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Autore: Zeeta_    17/09/2013    3 recensioni
Ecco a voi una nuova arrivata in sezione! ^^
Presentazioni e convenevoli, a dopo.
Allora, sono qui piccola one-shot ItaPan -Italia del Nord x Giappone- appena accennata, con la minuscola (?) comparsa di Germania.
Credo sia sufficientemente nonsense e che non sia uno dei miei migliori scritti, sia come trama che come forma, ma non tutto può essere perfetto, no?
La shot gira attorno, soprattutto nella prima parte, al gioco giapponese del "tatami", senza accento sulla "i" -il perché dell'errore nel titolo, lo capirete dopo-.
Buona lettura a chiunque vorrà entrare.
Little Holly
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axis Powers/Potenze dell'Asse, Germania/Ludwig, Giappone/Kiku Honda, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Little Holly 
Titolo: Tatamì? Mai sentito…
Sottotitolo: //
Rating: Verde, ovviamente ~ 
Personaggi: Italia del Nord – Feliciano Vargas ~ Giappone – Kiku Honda ~ Germania – Ludwig
Pairing: ItaPan – Italia del Nord x Giappone –una cosa molto accenata, non pensate (?)-
N° parole: 594 vogliamo fidarci del contatore di Word? Vogliamo davvero?
Avvertimenti: shounen-ai ~ lievemente nonsense –forse sì, forse no (?)-
Dedicata a: chiunque mi dia il benvenuto in questa bella sezione, ovvero, a chiunque recensisca
Desclaimer!: I fatti e i personaggi descritti in questa Fanfiction sono frutto di pura fantasia e, perciò, ogni riferimento a fatti realmente esistiti/esistenti è puramente casuale; inoltre, i personaggi descritti in questa Fanfiction non sono di mia proprietà (ahimè!), ma appartengono ai relativi creatori. Questa Faniction non è stata scritta ad alcun scopo di lucro, ma per puro e semplice divertimento.


• ~ 

Era passata esattamente mezz'ora. 
Erano, quindi, ben trenta minuti che Giappone non alzava gli occhi da quel libretto che teneva posato sulle ginocchia, scrivendoci sopra con una penna blu, a intervalli irregolari. Sembrava sussurrasse qualcosa fra sé e sé, ma dall’uscio della porta, per Italia, era pressoché impossibile capire cosa stesse dicendo. 
In un primo momento, aveva pensato che il giapponese stesse eseguendo qualche rito arcano con fini terribili, ma escluse velocemente questa ipotesi: quello che pronunciava strani incantesimi ed utilizzava la magia era Inghilterra, lo sapeva bene. E sapeva bene anche che Giappone e Inghilterra non avevano nulla in comune, all’infuori dell’amore verso il tè. Non stava usando la magia.
Dopo molti tentennamenti e false partenze, Feliciano si decise ad avvicinarsi all’altro e, sorridendo in maniera amichevole –come suo solito-, domandò: «Veh, cosa fai di bello, Giappone?».
Kiku distolse lo sguardo dal libretto, accennò un sorriso di cortesia e, sospirando lievemente, rispose: «Sto facendo un tatami, Italia».
Il castano inclinò il capo d’un lato, sfoggiando un’espressione perplessa: «Tatamì? Mai sentito…» mormorò.
«Italia, non è “tatamì”, ma “tatami”» lo corresse.
Feliciano sorrise, un poco imbarazzato a causa dell’errore, poi si giustificò dicendo che il giapponese era davvero una lingua molto complicata, per lui.
«Veh, non è che potresti insegnarmi a farne uno? Germania è uscito e non poteva portarmi con sé, però mi annoio da solo» chiese l’italiano dopo qualche attimo di silenzio, quasi implorando Kiku.
Probabilmente, Germania deve svolgere qualcosa di importante… Forse, è il caso di tenere Italia occupato, in modo che non combini qualche guaio” pensò, per poi rispondere affermativamente alla richiesta dell’italiano e riaprire il quadernetto pieno di tatami, sudoku e altri giochi di logica.
Giappone cominciò a cercare -vanamente- di spiegare ad Italia il modo di svolgimento corretto dei tatami, ma questi si distrasse per un minimo cambiamento dell’ambiente e chiese una nuova spiegazione, in maniera confusa. La cosa si ripeté più volte, per almeno un’ora piena.
«Allora, Italia, riproviamo…» cominciò un’altra volta Giappone, oramai sull’orlo dell’esasperazione.
«No!» esclamò Feliciano, rompendo la “sequenza” di avvenimenti che avevano continuato a seguire sino a quell’istante.
«Perché no, Italia?»
«Abbiamo fatto giochi giapponesi sino ad ora. Non pensi che sia il caso di provare un gioco italiano, neh?» e così dicendo uscì dalla porta, senza attendere una risposta, camminando in fretta con un sorriso radioso ed entusiasta dipinto in volto.
Giappone rimase a fissare l’uscio, in uno stato di incertezza e perplessità. Poco dopo, vide entrarvi l’italiano, che stringeva tra le mani un pallone da calcio.
«Veh, ecco!» esclamò, iniziando a palleggiare per tutta la stanza, mettendo in serio pericolo vasi antichi, mensole, quadri e bambole di porcellana. «Neh, Giappone, gioca anche tu!» venne esortato il moro, rimasto immobile sulla sua poltrona.
«Forse, Italia, non dovresti giocare a calcio in uno spazio chius-» non riuscì a terminare la frase: una pallonata colpì il vetro della finestra, facendolo finire completamente in frantumi.
Una voce, immediatamente dopo la “pioggia” di frammenti di vetro, gridò dal giardino: «Italia! Si può sapere perché hai giocato ancora a calcio in casa?!».
«Veh, Germania è tornato…» mormorò Italia, salutando con un sorriso Giappone e correndo per le scale, al fine di raggiungere il tedesco e scusarsi dell’accaduto, con la promessa –impossibile da mantenere- che non sarebbe mai più successo qualcosa del genere.
Giappone lo guardò allontanarsi velocemente per il corridoio, poi riprese –finalmente in solitudine!- il suo tatami. 
Finché non venne chiamato da Germania per discutere di strategie militari, i suoi pensieri si concentrarono sulla vitalità e l’infantilità di Feliciano, caratteristiche che, stranamente, trovava a dir poco amabili e piacevoli, nonostante tutto.

"Forse, il mio è un apprezzamento maggiore di quel che credessi" si disse, dopo aver riflettuto un po', prima di alzarsi.

• ~

Magnifico angolo di una Piccola Holly~

*si guarda un po’ intorno* Uhm… salve sezione di APH! ^^
Il mio nickname è Little Holly, di solito le persone mi chiamano Alle –ma io amo ogni tipo di soprannome, non temete (?)-. Io sono nuova qui, come autrice. Sono apparsa, di tanto in tanto, come recensore, ma dubito che qualcuno mi conosca. Per tanto, posso limitarmi a dire che siete una sezione meravigliosa –così sembra molto “siete un pubblico meraviglioso”, ma va beh. Lol- e che sono felice di essere “sbarcata” qui. Forse sono un po’ emozionata, o forse no, perché è la prima Fanfiction che pubblico in una sezione che non sia quella di IE –Inazuma Eleven-. 
Ebbene, che dire? Non è certo uno dei miei scritti migliori: faccio schifo a scrivere sulle pairing. .3.
Però, insomma, è caruccia, come piccola shot (?) e mi dispiaceva buttare via l’idea. La pairing non è proprio una mia OTP –insomma, io più che altro shippo GerIta (?)- ma non mi dispiace affatto, sono carini ~ Ho iniziato a shipparli durante la partita Italia/Giappone e non ho più smesso. Uh. (?)
Eh, ecco… non penso ci sia nulla da dire. .u.
*rilegge il testo* Uhm, no. Non è un granché. .u.
Va beh.
Ah, per chi non lo sapesse, i tatami sono giochini con i numeri -oltre ad essere i tappetini per le arti marziali- (?) simili ai sudoku, ma più difficili. .u.
Io ne ho fatto qualcuno in spiaggia e sono snervanti, lol. Ma questo non importa a nessuno. (?)
Mh, visto che ho finito le cose intelligenti da dire, lascio a voi la parola (?) e vi saluto.
Grazie mille a chi ha letto fin qui

Little Holly

 
   
 
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