Film > Pirati dei caraibi
Ricorda la storia  |      
Autore: Fanny Jumping Sparrow    21/09/2013    5 recensioni
Il celebre programma di Real Tide ha dei protagonisti d'eccezione...
One shot parodistica e demenziale sul mondo dei reality e dei nostri Pirati, ovviamente!
Jack dedica 10 ORE AL GIORNO alla minuziosa manutenzione del suo galeone, dalla polena allo specchio di poppa.
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Jack Sparrow, Un po' tutti
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Cosa succede quando si passa l'estate a seguire improbabili reality sui nuovi canali del digitale terrestre, essendo alquanto propensa a collegare mentalmente personaggi e situazioni con quelle dei tuoi personaggi preferiti?
A me è uscita fuori la seguente shot, volutamente fuori di testa, in cui mi sono divertita a prendere amorevolmente in giro Jack Sparrow and Co.

Buona lettura, se osate!

Io e la mia ossessione - Pirates's style


- Truppa, pronta a girare!

- Gli obiettivi continuano ad appannarsi per la salsedine e l’umidità ma al pubblico piacerà lo stesso.

- Hai ragione! Darà un maggiore realismo alle riprese. Trasmetterà proprio la percezione di trovarsi sul luogo.

- Dopotutto ci chiamiamo REAL TIDE!

Si ode un tintinnio metallico, le assi scricchiolano leggermente. Un tricorno stinto e ammaccato fa capolino sul ponte.

- Io sono già tutto bello truccato e pettinato, quando sarete comodi …

Si sistema il logoro spolverino e mangiucchia le sozze cuticole annerite dalla polvere pirica e da altri residui di lerciume.

È visibilmente ansioso di non ricordare bene le battute concordate.
Ammettiamolo: la sua memoria non è mai stata troppo buona a causa delle ripetute sbronze di rum e del troppo sole con cui si è abbrustolito la capoccia sin dalla tenera età.
Comunque sia, non è questo l’argomento della trasmissione!

- Perfetto! Ok! Iniziamo!


Mar dei Caraibi, località imprecisata al largo delle coste amerinde.

Una voce rauca e saccente si intromette dal fondo:

- Potreste scrivere “al largo della malfamata isola di Tortuga, covo di bucanieri, assassini e contrabbandieri”, che fa molto più piratesco …

Il cinico regista si alza di scatto dalla seggiola:

- Chi caspita ha autorizzato quell’ubriacone ad accedere al set?

- Gibbs! Rispetta il copione, mannaggia! Non è qui che devi entrare in scena!

L’eccentrico filibustiere (PROTAGONISTA ESCLUSIVO DELLA NOSTRA PUNTATA PROMO!) porge un leggero buffetto sulla guanciotta pelosa del vecchio amico, sbottando come una svampita soubrette d’avanspettacolo che si crede di aver ottenuto il ruolo di svolta della sua insipida carriera.

- Chiedo scusa, Capitano.

Si umilia con la consueta espressione da cagnolino offeso il buon nostromo, portando via la sua ingombrante sapienza, sotto le occhiatacce di microfonisti, grafici e tecnici vari che sono costretti a ricalibrare la preziosa strumentazione.

- D’accordo, ricominciamo. Ma cercate di non improvvisare troppo.

Acconsente il già pentito regista, lasciandosi tentare dal tracannare un grosso boccale dal liquido ambrato che qualcuno ha dimenticato su una botte.

- Pretendete promesse di onestà da un pirata?
Torna a farsi avanti con un sorrisetto a metà tra l’ironico e l’infastidito il fuorilegge con le treccine.

Il serio professionista ignora la facile provocazione e dà l’ordine di cominciare a filmare.



Da qualche parte nel Mar dei Caraibi.


La telecamera presenta una carrellata di classiche immagini da cartolina dei paradisi tropicali.
Indugia a lungo sulle acque placide e cristalline, poi si sofferma su una spiaggia di sabbia bianca con immancabile palmetta incurvata sul bagnasciuga battuto dalla spuma delle onde.
Quindi viene mostrato di sfuggita un molo putrefatto dalle alghe e dal sale, su cui gozzoviglia qualche primitiva forma di vita, ovvero marinai brilli, signorine scollacciate e gabbiani affamati.
Con un brusco taglio su un feroce accoltellamento tra due brutti ceffi (su cui verrà applicata una adeguata pixellatura per non impressionare troppo i telespettatori) l’inquadratura passa ora sul volto del vero protagonista dell’episodio di oggi.

Bandana porpora, occhi scuri e ambigui straunti di kajal nero-bluastro, cascata di lunghi dreadlocks, ninnoli vari pendenti dai capelli e pizzetto diviso in due buffe treccine.
Posa da consumato divo cinematografico, esibendo il cinturone munito di spada e pistola arrugginiti.

- Mi chiamo Capitan Jack Sparrow. Ho agilhajiwla anni e da oltre due lustri ho contratto un coniugio spirituale e carnale con la mia nave.

Nel sogghigno sprezzante e ammiccante splendono dei pacchiani denti placcati d’oro, il baffo da sparviero si arriccia appena.

“Capitan Jack Sparrow da più di dieci anni coltiva un’autentica ossessione per il suo veliero, che ha battezzato la Perla Nera, considerandola una vera compagna di vita. Un’amante capricciosa e focosa con cui condivide viaggi e avventure oltre ogni limite umanamente immaginabile”.
"E momenti di reale grande intimità".
"E passione".

Vengono mostrati sprazzi di quotidianità in cui si evidenzia come il cipiglio bistrato del pirata muti notevolmente contegno allo sfiorare il consunto legno delle maniglie del timone.
Getta la testa all’indietro mentre si avvinghia con più forza, schiudendo le labbra.
Una sola dirompente emozione gli accende il viso: estasi.

- Non è stato un vero colpo di fulmine. La prima volta che l’ho incontrata per me era solo un trealberi. Aveva lo scafo nocciola chiaro, con qualche riflesso dorato sui fianchi; le vele erano tutte bianche. Insomma, nulla di particolare. Però si chiamava Ragazza cattiva. Questo già induceva a formulare certi pensieri poco casti sul suo conto …

Nelle pupille infervorate del Capitano balugina un lampo malizioso, poi uno slancio di profonda fierezza le addolcisce.

- Non ho battuto ciglio quando quel bastardo l’ha mandata a picco. Mi sono tuffato e sono andato a salvarla. Mi sono dannato l’anima per resuscitarla, e lo rifarei in altre mille occasioni. Anche perché è rinata più bella di prima!

Abbassa lo sguardo divenuto luccicante al gonfiarsi della velatura che apporta una consistente accelerata alla navigazione. Fa scorrere voluttuosamente la mano sulla ringhiera di prua, solleva il mento verso l’antenna su cui sventola il jolly roger, nero come tutto il resto dell’imponente imbarcazione, che ha acquistato questo tetro colore dopo essersi carbonizzata.

- Lei è viva. Ha uno spirito ribelle e indomabile uguale al mio. E poi è semplicemente superba. Le fiancate larghe, la ruota rotonda, i pennoni pizzuti...


“Diamo un po’ di numeri, adesso, giusto per suscitare la vostra impressione su questa fissazione”.

Jack dedica 10 ORE AL GIORNO alla minuziosa manutenzione del suo galeone, dalla polena allo specchio di poppa. Nessun centimetro di legno sfugge al suo possessivo tocco: lo accarezza, lo palpeggia, lo manovra, lo bacia, indugiando soprattutto sulla barra del timone e sulle enigmatiche sculture che decorano il cassero e la sala nautica.
IN OLTRE DIECI ANNI SONO QUASI 50 MILA ORE!

- A voler essere precisi, dovreste considerare che sono stato Capitano solo per tre anni, in totale.
- Ciò non toglie che tu non abbia sognato di realizzare quelle effusioni nel resto del tempo in cui sei rimasto lontano da lei … Intendo quando a comandarla era …

Il grassoccio ometto viene colpito a tradimento da due gomitate.

Un pirata dall’ispida barbetta riccia si allontana con fugace passo claudicante, rifiutandosi «affabilmente» di apparire in video.
Il suo collega, cioè il nostro protagonista, emette un sonoro sospirone, riappropriandosi della ribalta che desidera gli sia riservata.


“Continuiamo ad indagare sulla sua ossessione”.

(“Vai con altri numeri che non interessano a nessuno!”)

“Dunque, la Perla Nera è lunga circa 42 metri (il che significa che Jack ne ha percorsi 199290 dall’inizio della loro storia!) pesa circa 400 tonnellate, ha tre alberi e di conseguenza una notevole velatura, è attrezzata anche di due file di remi sui due lati dello scafo. È armata con 32 cannoni da dodici libbre, 14 sopra coperta e i restanti 18 sul ponte di batteria (384 libbre di soli cannoni, signori!). Non ne possiede alcuno, invece, né a poppa, né a prua, il che la rende svantaggiata durante gli inseguimenti. Il suo colore totalmente nero – sia per quanto riguarda lo scafo che le vele – la rende praticamente invisibile di notte, se manca la luna. È inoltre nota per la sua straordinaria velocità quando naviga con il vento dalla sua parte (Va ad oltre 25 nodi all'ora, quindi il suo Capitano ci ha viaggiato per 113880 ore ed ha raggiunto la velocità di 2847000 ?!)”.
“È considerata la nave più pericolosa e imprendibile dei Caraibi”.

“Jack Sparrow pur di non separarsi dalla sua amata ha letteralmente affrontato la morte per ben due volte, annegando nelle gelide profondità marine insieme a lei”.

- Mai capitata una richiesta di soccorso tanto assurda quanto quella di Sparrow in due secoli di spregevole servizio. Mi ha promesso la sua sporca anima in cambio della sua Perla adorata fuori dagli abissi. E non ha mai saldato quel debito.
Bofonchia criticamente il terribile dominatore dei mari, Davy Jones, picchiettando la pipa sul braccio a chela di granchio.
Non siamo riusciti ad estorcere altro al seppiolone. Pare abbia anche lui diversi inconfessabili grattacapi cui badare...

“La sua affezione per questa dama di legno è così radicata da travalicare i confini della umana morale”.

BRRR!!!

- Ha messo a repentaglio in più di una circostanza la vita del mio promesso sposo, pur di tenersi stretto quel relitto puzzolente!
Afferma tuttora indispettita la soave Elizabeth Swann, sua ex amica (e aspirante amante).

- Mi ha usato come merce di scambio. - conferma angustiato il suo fedele fiancé, Will Turner. - Prima ha barattato il mio purissimo sangue, qualche mese dopo la mia candida anima. Gli servivo a spezzare delle orrende maledizioni che si era beccato proprio a causa di quel suo stramaledetto vascello!

La fanciulla gli pianta in viso i suoi occhioni da cerbiatta convincendolo a moderare i toni, decisamente poco ortodossi per un eroe senza macchia come lui.

Sentiamo ancora il diretto interessato.

- Quando ho iniziato a conoscerla davvero, ho compreso che eravamo stati destinati all’azione, insieme. Non possono dividerci.


"E nonostante la Perla abbia dato dimostrazione in passato di bramare la libertà più del suo Capitano, sfuggendo al suo devoto comando, lui non ha alcuna intenzione di abbandonarla. Il loro legame è più solido che mai”.

L’uomo appoggia lascivamente la schiena all’albero maestro, scivolando sulle assi, socchiudendo le palpebre e inalando il profumo del legno impregnato di aria salmastra e cera bruciata.

In un’altra ripresa si accoccola sul fusto di un cannone, ispezionandone la bocca di fuoco con una sensuale strusciata delle inanellate dita, e poi imprimendovi una serie di baci appassionati.


- Signor Gibbs, raccogliete la bava! Tocca a voi, adesso, commentare l’ossessione del suo miglior amico!

- Oh, sì, eccomi. (Non stavo sbavando!).

L’interpellato diventa molto più paonazzo del solito e nasconde un pupazzo di pezza dentro i pantaloni.

- Avete visto quell’orsacchiotto?
- Quanti anni avrà quel manigoldo?
- Almeno una cinquantina, scommetto!
- Anche lui ha una dipendenza insana di cui potremmo trattare …

- SILENZIO, PER FAVORE!

- Lo script per la sua mania lo scriveremo più tardi, gente.

Il regista riprende le redini della direzione: - Prego, mastro Gibbs. Ci racconti.

- Nessuna donzella, pur se dotata di prospere curve e di un adorabile carattere è mai riuscita a competere con quella nave.
Non è che Jack disdegna la compagnia femminile, ma credo che lo annoi presto. Non riesce a restare a terra per più di una notte se la sa vicina. È ossessionato dal terrore che qualcuno possa volergliela rubare.
A me non ha mai turbato più di tanto questo attaccamento. Voglio dire, è pur sempre una forma d’amore, non c’è da essere troppo schizzinosi quando si vive per mare …

(Segue risata di uno che la sa lunga sugli espedienti usati per scacciare la solitudine ...)

- Il loro vincolo è puro. È commovente.

- Ragazzi, dobbiamo cercare di riequilibrare tutto questo eccesso di zucchero!

- Okay, mandiamolo dallo strizzacervelli.

Che ovviamente, come la maggioranza dei super esperti di medicina di REAL TIDE, è un asiatico dal nome impronunciabile.

- Come si chiama questo genio?
- Sao Feng.

- Oh, credevo peggio!


Lo «psicologo» fa accomodare il suo bizzarro paziente su un’amaca, dandogli una bella spinta per agevolare l’autoipnosi e poter ottenere qualche scabrosa confidenza.

- Allora raccontatemi Jack, qual è il motivo che vi ha convinto a richiedere il mio aiuto?

Il malato non ammette mai di avere un problema, ma in questo caso rischia pure di mandare a monte la credibilità dell’autorevole programma.

Il dottore dall’arzigogolato cranio tatuato, su suggerimento degli sceneggiatori accende alcune candele che vaporizzano delle essenze ipnotiche per sciogliere l’ostica lingua del cliente, d’un tratto divenuto uno stoccafisso in balia delle sue stesse fobie.

Dopo qualche dondolata e una masticata collettiva di erbe, di cui è meglio non indagare la natura, arriva la sospirata dichiarazione.

- Io amo la mia nave. Ho una vera storia d’amore con lei. Nel senso che non mi limito solo a governarla, come fa un Capitano. Ci passo del tempo insieme tutte le volte che posso, le parlo, la coccolo, le sussurro frasi piccanti e poi noi, sì insomma … ci abbandoniamo spesso alla passione fisica. Ci annulliamo, siamo un corpo e un’anima. È meraviglioso. Meglio di una donnina allegra.

L’esimio Sao Feng si riscalda pensando invece alle sue servili geishe che ha dovuto mandar via sul più bello per l’arrivo della ciurma televisiva. La storia di quel matto gli fa solo pena. Non sa che consigli dargli: la laurea l’ha comprata da un falsario, tanto per ottenere la garanzia necessaria a permettergli di commerciare sostanze illecite per fini terapeutici.

È spiazzato, si gratta la pelata con i lunghissimi artigli degni di una tigre, camminando avanti e indietro.

Il minutaggio è limitato, ma il direttore della fotografia ha una folgorante illuminazione.

- Sono unghie, quelle! Da quanti anni non le taglia? Scritturatelo per la prossima puntata! L’uomo ossessionato dalle unghie!

Per fortuna c’è lo psichiatra di riserva, portoricano, che chiameremo per convenienza Jose dos Santos. Per risparmiare spazio fingiamo anche che il dottore abbia appreso già la malattia il problema che affligge il nostro beniamino. Così va dritto al sodo.

- Come descriveresti il tuo rapporto con le donne, Jack?

- Oh è ottimo. Loro mi adorano, ed io ho un’enorme affinità col sesso opposto ...


Angelica, la sua ex fidanzata non pare della stessa opinione. Stanca di essere parte di un perverso triangolo, lo ha quasi ucciso prima di convincersi, con rimpianto, a troncare definitivamente.

- Eravamo in tre, sin dal principio. Io ero un rimpiazzo. Il suo cuore e la sua mente estaban siempre con esa puta! La odio!


- Ha detto una parolaccia?

- Non intiendo lo spagnolo.

Ci avviamo ai botti finali …


“Molta gente ormai è a conoscenza della morbosa relazione di Capitan Jack Sparrow con il suo veliero, eppure c’è ancora una persona a lui vicina che è rimasta all’oscuro di questa controversa vicenda”.

“Non è un tipo cui piace parlare o mostrarsi in giro, se non strettamente necessario”.

“Noi siamo riusciti a scovarlo in esclusiva per voi e, quel che era più difficile, a convincere il nostro eroe a confessargli la sua mania ...”


L’atmosfera diventa buia e tetra, pesante, elettrica.

Il suo tono severo e strascicato aleggia minaccioso e perentorio.

- Ordunque? In che diamine di casino ti sei cacciato, stavolta? Sputa tutto in fretta, Jackie boy. Lo sai che non gradisco affatto questi melensi momenti padre/figlio.

Il nostro prode ossessionato non regge l’inquisitoria del burbero genitore, o forse è spaventato dal luccichio sinistro della sua pistola, sempre impugnata dalla destra, sempre con ben più di un misero colpo in canna pronto a freddare chiunque sia fonte di rottura di bottiglie.

Per colpa sua gli esce un timbro quasi in falsetto, balbettante.

- Anche io detesto cordialmente questi momenti. Ma sento il bisogno di confessarti una cosa importante che mi riguarda, papà

Le labbra grinzose dell’anziano filibustiere si sgualciscono in un basso risolino che gli solleva gli zigomi butterati.

- C’entra una femmina?

Un ansito, un battito di ciglia.
- Sì.
ATTENZIONE!
È LA PARTE PIÙ INTENSA DELL’INTERA PUNTATA!


Le iridi del Capitano Teague sprizzano sorpresa e impassibile felicitazione.

- Sei alquanto stagionato, ma era ora! Per mille tuoni! Cominciavo a sospettare che fossi un sodomita …

Jack deglutisce, tentenna un passo indietro, scorge la lucina rossa delle telecamere nascoste e capisce che deve andare avanti, altrimenti non lo pagano. E gli affari ladreschi vanno troppo male per disdegnare l'infida offerta.

- Ecco. Io ho una relazione intima con la Perla Nera. Sentimentale. Erotica. Sessuale.

L’amabile bucaniere incrocia la faccia dell’interlocutore e ne analizza paurosamente ogni sfumatura che pian piano lo ridesta dallo scombussolamento generato dall’udire quella rivelazione. Non sa se sarà peggio ricevere il suo giudizio o assistere allo sbriciolamento del suo reticolo di rughe e cicatrici che sembra sul punto di non reggere più.

Con gli occhi lievemente sbarrati, alza un braccio, drizzandogli un nodoso indice contro.
- Porco Diavolo! Stai parlando di quella tua sbilenca putt*BIP nave?

Teague si guarda attorno irritato, non capendo la provenienza di quel suono che ha troncato la sua colorita espressione da compassato lupo di mare.

Jack approfitta del suo smarrimento, ribattendo con animosità degna di un leale amante:
- Tu non la conosci come la conosco io. Nel profondo di ogni venatura.

Capitan Teague è uomo di mondo, ne ha viste, sentite e provate tante nella sua lunga e spesso solitaria carriera di navigatore. È rimasto comunque sconvolto. Suo figlio è più squilibrato di quanto credesse.

- Legno merdo*BIP! Materia inanimata! È un’ossessione senza senso!

Sparrow non ricorda di avergli sentito alzare il volume così tanto, neanche dopo aver scoperto le sue peggiori marachelle ai danni di qualche parente. Pare geloso.

- Non mi importa cosa pensi. LEI per me è viva. Io la amo, la voglio sposare.

Il vecchio accascia il posteriore su un tavolo, lanciando una sbirciata alle sculture di due fanciulle discinte che ornano gli stipiti della porta della cabina:
- Relazione sessuale?
Mormora incredulo, viaggiando con la fantasia e rammaricandosi per una frazione di secondo di essere stato assente negli anni più pregnanti per la formazione di suo figlio. Almeno, immaginiamo che stia pensando a questo mentre boccheggia spiritato.

Jack si piazza sulla soglia, traccia con il dorso delle mani il profilo delle due lignee e provocanti concubine e sbotta imbronciato e tranquillo:
- Ti fai tante meraviglie. E allora, tu e la mamma?

Suo padre si rinfocola, agitando le braccia:
- Per Giona! Era una gran donna lei! Di carne.

Il figlio osserva la cintola dell’altro, arrossendo di livore e imbarazzo, accompagnando l’accusa ad uno sconnesso gesticolare:

- E tu l’hai trasformata in un gingillo … che ti sballonzola tra i coglio*BIP.

- OPS! Scusatemi! Potete censurarmi, vero? Perché faccio parte di un film Disney, per contratto non posso assolutissimamente proferire quelle brutte parole con cui i veri pirati si sporcavano le loro boccucce marce.

Il pirata più maturo commenta tra i denti:
- È proprio una checca.

Jack sgrana gli occhi mortificato, girando in tondo in cerca della salvifica conferma del regista, che spunta di soppiatto da sotto il tavolo, passando attraverso le gambe di un impercettibilmente imbestialito Teague:

- Stia tranquillo, signor Sparrow: al momento del montaggio inseriremo un effetto acustico dissuasivo appena prima dell’ultima sillaba, così lo spettatore non capirà mai di che bestemmia si tratta.

- Pfui! Salvo!

Il rastaman fa in tempo a sospirare che avverte una ferrigna stretta sollevarlo per il colletto e si ritrova contro il naso un alito acre:
- Si può sapere chi sono questi idioti con queste diavolerie che stavano infrattati nella tua cabina?
- È la troupe del programma, signore.
- Televisione?


Un patetico sfigato, chiaramente un cervello in fuga da qualche prestigiosa università, incrocia le braccia esponendo un sorriso compiaciuto:

 - Manderemo in onda questa puntata speciale per inaugurare l’inizio della tredicesima stagione del nostro programma dedicato alle storie di persone affette da strane ossessioni che rasentano la malattia. Fra pochi giorni potrete rivedervi sul canale REAL TIDE.

- O anche sul sito www.realtide.sea.

Specifica un disinibito e impiccione Gibbs.

Capitan Teague squadra uno ad uno i presenti, perplesso e preoccupato:
- Quindi tutti i sette mari sapranno …

Jack gli rimanda una frecciata imperturbabile:
 - Io non me ne vergogno. Stiamo bene insieme. Cosa c’è di male?

Le candele artificiali a luce fredda stanno iniziando ad irritare la consumata epidermide del decrepito filibustiere ed a bruciargli gli occhi incrostati di sale. Sta per volgere le rinsecchite terga, quand’ecco una ragazzotta bionda gli si piazza davanti con aria supplice e sfrontata:

- Abbiamo bisogno di una sua frase di conforto a conclusione di questa scena, Capitan Teague.

Sempre tutto finto, preconfezionato. Per questo lui è rimasto fedele ai tradizionali racconti di taverna. Ma quel bambino mai tanto cresciuto lo sta fissando chiedendogli un ultimo sforzo. Perché non accontentarlo? Lo fa unicamente per tacere il molesto fiatare di quella combriccola di approfittatori delle disgrazie altrui, che si è radunata con lo scopo di ridicolizzare il suo unico spiantato erede.

- Sai che ti dico, Jackie: non me ne frega un lurido ca*BIP di quello che ti aggrada combinare nella tua miseranda vita. Mi interessa solo che tu sia felice. In cu*BIP alla balena!  

Jack si limita a mandargli un ghigno. Equivale ad un abbraccio.
Suo padre esce di scena con andatura molleggiata, scuotendo la lunga chioma, malgrado tutto ancora assurdamente nerissima.

- Ah, ho giusto avvistato un nuovo bordello giù alla Palude del Pantano. Se ti va di passare, mi trovi lì. Ho ancora qualche pallottola da spararmi, io ...

Il protagonista allibisce e impallidisce, rannicchiandosi verso il regista.

- Questa battuta inopportuna la tagliate, però? Vero?


***

- Quell’uomo se ne va a zonzo con la testa mummificata della moglie appesa ad un fianco?

- Cavolo! Dovremmo tornare più spesso da queste parti! Abbonda di strampalati! Sai quante stagioni possiamo montare...


Capire tu non puoi, tu chiamale se vuoi ossessioni … ♫





Ci scommetto i denti che questa enorme cretinata non ve l'aspettavate proprio!XD
Neanche io, ma quando la mente divaga e le dita iniziano a muoversi come possedute da un'idea, la scrittura diventa rapidissima.
E così in poco meno di due giorni l'ho conclusa. ^^

Ringrazio vivamente chi è riuscito ad arrivare alla fine di questo esperimento demenziale.
Spero di avervi strappato qualche sorriso. Vado a nascondermi in sentina...

Al prossimo approdo!)
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Pirati dei caraibi / Vai alla pagina dell'autore: Fanny Jumping Sparrow