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Autore: L_001    19/09/2013    0 recensioni
Avete presente quando vi piace un ragazzo e credete che sia una semplice cotta,così lasciate perdere,ma poi vi rendete che è una cosa di più importante che vi ha segnate dentro?
Ecco la mia storia parla di questo,i personaggi non sono descritti dettagliatamente,poichè descrive meglio le emozioni della protagonista.Per favore,se la leggete lasciate una recensione,o anche una critica,va bene lo stesso,almeno è un modo per farmi capire che ci siete.
P.s.Tratto da una storia vera.
BUONA LETTURA
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Iniziò tutto con uno sguardo,uno di quelli semplici e innocenti,ma già al primo desideravo il secondo,perchè amavo inchiodare i miei occhi azzurri nei suoi con un colore indefinito,perchè all'apparenza sembravano castani,ma quando incontravano i miei sembravano azzurri.
Iniziai ad osservarlo,il suo modo di camminare,il suo comportamento in presenza del suo gruppo di amici,mi piaceva studiarlo,e cercare di capire il suo carattere.
Ogni volta che ci incontravamo,ci guardavamo negli occhi,per istanti che sembravano infiniti,ma allo stesso tempo troppo brevi ,perchè io avrei desiderato anche solo un secondo in più per imprimere ben chiaramente l'immagine dei suoi occhi nei miei.Ormai per me era diventato troppo importante,era la prima persona che pensavo al mattino e l'ultima che pensavo di sera prima di addormentarmi,immaginandomi beata fra le sue forti braccia.
Volevo sapere il suo nome,iniziai a fare ricerche su ricerche,ma niente,arrivai persino a soprannominarlo 'il ragazzo fantasma'.Così decisi di chiederglielo,ma ero troppo timida per questo,chiesi ad un paio di amiche di farlo  al mio posto,ma ad una non rispose e ad un'altra disse che si chiamava 'Marco' ,andai a cercare su Facebook tutti i Marchi,se così si può dire,d'Italia,ma lui non c'era ,così capii che era una bugia,mi aveva detto una bugia.Forse voleva che glielo chiedessi io,cosí  lo accontentai.
Stava attraversando il corridoio a braccetto con una sua amica,io ero seduta per terra,guardandolo venire verso di me,iniziai a sfilarmi le cuffiette dell'i-pod dalle orecchie,ascoltando con poca attenzione le frasi di incoraggiamento della mia amica Giorgia.Passò accanto a me iniziando a salire le scale per la sala giochi della scuola'Cazzo Lina!Un'altra possibilità persa' ripettetti più volte infuriata a me stessa,mi alzai con una forza a me fino ad allora sconosciuta chiamandolo con un semplice 'scusa' poichè non sapevo ancora  il suo nome,lo vidi avvicinarsi,facendogli la fatidica domanda,dopo di che lo salutai con un cenno della mano rossa in viso per l'emozione,fu un momento fantastico,avevo l'adrenalima che mi scorreva nelle vene,come quando vai in una di quelle giostre pericolose.

Episodio divertente,che credo non dimenticherò mai per tutta la vita
Ero in mensa,stavo pranzando al tavolo con le mie amiche,quando ,lui passò,come al solito lo guardai,e individuai sul suo collo due lividi 'due bruciature'pensai ,ma quel pensiero fu interrotto da una mia amica che disse 'Lina è marcato,allora non si può fare niente',non risposi continuai solo a fissare il punto interessato,lui si accorse che lo stavo praticamente uccidendo con lo sguardo,così lo vidi mimare un 'Cazzo',quel gesto,mi fece ritornare al pianeta Terra,così distolsi lo sguardo continuando a mangiare,quando mi accorsi che si sedette di fronte a me solo di qualche tavolo avanti,non lo guardai neanche per un istante,non potevo dargli questa soddisfazione,finii andandomene insieme alle mie amiche.Dovevo fargli capire che mi aveva dato fastidio da morire,perchè la ragazza a''marcarlo'',volevo essere io,ma ,cosa avrei potuto fare,insomma io e lui non eravamo neanche amici,avevamo parlato solo una volta,ma decisi di fargli lo  stesso capire la mia ira.
Eravamo al solito,lui stava passando e ci saremmo guardati negli occhi,poi tutto come prima,ma quella volta no,quella volta io volevo prendere in mano la situazione e non stare alle sue regole ,questa volta lui doveva stare alle mie.Lo guardai negli occhi e lui mi fissava con gli occhi più azzurri che avesse mai avuto,con un espressione da cane bastonato,tipo a dirmi 'scusa',non sapevo cosa fare,ripetevo solo  a me stessa'Dai!Fai qualcosa,fagli capire che ti ha dato fastidio',così gli girai la testa abbattendo il mio sguardo con il piano sottostante,le mie ciglia svolazzarono più volte,quando il suo sguardo percorse gelido il mio corpo,facendomi bruciare dentro.
Il giorno dopo,lui cercò di fare la stessa cosa con me ma non gli riuscì molto bene ,poichè  quando girò la faccia io continuai a fissarlo gelidamente,costringendolo così a fargli girare del tutto la testa.All'inizio la sua reazione mi fece arrabbiare,ma poi mi fece sorridere,insomma,se aveva avuto quella reazione,voleva dire che almeno un pò gli interessavo.Così al prossimo incontro ritornò tutto come prima,io guardavo lui è lui guardava me,fino alla fine della scuola.
Purtroppo,l'ultimo giorno,non potei salutarlo,poichè mi venne la febbre,forse era destino o forse no,ma lui mi aveva segnata,lui mi aveva lasciato una cicatrice dentro che forse non si sarebbe mai levata,l'unico ricordo di lui erano i suoi occhi nei miei,come attratti da una calamita.
  
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