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Autore: Sara_Lau21    17/09/2013    2 recensioni
La storia è interamente ispirata a Manate degli Articolo 31, una canzone a cui mi sento particolarmente legata e che reputo adattissima per un personaggio come Castiel.
"Ero in terza elementare ed avrei ricominciato da zero, in un luogo che neppure conoscevo.
...
Ricordo ancora il primo giorno in terza elementare.
Un incubo."
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mentre leggete ascoltatevi "Manate" degli Articolo 31, alla quale è ispirata tutta la mia storia, capirete meglio tutto quanto e il motivo di tale scelta e di tali personaggi.

 

-Mamma, perché abbiamo cambiato città?- già mi aveva risposto più volte, ma io continuavo a non accettare.

-Il lavoro mio e di tuo padre ci obbliga a trasferirci, Castiel, accettalo e impara a farti dei nuovi amici qua- io annuii ed abbassai lo sguardo.

Ero in terza elementare ed avrei ricominciato da zero, in un luogo che neppure conoscevo.

Odiavo i miei genitori ed il loro lavoro, per il quale non riuscivano mai a starmi accanto e che adesso li aveva pure fatti trasferire a Parigi, la grande metropoli francese.

Non avevo problemi con le metropoli -ero milanese- ma con un cambio così drastico di tutto... scuola, amici e persino lingua, anche se mia madre era francese e quindi un po' già conoscevo la nuova lingua che dovevo parlare lì.

Eppure... la nuova scuola per me fu uno strazio.

Ricordo ancora il primo giorno in terza elementare.

Un incubo.

Capivo più o meno quello che dicevano, ma per me socializzare fu difficilissimo, anzi, quasi impossibile.

I bambini sanno essere cattivi e con me lo furono e pure molto.

Sin sabito mi videro come un diverso, uno da emarginare immediatamente, dopo tutto, non ero neppure totalmente francese, ma provenivo da uno Stato che molti vedevano come negativo e con un governo di merda e quindi, i bambini mi guardavano male anche per questo, perché i loro genitori avevano insegnato loro che l'Italia e gli italiani facevano schifo.

Per esempio, un giorno andai ai giardinetti del mio quartiere e c'erano anche dei miei compagni di scuola, con cui volevo giocare.

Tutti loro mi negarono la possibilità di tirare due calci ad un pallone e anzi, mi accerchiarono divertiti.

Stavano ridendo.

Mi pestarono ed io avevo solo nove anni, così come molti di loro, ma molto probabilmente lo avevano visto fare dai grandi e volevano imitarli, così si sarebbero sentiti potenti.

Io all'epoca ero un bambino molto timido e bravo, mi ricordo ancora che aggiustai la bambola alla sorellina di uno di quelli bulli, perché all'epoca lei era una bambina ingenua e che ancora non era diventata la troia che è oggi, anche se molto probabilmente lei ha usato la mia stessa tecnica di auto-difesa.

Mi ricordo ancora tutte quelle spinte, quegli insulti, come dimenticarsene?

In più occasioni mi hanno preso di mira, tante volte mi hanno insultato e preso a spintoni e si sono divertiti rendendomi vittima dei loro atti di bullismo, di teppismo... mi ricordo ancora il capo della banda principale che mi prendeva sempre di mira.

Quel ragazzo è Nathaniel, un bastardo, uno che adesso fa finta di essere un bravo ragazzo, un perfettino del cazzo, ma che prima era una testa di minchia assurda.

Certe volte vorrei veramente toglierlo di mezzo, non riesco a guardarlo negli occhi senza ricordare di quanto io ero la vittima e lui il carnefice.

Eppure gli anni sono passati anche per me... alla fine ho reagito d'istinto, dopo le elementari sono diventato come i miei carnefici e tutte quelle manate mi hanno aiutato a capire che se i miei genitori non avevano mai il tempo di ascoltarmi e nessuno voleva aiutarmi allora, dovevo aiutarmi da solo.

Alle superiori ho conosciuto un ragazzo che ci ha messo molto più tempo di me per capire come bisogna reagire a certe cose, ma quando è tornato dalla scuola militare l'ho visto cambiato e lo capisco a pieno.

Anche quella a cui ho aggiustato la bambola adesso è un'oca del cazzo, ma anche lei ha avuto dei problemi, soprattutto con suo fratello, quindi, come doveva reagire, secondo voi?

E poi, le superiori sono finite, lasciando spazio al vuoto... niente università e niente lavoro, solo la strada, l'altra parte del mondo vera e proprio.

Già... quella sì che era l'altra parte del mondo.

Certo, avevo una casa a cui tornare, ma non avevo un cazzo da fare se non stare fuori tutto il giorno e quindi, stavo fuori a non fare niente ed è stato lì che mi sono avvicinato ad altri ragazzi, fra cui ho rivisto anche quel ragazzo delle superiori, Kentin, se non ricordo male.

Ci odiavamo, dopo tutto lui mi vedeva come un drogato e lui aveva imparato a vivere secondo i principi dei militari, ma al branco non importava, dopo tutto noi ci vedevamo solo per svagarci, ma nessuno voleva veramente bene a nessuno e solo in rari casi ci stavamo simpatici.

Io ero il capo, assieme a Kentin.

Mi ricordo ancora quella volta ai giardini... forse un paio di mesi fa, neppure.

Ci siamo vendicati.

Non ci siamo fatti impietosire quando quel ragazzo ci ha chiesto di parlare, di smettere... tentava di scappare, voleva il dialogo e la pace, il poveretto... tsk.

Lo stronzo in questione era Nathaniel, visto che era l'unico a nostra portata, in quanto abitava ancora in zona.

Io più di tutti mi sono divertito sul serio, volevo dargliele come lui le aveva date a me, fargli capire ciò che avevo passato per colpa sua e dei suoi amichetti, fargli capire almeno in parte che cosa si prova a restare soli e a non avere neppure un amico, anche se poi, col tempo ho comunque legato con un ragazzo, anche se pur essendo lui il mio migliore amico non comprenderà mai ciò che ho passato... a lui la solitudine è sempre piaciuta e non ha mai avuto gravi problemi per questo.

Ormai ho imparato a reagire così sempre, in qualsiasi situazione e tutto grazie a quei ragazzi che mi hanno preso di mira sin dalle elementari.

 

Angolo autrice:

Prima song-Fic vera e propria.

Non ho inserito dei pezzi della canzone, ma è molto collegata alla canzone a cui mi sono ispirata.

La storia mi è nata dal nulla, mentre ascoltavo “Manate” degli Articolo, una canzone che ho subito associato a Castiel... sì, esatto, perché per me Castiel qualche problema nell'infanzia ce l'ha avuto, non credo che si comporti così di natura e lo stesso vale per Ambra, mentre di Kentin già lo sappiamo, visto il bullismo di cui è stato vittima nei primi episodi del gioco.

Reputo questa canzone molto adatta a Castiel e reputo che Nathaniel possa davvero essere stato così ed essere cambiato per chi sa quale motivo... rimorso? Paura dei genitori? Paura in generale? Tanti possono essere i motivi...

Insomma, spero che vi sia piaciuta la storia e boh, se volete recensirla mi farete soltanto molto piacere ^_^

Comunque, se vi va passate dalla mia Long-Fic, il link è questo: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2154467&i=1

  
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