti, erano grandi imprenditori e si incontravano spesso per affari. Secondo i miei genitori io  meritavo un’istruzione migliore, diversa da quella che offrivano le scuole di Melbourne, e così avevano convinto i genitori di Summer a farla trasferire, con me, a Sydney per frequentare una delle più importanti scuole di tutta l’Australia: il Norwest Christian College.
E così erano passati già quattro anni dal giorno della nostra partenza. Quattro anni da quando due ragazzine avevano lasciato la loro vita e i loro amici per cominciarne una nuova. Summer aveva un anno in meno a me e frequentava il quarto anno, mentre io il quinto. Anche fisicamente, eravamo, esattamente, l’opposto. Io avevo dei capelli biondo chiaro, mossi, e degli occhi nocciola, quasi color cioccolato, mentre Summer aveva dei capelli ricci, castani, e degli occhi verdi da far invidia a chiunque.
Ero sdraiata sul divano, in attesa che Summer uscisse dal bagno per cenare, quando sentii squillare il mio telefono. Sbuffai costretta, dall’insistente suoneria, ad alzarmi.
“Pronto?” chiesi accettando la chiamata.
“Jamieeeeee!!!” una voce a me familiare gridò dall’altra parte.
“Ashton!” lo rimproverai. “che diavolo mi ci urli?”
Ashton Irwin, uno dei quattro ragazzi più ricercati della scuola. Era lui che mi aveva costretta ad alzarmi dal divano ed era lui che ogni giorno doveva sopportare le mie lamentele. Io e Ashton frequentavamo lo stesso anno e, ogni giorno, ci ritrovavamo seduti all’ultimo banco vicino alla finestra. Avevo, spesso, sentito delle voci girare per la scuola: la gente si chiedeva come una come me potesse essere amica di un tipo come lui. Ma Ashton, a differenza di ciò che si pensava, non era un montato senza cervello, anzi era un ragazzo dolce e speciale. La sua risata contagiava tutti: me, Summer e i suoi tre migliori amici con i quali aveva formato una band della quale lui era il batterista.
“Michael ha organizzato una festa a casa sua.” Spiegò. “I suoi sono fuori città. Tu  e Summer dovete, assolutamente, venire!”
Michael Clifford era uno dei migliori amici di Ashton e il ragazzo con cui Summer affrontava la maggior parte delle ore di lezione. Michael e Summer, infatti, erano come me e Ashton e frequentavano lo stesso corso. Anche Michael era uno dei ragazzi più popolari della scuola ma, a differenza di Ashton, lui era fin troppo pazzo. Amava cambiare colore di capelli, almeno, una volta al mese e odiava quando le persone gli dicevano cosa fare. Era un tipo che seguiva solo le sue regole, ma era proprio questo particolare a renderlo unico.
“Ash sono appena tornata dalla palestra e non sono in vena..” tentennai.
“E dai Jamie lo sai che senza di te non mi diverto.” Disse con uno strano tono di voce, quasi deluso. “Ti prego!”
La capacità di Ashton di convincermi a fare ciò che non volevo era pari al cento per cento. Mi basta un “per favore” o un “ti prego” e io non esitavo a dirgli di si. Anche quella volta, nonostante non riuscissi a muovere un muscolo, accettai il suo invito.
“Perfetto, passo a prendervi tra mezz’ora!” disse entusiasta per poi staccare la chiamata.
Poggiai il cellulare sul tavolino e salii di sopra per avvertire Summer. Lei, diversamente da me, non rifiutava il divertimento nemmeno con i muscoli a pezzi, insomma, seguiva alla lettera il nostro motto. Appena le dissi della festa, senza pensarci due volte, si precipitò in stanza per prepararsi. Ci ritrovammo, circa venti minuti dopo, in salotto, pronte, per aspettare Ashton. Io indossavo un vestitino beige a fascia che scendeva fino al ginocchio ed un paio di ballerine nere, mentre Summer si era lasciata andare ad un paio di pantaloncini di jeans, una maglia, larga, verde smeraldo e un paio di sanali bianchi. Aveva deciso di legarmi i capelli in uno chignon, convinta del fatto che quella pettinatura fosse perfetta per quel vestito, mentre aveva lasciato i suoi sciolti ma portati su un lato.
Alle 9:45pm in punto un clacson attirò la nostra attenzione. Prendemmo borse e cellulari ed uscimmo di casa. 






Spazio delle autrici: E si siamo due :) Ciao a tutti! Eccoci qui io (ILoveMrHazza) e la mia migliore amica (Barby1205) che abbiamo sempre scritto FF separate abbiamo deciso di scriverne una insieme e questo è quello che è uscito fuori (per adesso lol).
Spero davvero che il prologo sia piaciuto e vi chiedo di recensire così che noi possiamo decidere se continuarla o meno in base a ciò che ci dite :3
Bhe per adesso non ho nient'altro da dirvi ma vi presento le protagoniste:
Ecco Jamie:
 
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E Summer:
 
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