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Autore: Hyarsav    18/09/2013    0 recensioni
Si? Devo dirvi come va la mia vita?
Bene io sono Roxas Lost , sono una ragazza stronza ed acida , i capelli corti tinti di nero , gli occhi di un verde spento. Genitori? Naaah non ne voglio sentir parlare! Mia madre una prostituta drogata e mio padre non è da meno , sono stata picchiata da loro fin da quando ero una bambina , ora grazie ad una borsa di studio mi ritrovo ad andare ad un college , questo è il terzo anno che ci vado...divertente...
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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13° Survivor

L'adrenalina scorreva dentro me , sentivo la mente vuota per la prima volta , piena solo di quegli sguardi...parole silenziose che mi riempivano il cuore di sentimenti sconosciuti.
Ti divorerò...divora la tua preda , l'essere che hai fatto rivivere , non appartengo più a me stessa o forse solo in parte , quella parte vuota...
Mi trafisse con lo sguardo e risalì vero le mie labbra , mi baciò...una , due , tre volte. 
Ricambiai chiudendo gli occhi , se quello era un sogno li avrei tenuti chiusi per sempre.
<< Guardami >> mi ordinò ed io dischiusi le palpebre per incontrare il suo viso , il respiro affannoso , il suo petto scoperto mi sovrastava , anche lui aveva molte cicatrici , come la mia pelle la sua non lasciava spazio a parti non marchiate dalla violenza umana , mi alzai di poco e lo baciai sul collo , una cicatrice bianca che un tempo doveva essere profonda e sanguinante.
Un brivido scosse il suo corpo , chiuse gli occhi ed assaporò quel momento , come se stessi rimarginando quelle ferite...come se fossero ancora aperte...come se lo stessi curando dentro perché in fondo le uniche ferite che non si rimarginano sono dentro e non parliamo di quelle che sanguinano davvero ma quelle che ci fanno rimanere seduti a guardare un punto lontano che sicuramente nemmeno riconosciamo , rimaniamo a guardarlo con gli occhi sbarrati che diventano lucidi , e pian piano ci accorgiamo che stiamo rivivendo quei momenti che credevamo di aver dimenticato...

Eppure quei ricordi sono là...pronti per distruggerci quando saremo già a pezzi.
Ma è vero che sono pronti anche per darci la possibilità di affrontarli quando saremo pronti.
Quando saremo forti...forse mai...


Posai le labbra su una sua clavicola , un'altra cicatrice bianca , vidi una goccia bagnargli la pelle e mi accorsi che stavo piangendo e con me il cielo...il diluvio ci lasciò spiazzati , le mie lacrime vennero nascoste ma lui le percepì al mio interno , mi strinse al suo petto come per proteggermi , un bacio ci unì , eravamo zuppi d'acqua ma eravamo noi l'unica cosa di cui ci importava , un bisogno primordiale..
<< Non piangere...ti prego >>
I singhiozzi mi scossero , come avevano potuto far tanto male delle persone...?
Passavo le mie mani sulla sua schiena e la sentivo come la mia.
<< Non sto piangendo... >> infilami le mie dita fra i suoi capelli , ero seduta su di lui e stavamo tremando , avevamo i capelli fradici.
Vidi le sue labbra distendersi in un dolce sorriso che mi contagiò.
<< Quindi riesci anche a sorridere... >> presi la canotta e me la rimisi.
Si alzò e mi prese di forza portandomi dentro casa , non riprese niente di quello che aveva lasciato fuori.
<< E le cose fuori? >>
<< Ci pensa domani mattina la domestica...vai a farti un bagno , sei congelata >>
<< Mmmh... >>
<< Il bagno è sopra... >>
<< . . . >>  non mi voltai nemmeno a guardarlo ed a quel punto mi richiamò
<< Roxas? >> 
<< Mh...dimmi >>
<< Non ti va di farti un bagno? Non stai morendo di freddo? >>
<< No tranquillo... >>
<< E quindi? >>
<< No...niente...vado >>  mi avviai verso le scale ma mi bloccò serrandomi il polso con una tale forza che mi fece quasi male.
<< C'è qualcosa che non va? >> era serio.
<< N-no...tutto ok... >>
<< Ora puoi andare... >> mi lasciò andare il polso ed io andai verso le scale , arrivai al piano superiore , ogni passo diventava pesante.
Entrai in bagno ed iniziai a far riempire la vasca di acqua.
Uno specchio che partiva dal pavimento ed arrivava al tetto rifletteva la mia immagine , levai la maglietta e rimasi a fissarmi...ad odiarmi...a disprezzarmi.
Nuovamente quelle lacrime tornano a scorrermi sul volto.

La pelle serve solo a ricoprire le ossa...come fa ad amarmi?
Come fa a guardarmi?
A volermi...?
Come faccio a non odiarmi...?
Il mio sguardo continuò a fissare quell'orrore...quei capelli corti...li desideravo lunghi...gli sarebbero piaciuti?
Perché sono così...?


Seguo ogni millimetro di pelle...marchiata...distrutta.

Non mi appartiene.

Un seno quasi inesistente.
Chiusi a chiave la porta e scivolai fino ad arrivare a terra , la schiena contro quell'asse di legno.
Strinsi le ginocchia al petto e piansi...in silenzio.
Il pianto di un adulto che si nasconde dalla realtà.

Ricordo tuttora di aver risposto ad un mio professore delle medie in modo piuttosto strano alla sua domanda " Che vuoi fare da grande? "
Avevo risposto " Il sopravvissuto " e lui mi aveva guardata in modo strano poi mi aveva chiesto " Perché ? " ed io non avevo saputo dargli una risposta.

Voglio davvero essere una sopravvissuta?
Voglio vivere ancora?
Me lo merito?
Alzai il viso e guardai il mio riflesso...quel mostro.


Mi alzai in piedi e rimisi la canotta , entrai nella vasca , era tiepida l'acqua.

Ricordai di una volta che mi ero provocata dei tagli , sui polsi , sulle caviglie , mi ero abbandonata a quel mondo venendo cullata da quel liquido che mi entrava nei polmoni , si colorava tutto di rosso.

Mi lasciai andare anche questa volta.

La schiena toccò il fondo e non mi mossi , l'acqua riempiva i miei polmoni pian piano , una tortura che già conoscevo.

<< Roxas...stai bene? >> la sua voce da fuori la porta arrivò attutita alle mie orecchie.
<< Roxas...? >>
<< Non mi fare preoccupare... >>

Silenzio.

<< Ti sei addormentata? >> lo spero...un sonno eterno.

Il mio silenzio.

<< Ti prego apri questa porta >>

SILENZIO.

<< CAZZO ! ROXAS APRI QUESTA DANNATA PORTA!!! >>

Affogo...nei miei ricordi...nelle sue parole...nelle sue promesse.
Nelle mie mancanze.
Nel mio odio.
Non lo merito.
Ti amo ed è per questo che non avrai più preoccupazioni.
Diventerò un ricordo lontano mentre cado nell'oblio.
Mentre il tuo sorriso mi contagia e sorrido anch'io.


Un tonfo.
Una voce lontana e vaga...la conosco.

<< Roxas...amore mio >>

L'acqua fredda abbandona in mio corpo ma sento la mia anima che non combatte più per rimanere attaccata a questo mondo.

<< Non mi lasciare >>



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