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Autore: Yamane_chan    18/09/2013    5 recensioni
Merlin dice ad Arthur che sarebbe bello se qualche volta pensasse a qualcosa di romantico, così Artur decide di scrivere una poesia d'amore a Merlin. Solo che non andrà a finire come aveva immaginato.
[Appartiene alla serie "Sonnet 130 1/2"]
Genere: Fluff, Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Sonnet 130 1/2'
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' Di poesie e decisioni per il futuro 

"Dedicata alla mia meravigliosa compagna di banco
che mi ha fatto scoprire il meraviglioso mondo dello yaoi "



Arthur si trovava nella sua stanza, Merlin lo aveva appena lasciato per svolgere le sue mansioni di ogni giorno, e lui si era ritrovato lì, da solo, seduto sull'unica sedia presente nella sua stanza davanti a quell'enorme tavolo di legno sul quale era appoggiato un vassoio con la sua colazione. Ma Arthur sapeva che non avrebbe mangiato un solo boccone di quello presente nei piatti, come poteva quando l'unica cosa a cui poteva pensare era il suo Merlin.
Lo stesso che fino a poco fa si trovava nel posto adesso occupato da quell'inutile vassoio.
Lo stesso che si era aggrappato con così tanta forza alle sue spalle con quelle braccia esili.
Lo stesso, che con quelle bellissime e peccaminose labbra, aveva risposto in modo appassionato al bacio che Arthur gli aveva dato a tradimento.
Si, Arthur non poteva fare a meno di pensare a quella fantastica e meravigliosa persona che condivideva con lui ogni ora di ogni giorno e si ricordò di quello che gli aveva detto Merlin la sera prima.

Come sempre Arthur era letteralmente saltato addosso a Merlin e come sempre quest'ultimo aveva cercato di oppore una minima, anche se inutile, resistenza e alla fine si erano ritrovati nudi, soddisfatti e abbracciati su quel letto che li aveva ospitati un'infinità di volte. A quel punto Merlin si era rivestito e si era avviato verso la porta, solo che invece di salutarlo come sempre, se ne era uscito con un 'Sai, a volte potresti fare qualcosa di romantico invece di saltarmi sempre addosso in ogni momento!'.
Arthur non aveva risposto, anche perchè Merlin non gliene aveva dato il tempo, visto che si era dileguato subito dopo aver pronunciato quella frase, e poi anche perchè non sapeva proprio come rispondere ad un domanda del genere.

Così adesso si ritrovava a pensare se Merlin avesse davvero voluto che lui facesse qualcosa di carino nei suoi confronti o se quello dela sera prima fosse stato solo un commento sarcastico.
Alla fine aveva deciso di fare qualcosa. Qualcosa di estremamente romantico, un gesto che avrebbe lasciato Merlin senza fiato e che lo avrebbe costretto a ripagarlo in qualche modo, che Arthur era ben felice di suggerirgli. Pensò finchè non gli venne in mente un'idea geniale... gli avrebbe scritto una poesia!
Era una cosa romantica, che lui non avrebbe mai fatto e quindi perfetta perchè avrebbe lasciato Merlin di stucco e che gli avrebbe fatto rimangiare tutte quelle volte che lo aveva chiamato asino.
Si, era davvero una fantastica idea.
Quindi, doppo essersi congratulato con se stesso prese una pergamena, dell'inchiostro, una piuma e decise che non sarebbe uscito da quella camera finchè non avesse finito di scriverla.

Era ormai il tramonto e Arthur fissava il pezzo di carta davanti a se con un'aria soddisfatta sul volto. Scrivere una poesia era stato più difficile di quello che si era immaginato ma alla fine ce l'aveva fatta.
Rilesse le parole un'ultima volta per accertarsi di non aver sbagliato nulla.

"My servant's eyes are nothing like the sea;
Coral is far more red than his lips' red.
If snow be white, why then, his chest is dun;
If hairs be wires, black wires grow on his head;
I have seen roses damasked, red and white,
But no such roses see I in his cheeks;
And in some perfumes is there more delight
Than in the breath that from my servant reeks;
I love to hear his speak, yet well I know
That music hath a far more pleasing sound;
I grant I never saw a god go-
My servant when he walks treads on the ground.
And yet, by heaven, I think my love as rare
As any he belied with false compare." (1)


Ebbe appena il tempo di pensare alla faccia stupita che avrebbe fatto Merlin e al modo con il quale lo avrebbe ricompensato che la porta della sua camera si aprì e una testolina nera fece capolinea nella sua stanza.
"Buonasera sire, vi ho portato la cen- Ma che avete conbinato, siete tutto macchiato di inchiostro e cosa sono tutte quelle cartacce arrotolate per terra!?"
"Ah non preoccuparti per questo adesso stammi a sentire. Ho ripensato a quello che mi hai detto ieri sera."
"A cosa vi riferite di preciso?"
"Bhè mi avevi detto che ti sarebbe piaciuto se avessi fatto qualcosa di romantico per una volta"
"Ah quello, davvero ci avete pensato io stavo scherzando!Certo mi piacerebbe se a volte foste un po' più carino e meno avventato ma lo preferisco di gran lunga ad un vostro gesto romantico, non è prorpio da voi e poi pensate se qualcuno scoprisse la nostra relazione, per noi non ci sarebbe più futuro e io non voglio questo, non so se potrei resistere lontano da voi!"
A quella dichiarazione Arthur rimase senza fiato, come poteva Merlin essere capace di esprimere i suoi sentimenti con così tanta facilità quando lui ci aveva messo un intero pomeriggio!
Arthur sapeva di non essere bravo ad esprimere i suoi sentimenti a parole, per questo aveva provato a scrivere quella poesia, ma adesso, dopo aver ascoltato le parole di Merlin, si rese conto che le parole non sarebbero mai bastate per descrivere ciò che provava per lui.
Così prese una decisione, la più importante della sua vita.
Si avvicinò a Merlin e lo abbracciò, facendogli posare la testa sul suo petto per fargli ascoltare il battito del suo cuore.
E mentre aveva quella meravigliosa persona che nonostante tutto restava al suo fianco a costo di rimetterci la vita, decise che l'avrebbe protetta.
Avrebbe protetto quello che c'era tra loro, quello che significavano l'uno per l'altro, tutto il tempo passato insieme e tutto quello che ci sarebbe stato.
Avrebbe protetto Merlin ad ogni costo, fino alla fine dei suoi giorni.


Angolo dello Scrittore

Dunque, spero che la mia piccolo storia vi sia piaciuta quanto è piaciuta a me. E' nata durante una mattina di scuola, di preciso durante l'ora di letteratura inglese, stavamo studiando un sonetto di Shakespeare e la nostra professoressa ha detto "Quando vi spiegherò questo sonetto vi metterete a ridere ma alla fine scoprirete che è la dichiarazione più bella che una donna, o anche un uomo, potrebbe mai ricevere.", così mentre ascoltavamo la solita voce registrata che ci raccontava il sonetto, io mi sono immaginata una perfetta dichiarazione alla Artur e quando poi la professoressa ce l'ha tradotta bhè, insomma è come se me l'avessero servita su un piatto d'argento, come potevo non approfittarne!!!
Vorrei approfittarne per chiarire una cosa, tra i generi ho messo anche "poesia", non so se ho fatto bene ma siccome nella storia ce nè una per sicurezza ho aggiunto anche quello.

(1) Qui trovate il vero sonetto: 
http://www.shakespeare-online.com/sonnets/130.html 
     in verità io mi sono solo limitata a cambiare i "She" con i "He" e invece di paragonare gli occhi di Merlin al sole li ho paragonati al mare. Questo perchè        ho sempre trovato i suoi occhi meravigliosi e l'idea di paragonarli a qualcosa che non aveva lo stesso calore non mi piaceva!!
     La traduzione del  "mio" sonetto è questa (spero di scriverla in modo giusto O.O )
     "Gli occhi del mio servo non sono niente paragonati al mare
      Il corallo è molto più rosso di quello delle sue labbra
      Se la neve è bianca, il suo petto è grigiastro
      Se i capelli fossero fili di ferro, dei fili di ferro neri crescerebbero sulla sua testa
      Ho visto delle rose screziate, rosse e bianche
      Ma non ho visto rose nelle sue guance  (ovviamente si riferisce al colore)
      E in molti profumi c'è più delizia
      che nell'alito puzzolente del mio servo
      Io amo la sua voce, ma so
      che la musica ha dei suoni più piacevoli
      Vi garantisco che non si muove come un dio
      Il mio servo quando cammina calpesta (tonfa) sul pavimento
      E tuttavia, per dio, penso che il mio amore sia raro 
      come qualunque altro lui (nel senso di tutti gli altri uomini) ingannati da falsi paragoni"
      
Per ulteriori chiarimenti chiedete a Shakespeare. Spero che commentiate la mia storia così saprò cosa ne pensate, ma ringrazio comunque chiunque troverà un po' di tempo per leggerla.
Grazie 
                                                                                             Yamane_chan ^^
      




 

  
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