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Autore: ilcuorediluce    17/09/2013    5 recensioni
'Quando mi sono risvegliato ho cominciato a piangere. Bramavo la luce, bramavo l'aria. Era una sensazione pesantissima allo stomaco. Ma c'era un'altra cosa che bramavo più di tutte: bramavo te. Tu, la tua frusta di elettro, il tuo aderente abito nero, il tuo ciondolo color del sangue, la tua tenuta da Cacciatrice, i tuoi capelli, il tuo profumo, i tuoi occhi. Bramavo te, Isabelle Lightwood.'
In questa One shot, troverete una lettera che Simon scrisse a Isabelle. Non voglio anticiparvi nulla!
ATTENZIONE: La One shot potrebbe contenere spoiler di COG e COFL!!!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Izzy Lightwood, Simon Lewis
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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   Dear Isabelle


 
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Cara Isabelle,
probabilmente ti chiederai perché il postino degli Shadowhunters ti ha recapitato una mia lettera dopo che gli avevi espressamente chiesto di non fartele avere. Be’, non prendertela con lui perché sono stato io a consegnarti la lettera.
Sai, non sono il tipo che combina casini e successivamente si mette a scrivere lettere. Onestamente, non si sono abituato, anche perché non combino mai casini.
Iz, mi sono comportato da stronzo idiota. Non sarei dovuto uscire con te e contemporaneamente con Maia e avrei anche dovuto chiarire subito la tipologia del nostro rapporto.
Sì, forse queste ti sembreranno solo un mucchio di scuse ma credimi non lo sono.
Da quando ti ho visto la prima volta ho pensato subito a te come ad un traguardo irraggiungibile poiché nessuna ragazza bella, attraente, dal carattere deciso e enormemente coraggiosa come te, starebbe mai con un ragazzo come me: un mondano, un secchione, un adolescente che suona in una band scadente.
Non avevo mai pensato a te come ad una possibile mia ragazza. Onestamente, non pensavo neanche che tu volessi essere mia amica. Insomma, quale Shadowhunter ha per amico un mondano?
Poi è successo tutto così in fretta: la memoria di Clary, il Sommo Stregone di Brooklyn e la sua festa, l’Hotel Dumort…
Raphael diceva che ogni mondano, quando viene morso, sente il bisogno di recarsi all’Hotel come se si dirigesse dal proprio spacciatore.
Quando sono entrato per la seconda volta all’Hotel, i vampiri mi hanno guardato affascinati, stupiti e con sguardi sognanti e famelici, pronti a lanciarsi.
Nessuno mi aveva detto cosa stava per accadere ma era come se il mio cervello lo sapesse dal principio. Come se fossi stato subito consapevole che i vampiri mi avrebbero dissanguato.
Raphael aveva detto che sarebbe stato come toccare il cielo, se ne esisteva uno.
Quando il primo vampiro si è avvicinato mi ha chiesto se fossi fidanzato. Io ho risposto di no e lui ha riso. Successivamente mi ha dato uno spintone e mi ha avvisato che una volta vampiro non avrei mentito più, soprattutto al clan.
Che buffo! Lui credeva veramente che io e te stessimo insieme perché ci aveva visti insieme alla festa di Magnus Bane.
Quando i suoi canini hanno penetrato il mio collo, il mio cervello si è spento. Ero come in uno stato di coma ma ero sveglio e sapevo cosa stava succedendo attorno a me.
Successivamente anche tutti gli altri vampiri si sono avvicinati. Ero il loro giocattolino: mi spintonavano qua e là, mi gettavano per terra, mi sbattevano al muro…
In quel momento riuscivo solo a pensare ad una cosa.
Non indovini?
Pensavo alla tua mano stretta intorno alla tua bellissima frusta di elettro che possiedi. Tu la stringevi contro i miei occhi, impedendomi di vedere cosa i vampiri facevano di me, e mi sussurravi che andava tutto bene, che questo era ciò che doveva succedere, che le cose sarebbero dovute andare così.
”- E’ giusto. E’ giusto così, Simon -“ sussurravi con quel tuo sensuale accento ed io mi convincevo delle tue parole.
Riuscivo a sentirla, sai? Riuscivo a sentire la tua voce rimbombarmi nelle orecchie. Solo la tua voce. Nient’altro. Né il sangue che sgorgava fuori dal mio corpo, né i canini dei vampiri che entravano e uscivano dalla mia pelle come aghi, né il dolore dei pugni, dei calci e degli spintoni.
C’eravamo solo io e la tua voce nelle orecchie a tenermi compagnia.
Quando mi sono risvegliato sotto terra ho cominciato a piangere. Bramavo la luce, bramavo l’aria, bramavo il sangue. Era una sensazione pesantissima allo stomaco. Ma c’era un’altra cosa che bramavo insieme al sangue: bramavo te. Tu, la tua frusta di elettro, il tuo abito aderente nero, il tuo ciondolo rosso come il sangue, la tua tenuta da Cacciatrice, i tuoi capelli, il tuo profumo, i tuoi occhi. Bramavo te, Isabelle Lightwood.
Ma tu non c’eri ed io avevo paura di non poterti più rivedere. Così cominciai a grattar via tutta la terra davanti a me. Sentivo le unghia piene di terra e le dita, i polsi e le braccia dolevano per lo sforzo eccessivo. Ma io dovevo farlo o sarei morto.
Quando sentii di nuovo l’aria circolarmi dentro (anche se inutilmente, data la mia trasformazione in vampiro) tirai un respiro di sollievo.
Sentii delle mani che mi aiutavano ad uscire e per un momento credei che fossero le tue. Le sfiorai, le strinsi, le graffiai, finché non riuscii ad uscire fuori e a sentire il vento che penetrava silenzioso dentro i vestiti e furbo si infilava tra i capelli, spettinandoli.
Ma non eri tu ad aiutarmi, era Clary. Ed io per ripagarla l’avevo morsa, bevendo un po’ del suo sangue. Non me lo perdonerò mai.
Accettare di essere un vampiro era difficile, se non impossibile, ma tu mi guardavi con quegl’occhi… Con quello sguardo che non mi avevi mai rivolto. E ti affezionavi, ti affezionavi sempre di più a me.
Conoscevo il tuo gusto nel preferire i Nascosti, ma ho sempre pensato che tu mi vedessi solo come ’Simon, il perdente mondano, amico di Clarissa Frey, la figlia di Valentine e Shadowhunter per sangue’.
Eppure tu non mi hai mai guardato come 'il vampiro’ ma come ’Simon’. Anche se il tuo mondo mi trascinava verso il clan di Raphael, tu non mi hai mai fatto sentire un vero e proprio vampiro.
E poi è arrivata Maia ed io non ci ho capito più niente. Lei si comportava come una mondana e faceva sentire me un mondando mentre tu mi trascinavi in un mondo pieno di avventura e mi facevi sentire ’Simon Lewis’. Ma chi è veramente ’Simon Lewis’?
Non sapevo nemmeno più rispondere a questa domanda.
Ma non avrei mai voluto ferirti.
Tu sei Isabelle Lightwood, niente ti tocca. Sei tu che con la tua frusta conquisti e catturi e così facendo hai conquistato e catturato me.
Isabelle Lightwood, non so se un giorno mi perdonerai e il nostro rapporto tornerà quello di una volta o si evolverà o ci perderemo di completamente di vista, ma sappi che io ti vorrò sempre bene e che probabilmente non mi crederai ma credo di essermi innamorato per la prima volta di una persona. Forse con Clary è stata solo una cotta prolungata ma con te, sento che mi manchi. Mi manca tutto di te e… Sì, io ti amo.
Spero che tu potrai perdonarmi e se non mi vorrai… Be’, resterò solo un amico, tanto ormai ci sono abituato.

Un ex mondano, nuovo vampiro, super stronzo
Simon Lewis







 
  
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