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Autore: Kai Hiwatari    22/03/2008    0 recensioni
Mia prima poesia, fatta in poco piu di mezz'ora, parla della mia amata nera signora, cioé la sfortuna.
Genere: Triste, Poesia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi parve come una pessima ora
giocando con la mia vita presente
sperando che dalla sua pena sia esente,
è perfida La Nera Signora.

Eccola là, è tornata ancora
per arricchire questa vita mia perdente
di ogni stridio che nessun'altro sente,
vuol anticipare la mia ora.

Mette litigi a tutte le età,
in modo da farmi star ancor più male,
in depressione: piangere e dormire.

Eh si, vuole farmi impazzire,
vuol usare quel modo, quello no, non Vale
non può portar via la mia unica metà.


***Note***
Di seguito scrivo alcune espressioni che uso e che reputo, forse, un pochino difficili da comprendere:
"Dalla sua pena sia esente": che si liberi della sua pena, cioè si liberi dal portare sfortuna agli altri portandone sempre di più.
"La Nera Signora": il nome dato alla sfortuna in questa poesia.
"Vita mia perdente": vita piena di sconfitte.
"Stridio": dolore.
"La mia ora": la mia morte.
"Mette litigi a tutte le età": Fa litigare tutte le persone a me care di qualsiasi età, cioè dai più piccoli ai più grandi.
"Piangere e dormire": due caratteri evidenti della depressione
"Non Vale": questa parola fa riferimento a due cose: la prima al non è giusto di usare quel modo; la seconda a Valeria di cui diminutivo è Vale, la mia unica e sincera migliore amica.
"Mia unica metà": si fa sempre riferimento a Valeria visto che la considero come una parte che mi completa.

Spero vi sia piaciuta... commentate!

  
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