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Autore: xxsupratrice    20/09/2013    0 recensioni
Io sono Melanie, ho sedici anni e vivo nel regno di Kastor, mio padre.
Sono l'unica erede al trono in quanto figlia unica...
Ho lunghi capelli ramati e grandi occhi verdi, sono alta e magra.
Il mio bel fisico lo devo solo al mio hobby, infatti mi alleno con un insegnante in tiro con l'arco e con la spada.
In questo periodo c'è una guerra in corso: i goblin stanno cercando di invadere il regno di mio padre... Per fortuna gli elfi ci hanno salvato. Sono davvero incredibili sopratutto Lucas.
Lucas è l'unico ragazzo che io abbia mai conosciuto.
Kastor manderà un esercito e una compagnia per combattere i nemici che ancora non si sono arresi ed io voglio far parte di questa guerra a tutti i costi.
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Ciao, io sono Melanie.
Ho sedici anni, alta e magra, ho dei grandi occhi verdi e dei lunghi capelli ramati perennemente in viso.
Penso di dovervi dire che sono una principessa, mio papà Kastor è il re del nostro regno (che si chiama proprio come lui per le sue azioni eroiche.)
Mia madre è morta poco dopo la mia nascità, chi l'ha conosciuta dice che era tale quale a me, anche se a differenza mia era molto fine ed educata e amava i vestiti ricamati.
Mio papà è un omone alto e massiccio, è molto forte e ha degli occhi verdi che ti possono ridurre in cenere per la paura.
Litighiamo molto spesso,forse perchè abbiamo dei caratteri molto diversi, ma soprattutto per causa mia: non mi vesto come dovrei, non amo le gonne e perciò mi metto una maglietta e delle braghe marroni con attaccati alla cinture due coltelli e la spada, e i capelli li lego sempre in una coda di cavallo. Onestamente io non vedo problemi, ma lui va su tutte le furie..
Quando urla devo ammettere che mi tremano le gambe, ma non cedo... Sono testarda ed egoista.
Poche ore fa mio padre ha riunito un'assemblea di guerra per mandare un esercito in aiuto degli elfi e una compagnia che come in tutte le battaglie è formata dagli arcieri e spadaccini più abili del regno.
Ora penserete che sono completamente fuori di testa, ma io voglio far parte di quella compagnia; insomma sono molto abile e negli ultimi due anni ho superato il mio insegnante, io DEVO esserci e mio papà lo sa bene.
Quando ne parla mi lancia delle occhiate furtive e preoccupate e si allontana bisbigliando.
Per questo motivo ho deciso di andare a parlargli, già mi aspetto una lunga litigata.

All'una circa, riuscii ad entrare nella stanza di mio padre.
-"Ciao papà."
-"Di cosa hai bisogno che ho fretta?"
-"Devo parlarti della compagnia vedi i..."
-"Tu non ci andrai, risparmia fiato."
-"Perchè?!"
-"Perchè sei troppo giovane e non mi hai mai dato un motivo per non pensarlo..."
-"Ma non centra!"
-"Oh si, invece. Non è un allenamento, è una guerra dove molti cadranno e dove forse il nostro regno cadrà. Non dire sciocchezze,"
-"Io non sono mai stata più seria di cosi."
-"L'egoismo in battaglia non è buon cosa."
-"Io non sono egoista!"
-"Ah no? e dimmi come combatteresti contro i goblin?"
Sul mio volto si disegnò un sorrisetto compiaciuto.
-"Oh, be dipende. Prima di tutto bisogna fare meno rumore possibile poi se i goblin non distanziano di più di quanto occhio possa vedere si può iniziare a scoccare freccie in testa. E poi quando saranno vicini si inizia la battaglia vera e propria con la spada o coi coltelli. Inoltre se.."
-"Si si, vedo che sai come si combatte."
Mi puntò gli occhi addosso e mi costrinsi ad abbassare gli occhi.
Mio padre stava pensando, sapevo che mi voleva bene e che era soprattutto quello il motivo per cui non sarei andata in quella guerra, ma lo avevo messo in dubbio.
In quel momento i miei piedi divennero molto interessanti...
Mio padre si alzò di scatto e si avvicinò aveva un debole sorriso.
-"Non so che altre scuse inventarmi." rise piano.
-"Non c'è n'è bisogno so di essere pronta papà."
-"Anchio"
-"Cosa?"
-"Anchio so che sei pronta.. ma la tradizione di farti vedere in volto solo compiuti diciassette anni beh."
-"Manca solo un anno e inoltre è una tradizione stupida... Come le profezie."
-"Ce n'è una su di te e sulla guerra... Io purtroppo non la conosco, ma tu la sentirai ogni qual volta che ti servirà, come una voce nella tua mente."
-"Mh."
Rimanemmo zitti e lui mi sorrise appena.
-"Ciò vuol dire che posso?"
Incrociai le dita dietro la schiena.
Sbuffò e tirò via la spada dalla custodia a penzoloni e me le diede in mano.
Per un po' rimase a guardarla soddisfatto, poi intravidi un leggere luccichio azzurro e cambiò espressione. nuovamente preoccupata.
-"Direi che non posso obbligarti a restare"- Mi disse indicando con un cenno la spada.
-"Domani preparerai le tue cose.. Ma devi sapere, che forse per te sarà meno dura rispetto agli umani perciò devi stare attenta a loro e cercare in qualche modo di proteggerli, non a costo della TUA vita ovviamente."
-"Da come parli sembra quasi che io non sia umana, sai?"
-"Appunto. Tu non la sei."
-"Certo, in effetti sembro un crostaceo papà"
-"Sei una mezzosangue, tua mamma era un'elfo"
Rimasi paralizzata e se non fosse stato per mio padre che riaprì il discorso sarei rimasta a fissare il sole da dietro la tenda.
-"Hai delle abilità.. Ma il viaggio sarà estenuante comunque."
-"Oh, bene. Si, capisco."
-"Ora devo tornare alla riunione ad annuciare che ci sarai anche tu nella compagnia. Insieme a Lucas, sarai la più giovane."
-"Lucas?"
Probabilmente mi brillarono gli occhi perchè in tutto quel tempo non avevo mai incontrato nè conosciuto nessun ragazzo.
-"Si, un mezzosangue pure lui di diciassette anni."
-"WOW"
-"Si, ora vai a prepararti tra due giorni parti già..."
-"Vado!"
E corsi in camera mia per riposarmi prima del mio ultimo allenamento.




 
  
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