Protagonista: Katniss.
Note: Era da un po' che desideravo scrivere - di nuovo - qualcosa nel fandom, così eccomi qui. Questa sarà una raccolta incentrata su diversi momenti dell'infanzia - felici e non - di alcuni personaggi della saga. Forse non sarà il massimo dell'originalità, ma avevo voglia di provare ad attuare quest'idea (che inizialmente mi era venuta in mente per il fandom di Divergent). Ogni flash sarà ispirata da una canzoe di un film Disney, così come il titolo sarà preso dal testo della canzone scelta. Avevo già scritto una shot su Johanna basandomi su una canzone Disney. Boh. Mi sembrava che le canzoni Disney forssero adatte poichè parlerò dei personaggi da bambini. E comunque potrebbero anche riferisrsi a come quie bambini diventeranno in seguito (basti vedere il titolo di questa flash). Spero davvero che vi piaccia. Le recensioni sarebbero davvero molto, ma molto gradite. Grazie atutti per essere passati, End.
Forte come l'oceano e il vento.
Forte come l'oceano e il vento,
è questo che sono io.
Correrò, volerò ed il cielo toccherò.
[Il cielo toccherò, Ribelle – The Brave]
Era inverno. Fuori nevicava. Il cielo era grigio, nuvoloso. La casa era buia. Il fuoco, nel caminetto, scoppiettava. Una bambina con due occhioni grigi e due lunghe trecce stava col naso appiccicato al vetro della finestra. Non guardava la neve, no. Lei stava aspettando. Aspettava suo padre. Continuava a fissare speranzosa il manto nevoso. Appena arriverà papà andremo a giocare nel bosco, pensò. Un pianto interruppe i suoi pensieri e la costrinse ad allontanarsi dalla finestra. Lo strillo sempre più acuto proveniva dalla cucina, dove qualche ora prima, nel passeggino, Primrose si era addormentata. — Mamma! — chiamò la bambina. — Mamma! Prim si è svegliata. — Prim era sua sorella minore, nata da quasi un anno. Le voleva un gran bene. La accudiva. Le cantava la ninna nanna. Aveva appena cinque anni, Katniss. Ma già si comportava come se fosse responsabile della sua famiglia. Ancora non sapeva che, qualche anno più tardi, lo sarebbe diventata. La piccola si avviò saltellando verso la cucina. Le trecce castane sobbalzavano ad ogni salto. — Buongiorno Prim! — esclamò frizzante, prendendo tra le esili braccia la sorellina. Dei passi, quasi impercettibili, si avvicinarono. La madre le si mise accanto. Prese in braccio la neonata e la baciò sulla fronte. Ripetè l'ultima azione anche con Katniss. — Grazie, tesoro. — sussurrò. Un sorriso comparve sul viso della piccola che poco dopo venne chiamata. Suo padre, con la tenuta da minatore, si inginocchiò e allargò le braccia. Katniss prese la rincorsa. E si appese al suo collo, cingendolo in un forte abbraccio. — Andiamo a giocare? — chiese lei. Qualche minuto dopo era avvolta da strati di vestiti e si trovava tra la neve a correre, a inciampare, a cadere. Suo padre la seguiva. Lei scappava, veloce. Scappava tra gli alberi, nel bosco. Suo padre la prendeva. In braccio. La prendeva e la sollevava. La faceva girare. E Katniss poteva quasi toccare il cielo. Rideva. Aveva quella risata cristallina che solo i bambini hanno. Rideva. Ridevano entrambi. Quella bambina, che rideva sempre, presto sarebbe cambiata, perdendo tutta la sua felicità, tutta la sua spontaneità. E sarebbe diventata forte, forte come il mare in burrasca, e libera, come il vento. Sarebbe diventata una ribelle. Sarebbe diventata coraggiosa.
[360 parole circa]