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Autore: Liris    21/09/2013    2 recensioni
Rimasero così fermi sull'orlo di un burrone, un abisso di pece intangibile, come due idioti a detta di Dean, mentre la notte proseguiva il suo corso.
-E' proprio questo, Dean. Non riesci a comprenderlo? Voi potete avere tutti i pensieri di questo mondo, i problemi che si accavallano e giorno dopo giorno sembrano creare un muro invalicabile, pronto a crollarti addosso alla prima occasione.- prese fiato, più per lasciare al cacciatore il tempo di comprendere il suo discorso -Ma vi basta fermarvi e alzare lo sguardo al firmamento, in una notte come questa, scrutandolo in ogni sua sfacettatura, e tutto quello che vi attanaglia il cuore sembra volatilizzarsi-

In una notte qualsiasi, un angelo e un umano rimangono sotto l'immensità del firmamento, l'uno testimone dell'altro.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-I won't give up-




-I won't give up-

How can I love when I’m afraid to fall
(Come posso amare quando ho paura di cadere)





I won't give up on us
Even if the skies get rough
I'm giving you all my love
I'm still looking up




Notte stellata, perfetta e meravigliosa per chiunque avesse fermato i propri passi e i propri gesti, per alzare il viso verso il cielo.
Il mondo sembrava un posto migliore, quando quel manto nero e brillante prendeva il posto del solito grigiore quotidiano.
La luna, alta e sovrana, osservava silenziosa quel regno che dormiva, sotto la sua luce protettiva mentre le stelle rimanevano fisse, consigliere fin da tempi immemori per gli uomini.

Loro unico punto di riferimento, quando tutto sembrava perduto.

Così quell'uomo, ora naufrago dei suoi stessi pensieri, aveva alzato il viso in cerca di una risposta.
Ciò che aveva trovato era stato lo spettacolo della natura che Dio aveva creato per loro,  forse per rassicurare gli animi quando tutto sembrava crollare addosso in un ammasso caotico.

E quante volte questo era successo?
Innumerevoli.

Ma bastava fermare i propri passi  nella notte e guardare in alto.

Non sapeva cosa spingeva gli umani a fare ciò.
Forse la consapevolezza di essere piccole formiche, granelli di una spiaggia troppo vasta che era l'universo, a rassicurare l'animo dai problemi quotidiani.

D'altronde, cos'erano loro se non quello?

Fece quindi ciò che ogni persona con tanti pensieri affollanti nella testa avrebbe fatto.
Si sedette su quella sporgenza che dava su un burrone vertiginoso, un abisso senza fine in quella notte stellata, ed osservò la meravigliosità sopra di lui.

Lasciò che la brezza notturna giocasse con i suoi capelli, accarezzandogli la pelle in un amorevole tocco.
I grilli emettevano il loro caratteristico suono, mentre sotto le sue dita sentiva la terra brulicare di vita.
Era una sensazione meravigliosa, sentire la linfa del mondo muoversi in ogni cosa che lo circondava.
Cose di questo genere non poteva provarle prima, così lontano da quel suolo e così lontano da tutto il resto.

-Ehi Cas- quella voce bassa che tanto conosceva raggiunse le sue orecchie, e sembrò che anch'essa fosse collegata a ciò che si trovava intorno a lui.
In un puzzle perfetto.
-Dean- disse soltanto, senza lasciare che quel nuovo arrivo disturbasse il suo scrutare il firmamento.
-Va tutto bene?-, domandò l'uomo che avanzava a piccoli passi, avvicinandosi con calma.
Quando gli fu vicino rimase in piedi, guardandosi intorno perplesso, mentre sotto di lui l'angelo del Signore che conosceva anche troppo bene, si comportava nel suo solito modo bizzarro.

D'altronde si parlava sempre di Castiel.

Se non si comportava così, nel suo naturale affrontare le cose, non sarebbe più stato lui.

-Non dovrebbe essere così?- domandò l'angelo alla precedente domanda di Dean che si sentì a disagio perchè gli occhi del tramite rimanevano fissi sopra di lui, senza dargli tutta l'attenzione.
-Beh...- Il cacciatore non seppe cosa rispondergli, infilandosi le mani nelle tasche dei jeans guardando l'abisso sotto di lui senza una reale intenzione. -Sai...uno che chiama alle due e mezza di notte al cellulare, dando appuntamento in un luogo imprecisato dell'Arizona potrebbe dar sospetto di aver qualcosa che non va'- affermò calciando un sassolino innocente giù dal dirupo.

Sentì il lieve rumore che fece, forse prendendo una delle sporgenze della parete, e poi la calma notturna tornò.
L'angelo sembrò non avere intenzione di proferire parola, tenendosi le mani congiunte sulle gambe penzolanti oltre l'orlo, finchè un lieve sospiro precedette le sue parole.
-Ci deve sempre essere un motivo impellente per un azione del genere?- chiese confuso nella sua innocenza.
-Cas, sono le due e mezza di notte, quasi le tre-
-Non sapevo che i problemi avessero delle ore precise-

Dean passò il peso del corpo sulla gamba destra, in un chiaro gesto di spazientimento.
-Castiel, la gente dorme a quest'ora, a meno che non ci sia di mezzo una caccia o un problema più pressante- cercò di fargli capire, usando accostamenti di parole veloci e concisi, come si faceva con le persone problematiche.

Non che Castiel lo fosse.

Semplicemente la sua logica spiritualistica non gli faceva comprendere cose semplici come il sonno notturno di un cacciatore che aveva fatto miglia e miglia di strada, per degli spostamenti precedenti, e che aveva dovuto farne ulteriori per una chiamata misteriosa del suo angelo custode.

A quanto pare senza un motivo apparente.

Un lieve sospiro a labbra chiuse provenne dal tramite, segno che quello era irrilevante.
Dean alzò per una frazione di secondi gli occhi al cielo, rilassando le spalle.
Era inutile cercare di far comprendere il problema.
Castiel rimase silente, guardando ora davanti a se nella semi oscurità rischiarata dalla luna.
Il maggiore dei Winchester studiò il suo atteggiamento e poi si sedette accanto a lui, senza proferir parola.

Rimasero così fermi sull'orlo di un burrone, un abisso di pece intangibile, come due idioti a detta di Dean, mentre la notte proseguiva il suo corso.

Finalmente dopo quasi una buona ventina di minuti, Castiel se ne uscì con una frase degna di un libro degli aforismi.
-Il mondo sembra un posto migliore, se lo guardi da questa prospettiva-

Il sopraciglio destro di Dean si alzò perplesso, mentre puntava i suoi verdi occhi sull'angelo che proseguì.
-L'uomo ha sempre avuto il cielo sopra la testa, ma sembrava ricordarsene solo quando i problemi si facevano impellenti e drastici. Allora tutti alzavano gli occhi alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarli-
Dean cercò di non buttar fuori a parole il pensiero che gli passò per la testa, più per rispetto nei confronti di quella creatura così antica e potente, ma dall'animo ingenuo e infantile di un bambino.
Se ne uscì con un semplice -E' l'animo umano, Cas- lasciando che quest'ultimo proseguisse nelle sue riflessioni che, a quanto pare, Dean ne doveva essere partecipe.
-E' proprio questo, Dean. Non riesci a comprenderlo? Voi potete avere tutti i pensieri di questo mondo, i problemi che si accavallano e giorno dopo giorno sembrano creare un muro invalicabile, pronto a crollarti addosso alla prima occasione.- prese fiato, più per lasciare al cacciatore il tempo di comprendere il suo discorso -Ma vi basta fermarvi e alzare lo sguardo al firmamento, in una notte come questa, scrutandolo in ogni sua sfacettatura, e tutto quello che vi attanaglia il cuore sembra volatilizzarsi-

Dean metabolizzò ogni parola, non esternando ancora nessun pensiero, conoscendo bene Castiel.

Quando parlava più del dovuto, aveva ancora altro da buttar fuori e quello sembrava uno di quei momenti.

Il viso dell'angelo era di nuovo rivolto al cielo sopra di loro.
-Dal più semplice pescatore che ha perso la retta via, all'uomo che ha tutto nelle sue tasche ma che ancora non ha nulla di concreto fra le mani. Tutti sembrate trovare la pace.-

Il silenzio che cadde subito dopo mise in allerta Dean.

Appoggiò gli avambracci alle cosce fasciate dai jeans, osservando meglio l'angelo.
-E questo è un problema?-, chiese ingenuamente, cercando di cogliere il discorso.
Castiel puntò finalmente gli occhi su di lui, nei suoi.
-No Dean, questa è la soluzione-

L'uomo sembrò ancora più confuso ora, forse perchè l'ora era tarda o forse perchè non aveva mai sopportato a pelle queste palle filosofiche, finché un certo angelo del Signore non aveva deciso di fare la sua entrata trionfale in un capanno abbandonato.
-Cas, spiegati meglio, perchè sinceramente stai solo girando intorno ad un problema che a quanto pare hai-
-Sei tu il problema Dean-, esordì con calma il tramite.

L'altro non contrattaccò, aspettandosi che dopo quell'affermazione, seguisse la spiegazione.

Difatti le spalle del moro si rilassarono mentre gli occhi rimanevano fermamente puntati in quelli dell'amico.
-Tutto sta crollando intorno a noi, in cielo e in terra la guerra è in atto, pronta a distruggere ciò che amiamo e conosciamo. Tutti questi pensieri affollano il mio animo, l'idea di aiutarvi mi porta alla controparte che questo potrebbe essere sbagliato. La Caduta sarebbe l'unico epilogo di tutto questo ed è ciò che ogni angelo, me compreso, teme-
Le parole uscivano rapide ma precise dalle sue labbra, mentre Dean le coglieva una dopo l'altra con cura, in silenzio.
-Essere cacciato, allontanato dalla luce del Padre, è una prospettiva orribile per ognuno di noi che si sentirebbe perso.-
-E cosa c'entro io in tutto questo?-, una semplice domanda a suo dire.
Gli occhi di Castiel sembrarono prendere una luce diversa da quella che li aveva infervorati poco prima, e che ancora prima li avevano lasciati persi di fronte all'infinito firmamento.
-Tu Dean, sei tutto il problema che racchiude il resto.- Proferì -Come posso amare, come posso amarti, se ho il timore di cadere?-

Il silenzio scivolò di nuovo fra loro mentre la leggera brezza notturna scompigliò i capelli del moro e pizzicava la pelle del cacciatore.

Un leggero sorriso di malcelato nervosismo si disegnò sulle labbra di Dean, come a sdrammatizzare quell'ultima frase con lo scherzo che cercava di coglierci.
Sparì subito quel barlume, lasciando l'umano nella spiazzante rivelazione che il suo angelo non stava né scherzando né buttando frasi a caso.

Cercò di trovare qualcosa da dire, ma Castiel non glie ne diede tempo, tornando subito a parlare.
-Per questo è la soluzione. Noi non ci siamo mai soffermati a guardare il cielo, perchè nella nostra superiorità non abbiamo mai provato il peso del mondo addosso, i problemi che si accavallavano l'uno sull'altro.- Spiegò piano, tornando a guardare davanti a se. -Non ci siamo mai sentiti persi.-
Dean lo osservò, ancora leggermente scioccato di quello che gli stava dicendo, conscio che nessun altro avrebbe mai più visto Castiel in quel modo, che sarebbe sempre stato solo un suo ricordo aver visto un angelo confidare le sue paure ad un semplice umano.
-Arrivando qui, con tutti questi pensieri che caoticamente affollavano il mio intelletto e il mio animo, ho alzato gli occhi al firmamento. Non mi aspettavo nulla di diverso, come guardare il creato del Padre dal Paradiso. Semplice comprensione di ciò che Lui aveva fatto per noi e per voi.- Prese una pausa chiudendo gli occhi, per godersi la notte sulla pelle del suo tramite. -Ma poi tutto è sembrato sparire. La coscienza è stata quasi azzerata, l'animo ha taciuto il suo continuo arrovellarsi su se stesso e il cuore si è riempito di tutto quello che ancora non comprendiamo. Il disegno che il Padre tiene gelosamente per se-
Riaprì gli occhi Castiel e lì puntò di nuovo sul viso del cacciatore.

-Da quando sei qui, non hai ancora alzato gli occhi, Dean-
-Lo conosco bene...e molte volte l'ho già guardato come dici tu Cas.- Proferì l'uomo, seguendo però il silenzioso consiglio dell'angelo.

Alzò gli occhi al firmamento e sentì quella stretta leggera che ogni volta lo coglieva.

Quella voce interiore che diceva "cosa sono tutti i problemi, a cosa serve farsi tante beghe mentali, di fronte all'infinito?"

-Lo vedi? Lo senti, come anche io adesso l'ho percepito?-, mormorò Castiel mentre l'altro rimaneva in silenzio.
Tornò con gli occhi su di lui, senza dire nulla mentre l'angelo sembrava avere in viso l'espressione più serena che gli avesse mai visto.
-Siamo uguali, anche se di razze differenti, Dean-, proseguì il moro tornando ad osservare davanti a se la semioscurità senza una reale intenzione. -Siamo tutti uguali, di fronte a ciò che ancora non conosciamo e di cui possiamo solo prendere coscienza. La soluzione è semplice-, mormorò infine alzandosi finalmente in piedi.

Il cacciatore fece lo stesso, colto alla sprovvista da quel movimento e ancora frastornato dal discorso dell'angelo.
-Quale soluzione? Cosa è così semplice?-, domandò perplesso, non riuscendo ad arrivare al nocciolo della questione, sollevata dall'altro.
Questo lo guardò con infinita pazienza, rimanendo in quella posa statuaria che lo caratterizzava.
-Cadere-, proferì -Che sia giusto o sbagliato, non ha importanza. L'importante è che io possa provare quello che provo, senza che la paura possa frenarmi.- Spiegò piano avvicinandosi di un passo.

Dean non indietreggiò, rimanendo fermo e attento a ciò che ancora Castiel aveva da dire, anche se il suo spazio vitale stava ricevendo una brusca invasione.
Erano infatti così vicini che entrambi potevano sentire il respiro infrangersi sulla pelle del viso.
-Posso amarti, senza aver paura di Cadere. Perchè in fondo, che io sia un angelo del Signore o un umano non fa alcuna differenza, davanti all'infinito disegno del Padre.-
-Non è la cosa giusta forse-, cercò di dire Dean, non volendo in nessun modo far crollare la nuova coscienza di Castiel.
Un lieve sorriso si disegnò sulle labbra di questo, uno di quei rari momenti in cui sembrava più umano di qualsiasi persona su quel pianeta.
-E sempre meglio che Cadere senza un motivo valido, come il non aver mai amato o essersi fermati davanti alla paura. Questa è la cosa giusta, se può salvare te.- Mormorò.

Dean aprì la bocca per parlare ma il fruscio delle ali invisibili dell'angelo lo investì e di Castiel non vi era più traccia.

Il cacciatore si guardò intorno, speranzoso che non se ne fosse davvero andato così, ma invano.
Cercò di trattenere un lieve insulto, alzando per un breve secondo le braccia al cielo, esasperato e poi tornò verso l'impala.
-Maledetti angeli...loro e le loro palle mentali da quindicenni...- Soffiò, ripensando alla strada che l'attendeva per tornare da Sammy, in quello squallido motel.

Si lasciò alle spalle il precipizio e il punto sul quale si erano seduti, ripensando al discorso di Cas, mentre i fari illuminavano la strada immersa nella semi oscurità.
Sopra di lui, l'infinito firmamento continuò il suo percorso.
La notte non era stata disturbata da quell'insolito incontro di due anime così diverse, ma così simili.

E mentre la luna illuminava con la sua fioca luce il mondo sotto di se e le stelle le facevano da compagne silenziose, una scia luminosa attraversò il firmamento.


E da qualche parte un bambino esprimeva il suo piccolo desiderio.


***

I'm giving you all my love

I'm still looking up
I'm still looking up

I won't give up on us
God knows I'm tough, he knows
We got a lot to learn
God knows we're worth it

I won't give up on us
Even if the skies get rough
I'm giving you all my love

I'm still looking up

***










Note D'autrice:

Ed eccomi finalmente, in un ritardo pazzesco per colpa del mio omino e dell'assenza di Pc/Internet/Fanfiction tutto a casa dei miei XD
Questa cosa introspettiva doveva essere fatta per il Destiel Day, e anche se in assoluto ritardo, è giunta a destinazione ^^
Ci si aspettava del Porn da me, ma per colpa di questa canzone è tutto andato su pippe mentali e introspezioni .w. non odiatemi.
Qui sotto la traduzione della canzone di riferimento che è assolutamente perfetta per questi due ù-ù

See you :3


[sappi che non rinuncerò a noi
Anche se il cielo dovesse essere tempestoso
Ti darò tutto il mio amore, con lo sguardo al cielo]


[Ti darò tutto il mio amore, con lo sguardo rivolto al cielo
Non rinuncerò a noi
Dio sa che sono forte abbastanza (forte, amato)
Noi abbiamo così tanto da imparare (vivi, amati)
Dio sa che lo meritiamo
Non rinuncerò a noi, anche se il cielo dovesse essere tempestoso
Ti darò tutto il mio amore
Sto ancora guardando in su]

[Jason Mraz - I Won't Give Up]
   
 
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