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Autore: callmemavy    19/09/2013    4 recensioni
[Hotel Transylvania]La festa di compleanno di Mavis è appena finita, ma i problemi della coppia appena nata iniziano solo ora: il sangue di Jonathan risveglierà gli istinti da predatrice della vampira, il passato nascosto di Dracula verrà a galla e l'attacco di un uomo misterioso metterà in pericolo la vita della coppia oltre a rischiare una guerra fra umani e mostri.
Questa storia è un'avvincente susseguirsi di romanticismo, angoscia ed avventura, che aggiunge molto sentimento a questo splendido film.
Prometto a tutti i lettori che questa storia non rimarrà incompiuta!
Questa sembra essere l'unica fanfiction su Hotel transylvania in italiano al mondo, che tristezza, mi sento tanto solo... RETTIFICO, non è più la sola, ora è solo la prima, che bello!
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di demone'
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Dedico questo capitolo alla mia fidanzata ed a tutti quelli che mi seguono e commentano!

Un saluto speciale ai nuovi followers Albornoz, Malista e Leyna_s_heart :-D


CAPITOLO 31 – Dimmi il tuo nome!

-M-Mavis? Dai piccola mia, torniamo a casa...- Disse Dracula con voce molto cauta e spaventata.

Mavis continuò a guardarlo negli occhi senza rispondere, il suo sguardo era apatico e penetrante, sembrava quasi che quello sguardo attraversasse gli occhi del padre ed arrivasse dritto alla sua anima.

Quel momento di paura e di silenzio venne interrotto dalla voce di Victoria, che si avvicinò a Draula e gli disse:

-Mi dispiace, ma temo che lei non sia più tua figlia.-

Il vampiro sapeva che probabilmente Victoria aveva ragione, ma non voleva ammetterlo a se stesso, così riprovò a far ragionare di nuovo la figlia:

-Tesoro, non fare così, è tutto a posto. Vieni ad abbracciare il tuo papi?- Continuò il conte sorridendo, ma con voce sensibilmente spaventata e tremolante.

Ma Victoria interruppe violentemente i due.

-Dimmi chi sei!- Urlò senza paura.

Mavis si voltò lentamente verso di lei.

-Dimmi chi sei ho detto! Voi spiriti demoniaci non potete né mentire, né rifiutarvi di rispondere a chi chiede il vostro nome!- Continuò la donna urlando.

-È vero, non posso mentirti, né posso stare zitto se me lo chiedi un'altra volta, ma posso ucciderti prima...- Disse la vampira inclinando leggermente la testa di lato sogghignando; alzò una mano verso l'umana per poi chiuderla di scatto a pugno.

Victoria crollò in ginocchio con le mani a terra vomitando sangue, mentre sotto i suoi vestiti iniziarono a brillare alcune luci rosse incandescenti; erano i sigilli tatuati sul suo corpo che venivano sopraffatti dalla magia di Mavis. Nessun altro mostro era mai stato tanto potente da nullificare gli effetti di quei simboli magici.

-MAVIS, smettila!- Urlò Il vampiro disperato, ma Mavis non se ne preoccupò.

Victoria perse i sensi cadendo di fianco e Dracula non poté far altro che affrontare la figlia in uno scontro diretto per salvare l'umana. Svanì in una nube viola-bluastra per poi ricomparire di fronte alla vampira facendole perdere il contatto visivo dal bersaglio che si liberò dall'anatema, mentre gli altri mostri si avvicinarono a Victoria per aiutarla.

-Dracula, perché non mi lasci fare?- Disse Mavis con tono di sfida.

Queste parole lasciarono dell'amaro nel cuore del vampiro.

-Piccola mia... Tu non mi chiami mai per nome...-

-Dimmi... il tuo... nome...- Si fece nuovamente avanti la cacciatrice con voce strozzata dal dolore.

Mavis aggrottò la fronte ed urlò:

-Io... sono... Camazotz!- Mentre urlava il proprio nome il rosso dei suoi occhi iniziò a sfumarsi di giallo, che come una fiamma partì dall'esterno fino a raggiungere la grande e rotonda pupilla.

Dracula rimase sconvolto, venne attraversato da così tante emozioni che nemmeno lui riusciva a capire cosa realmente stesse provando, ma qualunque cosa fosse non era nulla di buono.

Victoria si alzò a fatica e provò a parlare con Dracula:

-Dracula, temo sia troppo tardi per lei, il suo spirito ha preso il controllo ed ormai è più che un semplice mezzo demone. Non è nemmeno in grado di riconoscere se stessa... Mi dispiace...-

Ma Dracula non la ascoltò, non poteva accettare di aver perso la figlia, non senza lottare, non senza fare tutto ciò che poteva, ed anche ciò che non poteva, per portarla indietro, perciò continuò a parlarle.

-No... no... tu sei Mavis Dracula, la mia dolce fanciulla. Ti prego, torna in te!- Disperazione, Dracula poteva fare tutti i discorsi che voleva, poteva cercare di mantenere quella finta calma con tutte le sue forze, ma ormai l'unica sensazione che provava e che riusciva a comunicare era la più totale disperazione di un padre ormai morto dentro.

-Perché? Perché dovrei tornare ad essere l'insulso mostro che ero?- Chiese il mezzo demone con voce carica di risentimento e di disprezzo.

-Tu non eri affatto un'insulsa! Ti vogliamo bene tutti quanti noi.- Disse Frank. Poi uno ad uno si fecero avanti anche gli altri mostri.

-Tuo zio Frank ha ragione, ti sei forse dimenticata chi siamo noi?- Chiese Griffin.

-Non ti ricordi di tutte le fantastiche feste che abbiamo fatto insieme?- Esclamò Murray.

Stufo di tutte queste chiacchiere il mezzo demone prese la parola:

-Si che mi ricordo, mi ricordo benissimo che voi siete solo degli stupidi codardi capaci solo a nascondervi nell'ombra vivendo come reietti. Questo mondo appartiene ai più forti che non sono certo gli umani.- Poi continuò con tono molto imponente -Ma oggi qualcosa cambierà... all'alba di questo giorno sorgerà un nuovo dio, un dio migliore ed allora saranno gli umani a doversi nascondere da noi mostri!-

-Mavis, non puoi dire sul serio!- Urlò Dracula con il viso tagliato dalle lacrime.

Camazotz non rispose, ma aprì il mantello mostrando ciò che realmente era, due immense ali da pipistrello che adesso teneva spalancate in tutta la loro maestosità.

-Se non ti importa più nulla né di me, né di te stessa, almeno pensa a Jonathan!- Urlò il vampiro, ormai abbandonato anche dall'ultimo barlume di speranza.

Improvvisamente lo sguardo di Mavis cambiò, i suoi occhi si spalancarono e divennero lucidi ed azzurri.

-Papà... ho paura...- Disse la ragazza con voce innocente e tremolante portando le mani al petto del padre in cerca di aiuto.

Ma dopo un battito di ciglia le pupille di Mavis divennero sottili come quelle di un gatto ed il suo volto tornò ad assumere un'espressione accigliata e malvagia.

-ROAR!- Ruggì il mezzo demone spingendo il padre che venne scaraventato a terra a svariati metri di distanza.

Dracula rimase a terra osservando la figlia mentre Victoria si avvicinò a lui. Il conte la guardò sorridendo.

-Mia figlia è ancora viva dentro se stessa, posso ancora salvarla...- Disse il vampiro ancora dolorante, ma felice di questa nuova speranza.

-Stupido codardo, perché combattermi? Lasciami uccidere questo insulso umano.-

Dracula non rispose, ma si alzò e si mise fra la figlia e Victoria, poi scorse con gli occhi tutti i mostri accanto a lui che gli si misero a fianco creando un vero e proprio muro per proteggere l'umana.

-Porta via la ragazza, qua è troppo pericoloso.- Disse Griffin rivolgendosi a Dracula.

-Ancora non ci credo che la piccola Mavis sia impazzita, ma non ti preoccupare, la teniamo noi sotto controllo fino al tuo ritorno.- Continuò Frank.

Dracula fece un cenno con la testa e sussurrò:

-Grazie...-

Subito dopo lui prese per mano Victoria, ma poco prima che fuggissero il malvagio mostro iniziò a parlare:

-Dracula! Perché continui a proteggere gli umani? Dopo tutto quello che ti hanno fatto, dopo quello che lei ti ha fatto!-

Ma il vampiro non rispose ed assieme alla ragazza corsero verso il castello.

-Dove stiamo andando?- Chiese Van Helsing.

-A salvare mia figlia.-

-Come fai ad esserne così sicuro?-

-Mi ha parlato... per un attimo si è risvegliata e mi ha detto che aveva paura. Se solo sapessi come ho fatto a farla tornare in sé...- Sospirò il vampiro pensieroso.

-Se non ti importa più nulla né di me, né di te stessa, almeno pensa a Jonathan.- Disse Victoria ripetendo le parole del vampiro, -Sono le ultime cose che hai detto prima di essere scaraventato via.-

-Ma certo!- Esclamò il conte euforicamente, -Jonathan è la chiave di tutto! Solo il loro amore può battere l'odio che sta lacerando l'anima di mia figlia.-

-Ma dove è? E soprattutto, come sta?-

-Al castello, lo stavo tenendo sedato mentre si trasforma in vampiro.-

-Un neorinato?- Commentò Victoria, -Sei sicuro di riuscire a controllarlo? Altrimenti dovremo lottare contro ben due mostri pericolosi.-

-Lo so, ma cos'altro posso fare?- Rispose Dracula fermandosi un attimo e guardando Victoria negli occhi, con quegli occhi che solo un padre pronto a tutto per salvare la vita di chi ama più di ogni altra cosa al mondo, quegli occhi che il padre della cacciatrice non aveva mai avuto perché riempiti soltanto di odio e di rimpianti.

In quel momento la ragazza capì veramente quanto l'amore potesse andare oltre il tempo e la razza, quanto gli uomini ed i mostri fossero vicini, e quanto potesse essere infinito l'amore che un padre prova nei confronti di una figlia. Già, solo ora lo poteva capire, perché lei un vero padre non lo aveva mai avuto.

Victoria aveva abbastanza protezioni magiche da essere immune anche dall'ipnosi del più potente incantatore, ma contro quegli occhi non esisteva protezione alcuna, e ne rimase incantata.

Dracula era fermo, immobile, a guardare quella folta chioma rossa e riccia poggiata sul suo petto, quelle braccia forti attorno a lui in un abbraccio improvviso ed inaspettato, la sensazione di essere stretti da un corpo caldo ed amorevole che prima d'ora non aveva mai provato realmente.

-Non ti preoccupare...- Bisbigliò la ragazza stringendo con vigore il mantello del conte con le mani, -Andrò tutto bene... te lo prometto...-

Dracula era ancora li, paralizzato e confuso, ma il bizzarro comportamento di Victoria gli infuse tanta sicurezza come non ne aveva mai avuta. Chiuse gli occhi e ricambiò l'abbraccio stringendo la ragazza con un braccio ed appoggiandole l'altra mano sulla testa per portarla ancora più vicina a se.

Ma improvvisamente il vampiro si sentì spingere via con forza tanto da indietreggiare di qualche passo. Aprì cli occhi spaventato e si accorse che era stata proprio Victoria a farlo, perciò la guardò ancora più confuso e stranito di prima.

-Scusa, scusa!- Gridò la ragazza tenendo le mani avanti e con lo sguardo rivolto a terra per l'imbarazzo, -Non so cosa mi sia preso, mi dispiace!-

Il vampiro da prima non disse una parola, non aveva idea di cosa poter dire, anche perché non aveva le idee chiare su quanto fosse appena accaduto, ma non si scompose.

-Andiamo avanti e facciamo finta di nulla.- Propose Dracula, poi riprese a correre assieme a Helsing.

I due non si scambiarono né una parola, né uno sguardo per molto tempo, fino a che la ragazza provò ad iniziare un discorso:

-Anche se Mavis fosse ancora viva credi veramente che riconoscerebbe il suo fidanzato in quelle condizioni?- Domandò Victoria timidamente.

-Non importa, è l'unica speranza che mi rimane.- Tagliò corto il vampiro.

-Forte e deciso a salvare tua figlia?- Sussurrò la ragazza.

-Certo, qualsiasi padre lo farebbe.-

-Anche il mio ci ha provato fin quando ha potuto.- La ragazza abbassò il capo pensierosa.

-Smettila di prenderti in giro!- Brontolò Drac arrabbiato, -Se voleva proteggere la propria famiglia non avrebbe dovuto cercare guai, invece ha condannato a morte non solo se stesso, ma tutti voi. Io non avevo colpe per ciò che è successo a mia moglie, lui invece se l'è cercata!-

Victoria rimase in silenzio, dopotutto Dracula aveva ragione.

-Ma quanto sei lenta umana? Sei davvero una palla al piede, sai?- Brontolò il vampiro prima di prendere in braccio la ragazza e correre a tutta velocità verso l'hotel.


Salve a tutti!

Anche nei commenti di questo capitolo potete esprimere il vostro voto alla domanda: faccio trasformare Jonathan in vampiro subito, o lo faccio tornare umano. A voi la scelta! E comunque ricordatevi di commentare se il capitolo vi è piaciuto!

Ci vediamo presto :-)

  
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