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Autore: kitharah    21/09/2013    3 recensioni
[Vecchi e nuovi personaggi♥ | Angst/Avventura/What if? | LongFic - molto long, sul serio]
Ceh, quanto tempo è passato da quando ho avvisato della riscrizione di 'sta fic? Tantissimo, ma l'importante è che io l'abbia finalmente postata c;
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Di li a poco si sarebbero trovate nella grande casa del biondino tre anni più grande di loro. Le aveva chiamate personalmente per avvertirle che si sarebbero dovuti incontrare. Probabilmente perché Pierre le doveva dare delle altre informazioni sulle due Candidate al Trono dell’Extramondo.
Vanilla Mieux e Chocola Meilleur, quelli erano i loro nomi.
La bionda delle due non aveva ben capito quello che doveva fare. Almeno, lo aveva capito solo in parte.
Dovevano portare nell’odio il cuore delle due Streghe, o almeno di una delle due, per poi avere il pieno controllo anche di Extramondo.
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Buona lettura!♥
Francesca c:
Genere: Azione, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Chocola Meilleure, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vanilla Mieux
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Mein leben ist wie ein bonbon, süß. ✿
Capitolo 01: Arrivo nel Mondo degli Umani. ✿
 
 
 
 
 
«Eccoci.» proferì la ragazza dai lunghi capelli color ebano. «Siamo arrivate.»
Le due Malefiche erano appena arrivate lì nel Mondo degli Umani. Erano proprio di fronte alla villa di Pierre.
Erano molto ansiose le due. Forse più che ansiose era meglio dire timorose.
Di li a poco si sarebbero trovate nella grande casa del biondino tre anni più grande di loro. Le aveva chiamate personalmente per avvertirle che si sarebbero dovuti incontrare. Probabilmente perché Pierre le doveva dare delle altre informazioni sulle due Candidate al Trono dell’Extramondo.
Vanilla Mieux e Chocola Meilleur, quelli erano i loro nomi.
La bionda delle due non aveva ben capito quello che doveva fare. Almeno, lo aveva capito solo in parte.
Dovevano portare nell’odio il cuore delle due Streghe, o almeno di una delle due, per poi avere il pieno controllo anche di Extramondo.
La mora pigiò il campanello che c’era affianco al cancello di ferro dove erano intagliate delle graziose foglioline. Si aprì poco alcuni secondi; Pierre le aveva riconosciute.
Dopodiché iniziarono a percorrere il vialetto che avrebbe portato alla porta di ingresso. Il vialetto era pieno di graziosi e costosi alberi di magnolia che la bionda notò e ne rimase affascinata. In quanto Principe dei Malefici Pierre se li poteva permettere quegli alberi secolari, a differenza dei Malefici come lei che o godeva di molto denaro.
A stento riusciva ad essere sfamata dalla madre.
Ed era per questo che aveva accettato di collaborare con Pierre. All’insaputa di sua madre, Narcissa Weber, aveva stipulato un patto con il Principe. Non che la ragazzina non stesse dalla parte di Pierre, anzi, lei credeva nelle cose che il biondo aveva promesso al suo popolo, ma no era poi così cattiva come gli altri Malefici.
Lei aveva preso da sua madre, Malefica Weber. Era dolce, gentile, generosa e cordiale. Ma doveva farlo per forza perché Pierre le aveva promesso dei soldi, molti soldi, in cambio di un aiuto. Anche perché Pierre sapeva che la famiglia Weber era una delle famiglie più forti del Sottomondo.
Sulla soglia della porta apparve i bel ragazzo di diciotto anni. Le stava aspettando; stava bevendo un bicchiere di champagne molto pregiato.
Era affascinante, e molto bello. Ora Narcissa capiva perché alla ragazza dai capelli rossi piaceva, anche se era l’idolo di molte ragazzine lì in città.
«Buonasera, Margherita; buonasera, Narcissa.» le saluto. Margherita Mayer era la ragazza affianco alla bionda, anche se tutti la chiamavano Rita.
Dopodiché prese la mano destra prima di una e poi dell’altra baciandogliele.
Narcissa constatò che la sua mano era fredda come il ghiaccio, o forse lo era di più. Era inverno, ma non erano fredde per via di quella stagione. Lui era il Principe dei Malefici ed erano proprio vere le voci che giravano sul suo conto.
«Prego, entrate.» disse poi facendole segno di entrare nella sua grande villa.
Tutte e due entrarono e si ritrovarono nel grande salotto davvero ben arredato della casa.
Sul divano di pelle beige c’era un bellissimo gatto dal pelo corto e nero come la pece.
«Si chiama Cernunno.» le disse alla bionda.
«Che bel nome.» sussurro la quindicenne.
Detto questo si sedettero alle poltrone e, dopo che il maggiordomo nonché fidato consigliere di Pierre Sylvette le mise un po’ di succo d’arancia nel bicchiere, incominciò col discorso.
«Bene, ragazze. Vi ho convocate qui per riferirvi che la vostra missione inizierà già da domani. Dovrete fare di tutto per portare il cuore delle due Candidate al Trono nell’odio. Così facendo, noi le potremo controllare a nostro piacimento.» riferì mentre accarezzava il suo gatto.
«Certo. Faremo di tutto per portare a termine questo piano.» fece Narcissa. «Vero, Rita?» chiese poi riferendosi alla ragazza a cui l’avevano affidata, anche se la Weber non riusciva a capire il perché di quella specie di balia.
A lei non serviva una baby-sitter, tantomeno una ragazza come Margherita. La bionda la odiava a morte, ma per via della missione doveva per forza starci insieme e collaborare con lei.
«Certamente, Narcissa.» rispose lei mentre sorseggiava la bibita.
Detto questo il Principe dai capelli biondi le riferì che quella villa sarebbe stata la loro nuova casa. Doveva essere bello vivere i quella specie di reggia, pensò la mora.
«Sono sicuro che il lungo viaggio per venire qui nel Mondo degli Umani vi ha stancate, per cui ho fatto preparare delle stanze appositamente per voi. Seguitemi. Ve le farò vedere.» disse alzandosi in piedi.
Dopodiché lui incominciò a salire le lucidissime scale in prezioso marmo giallo di fenicia e noi lo seguiamo.
Avrebbe fatto di tutto Narcissa per portare a termine quella missione, anche a costo della propria vita perché aveva bisogno di quei soldi che Pierre le aveva promesso.
La doveva portare a termine, solo per sua madre.
 
 
Margherita non riusciva a capire ancora perché aveva il compito di badare a quella mocciosetta della Weber.
Le stava davvero antipatica: la odiava, in poche parole. Farle da baby-sitter le stava dando davvero fastidio.
«Ah!» gridò piena di rabbia la giovane Mayer battendo i pugni sulla specchiera in legno di mogano che c’era di fronte al letto col baldacchino e dalle lenzuola color sangue.
Era davvero furiosa, ma ora avrebbe solo dovuto riprendere le forze e aspettare che Pierre avesse totale fiducia di lei perché alla fine il suo vero scopo non era accontentare il giovane Principe dei Malefici, bensì di entrare nelle sue grazie per poi eliminarlo. Così sarebbe diventata la Regina assoluta del Sottomondo e avrebbe controllato non solo i Malefici, bensì anche le Streghe e poi anche gli umani.
 
 
 
 
Erano le sei di mattina. Margherita s’era già preparata per andare a scuola, anche se era ancora molto presto per andare a quella che sarebbe diventata la nuova scuola delle due malefiche.
Ma non s’era alzata appositamente per la scuola. No, non era ansiosa dei suoi nuovi compagni come sarebbe ogni ragazza della sua età. No, lei s’era alzata così presto perché aveva intenzione di parlare con Sylvette.
Lui era il fedele servitore del Principe dei Malefici, o meglio, ancora per poco Principe dei Malefici.
Corse velocemente giù in giardino. Era sicura che fosse lì. Ed infatti era proprio nel rigoglioso giardino. Lo fissò in lontananza fino a quando lui non si voltò accorgendosi di lei.
«Signorina Mayer? Come mai è sveglia così presto?» le chiese lui scostando il ciuffo bordeaux sudato che li era caduto sugli occhi. Era sorpreso di vederla così pimpante a quell’ora.
«Ti va di diventare il Primo Ministro dei Malefici?» gli chiese avvicinandosi lentamente verso di lui.
Sylvette la guardò un po’ stranito. Non riusciva a capire il perché di quella domanda così insolita.
«Che cosa vuole dire, signorina?» domandò infatti.
«Ho un piano.» rispose sicura che dopo aver sentito Sylvette avrebbe subito accettato. In fondo aveva già tradito per andare al fianco di Pierre, per cui avrebbe sicuramente accettato appena avrebbe sentito l’offerta che la giovane le avrebbe proposto.
«Voglio sbarazzarmi di Narcissa.» proferì.
Sylvette non ci stava capendo proprio nulla.
«Perché? Che cosa le ha fatto?» Margherita si mise a ridere a quella domanda. Era una risata davvero malefica, proprio come la sua razza.
«Perché è il primo passo per sbarazzarmi anche di Pierre.»
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolo dell’autrice~

Ceh, quanto tempo è passato da quando ho annunciato che avrei revisionato e modificato i capitoli di questa long? Tantissimo tempo è passato, ma l’importante è che l’abbia fatto, no?
Come avete visto come trama non è molto diverso ‘sto capitolo. Ho aggiunto delle descrizioni, frasi, e molto altro in più. E poi ho narrato meglio, abbandonando l’idea del POV di ogni personaggio.
Non so se vi è piaciuto il primo chappy, anche perché è un po’ corto, ma spero davvero di sì perché ci tengo a ‘sta long♥
Adesso vi lascio.
Un bacio a tutti!♥

Francesca
  
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