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Autore: KindOfMadness    18/09/2013    0 recensioni
Ho sempre detestato la quotidianità, ma qualcosa rese la mia vita un po' meno noiosa tra tutte quelle villette ben curate di Franklin.
Lo odiavo, era così arrogante.
Ma con che gente si frequentava Jeremy? Di poche cose ero sicura nella mia vita, una di queste era che non gli avrei mai rivolto la parola, tantomeno uno sguardo o peggio, un sorriso.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hayley Williams, Jeremy Davis, Josh Farro, Taylor York, Zac Farro
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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CHAPTER 6.

Mi sedetti immediatamente a fianco a Jeremy, come per conquistarmi il posto prima di finire accanto a qualcuno a cui non avevo intenzione di stare.
A mio malgrado, di fronte a me si sedette Josh, con accanto suo fratello Zac. Come facevano ad essere così caratterialmente diversi?!
"Che prendete?" disse Zac, con il suo solito tono allegro che adottò fin dalle presentazioni iniziali. "Io penso che prenderò una Guinness, come sempre!" disse Jerm, aprendo e chiudendo velocemente il menù del posto come se lo conoscesse già a memoria.
"Io una beck's, e la ragazzina cosa prende?" disse quel solito tono arrogante che odiavo mentre spostò velocemente il suo sguardo verso di me, squadrandomi un'altra volta. "Prendo una Guinness anche io" dissi adottando il mio tipico sorrisino arrogante di quando volevo far trasparire tutta l'antipatia che provavo verso qualcuno.
Josh deviò immediatamente il suo sguardo, un'aroma di cannella misto al fumo di sigaretta proveniente dalla sala fumatori si era innalzato, "ruttle and hum" continuava a suonare nel giradischi impolverato che c'era al posto di una comune console.
"Strano, da quando mi sono trasferita a Franklin vengo spesso a Nashville, ma non ho mai notato questo posto! ne sarei stata sicuramente attirata" dissi, rivolgendomi a Jeremy; ma sentirono tutti "Non sei di qui?" disse Josh particolarmente incuriosito da quella affermazione "No, io sono di Meridien nel Mississipi! Da quando si sono separati i miei sono venuta ad abitare qui con mia madre." risposi con voce forse un po' troppo malinconica mentre ripensai al periodo del divorzio dei miei genitori "Mi dispiace" esordì Josh "c-cosa? ti sei appena scusato?" dissi, spalncando gli occhi; tutti risero di quella affermazione, infatti nessuno capì che non avevo mai detto nulla di più serio nella mia vita.
"E voi siete di qui?" disse Jeremy, aggiungedosi al discorso. "No, nemmeno noi siamo di qui! Ci siamo trasferiti poco fa, veniamo dal New Jersey!" rispose il più piccolo dei due "Jeremy, tu?" aggiunse, indicandolo con una mano. "Nemmeno io" disse Jerm ridendo "Io vengo dall'Arkansas invece, siamo tutti clandestini" commentò Jeremy, facendoci ridere di uovo tutti e 3.

Minuti di silenzio imbarazzante venne a crearsi tra noi 4. "Quindi tu canti?" disse Josh, curioso. "Si...cioè no... non proprio" arrossii immediatamente, non gli diedi quasi nemmeno il tempo di terminare la frase. "Si o no...?" mi chiese, adottando quel suo sorriso sghembo. Sentii una gomitata arrivarmi da sotto il tavolo, da parte di Jeremy.
"S-sì, non ho mai preso lezioni, ma diciamo di si" trovai il coraggio di rispondere, prima di deglutire il nodo che mi si era creato in gola, "e tu suoni, vero?" mi sentii in dovere di ricambiare la domanda, anche se sapevo già quale sarebbe stata la risposta. "Già, anche mio fratello suona" disse, tirando una pacca sulla spalla al povero Zac. "Suono la batteria! Infatti siamo in una specie di band con due nostri compagni di classe" disse lui, gesticolando. "Se si può già chiamare così" aggiunse Josh, ridacchiando tra sè e sè. 
"E voi, invece? Non fate parte di nessun progetto?" disse Josh, proseguendo il suo discorso.
"no, noi non..." ma venni bruscamente interrotta da Jeremy "Ecco, a proposito di questo Hayls... Ho parlato con degli amici, ci hanno chiesto se siamo disponibili per un gruppo funk..." disse Jeremy, tenendo lo sguardo fisso verso il basso. "c-cosa?" fu l'unica mia risposta. "Qualcuno ha paura?!" disse Josh, fingendo un sorrisino presuntuoso. "n-no, io infatti stavo... stavo per dire di sì, vero J-Jeremy?" gli dissi, tirandogli un calcio da sotto al tavolo pregando con tutta me stessa che nessuno si fosse accorto di nulla.

                                                                                                                                   *
Rientrai in macchina con Jeremy, dopo avere salutato velocemente i fratelli Farro.
Cominciai a rimuginare sul perchè non fossero tornati con noi, dato che abitavamo a qualche isolato di distanza. Alla fine Franklin non era molto grande.
"Spiegami." dissi a Jeremy, senza tanti giri di parole.
"Ecco, io volevo dirtelo prima, ma l'ho saputo soltanto ieri sera. Si chiamano The factory." disse Jeremy, impegnandosi per far suonare la cosa divertente. "Sarà divertente, considerala come una prima esperienza, no?" mi disse, sorridendomi all'incrocio della strada mentre attendeva che scattasse il verde.
"Mh... dai, consideralo un sì, anche se ci devo pens..." "Oh mio dio, hai detto di sì! Aspetto questo momento da tempo." se ne uscì lui, mischiando le sue parole a una risata che riuscì a contagiare anche a me. "In realtà ho sempre voluto far parte di una band, è che mi mancava il coraggio... che mi hai dato tu" ammisi, guardando fuori dal finestrino. "Devo o no prendermi cura di te? anche questo ne fa parte!" disse lui, sfilando le chiavi dalla macchina e scompigliandomi il ciuffo di capelli che ricadeva sul mio viso.
"Hei" dissi, mentre cercai di sistemarlo invano, servendomi degli specchietti retrovisori.

Entrai in casa salutandolo con la mano mentre ripartiva per imboccare la via di casa sua, richiusi la porta alle mie spalle e mi impegnai il più possibile per cercare di arrivare in camera senza fare troppo rumore, dato che mi accorsi quasi subito che mamma era già andata a dormire da un po'.
Chiusi anche la porta della mia camera dietro di me, mi sfilai di fretta le scarpe e afferrai il pigiama buttato un po' a caso sul letto e mi avviai verso il bagno, continuando la mia camminata stile agente segreto per ridurre al minimo lo scricchiolio del parquet dell'ingresso.
Spruzzai dell'acqua gelata sul mio viso per riprendermi dalla serata, delle gocce di mascara scuro percorrevano la mia guancia, ma intervenni con un fazzoletto continuando a guardare dritta la mia immagine riflessa nello specchio.
Per un nano secondo mi sono immaginata su un palco. Hayley Williams con il suo microfono personalizzato a cantare su un palco, con Jeremy al fianco e la nostra band funk.
Mi irrigidii, ma immediatamente presi un lungo respiro e ritornai alla realtà.

                                                                                                                                     *

Un raggio di sole che passò attraverso le grate delle persiane che ricoprivano la finestra di camera mia mi svegliò, attraversando esattamente la metà della faccia.
Diedi uno sguardo veloce al telefono. Le 6.22, mancarono ancora 8 lunghi minuti in cui avrei potuto continuare a dormire, ma sbuffai e mi alzai immediatamente strisciando il passo verso la cucina "Buongiorno" mi disse una voce squillante che proveniva dalla mia destra "mamma, perchè sei sempre così di buon umore al mattino?" dissi, biascicando i tre quarti della frase "Suvvia Hayls, un'alta giornata è iniziata"disse sorridente, "Appunto. Perchè sorridi?!" lei scosse la testa e salutandomi prima di andare a lavoro uscì di casa.
Sentii la sua macchina partire, dopo di che andai a prepararmi velocemente per poi scendere di casa e respirare la gelida aria di Franklin e salire sul solito pullman con i sedili congelati.

 
Ciao ragazzi!
Volevo ringraziare tutti per le recensioni positive, mi spunta sempre il sorriso quando le leggo!
Grazie anche per le visualizzazioni che mi date, spero che lo sviluppo della storia stia continuando a piacervi come all'inizio, soprattutto Jeremy. Non so se si è capito, ma tengo molto al suo personaggio.
Cosa succederà ad Hayley, ora?



  
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