Dolce piccola nuvola evanescente
fu quella che lieta m’avvolgea,
leggiadra figura soavemente
nell’iridi mie rifulgea.
Sublimandosi nell’aere cristallino,
di grigia perla disegnava
bizzarre forme che in repentino
la gentil brezza, giocosa, mutava.
In fondo al mio seno ella s’introducea
e librandosi in un unico sospiro
ogni tedio e dolor, generosa, togliea,
uscendo appagata dal mio respiro,
ché l’alma mia scrutato avea.
Nuovi suoi arcani giochi or rimiro.