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Autore: lametta    24/03/2008    4 recensioni
"Vorrei sapere chi ha detto quella grandissima cavolata secondo cui, due gemelli debbano avere le stesse attitudini nel fare qualunque cosa, chiunque sia stato mi piacerebbe davvero che fosse qui per poterlo picchiare a sangue." Ecco a voi la storia di un ragazzo un pò imbranato negli sport e una frana con le ragazze di nome Kade,totalmente differente dal fratello gemello Lewin se non ,in parte, per l'aspetto fisico che si troverà coinvolto suo malgrado in una "guerra" scolastica molto particolare. (per chiunque voglia recensire i commenti sono sempre ben accetti!)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prof

Prof., mi molesta!

 

Capitolo 1: " Affari"

Vorrei sapere chi ha detto quella grandissima cavolata secondo cui, due gemelli debbano avere le stesse attitudini nel fare qualunque cosa, chiunque sia stato mi piacerebbe davvero che fosse qui per poterlo picchiare a sangue.

Erano soltanto dieci minuti da quando era iniziata quella gara di resistenza e io avevo già il fiatone, mentre tutti i miei compagni erano ormai puntini invisibili all’orizzonte.

Le gambe e soprattutto lo stomaco mi facevano un male allucinante : ero quasi sicuro che l‘infarto fosse stato ormai questione di pochi secondi.

" Kade!!! Muoviti se non vuoi uno zero nella mia materia!!!!!" sentì lontano come un urlo disperato misto a collera dell’insegnante di ginnastica , che si era trasformato in una specie di ululato.

" E’ una parola signor Fillins…alla mia età " risposi con un filo di voce guardando l’immenso spazio che mi separava dagli altri.

"Ok Kade, è inutile non ce la farai mai…" mi dissi disperato "La tua brillante carriera da maratoneta mai esistita…finisce qui…"

"… anche perché se non mi fermo tra un secondo sono sicuro che mi esploderà il pancreas.. ora so cosa provano i cavalli durante le corse" aggiunsi convinto ormai della crudele realtà seppure improbabile.

Del resto non ero mai stato tagliato per gli sport, anzi eravamo due universi paralleli e assolutamente distinti, bastava infatti un solo istante per rendersi conto che la mia agilità e la mia resistenza erano molto simili a quelle di una vecchietta novantaduenne .

Tutto il contrario si poteva invece dire di mio fratello , un vero asso in ogni tipo di sport, neanche a farlo apposta , oltre ad avere un forte successo con le ragazze , a me invece brutalmente negato.

"Jasperson! Si può sapere che cosa sta facendo!! Una passeggiata in centro? Le ho forse detto di rallentare?!" sentì un altro ululato dal professore che ora era di un accesa colorazione rosso fuoco.

Cercai quindi, di farmi coraggio e non pensare al fatto che ormai fossi molto vicino allo stramazzare per terra.

Fu così che con l’ultimo sforzo immane dopo circa mezz’ora dall’arrivo dell’ultimo corridore tagliai il traguardo dolorante e acciaccato come non mai, una cosa positiva però c’era in tutto questo, almeno non ero morto nel tentativo di completare la corsa.

"Bravi ragazzi! Ottimo tempo Deily!…penso che ormai tu sia già pronto per le provinciali…" disse il professore avvicinandosi al ragazzo che per primo aveva tagliato il traguardo che ora sorrideva come se lo avessero appena avvisato di aver vinto alla lotteria.

" …e ora ragazzi, tornate negli spogliatoi" continuò l’uomo suonando il fischietto che aveva al collo .

Appena udite queste parole mi accinsi ad andarmene ma ben presto fui trattenuto:

"Jasperson non ci siamo" disse in tono chiaro l’allenatore.

"Prof. , guardiamo il lato positivo di tutto questo :almeno sono ancora vivo" provai a convincerlo senza però ottenere nessun effetto.

 

 

 

 

Una volta ripreso fiato , dopo essermi cambiato, mi sbrigai ad andare in classe mogio: ero conscio della mia situazione ma uno zero mi dava fastidio lo stesso.

Mentre pensavo a queste cose camminando distrattamente per i corridoi mi scontrai con un ragazzo biondo alto con profondi occhi azzurri e pelle visibilmente abbronzata.

"Scusami…stavo pensando a un al-" dissi maledicendo mentalmente colui che mi era venuto addosso, mentre mi alzavo in piedi dopo essere caduto a terra a causa dello scontro .

"Guarda dove metti i piedi mostriciattolo!" rispose secco l’urtato squadrandomi come nel tentativo di sciogliermi con la sola forza del pensiero.

Fu così che rimasi per qualche secondo a fissarlo dubitando del suo stato di normalità mentale per poi entrare nell’aula borbottando :"Secondo me è tutto scemo"

Feci appena in tempo a prendere posto al mio banco che il mio vicino che aveva la testa fra le mani si drizzasse cominciando ad urlare:

"Kade! Una tragedia!!!!!" per poi tornare a posizionare la testa fra le braccia.

Ero perfettamente a conoscenza del fatto che il concetto di "tragedia" per il mio amico era assolutamente diverso dal mio, infatti, per lui una tragedia poteva benissimo anche l’essersi dimenticato a casa un libro.

"Cosa è successo? Hai dimenticato una torta nel forno?" chiesi ironizzando.

"No!, No!, No! Una tragedia ti dico!!!!!!" urlò lui con un tono molto simile a quello utilizzato dal prof. di ginnastica per manifestare tutto il suo disappunto o disperazione per la mia situazione.

"Sentiamo , allora cos’è successo di così "tragico"?" chiesi appoggiando stancamente il volto su una mano.

"Kade…Endy mi ha lasciato!!!" disse piagnucolando

" Come ti ha lasciato?" chiesi perplesso

"Si, mi ha lasciato se n’è andata…dice che adesso gli piace un altro" riprese disperato.

"Ma lo sai com’è fatta Endy, dice così, poi alla fine sai che ritorna da te" ribattei cercando di rassicurarlo un po’( come se non fossi già abbastanza depresso per le mie doti fisiche, ma ora mi toccava pure subire le lagne di un fidanzato scaricato)

"No, ha detto che questa volta è veramente tutto finito" rispose lievemente adirato.

"Sai che novità…lo dice tutte le volte" dissi stiracchiandomi leggermente

"Che vorresti dire?" riprese Liam guardandomi furente , come se cercassi di insinuare qualcosa che assolutamente non c'era.

"Nulla, nulla solo che …come dire …Endy è molto… volubile…" risposi affrettandomi ad aggiungere:" ma chi è questo nuovo ragazzo per cui ti avrebbe lasciato?"

La faccia del mio amico si contrasse in una smorfia piena d’ira mentre cominciava a sbattere i pugni sul tavolo:

"Non mi ci far pensare a quel biondone !!Quando poi mi viene in mente che lui non se la merita neanche mi viene tanta voglia di pestarlo!!.." riprese lo sfortunato alzando la voce .

"Quale biondone?" chiesi perplesso immaginandomi una specie di baywatch.

"Ma si quello nuovo, quello australiano…"

Feci mente locale nel visualizzare il ragazzo di cui il mio amico stesse parlando per poi apparirmi come una visione il volto di quell’idiota che mi aveva dato del mostriciattolo.

"Ah, ho capito chi è…" dissi sorpreso " Davvero si è innamorata di quello? Com’è caduta in basso…"

"Già…sono d’accordo con te, pensa che poi quell’essere è diventato una specie di sex symbol per le ragazze.." disse Liam sconcertato " E sai questo cosa significa?"

"Meno mercato per noi?" azzardai dopo averci pensato su qualche secondo.

"No"

"Che la tua ex ha dei gusti osceni?"

"No"

"Che ci dovremmo fare biondi anche noi?"

"No! Che c’è gente a cui piace quella specie di Ken!" rispose spazientito.

"Ah, non so davvero cosa dirti…me ne sorprendo anch’io"

In quel momento entrò in classe l’insegnante che ,dopo pochi minuti ,una volta chiesto il silenzio iniziò a spiegare un argomento non ben identificato riassumibile in una sequenza indeterminata di geroglifici.

Per tutta la lezione Liam non fece altro che sbattere la testa sul libro lamentando la sua triste sorte , impedendomi di ascoltare anche una sola parola della spiegazione.

"E sai qual è il peggio??!" mi chiese agitandomi il braccio con cui stavo cercando di scrivere degli appunti che divennero molto simili a un elettrocardiogramma .

"Che mi stai impedendo di prendere appunti?" chiesi lanciandogli un’occhiata omicida.

"No! " mi rispose " che mi tocca vedere quel bambolone ogni santo giorno a scuola! Questa è pura agonia"

"Fidati di me, la pura agonia la proverai tra pochi secondi se non mi lasci immediatamente andare il braccio" gli risposi fulminandolo.

" Kade, abbi pietà del tuo buon amico Liam che non ti ha mai chiesto nulla, provaci tu a parlare con Endy , convincila che sta sbagliando tutto" mi scongiurò il ragazzo quasi inginocchiandosi davanti a me .

"No, mi dispiace ma io in queste faccende voglio restarne fuori, sono poi affari suoi" dissi a metà tra l’adirato e il calmo

"Daaaaai!!! Non farti pregare , ti giuro che dopo farò tutto quello che vuoi! Anche i tuoi compiti per un anno intero ti prego sii buono!!" cercò di convincermi Liam

"No non se ne parla!" ribattei senza lasciargli spazio per controbattere .

"Ti prego…ti prego., .ti prego ti farò tutti i compiti per due anni e ti darò cento dollari se mi aiuti" continuò il mio amico inginocchiandosi

"Va bene…" mi lasciai convincere" ma io proverò una sola volta a persuaderla e se dirà di no, dovrai continuare da solo" gli dissi scandendo bene il "da solo".

Il volto di Liam si illuminò come se gli avessi appena promesso di regalargli una decappottabile.

"Grazie, grazie Kade, sei un amico!!!!!" mi disse urlando mentre mi abbracciava.

Io però non risposi nulla ma mi limitai a sorridere non ancora del tutto conscio del guaio in cui mi ero andato a cacciare.

 

 

Salve a tutti!

Spero che il mio capitolo vi sia piaciuto e che recensiate numerosi!!!

Lametta

  
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