Solo un piccolo taglio.

Alice Baker era in cucina intenta a tagliare delle verdure. La ragazza era vegetariana, anche se non proprio per sua scelta. Infatti fin da bambina sua madre le aveva impedito di mangiare qualsiasi tipo di carne: le aveva spiegato i metodi orribili con cui uccidevano i piccoli animali e ne rimase impressionata.

Forse aveva esagerato un po' nei racconti, ma una cosa era certa: se lo aveva fatto era solo per il suo bene.

In un momento di distrazione si procurò un piccolo taglio su un dito. Sua madre le aveva sempre raccomandato di metterlo sotto l'acqua, ma quella volta, senza riflettere, se lo portò alla bocca.

Appena la lingua venne a contatto con il sangue qualcosa in lei scattò, iniziò a succhiare da quella piccola ferita per poterne bere di più. Quando non le basto iniziò a dare dei morsi alla carne, strappandone alcuno pezzi dalle ossa.

Il dolore era lancinante, ma quel gusto era troppo buono per poter smettere. Con non poco sforzò allontanò la mano dalla bocca. Il dito sanguinava copiosamente e la tentazione di bere quel liquido si fece sentire nuovamente, ma resistette. Lo fasciò e corse alla macelleria più vicina per comprare una pezzo di carne, forse così le sarebbe passata.

Tornò a casa pochi minuti dopo con una bistecca nella busta. La poggiò sul tavolo, si sedette e, prendendola in mano, la addentò cruda. La sputò quasi immediatamente. Aveva un gusto orribile,non era lo stesso della carne fresca. Di quella appena tolta dall'osso. Come quella che aveva provato poco prima.

Si guardò la fasciatura, ormai macchiata di sangue. La tentazione la invase. “Un dito in fondo... che sarà mai!” pensò.

Andò in cucina, prese un coltello dal cassetto e, avvicinandosi al lavandino, diede un taglio netto al dito indice. In fretta, prima che tutto il sangue colasse via, iniziò a rosicchiarlo. Non ricordava di avere mai sentito un gusto migliore di quello.

Una volta terminata la carne buttò le ossa in un angolo.

Ormai presa dalla frenesia iniziò a mordere la mano dove usciva il sangue. In poco tempo rimasero solo le ossa. Il dolore era come sparito, sopraffatto dal piacere. Riservò lo stesso trattamento anche alle braccia fin dove poteva arrivare.

Aveva un sapore così buono... riprese il coltello, si sedette e tagliò il polpaccio. Una fitta la colse di sorpresa e la fece urlare. Continuò comunque imperterrita. Era come uno squalo: aveva sentito l'odore e il gusto del sangue e della carne, doveva mangiarla a tutti i costi!

Prese, con non poca fatica, il lembo di carne appena tagliato e lo mangiò. Il muscolo schizzava sangue in ogni luogo.

La cucina era completamente allagata di sangue. Alice sentiva che le forse gli stavano venendo meno. Iniziava ad essere troppo debole... ma non poteva fermarsi.

Un paio di giorni dopo i vicini, insospettiti dal forse odore proveniente dall'appartamento della giovane, chiamarono la polizia.

Sfondarono la porta dell'appartamento ed entrarono. Quello che videro fece rivoltare loro lo stomaco: il corpo della ragazza era disteso su una coltre di sangue, mutilato in svariati punti.

La madre, non appena venne a sapere cos'era accaduto alla sua piccola Alice si accasciò a terra. Fin da bambina aveva sofferto di questi squilibri. Era giunta persino a squartare il gatto della cuginetta pur di avere carne fresca. Lo psichiatra le aveva consigliato di farla ricoverare in una clinica specializzata, ma lei si era opposta fermamente.

Il risultato della scelta non poteva essere più devastante.

N.d.A.: Ehm... non so come sia venuta, mi scuso se è una schifezza totale -.-'' Ho voluto provare a cimentarmi nell'Horror, ma non so se ne sono capace...

Se siete arrivati fin qui vi ringrazio di averla letta  se vi va fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe molto piacere.

Scusate gli eventuali, se non sicuri, errori di svariato genere (Grammatica, battitura, ortografici) per quanto mi sforzi non riesco ad eliminarli ç_ç

A presto!