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Autore: Agapanto Blu    19/09/2013    4 recensioni
Lei, seduta sul suo pullman per la scuola con le cuffie nelle orecchie. La ragazza dai ricordi dolceamari.
Lui, in piedi in corriera che fissa un sorriso spuntato dal nulla. Il ragazzo dei dubbi.
Un momento minuscolo delle loro esistenze, perché a volte basta poco per cambiare una vita intera.
***
Ispirata dalla canzone "Kiss me Slowly", dei Parachute.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Perché sorridi?
 
Note leggere nelle sue orecchie, una musica gentile eppure allegra, per lei meravigliosa.
“Perché sorridi?”
La ragazza si volta, sorpresa dalla mano che le ha toccato piano la spalla e dalla domanda.
Il ragazzo la guarda. È mattina, è presto e l’autobus si dirige al liceo fendendo la città insonnolita e il freddo delle prime mattine autunnali, i passeggeri sono tutti assonnati, tutti seri e tutti in attesa di un piccolo segno per poter iniziare veramente a vivere il nuovo giorno. Ma prima la ragazza ha sorriso, così, tutto d’un tratto, mentre guardava il panorama della periferia correre fuori dal finestrino enorme cui stava appoggiata con la tempia.
Lei sente le note nel proprio sangue e sorride ancora, come poco fa.
“Perché non dovrei?” chiede, al ragazzo con il cappuccio sulla testa e gli occhi grandi di confusione e incertezza.
“Se sorridi, deve esserci una ragione.” ribatte lui, scrollando le spalle.
La ragazza sorride ancora, non smette mai, e gli occhi le brillano di una dolcezza poco ricevuta ma pronta ad essere condivisa.
“Perché?” chiede, ingenua e saggia.
Lui non risponde. Non sa cosa dire ed è il ragazzo dei dubbi.
Lei prende la propria cartella dal posto accanto e la posa per terra tra le proprie gambe, incurante dello sporco sul pavimento.
“Vuoi sederti?” chiede, indicando il sedile ora libero accanto al proprio corpo.
Il ragazzo esita, poi si siede.
“Per questo sorrido.” dice la ragazza, “Per un ragazzo che mi fa una domanda strana e si siede accanto a me. E per una bella canzone.”
Si toglie una cuffietta e la porge al ragazzo. Lui la infila, i dubbi che scappano via, e, senza volerlo, sorride a sua volta nel riconoscere il brano in poche note.
Kiss me slowly?” chiede, nominando la propria canzone preferita.
La ragazza sorride e non risponde e lui non sa perché lo faccia ma posa la mano destra sul collo di lei e poi la bacia.
Lei esita un secondo, ma solo uno.
Così, senza conoscere i propri nomi, senza avere idee delle paure e delle qualità reciproche, senza più dubbi né ricordi dolceamari, senza nulla.
Si baciano. Lentamente.




È. Ufficialmente. Una. Scemata.
Voglio che queste quattro parole che compongono il nocciolo di questa Flash siano ben chiare. -.-
Non so perché l'ho scritta, giuro, ma io a volte soffro di schizofrenia (molto spesso, come sa chi mi segue fedelmente) e così oggi mi sono messa su You Tube a cliccare a caso su canzoni mai sentite prima. Saltando di brano in brano ho incontrato la canzone citata nella fic e nella presentazione (Kiss me slowly, dei Parachute, lo ricordo visto che non mi appartiene in alcun modo) e...non lo so, l'immagine di questi due mi si è piantata nel cervello e non se ne voleva più andare via (solo che all'inizio lui era russo in vacanza studio e il dialogo si svolgeva in inglese: vede che cosa succede a mettere una verifica di Grammar and Language alla prima settimana, prof?) così ho messo tutto giù e l'ho postato qui.
Ringrazio chiunque abbia avuto il coraggio di aprire questa pagina e la pazienza di leggere: Grazie! :D
A presto,
ciao ciao!
Agapanto Blu
  
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