Questa fanfic è la risposta all’appello che ha fatto xiao-chan sul forum di efp. Era da un po’ che non scrivevo fiction hameron, quindi mi ci sono buttata volentieri.

Avverto subito che l’hameron presente in questa fic è poco romantico e molto hot, ragion per cui metto Arancione come rating e potrà essere anche alzato a Rosso. Spero che vi piaccia!

PROLOGO

“Crocerossina ormai con te non è più una metafora…”

“Piantala House, sto lavorando.”

“Uhhh, scusa se interrompo la tua missione, mai pensato di farti suora? oh, che sbadato, tu sei l’esatto opposto di una suora!”

“Ufff, hai bisogno di un consulto? Di solito mandi i tuoi assistenti!”

Cameron era piuttosto stanca, dopo una giornata intera passata a ricucire ferite sanguinanti, installare flebo e ordinare analisi l’ultima cosa che voleva era essere disturbata da House, specialmente senza motivo.

“Macchè consulto, non posso passare a trovare la mia ex allieva preferita? Certo che ne hai fatta di strada, dal quarto piano al piano terra! Eh, sai come dicono, tanta intelligenza sprecata!”

“Hai finito la lezione professore?”, Cameron sorrise firmando una cartella, il tono ironico di House era sottolineato da ampi gesti con il bastone ad indicare la maestosità del suo nuovo “ufficio”.

“Ah come puoi essere così insensibile mentre firmi la cartella di un paziente che è entrato in coma!”, con falsissima contrizione House prendeva in giro la “vecchia” Cameron, che allo stesso modo lo avrebbe rimproverato fino a pochi mesi prima.

“Allora, che c’è House?”, le braccia incrociate in attesa, quel sorriso che non era scomparso, quell’espressione che parlava da sola.

“I miei assistenti sono incapaci, ho bisogno che tu mi faccia un consulto permanente”, House fece spallucce, mentre si concentrava apparentemente su un puntino sul pavimento.

“Ti piace prendermi in giro.”

“Nah, la Cuddy è d’accordo.”

“Non c’è mai stato bisogno che la Cuddy fosse d’accordo”

“Wilson me l’ha consigliato caldamente.”

“Non hai mai ascoltato un solo consiglio di Wilson”

“13 non mi soddisfa sessualmente quanto potresti fare tu.” Nonostante fosse abituata a queste affermazioni Cameron arrossì leggermente.

“Sono sicura che 13 ha delle ottime qualità.”

“Sei arrossita.” House si meravigliò di quella reazione.

“Problemi?” Immediatamente sulla difensiva, Cameron riprese l’abituale calma.

“Ostenti una certa sicurezza da qualche tempo a questa parte.”

“Qualcuno riesce a crescere, qualcun altro rimane House.”, il sorriso di lei si allargò.

“Splendida battuta. Eppure non ti è riuscito di portarmi a letto, ti sei dovuta accontentare del cangurino.”

Cameron si avvicinò leggermente e bisbigliò “Se sei disponibile possiamo ritentare.”

La sensualità della voce, le labbra invitanti, lo sguardo malizioso della sua ex assistente mandarono un attimo in tilt House, come raramente gli era capitato. Anche la postura dell’immunologa diceva tutto sulla sua disponibilità. Non era così raro che una donna gli facesse delle avances più o meno esplicite ma nel caso della sua ex assistente erano accumulati tre anni di tensione sessuale pronta ad esplodere.

“Possibile?!” Pensò House un attimo prima che Cameron gli “accarezzasse” un braccio con un pugno e lo prendesse allegramente in giro.

“Qualcosa mi dice che ci stavi credendo.” Nonostante la stanchezza la donna era il ritratto dell’allegria.

“Ehi bambina, non provocarmi. Ti voglio domani mattina alle 10 nel mio studio. Lavorerai 3 ore al giorno per me, e il resto lo potrai passare – accennò con la testa ad una barella che trasportava un ferito completamente ricoperto di sangue – con tutti i resti umani che vuoi. Ti ho detto tutto.”

- Ma…” Cameron non si preoccupò molto di replicare per prestare attenzione al ferito.

Nella frenesia non si accorse che il suo paziente aveva spalancato gli occhi e aveva cominciato a fissarla mentre impartiva ordini alle infermiere e cominciava a prendersi cura di lui.