O Selene, l'uomo ti deride perché la luce di cui risplendi non è tua.
L'hai rubata al Sole splendente che nel suo falso moto ci guarda altezzoso.
Lui ci permette di vivere, di crescere e proliferare.
Con la sua luce, così grandiosa, ci nutre.
E tu, dolce sfera diafana? Cosa fai per noi?
Ci doni qualcosa che illumina il nostro cuore.
Tu brilli di luce riflessa per permettere a noi,
piccoli animi inquieti,
di ammirare la tua bellezza.
Mai il Sole ha fatto questo per noi,
se non quando tu stessa lo hai oscurato.
Sole ci nutre fisicamente
e per questo gli siamo grati,
ma tu, o Selene, ci nutri spiritualmente
e ci rendi partecipi della tua maestosità
con la modestia e l'amore di una madre.