Anime & Manga > Lupin III
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Autore: Fujikofran    21/09/2013    1 recensioni
Franca, storica dell'arte finita a fare sorveglianza alla Galleria Borghese di Roma, è amica di Fujiko, che poi la coinvolgerà in un piano per il furto del noto quadro "Le déjeuner sur l'herbe" di Manet, insieme a Lupin e co. Non può sfuggire alle loro grinfie e dovrà seguire ogni loro dettame. Ma nel colpo ci saranno dei cambi di programma, perché uno dei tre uomini della banda si innamora perdutamente di Franca. Chi?
Questa è la mia prima storia più o meno AU, in quanto c'è un protagonista che non è Lupin o gli altri e il contesto è più insolito. E poi la storia si svolge ai tempi di oggi. I capitoli sono brevi. Brano da ascoltare: "Crystalized" dei The XX
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Irruzione in una vita'
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Capitolo 6 – Il colpo
 
Era trascorsa una settimana. Franca e Jigen, che avevano attuato una sorta di convivenza, attendevano il resto della banda per cena, a casa di lei. Si erano messi a cucinare amatriciana, bistecche e contorno, anche se per Goemon dovevano fare un menu a parte, dati i suoi gusti difficili; ci pensò Jigen.

-Dirai a loro quello che avevi detto a me?- domandò Franca, misurando la quantità di pasta necessaria.

-Del colpo?-

-Eh-

- Per forza!-

-Come la prenderanno?-

-Male, suppongo. E dirò pure che tu non staccherai l’allarme-

- Così Goemon mi staccherà la testa, mentre Fujiko e Arsene mi trasformeranno in uno scolapasta-

-Sciocca, te l’ho già detto: ci sono io a proteggerti. Non ti succederà nulla, ti fidi di me?-

Franca poi rimase in silenzio, pensierosa e timorosa di come poteva davvero agire la banda alla notizia della defezione di Jigen.

-Fra, che hai?-

-Niente, stavo pensando al fatto che tu debba cucinare apposta per Goemon-

-Perché hai sempre Goemon sulla bocca?-

-In realtà sto pensando soprattutto al colpo. Scusami, ma mi è concesso essere preoccupata per tutta questa faccenda?-

Il campanello suonò: i tre erano arrivati. La prima a entrare fu Fujiko che, contenta di rivedere la sua amica, le porse un millefoglie -il dolce preferito di Franca- fresco di pasticceria.

-Oh, mammia mia, ma sei matta, Fujiko? Con tutta la roba che stiamo preparando…vuoi scoppiare?-

-E vorresti cenare senza dessert, sciagurata?-

Fujiko si mostrò amica, come sempre, ma Franca dentrò di sé provava un moto di disgusto per come quella donna continuasse a far finta di nulla, come se non l’avesse mai coinvolta in quella operazione pericolosa. Arsene si precipitò in cucina, curioso di conoscere le pietanze in preparazione e, appena vide tutto il ben di Dio che si presentava ai suoi occhi, abbracciò Franca e le diede un bacio schioccante sulla guancia. “Che schifo”, pensò lei. Avrebbe preferito che un gesto simile lo avesse fatto Goemon, ma poi non voleva far ingelosire il suo Jigen. Il millefoglie finì nel frigo, Franca e Fujiko apparecchiarono nel soggiorno, Arsene e Goemon si sedettero sul divano e Jigen stava finendo di preparare per Goemon.

-Franca, posso accendere il televisore? Vorrei guardare un tg- domandò Arsene.

-Sì, anche se avrei preferito ascoltare un cd- rispose la giovane, un po’ seccata. Le dava fastidio l’idea che quell’uomo potesse giocare col telecomando della sua tv di quaranta pollici.

Tutto era pronto per la cena, i cinque si accomodarono a tavola: Franca era seduta accanto a Jigen, di fronte c’erano Goemon e Fujiko e a capotavola Lupin. Si procedette con gli antipasti, che tutti consumarono velocemente, tranne Goemon, che stava a guardare: nel suo menu personalizzato non c’erano antipasti.

-Il signorino Goemon non gradisce nulla dal nostro antipasto luculliano?- lo sfotteva Lupin. Tutti risero e lui li guardò male, specie Franca, che era seduta di fronte e che era sempre più convinta che Goemon nutrisse una certa ostilità nei suoi confronti. Fulminata dallo sguardo di quell’uomo, smise di ridere.
Ma quando arrivarono le altre pietanze, calò il silenzio. Erano tutti impegnati a mangiare. Franca guardava gli altri uno per uno e faticava a reprimere una certa tensione. Masticava e respirava a fatica, stando con la testa abbassata sul suo piatto, poiché si sentiva osservata da Goemon. Il più sereno di tutti, come sempre, era Lupin. Fujiko ogni tanto mandava sms, ma non rivelò chi fosse il destinatario. Stava forse frequentando qualche uomo oppure aveva in mente un colpo parallelo a quello del famoso quadro di Manet? Quando terminarono il secondo, Lupin lanciò un urlo di esaltazione.

-Franca, ma sei una maga, in cucina! Complimenti vivissimi- esclamò poi, baciando la mano alla giovane donna, che, imbarazzata, continuava a sentirsi gli occhi addosso di colui che era seduto di fronte.

-Il merito non è solo mio, ma anche dell’illustre cuoco Daisuke Jigen, che mi ha aiutato tantissimo e non ha solo preparato il menu per…ehm…per Goemon-

“Perché non smette di guardarmi?” pensava tra sé e sé Franca, riferendosi a Goemon. Jigen, contento dei complimenti ricevuti, diede un bacio schioccante alla sua partner, mettendole un braccio dietro le spalle. Quando fu il momento del dessert, Jigen andò a prendere i bicchieri per brindare con lo champagne portato da Lupin, Fujiko si prodigò di tagliare il dolce, Lupin si preparò a stappare la bottiglia e Goemon decise di farsi fare anche lui una porzione di dessert. Si prepararono per il brindisi e il primo cin cin fu dedicato a Zenigata, per sfotterlo, il secondo a tutti loro e il terzo al colpo, che, a detta di Lupin, sarebbe avvenuto la notte del giorno dopo. Per un attimo regnò il silenzio. Fujiko e Goemon erano concentrati a bere lo champagne, Lupin si fece cupo, notando che Jigen giocherellava con la forchettina usata per mangiare il millefoglie. Quest’ultimo fece un bel respiro e si decise a rivelare ciò che avrebbe spiazzato tutti, tranne Franca, che lo osservava e temeva una pessima reazione degli altri del gruppo.

-A proposito di colpo- disse l’uomo –Io…io me ne tiro fuori: non partecipo, sarete in tre, perché nemmeno Franca ha intenzione di seguire le vostre direttive-

-Ma stai scherzando?- domandò Fujiko.

-E quale sarebbe il motivo? Sentiamo…- intervenne Lupin con fare arrogante.

-Il motivo è semplice: sono davvero innamorato della persona che non c’entra nulla con noi e che volete mettere in mezzo. Mi ritiro per proteggerla, perché non voglio che
finisca nei guai per colpa vostra-

-Ahahaahahaha e non potevi dircelo prima? Così ci saremmo risparmiati questo preziosissimo champagne e il millefoglie e voi le forze per far da mangiare a noialtri.
Daisuke, il mio amico più fidato che manda a puttane un piano per fare il galante… Ma siccome sei tu la sua dama, Franca, e ci sei simpatica, asseconderemo gli umori del tuo uomo…certo, ma ora dobbiamo preparare tutto all’ultimo momento, porco cane! E perciò domani ci dovremo scervellare, perché tu, amico mio, ti sei innamorato peggio di Goemon quando incontra certe liceali!-

Lupin, che prima aveva parlato con un tono ironico e col sorriso sulle labbra, si mostrò piuttosto adirato e Goemon, tirato in causa, guardò male il suo amico, facendo obiezione sul discorso sulle liceali per cui ogni tanto perdeva la testa. Franca rimase di sasso non tanto per la prevedibile ira di Lupin, quanto per quello che aveva saputo su Goemon. Le liceali?
Ma poi l’atmosfera si calmò e Lupin fu il primo che cercò di far tornare la serenità su quella serata, proponendo ai suoi amici di uscire a fumare sul balcone. Franca e Fujiko nel frattempo sparecchiavano e mettevano piatti e bicchieri nella lavastoviglie. Stemperata un po’ la tensione che si era creata tra loro due, si misero poi a spettegolare su coloro che erano usciti fuori per una sigaretta.

-Ma anche Goemon fuma?- domandò Franca.

-Di solito no, raramente fa qualche tiro…aspetta un attimo…ma quelli non sono usciti a fumare sigarette!-

-Oh, no, mi metteranno nei pasticci se l’odore dell’erba arriva dal vicino, che sta sempre sul balcone. Poverino, è anche anziano!-

-Va beh, lasciali fare…magari il vecchietto gradirà. Insomma…ma quindi tu e Daisuke siete ufficialmente…-

-Sì, abbiamo una storiella-

-Storiella? Ma se è innamorato perso da aver rinunciato a partecipare al colpo…-

-Beh…si, stiamo insieme…ehm…-

-E come ti ci trovi?-

-Bene-

-No, intendo…a letto com’è?-

-So che lo sai, com’è a letto, Fujiko. Comunque con me ci sa fare, è molto passionale e dolce allo stesso momento. E poi è anche affettuoso, sempre. E Arsene e
Goemon? Ora dimmi di loro-

-Arsene è pazzoide, ride spessissimo. Con lui ci si diverte, non c’è che dire. Goemon, invece…beh, è piuttosto violento, in quei momenti-

-Violento? Oddio, cioè sadico? Faccio bene a pensare che sia il più porco dei tre-

-No, niente di tutto questo, solo che, col fatto che non si lascia andare molto con le donne, quando ha l’occasione per farlo è più…impetuoso del normale, ecco. E questa cosa mi piace moltissimo, non ti credere. Lui è uno dei migliori amanti che ho avuto-

Franca, colpita dalle parole di una Fujiko arrossita, rimase in silenzio passando lo sgrassatore sui fornelli. Quando i tre uomini rientrarono, notò che Lupin e Jigen parlavano ridendo, mentre Goemon si avvicinò a Fujiko, mormorandole qualcosa nell’orecchio e guardando Franca, che non poteva non pensare a quello che l’amica le aveva rivelato prima. “E se quella sera avessi assecondato la famosa voglia di distrazione di cui mi aveva parlato, che cosa mi avrebbe fatto, allora, Goemon?”. Avvampò, ma le veniva anche da ridere. Quando la serata volse al termine e tutto, in quella casa, era tornato in ordine, Franca tirò un sospiro di sollievo e decise di raggiungere Jigen a letto, ma lui era crollato da un pezzo. Lo abbracciò, aspettando di addormentarsi anche lei.
 
Era arrivato il giorno del colpo e Franca, per abbattere il suo nervosismo crescente, decise di andarsi a rilassare con Jigen sui morbidi prati di Villa Torlonia. Stesi sotto una palma, i due cercarono di non parlare del quadro, della banda e di cosa sarebbe successo la notte. La giornata era soleggiata, ma Franca, che fissava il cielo, riusciva a guardare il sole senza sentirsi accecata; era una sensazione bellissima che avvertiva ogni volta che stava stesa in quel parco. Jigen sembrava quasi assopito e, tenendo il cappello calato sugli occhi, come faceva spesso, si era messo una margherita tra le labbra. Poi ne staccò un’altra e la passò sul viso di Franca, per farle il solletico. Lei lo implorò di smetterla, ma, allo stesso tempo, si divertiva. Poi fu colta da uno spleen improvviso, pensando a quando Jigen sarebbe andato via, perché prima o poi sarebbe sicuramente ripartito. Era a Roma per quel furto, era chiaro, non poteva rimanere in eterno. “Ancora una volta soffrirò per amore, anche se a lui non ho nulla da rimproverare: era da tempo che non vivevo una storia così bella…” pensò, riprendendo a fissare il cielo e a concentrarsi sui suoni della natura. Quella mattina a Villa Torlonia c’era pochissima gente e una pace indescrivibile regnava in quel luogo.

-Che farai dopo questo colpo, Daisuke?- ebbe il coraggio di domandargli.

-Mi stai domandando se starò ancora con te?-

-Indovinato-

-Non lo so…Tu cosa vorresti che facessi?-

-Che la tua vita cambiasse, meriti ben altro che essere inseguito da Zenigata-

-Ne sei convinta? Ho un passato terribile, non so se potrò mai cambiare la mia esistenza. Le hai viste anche tu quelle cicatrici, no? E non c’entra solo il fatto di far parte
della banda di Lupin III. Quelle pallottole hanno a che vedere con situazioni ancora più drammatiche. Ho vissuto sempre nel pericolo. Vedi, non sono tuttora riuscito a capire se l’amore per me sia mai stato un ostacolo o un motore importante per la mia vita. Forse è l’una e l’altra cosa insieme-

-Qualsiasi scelta tu prenderai posso solo dire che grazie a te ho ricominciato ad avere più fiducia in me stessa e negli uomini. Poi quel che sarà passerà in secondo piano; almeno per me-

-E tu mi hai fatto ritrovare fiducia nelle donne. Grazie, Franca-

-Abbiamo fatto un servizio reciproco, a quanto pare-

Franca sorrise e tornò a sentirsi serena, poi il suo sguardo verso il cielo fu coperto da Jigen, che, toltosi il cappello, si spostò su di lei per baciarla.

-Non vedo più il sole- affermò Franca, scherzando.

-Ok, tra poco mi sposterò-

-Non importa-

-Anche io lo sto vedendo, il sole-

-Ma se ce l’hai di spalle?-

-No, ce l’ho davanti-

Dopo questo dialogo dal sapore non così velatamente poetico, Jigen riprese a baciare la donna che aveva appena paragonato al sole e poi si adagiò su di lei, per farsi coccolare e per accarezzarla un po’ ovunque. Decisero poi di andare via, un parco era pur sempre un luogo pubblico e non era adatto per ciò che avevano in mente di fare.
 

   
 
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