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Autore: Hokori    24/03/2008    7 recensioni
- Anche tu… ploteggi qualcuno, velo?
[una sorta di spin off, ispirato al volume 12 di FMA]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lan Fan, Riza Hawkeye
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un umile tentativo di immaginare cosa possano essersi dette due donne particolari come queste, nell'attesa dell'arrivo del Colonnello col Dottor Knox, dopo la cattura di Gluttony da parte di Ling. È quindi evidente che mi rifaccio al manga e non all'anime, in questa storia più che mai.

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Hiromu Arakawa, che ne detiene tutti i diritti. Questa storia non è scritta a scopo di lucro.


Women



- Anche tu… ploteggi qualcuno, velo?

Riza sgranò appena gli occhi, sorpresa soprappensiero da una voce inaspettata mentre strizzava la stoffa umida e macchiata. Ma in fondo, non si aspettava nulla di meno che una simile resistenza, feroce ed ostinata, da parte di quella ragazzina che, distesa sul letto malandato di fronte a lei, aveva ancora la forza - e la voglia - di parlare.

- Sì, è così. Ma ora riposa, non sprecare energie. - le rispose, lo sguardo quasi materno nei confronti di quella giovane già così carica di responsabilità.

Riza Hawkeye era cresciuta tra gli uomini.
Era un dato di fatto, e la cosa non le pesava più di tanto. Non aveva mai sentito particolarmente bisogno di un’amica, perché si era abituata sin dall’infanzia ad essere piuttosto solitaria a causa della stranezza di suo padre, che allontanava da lei i coetanei.
Nel suo lavoro, poi, la componente femminile era davvero esigua, e nel team del Colonnello Mustang era sempre stata l’unica donna.
Ma la cosa non le era mai importata.
Aveva un obiettivo, lei, e non si faceva distrarre da simili piccolezze. E d’altronde, anche se avesse voluto, lei era troppo rude, troppo legata al suo lavoro, troppo imperturbabile, per invogliare altre donne ad esserle amiche, e lei stessa non amava più di tanto la compagnia delle allegre oche spettegolanti che la circondavano, come aveva dimostrato di essere ognuna delle innumerevoli storielle passeggere del suo superiore.
Fu solo Lan Fan, quel giorno, a modificare, almeno un po’, questa sua visione quasi sprezzante del suo sesso.

- Chi è lui? L’uomo che ploteggi… - stava infatti insistendo ancora, ignorando il velato rimprovero della bionda.

- Perché me lo chiedi? - domandò Riza, stupita, inumidendo di nuovo la pezza per pulire ancora un po’ il corpo dell'altra dal sangue, che l’aveva sporcata quando si era impietosamente amputata il braccio.

Anche l’orientale, quel pomeriggio, aveva notato subito la Tenente, unica donna oltre a lei invischiata in quella situazione così pericolosa. Ma lei non era una donna, lei era una guardia del corpo, e quindi non faceva testo.
Beh, in realtà pure Hawkeye lo era, anche se non in modo ufficiale, ma lei non poteva di certo saperlo.

- Non lo so. Ma deve essele una pelsona davvelo incledibile.

- Cosa te lo fa credere?

- Il fatto che tu lo voglia ploteggele.

La Tenente sorrise, passando con delicatezza la stoffa pregna d’acqua sul collo dell’altra e prendendosi un po’ di tempo per rispondere.
Quella Lan Fan… la conosceva da pochi minuti, eppure già avvertiva una sorta di empatia, di estrema vicinanza con lei. Forse per il suo coraggio, o per la sua determinazione. Magari semplicemente perché rivedeva in lei la sua folle devozione dei tempi di Ishibar, quando era diventata a tutti gli effetti un’assassina per difendere quello strano giovane che si ostinava a voler essere l’allievo di suo padre. E che a quel tempo, come forse anche adesso, era rimasto l’unica cosa che aveva.

- È una persona eccezionale, hai ragione. Tutto il rispetto che ho nei suoi confronti, l’ammirazione che nutro verso di lui, la fedeltà che gli dimostro, sono sempre state motivate, e se l’è guadagnate. - rispose, la voce neutra e gli occhi che brillavano di nascosto. Ma non abbastanza perché Lan Fan non potesse vederli.

- Ne sono celta, signolina.

- Chiamami Riza.

- Io sono Lan Fan. - sorrise a fatica, ma in modo sincero.

- Lo so. Me l’ha detto quel ragazzo, come ti chiami.

- …Capisco.

Tacquero qualche istante, chiuse entrambe in un silenzio pensieroso. La militare intinse un’ultima volta la pezza nell’acqua pulita, strizzandola leggermente e posandola sulla fronte dell’altra, nel tentativo di farle abbassare la temperatura che stava salendo minacciosa; poi si risedette, guardandola indecisa, e preferendo infine la domanda diretta.

- E lui, lo meritava?

- Cosa?

- Questo. - indicò il moncherino ancora sanguinante, che aveva tamponato meglio che poteva, dopo averle scostato i vestiti laceri e sporchi di sangue e di fogna.

- Sua Altezza Ling Yao melita tutto quello che posso dalgli, e un mio blaccio non è neanche lontanamente abbastanza pel dimostlalgli la mia dedizione e glatitudine pel lui. - replicò lei, debolmente, ma una luce fiera e traboccante di pura devozione le risplendeva negli occhi lucidi di dolore e di febbre.

- Non è cosa da poco, quella che hai detto. Mostri di essergli davvero fedele, e fidata.

- Lo sei anche tu con la pelsona che difendi, no?

Riza Hawkeye sospirò, abbassando lo sguardo. In un lampo le attraversarono la mente gli istanti in cui aveva creduto che il Colonnello fosse morto, il suo sparare alla cieca su Lust, la rabbia, la disperazione. E il volto di Roy Mustang, qualche ora più tardi, che le diceva che era stata un’idiota a farsi governare dai sentimenti.
Lo aveva deluso, non aveva saputo reggere il peso delle sue aspettative verso di lei.
Aveva fallito, nel suo ruolo di braccio destro, di donna imperturbabile, di appoggio sicuro.
E lo sapevano entrambi.

- Io non sono stata capace di essere affidabile come te. L’ho deluso, non ho potuto adempiere in modo adeguato al mio compito.

- Pelché pensi questo?

- Perché è la verità. Io sono una subordinata fedele, ma non sono in grado di proteggerlo bene come dovrei, e, durante l’ultima battaglia che abbiamo combattuto, pochi giorni fa, sono stata del tutto inutile, se non addirittura di peso. Ho fatto il possibile, ma… non è stato abbastanza. Non sono stata in grado di essere forte come lo sei stata tu.

C’era un’inusuale vena di amarezza nella voce del Tenente Hawkeye, sempre così impassibile e calma, e l’orientale la colse, distinguendovi dentro mille sfumature diverse: la rabbia verso sé stessa, il senso di incapacità, l’umiliazione, la paura.
La sentì vicina, anche se era così più grande di lei, e più esperta della vita.
E si aprì a lei, anche se era pressoché una sconosciuta.

- Neanche io sono così folte come tu cledi. Non ho saputo difendele Sua Altezza, e ha dovuto fale tutto da solo pel colpa di un mio stupido ellole. - si accusò, stringendo lievemente la mano che le era rimasta a pugno, in un gesto di frustrazione, di impotenza. - Ho sottovalutato il mio nemico, uno sbaglio impeldonabile. Tu folse cledi sia stato un atto di colaggio, taglialmi via questo blaccio olmai inutile, ma in lealtà ho solo limitato i danni che ho causato.

Riza l’ascoltò, sulle prime esterrefatta dall’incredibile rigorosità della giovane, che, lungi dal lamentarsi per aver perso un arto, ancora credeva di non aver adempiuto fino in fondo il suo dovere.
Ma non erano poi così diverse, considerò, confrontando la deferenza verso il suo superiore con l’adorazione di Lan Fan per il suo signore. Lentamente, sul suo volto si aprì un sorriso indulgente, quasi dolce.

- Forse sia tu che io siamo troppo severe con noi stesse, non credi?

- Che intendi dile?

- Che pretendiamo troppo da noi, per le persone a cui vogliamo bene. E ci dimentichiamo che siamo solo degli esseri umani, e abbiamo come tutti dei limiti.

- Questa non può essele una scusa sufficiente! - s’infervorò Lan Fan, agitandosi appena sul materasso sfondato e dando un lieve gemito di dolore.

- Non ti agitare, ti farai male. - fu il blando rimprovero, condito da una mano che le si posò sulla spalla sana, per tenerla ancorata al letto.

La giovane guerriera la ignorò.

- Non puoi pensale di potel difendele qualcuno fino in fondo se cledi di non essele in glado di fallo!

- Non ho detto questo. - ribatté pacatamente Riza, il palmo ancora saldo sulla giovane. - Ho solo detto che non sarà recriminando quello che non siamo state in grado di fare che li aiuteremo. Il nostro compito non è di essere infallibili, perché nessuno lo è, ma di fare sempre il possibile, fino allo stremo delle forze. E di esserci sempre.

Lan Fan prese fiato per ribattere di nuovo, ma tacque inaspettatamente, con aria assorta. Perché le era venuto in mente che Ling Yao non le aveva mai chiesto di dare la vita per lei, ma solo di essergli sempre di sostegno, e di saperlo aiutare a non sbagliare.
E sorrise, forse sollevata.

- Folse hai lagione, Liza. - asserì, strappando un sorriso alla bionda per l’aria decisa che aveva assunto e per come aveva storpiato il suo nome. - Io salò semple al suo fianco, ad aiutallo, pelché è questo che Sua Altezza vuole da me.

Riza annuì, il viso più disteso.

- Sei molto forte per una ragazza della tua età, Lan Fan. Ti auguro di riuscire nei tuoi obiettivi, e sono sicura che ce la farai.

- Anche tu, che sei così affezionata a questa pelsona… difendilo a tutti i costi.

- Lo farò di certo.

In quel momento qualcuno bussò frettolosamente sullo stipite dell’uscio senza porta della stanza, e una testa mora fece capolino nell’ambiente avvolto dalla penombra.

- Lan Fan, signolina Hawkeye… Sono allivati Ed e Al insieme ad altli due signoli, dicono che uno dei due è un medico…

Da dietro Ling sbucò il dottor Knox, il passo affrettato e un’occhiata critica allo stato pietoso in cui era ridotta quella che gli avevano detto essere la sua paziente.

- Che diavolo hai combinato, ragazzina?! - esordì, polemico, mentre anche Mustang, Ling e i fratelli Elric entravano nella camera spoglia.

- Io… - provò stancamente a rispondere Lan Fan, priva di energie, mentre cominciava a sentire la testa girare e la coscienza venir meno.

- Aaah, lasciamo perdere! - la interruppe rudemente Knox, cominciando ad estrarre i suoi attrezzi con mosse brusche. - Non credo di volerlo sapere per davvero. Piuttosto, devo suturarle la ferita, sotto anestesia, e ho bisogno di concentrarmi, quindi uscite tutti. Tu no, ragazza. Resta a darmi una mano. -abbaiò, puntando un dito contro Riza per rafforzare l’ordine, mentre gli altri si affrettavano a sparire oltre l’ingresso.

- D’accordo.

Il giovane Tenente si riaccostò al letto, prendendo la mano di Lan Fan e stringendogliela con delicatezza.

- Sii forte, Lan Fan. Tutti si aspettano molto da te, ricordatelo.

L’orientale sorrise debolmente, ricambiando appena la stretta, prima di chiudere gli occhi e cadere in un sonno agitato, vinta dall’anestesia.


Fuori dalla porta, Roy Mustang individuò la sagoma del principe di Xing, accovacciato accanto all’ingresso di quel tugurio, e gli si avvicinò, comprensivo.

- Non ti preoccupare, ce la farà di sicuro.

- … Come fai ad esselne così siculo?

- Lei tiene molto a te, lo si capisce da quello che è arrivata a fare per aiutarti, e poi è una donna. Queste due cose, insieme, fanno di lei una persona forte; io lo so bene, credimi. - sorrise il Colonnello di rimando, battendogli leggermente una mano sulla spalla.

Gli occhi di Ling, sul volto indurito dalla paura e dall’esasperante impotenza del momento, si accesero di orgoglio per un istante.

- Lo so. È pel questo che mi fido di lei.


Fine


Due note per finire
Ho un mucchio di cose da dire, su questa fic.
Sarà forse banale, ma quest'idea ha cominciato a ronzarmi in testa quando, all'improvviso, mi sono resa conto dell'incredibile somiglianza tra questi due personaggi: due donne che, allo stesso modo, proteggono con le unghie e con i denti, per scelta di vita, i rispettivi "superiori", ma che definire tali nei loro confronti è riduttivo.
Volevo con tutta me stessa scrivere questa fic, ma è stato meno semplice di quanto credessi. A voi il parere sul risultato finale.
Poi, una piccola nota sulla grafia particolare che ho usato per scrivere la fic. Premetto che, pur non avendo idea di come sia stato reso questo in lingua originale e nelle altre traduzioni, odio come vengono riportati nell'edizione italiana i discorsi degli abitanti di Xing: per intenderci, mi confonde e mi infastidisce il fatto che solo una parte delle "r" sia trasformata in "l". Per questo motivo, nella mia fic tutte le "r" mal pronunciate da Ling e Lan Fan sono trasformate in una "l" corsiva. È una mia scelta, ed io non lo trovo così incomprensibile, ma può darsi che sia perché l'ho scritta io stessa; pertanto, vi chiederei di dirmi pure se resta una lettura pesante o confusa, e proverò a rimediare (o troverò un rimedio per le prossime fic che scriverò, insomma). Grazie.
Infine, due parole sulla conclusione. Spero non suoni troppo "orgogliosamente femminista", perché non era questo il mio intento: semplicemente, è una cosa in cui credo profondamente. Una donna che vuole difendere ciò che le è più caro, diventa una persona fortissima.

Rispondo qua sotto alle recensioni che avete lasciato per "Incoerenza". Gente, mi avete lasciata senza parole: non mi aspettavo più di due-tre commenti, probabilmente neanche positivi, e invece...! *__*

Kokky: grazie, sono contenta che ti sia piaciuta^^!

elyxyz: sì, è stata un'angoscia, quella fic, c'era sempre qualcosa che non andava XD. Però sono contenta, di essere riuscita a tirar fuori una cosa più breve del solito, alla fine, visto che di solito di parole ne spreco anche troppo^^'. Ora, il prossimo obiettivo sarà una vera drabble *_* (ma... mi concedo un lungo periodo meditativo, prima XD).

chibimayu: ho amato la citazione da Bambi *_*! Da bambina lo adoravo (adesso lo troverei un po' deprimente), soprattutto la combriccola con il gufo e il coniglietto XD. Mentre al Colonnello verranno i capelli bianchi in anticipo, a forza di avere a che fare con Ed (povero Roy, sarà un colpo durissimo per il suo ego, dato che lui è
così giovanile XD!)...
Oh, povera marmottina. Ferma la tua "dolce" metà, presto! XD

Roy Mustang sei uno gnocco: lieta che ti sia piaciuta^^. In realtà, Ed sembra cacciarsi nei guai di proposito, a me credo che passerebbe ogni grammo di voglia di preoccuparmi per lui... Ma il Colonnello è il Colonnello, è un suo preciso dovere, occuparsi dei suoi subordinati XD!

eLiSeTtA: vero, anche io li trovo diversi da manga ad anime. Cioè, in realtà lo sono e basta XD, e, personalmente, preferisco quello del manga. Ha una personalità meglio elaborata, sviluppata con più sfumature. Insomma, lo adoro, e basta^^. Ah, ancora tra i preferiti, tu mi lusinghi V///V!

mua: wow, grazie davvero *_*. Tutti questi complimenti finiranno con il farmi arrossire davanti allo schermo del pc...

Shatzy: uhm. Non credo che tu possa immaginare quanto mi fa felice trovare tue recensioni per le mie storie. O meglio, per riprendere una cosa che avevi detto tu in una risposta ai commenti... "mi ha fatto gioire come una scema" ^__^! E non solo perché sei veterana fedele del Royai, credimi.
Passando alla tua recensione: ecco, il problema dell'OOC stava proprio in quella frase così aperta, che metteva così a nudo quello che provava Roy. Forse sarebbe stato più adeguato al personaggio qualcosa di un minimo meno diretto, ma mi è stato sconsigliato, proprio perché la frase su cui avevo ripiegato in alternativa non avrebbe dato quel "colpo al cuore", quel senso di "senza parole", che era l'effetto che volevo dare sin dall'inizio, dato che, come hai detto, è proprio così che volevo che si sentisse Ed. Quindi sono davvero contenta che questo effetto si sia colto^^.
Per l'essere riuscita a scrivere una doppia drabble... ehm. Beh, grazie^^! (mi prendo i complimenti e non rivelo assolutamente che, in realtà, doveva essere lunga la metà, in origine, ma che non ho potuto fare a meno di dilungarmi^^''. No, non lo saprà nessuno... XD)

laramao: grazie, sono contenta che ti sia piaciuta! Spero leggerai anche questa, allora^^.

Yumi: già, lo shonen ai è volutamente lievissimo, proprio perché volevo che lo si potesse leggere come si vuole, senza uscire troppo dai caratteri originali. Anche se, personalmente, neanche io ho deciso se voglio o meno che abbia influssi yaoi ò_ò, curioso. E pensare che l'ho scritta io =_='... XD Grazie mille!

Setsuka: ecco, hai colto nel segno: era quello che voleva essere, una scena che sembra estratta dalla serie. Questo per ribadire, ancora una volta, che, anche nella serie, il rapporto tra Ed e Roy è shonen ai "a libera interpretazione", come la fic XD. Perché sì, ecco *_*! Ed io voglio avere fede nel finale
a sorpresa del manga XD (sogna, sogna, ingenua fanciulla...).

Bad Girl: sì, si scioglie, povero Fagiolino preso alla sprovvista X3. Sono contenta che ti sia piaciuta, addirittura tra i preferiti, grazie ^///^!



Bene, spero anche questa possa piacervi, grazie a chi leggerà, grazie al cubo a chi recensirà^^ (sono accettate come sempre consigli e critiche, se motivate^^).

Alla prossima^^!

  
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