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Autore: nuvole_e_popcorn    18/09/2013    1 recensioni
Re Elrond stava seduto nella sua stanza a leggere un'antica pergamena quando sentì la voce, quasi rotta dal fiato trattenuto di un uomo gridare a gran voce: Aspettami. Non riconobbe quella voce. L'uomo che l'avrebbe portata ancora non la esprimeva, ma cercò di mantenere la visione più a lungo e vide una donna, dalla figura piccola e esile correre, vestita solo di una tunica bianca correre a piedi scalzi lungo le stradine di pietre bianche. Sono tornato. Ripetè la voce e sentii il calore che in essa era evidente e avvertii l'abbraccio dei due amanti che si erano ritrovati.
Elrond sorrise. Sicuramente la loro storia sarebbe stata grande e chissà se avrebbe aiutato l'uomo dalla voce calda, chiunque egli fosse, a compiere il suo destino.
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aragorn, Arwen, Eomer, Eowyn, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo Autrice

Premetto che sono sempre stata attratta dalla coppia Eowyn-Faramir, ma c'era qualcosa che semplicemente non andava e pur leggendo il libro questa sensazione non mi ha abbandonato. Così ho fatto qualche ricerca sul web per scoprire che Tolkien nella sua prima stesura aveva previsto la coppia Eowyn-Aragorn, in quanto Arwen tornava com la sua gente alle Terre degli Elfi. Allo stesso modo la storia Arwen-Aragorn era praticamente la stessa storia di Beren e Luthien ma allora non mi spiego come Tolkien non abbia fatto scrivere sulla propria lapide “Aragorn” e su quella di sua moglie “Arwen” invece di “Beren” e “Luthien” (che è invece quello che ha scritto) comunque non sono qui per contestare le scelte di uno scrittore come Tolkien (proprio no) bensì per dare un'alternativa; una mia versione dei fatti, diciamo :) Detto questo, nessuno dei personaggi o degli ambienti che riconoscete (così come delle scene che vi ripresenterò) appartengono a me, ma ai propri creatori.

Spero mi vogliate lasciare un commentino giusto per farmi sapere cosa ne pensate; ci tengo :) Okay ora smetto di stressarvi! Buona lettura (spero!).

 

Prologo

«Thongoril -disse il re, mentre si copriva maggiormente con la pelliccia dall'aria gelida invernale che spirava sulle praterie di Rohan -sono lieto che siete riuscito almeno a passare a fare un saluto a un vecchio amico» l'uomo, alto, dinoccolato, vestito con abiti scuri e sgualciti annuì, la sua faccia non era quasi visibile da sotto la coltre di ricci neri; anche la sua barba era nera. L'unica cosa che stagliava, tra i crini scuri e la pelle pallida e segnata da intemperie e anni, erano gli occhi: avevano una luce, una bella luce erano verdi, di un verde scuro, ma forse era solo la luce invernale a renderli così scuri.
«Non è un problema Theoden -rispose con voce roca, quasi tanto da spaventare i due bambini che li seguivano; il giovane uomo che stava al fianco del re invece, si beveva ogni parola che lo straniero pronunciava -sono lieto che tuo figlio Theodred stia crescendo forte. Forse un giorno anche più forte di me» il ragazzo abbassò il capo con deferenza: «Non sia mai signore» la bambina guardò il cugino stupita. Sapeva che lo straniero doveva essere una persona importante, ma tanto importante che il futuro re di Rohan si inchinava al suo cospetto, non sapeva chi fosse tanto potente. Tirò su il mento con fare regale e si costrinse a guardare altrove e non allo straniero.
«Loro invece, -domandò l'uomo, Thongoril -chi sono?»il re sospirò e poi li indicò:
«Sono i figli di mia sorella: il principe Eomer e la principessa Eowyn» la bambina e suo fratello fecero un breve inchino, e l'uomo si ritrovò a ridacchiare, non era abituato a una tale deferenza.
«Cos'ha la bambina? -domandò. Fissando il suo sguardo su di lei -sembra pallida e sul suo viso non vedo la gioia che dovrebbe esserci in quello di qualsiasi bambino» a queste parole il viso di Eowyn scattò e i suoi occhi castano-verdi incontrarono quelli verde scuro dello straniero, che quasi si ritrasse, negli occhi della sua avversaria c'era una fiamma che raramente aveva visto in personalità di alto rango più di lei e decisamente più anziane. 
«Eowyn non parla più -spiegò suo zio -da quando ha veduto il corpo martoriato dagli orchetti di suo padre. L'ultimo colpo è stata la perdita della madre. È morta di cuore spezzato. Amava molto suo marito» ma Eowyn non abbassò la sguardo, mentre indicava con un ditino pallido il proprio mento. 
Il fratello la guardò e arrossì, poi si accinse a riferire, quando la sorella gli tirò una gomitata : «Eowyn -spiegò -vorrebbe poter toccare la vostra barba» il re rimase interdetto, ma lo straniero si accovacciò all'altezza della bambina, che si avvicinò con passo sicuro, ma prima di posare una mano sulla sua barba lo guardò come a chiedere il permesso. Lo straniero annuì. E lei ispezionò la sua barba; le sue mani erano fredde eppure non gli davano fastidio. Quando decise che aveva finito di ispezionarlo si allontanò di un passso e disse: «E' carina». 
La maggiorparte dei presenti rispose con un sospiro mozzato. «Chiedo perdono -si affrettò a scusarsi la piccola -non intendevo offendere -e lo guardò accertandosi che avesse capito -la trovo veramente carina. Non ne avevo mai vedute di così scure» e detto questo tornò al suo posto vicino a suo fratello che le cinse le spalle con un braccio, sul viso dipinta un'espressione orgogliosa. 
«Zio -domandò dunque Eowyn -possiamo andare a giocare nella neve ora?» suo zio, ancora scosso annuì semplicemente e i due bambini, mano nella mano, corsero giù dalle scale di Medusel nel cortile, a giocare nella neve. Thongoril riportò lo sguardo su quello del re e notò che si asciugava una lacrima. 
«Grazie Thongoril- disse sincero -non sai per quante notti ho pregato che Eowyn parlasse ancora..» Thongoril sorrise. 
«Ha fatto tutto lei. È un bambina forte si vede». 
Quando Eowyn, con i capelli biondi bagnati e la neve anche dentro il vestito decise che era ora di risalire ad attenderla trovò solo suo cugino: il re aveva accompagnato l'ospite alle Stalle per ripartire. Il cugino la prese in braccio e la portò all'interno del castello.

Gran Burrone

Re Elrond stava seduto nella sua stanza a leggere un'antica pergamena quando sentì la voce, quasi rotta dal fiato trattenuto di un uomo gridare a gran voce: Aspettami. Non riconobbe quella voce. L'uomo che l'avrebbe portata ancora non la esprimeva, ma cercò di mantenere la visione più a lungo e vide una donna, dalla figura piccola e esile correre, vestita solo di una tunica bianca correre a piedi scalzi lungo le stradine di pietre bianche. Sono tornato. Ripetè la voce e sentii il calore che in essa era evidente e avvertii l'abbraccio dei due amanti che si erano ritrovati.
Elrond sorrise. Sicuramente la loro storia sarebbe stata grande e chissà se avrebbe aiutato l'uomo dalla voce calda, chiunque egli fosse, a compiere il suo destino.

 

 

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