So,  want you fly with me? - Capitolo 1.

Nick's pov.
Quella mattina mi svegliai abbastanza frastornato, non ricordo cosa fosse successo la sera precedente, so solo che mi sono divertito tanto e che questo sarà l'ultimo lunedì di scuola.
La cartella è già adagiata di fronte al portone di casa, la colazione è già pronta sul tavolo e i miei vestiti...beh, a dire il vero ieri sera ero cosi euforico che mi vestii già per la mattina successiva.
Feci un piccolo balzo per scendere dal letto e spalancai le tende per osservare il panorama che dava sullo splendido giardino di Alessia. Feci un piccolo giro su me stesso per cercare di individuare il cellulare, e con un alone di stupore lo adocchiai per terra accanto alla sedia, con un piccolo bigliettino.
Il foglietto rosa diceva 'grazie per avermi fatto passare una notte indimenticabile...' eppure io continuavo a non ricordarmi nulla. Soprattutto pensando al fatto che io ero innamorato da quasi 3 anni della mia migliore amica che è anche fidanzata.
Infilandomi le ciabatte, uscii dalla mia stanza e gridai «JOE! KEVIN!» non ricevetti nessuna risposta. «JOEE! KEVIN! » di nuovo silenzio assoluto «Porca Puttana, Joseph, Kevin!» per poco da quanto era silenziosa la casa, credetti che da un momento all'altro sarebbero volate delle balle di fieno. Poi il mio telefono fece partire 'I'm in love' e capii che qualcuno mi stava chiamando. Era mia mamma.
«Tesoro, i tuoi fratelli sono li a casa con te o sono già usciti? »
«Mamma, per quale cazzo di motivo mi chiami tesoro? Ti ricordo che tra pochi mesi farò 20 anni. Poi, no, sono solo in casa...ma dove sono andati a finire? »
«Sono andati a conoscere i nostri nuovi vicini, io sono al lavoro e anche papà, ma se vuoi ti posso permettere di saltare l'ultimo giorno di scuola e raggiungere Joe e Kevin. »
«Se magari sapessi dove si trovano»
«Sono proprio dal lato opposto della nostra casa; sono delle persone deliziose! Hanno quattro figlie»
«E sentiamo, sono andati li per rimorchiare? E sentiamo, quanti anni hanno le loro figlie? E poi Kevin è anche fidanzato. »
«Senti, io della vostra vita sentimentale non ne so niente, ma cos'è sta storia di Kevin? Da quando è fidanzato? »
«Lascia perdere mamma. Rispondi alla mia domanda e non cambiare discorso. Ma se vuoi quando torni a casa, per qualche soldo ti spiego tutto»
«Non ti darò soldi, figlio mio. Comunque una ha 24 anni, una 21, una 17 e l'altra 14. Sono un po piu piccole rispetto a voi ma so già che ci andrete molto d'accordo»
«Mamma non esserne cosi sicura, adesso vado, grazie del tuo permesso, ti voglio bene»
«Tu mi vuoi bene solo in questi casi»
«Piu casi del genere mi proponi, più ti vorrò bene. Ciao mami»
Detto ciò, buttai giù la chiamata e mi vestii un po' più decentemente ed uscii di casa senza toccare la colazione. avevo voglia di divertirmi un po' con una di quelle ragazze. Chiusi il portone ed infilai le mani nelle tasche, poi sentii una voce che mi chiamò.
«Ciao Nick! Come mai non hai la cartella? »
«Ciao alessia, storia lunga, devo andare a conoscere i vicini e bla bla bla, una noia»
«Io li andrò a conoscere dopo pranzo, nel frattempo volevo chiederti: non vieni a scuola? »
«No, ma piu tardi, magari sta sera, se vuoi ci vediamo...»
«Nick non posso, devo vedermi con una mia amica ed il suo fidanzato per fare un uscita a quattro, sai no che sono fidanzata con...»
«Con Harry, sisi lo so, me ne parli sempre, forse troppo» roteai gli occhi.
«Vabbè senti Nick, ora devo andare, se mai ci sentiamo domani» si avvicinò e mi diede un bacio a stampo sulla guancia, in quel secondo sentii delle strane emozioni. Lei non può neanche immaginare cosa provo quando le sto accanto. Mentre pensavo ai suoi splendidi occhi, arrivai difronte alla mia destinazione. Bussai ripetutamente ed una ragazza sulla ventina mi venne ad aprire.
«Piacere, Ashley» disse sorridendo e porgendomi la mano. Senza degnarla di uno sguardo entrai dentro la loro casa piena di persone. Joe, Kevin, due adulti e quattro bellissime ragazze.
«Quello è vostro fratello? » chiese la possibile mamma delle quattro meraviglie.
«Si» rispose Kevin sbuffando «Il minore»